Scopiamo dovunque

titti
a month ago

Non sarebbe riuscita nemmeno a contare gli orgasmi che le faceva raggiungere ogni volta che si vedevano. Dopo anni di astinenza e solitudine sessuale, incontrare lui era stato come un risveglio improvviso e bagnato… molto bagnato. 

Non riuscivano a vedersi spesso, cercavano di incontrarsi almeno una volta a settimana ma non sempre era possibile. La distanza, il lavoro e la famiglia non agevolavano questi incontri… soprattutto la famiglia. Dovevano trovare il giorno giusto per entrambi, liberi dal lavoro ma che non avrebbe destato sospetti alla moglie di lui e al marito di lei. L’unica cosa a non preoccuparli era dove incontrarsi. Ormai avevano scovato un posticino comodo, carino e economico dove rifugiarsi in inverno e un posto un po’ più spartano ma che piaceva a entrambi per l’estate. 

Quel giorno era diverso. Quel giorno si erano rifugiati in un appartamento lasciato in prestito da un’amica, le erano entrambi grati per questo. Quando le squillò il telefono la stava penetrando con due dita e assaporando con bocca e lingua quel frutto del desiderio che lo faceva impazzire, era il numero della titolare e non poteva non risponderle. Mentre parlava al telefono di lavoro, lui continuò a masturbarla finché la sentì incespicare nelle parole. Fu allora che la guardò con sguardo furbo e sorriso sornione, era già fra le sue gambe aperte e aveva davanti a sé la sua meravigliosa nudità. Intanto che lei continuava a parlare al telefono, lui le aprì bene le labbra e la penetrò con il suo membro, duro e impertinente come lui. Si fermò un momento a guardarla, lei gli aveva rivolto uno sguardo dove erano mescolati piacere e sorpresa, cercò di respingerlo ma sentirsi piena di lui la faceva impazzire e la protesta non fu molto convincente. In risposta a quel debole reclamo lui iniziò a muoversi… dentro e fuori, dentro e fuori, lentamente, guardandola in viso e sorridendo beffardo. Le lesse in faccia quanto stava godendo, lei stava facendo una fatica immane a mantenere la voce calma e imparziale. Le fu faticoso ascoltare e capire, anche ricordare ciò che dall’altro capo del telefono le stavano dicendo. Fu un sollievo quando chiuse la telefonata e un sorriso compiaciuto le si aprì in viso, accompagnato dall’esclamazione che le uscì spontanea:

“Sei uno stronzo… scopami” e lui non attese un secondo di più.

La prese con irruenza, trasmettendole tutto il desiderio che aveva di lei, facendole sentire quanto gli piacesse essere lì con lei in quel momento. Lei lo adorava perché era sfacciato quando si trattava di sesso, una sfacciataggine che la faceva godere immensamente. I loro rapporti erano sempre molto movimentati e intensi, lei si faceva guidare da lui e ne rimaneva sempre più che soddisfatta. Erano mesi che si frequentavano e col tempo la loro intesa, ottima sin dall’inizio, si era affinata. A volte pensava che aveva più affiatamento e affinità sessuale con lui dopo neanche un anno, che con suo marito dopo venti. Se le avessero pronosticato una cosa del genere anche solo un anno prima, si sarebbe messa a ridere, pensando che fosse impossibile. Invece era lì, in quell’appartamento prestato, sdraiata con lui. Entrambi nudi e abbracciati a coccolarsi, a esplorare in punta di dita il corpo dell’amante nei punti che più preferiva mentre sentiva le dita di lui che la percorrevano dolcemente. Le sentì scendere, finché la mano scivolò sul Monte di Venere, ricoprì completamente il sesso nudo e umido e lo afferrò con prepotenza, come a significare che era suo, che gli apparteneva e che lo avrebbe riempito di attenzioni e stimolato con vigore, così come sapeva piacerle tanto. Il gemito di piacere che le sfuggì gli confermò per l’ennesima volta quanto adorasse quegli atteggiamenti improvvisi e, a volte, prepotenti. La trovava sempre già bagnata, era sempre eccitata quando era con lui… ma anche quando era sola e lo pensava. Anche quella volta era sicuro che allargando le labbra avrebbe scoperto un mondo umido e la certezza non fu disattesa. Rispose afferrandogli il membro che già si stava risvegliando, quando sentì che doveva crescere ancora, non perse l’occasione per farlo diventare turgido tra le labbra. Adorava sentirlo diventare duro mente lo scopava con la bocca, la faceva impazzire la consapevolezza di essere lei a renderlo marmoreo. Mentre lo faceva affondare nella gola, sentì le dita che la penetrarono con forza, un gemito forte le sfuggì…

“Shhh… Ti sentono i vicini della tua amica” le mormorò con voce bassa e eccitata, ma dicendo questo le affondò le dita contemporaneamente davanti e dietro e un altro gemito, più forte, le sfuggì.

“Ci sono le finestre aperte… ti sentono in strada” sussurrò ancora più eccitato e lei si eccitò ancora di più ascoltando la sua voce, pensando ai passanti sul marciapiede che potevano sentirla godere. 

La prese e la portò sul bordo del letto, le alzò le gambe, fissandola negli occhi e sorridendo sardonico la penetrò con la verga che gli scoppiava di desiderio e cominciò a pomparla forte, tutto dentro, strappandole gemiti crescenti che cercò di soffocare baciandola. Con suo marito il sesso, quel poco che facevano, era sempre molto soft, timido avrebbe potuto definirlo. Aveva scoperto quanto la facessero godere la decisione e l’irruenza del suo amante, cosa che non avrebbe neanche immaginato se non avesse deciso di esplorare il sesso fuori dal matrimonio. Lì sul bordo di quel letto le stava facendo sentire tutto il desiderio che provava per lei, lo faceva con un ardore che la trascinava verso il culmine del piacere ad ogni affondo, entrandole completamente dentro. La sentiva sempre più bagnata e le entrava dentro con sempre maggiore facilità. Una mossa troppo repentina lo fece uscire e senza darle preavviso, approfittando della lubrificazione abbondante che l’eccitazione aveva provocato, si appoggiò e la penetrò nel forellino posteriore. Questa volta lei non riuscì a moderare il volume della voce, un grido di piacere inaspettato le sfuggì. Capiva sempre quando la stava per scopare dietro, le piaceva e lo aspettava. Questa volta, complice la posizione, non si aspettava di sentirlo entrare lì e il piacere che provò fu ben superiore al solito. Quasi immediatamente sentì arrivare l’orgasmo. Il sesso anale la faceva godere immensamente e con lui era strepitoso. 

“Senti come entra bene…” esclamò lui tra i denti.

“Lo hai aperto te così, è merito tuo” gli rispose fissandolo con sguardo intenso e infervorato dalla passione.

Non riuscì a possederla ancora a lungo, entrambi pervasi da un appagamento forte e crescente si avvicinavano all’orgasmo. Lei raggiunse l’acme del piacere per prima, fu travolgente e gli squirtò addosso, gli schizzi si propagarono dovunque mentre quel membro vigoroso la riempiva e la riempiva ancora. Uscì e, dopo aver gustato lo spettacolo dell’orifizio aperto che lo aveva accolto fino a quel momento, sfilò il profilattico e le fece aprire la bocca affinché si dissetasse con il suo seme. 

“Tira fuori la lingua, voglio vederla quando si riempie di sperma” golosa di lui, del suo sesso e di quel liquido seminale, del suo liquido seminale, aprì la bocca e tirò fuori la lingua leccando il prepuzio in attesa di bere da quella fonte.

Linea Erotica Z