Una specie di corna
Sento la porta chiudersi con un tonfo, ho un attimo di paura, poi riconosco i suoi tacchi nel corridoio, guardo l’ora, sono le 3 del mattino, è caldo. Sento delle risatine, ha compagnia?! Mi copro con il lenzuolo, non si sa mai e faccio finta di dormire.
“Sshhh fai piano”
“Dorme?!”
“Sì non ti preoccupare ha il sonno pesante, ma andiamo di là ”
Sento rumore di baci e vestiti che cadono, sento mugugni e gridolini, poi un tonfo sul letto.
“Dai andiamo di là che si sveglia”
“Non hai detto che ha il sonno pesante? Così poi è più eccitante, se poi si sveglia faremo una cosa a tre”
“Che maiale!”
“Sembra anche davvero una bella ragazza”
Mi costringo a non muovermi, resto immobile, sento che mi sta scrutando, sento che si avvicina, sento che lentamente mi sta abbassando il lenzuolo, mi sta scoprendo, mi impongo di non muovermi anche se vorrei scappare.
“Smettila, lasciala stare, vieni da me!”
“Ok, anche se…”
Sento le molle del suo letto cigolare appena poi di nuovo baci e risatine. Vorrei addormentarmi davvero ma non è possibile. Improvvisamente il silenzio seguirà un sospiro di lui e da un rumore inequivocabile, non resisto alla curiosità e apro appena gli occhi, confido nella penombra.
La luce del corridoio illumina la scena. Una scena incredibile, Alice, la mia coinquilina, la mia amica, completamente nuda ai piedi del letto, la sua sempre perfetta coda di cavallo si solleva e si abbassa sul cazzo del ragazzo di turno. Incredibile vedere la propria amica, ingoiare un uccello di tutto rispetto, così vicino, così…Lei è bellissima nella sua nudità, le curve abbondanti, le forme generose, la bocca spalancata da quel pezzo di carne. Pezzo di carne attaccato ad un ragazzo altissimo, muscoloso e completamente depilato, forse un nuotatore?! Ragazzo davvero bello anche in viso, chissà dove li trova. Non vedo bene, ma mi sembra che Alice mi stia guardando, anzi credo mi abbia appena fatto l’occhiolino, vedo lui appoggiare le mani sul capo della mia amica e spingere giù, lentamente ma inesorabilmente finché lei non si lamenta, allora la lascia sollevare, prendere fiato, poi di nuovo la spinge giù, sempre più giù, poi di nuovo su e giù, fino a piantarlo tutto in gola, si ferma la tiene giù, vedo lui sorridere nel buoi, mentre lei ha gli occhi fuori dalle orbite, poi la lascia finalmente libera, lei si alza tossicchiando e ridacchiando, mentre mi guarda furba. Poi mi strizza nuovamente l’occhio e gli salta sopra, si impala su quel cazzo meraviglioso, mi rendo conto di essere eccitata, anzi forse gelosa, vorrei essere lì.
Mi stupisco di questo pensiero, mentre guardavo il corpo della mia amica muoversi con grazia e passione. Incredibile, guarda me mentre le sue tette ballano sopra di lui, si muove per mostrarsi a me, non a lui, vuole farmi vedere tutti i particolari del loro accoppiamento. Ho la tentazione di toccarmi, ma non voglio essere scoperta, anche se…Lui improvvisamente la ribalta sul letto, lei è sul fianco e lui sopra, lei di spalle a me, lo vedo mentre affonda dentro di lei, la sento sospirare ad ogni affondo, vedo il suo culo strepitoso colpito dalle onde d’urto del ragazzo. Lei poco dopo si rigira, si mette a pecora, il viso rivolto verso di me, la sento lamentarsi un attimo, poi lui inizia a pomparla con forza, vedo i suoi seni generosi ballare sotto i colpi del ragazzo, vedo i suoi occhi languidi che ad ogni colpo si aprono di più. Poi improvvisamente lui si ferma , lo vedo estrarre completamente l’uccello e puntarlo un po’ più su. Mi aspetto delle proteste, mi aspetto che si ribelli, invece la vedo sorridere e allungargli il lubrificante, poi si prende le chiappe e le allarga, per agevolare la penetrazione.
Mi guarda sorridendo in attesa, mentre lui si lubrifica l’uccello, poi quando lui appoggia la cappella al buchetto la vedo farsi seria, quando inizia a spingere vedo sul suo volto passare mille sentimenti ed espressioni diverse, dolore, piacere, attesa, desiderio, passione. Sbuffa e si lamenta sommessamente, poi capisco che è arrivato in fondo dal sorriso soddisfatto di lei, chiude un attimo gli occhi per riaprirli di scatto dopo qualche secondo, poi quelle parole appena sussurrate, dette a lui guardando me “Sfondami!”.
Vedo il primo colpo abbattersi su di lei, vedo i suoi occhi aprirsi a dismisura e la sua bocca aprirsi in un urlo muto, vedo l’orgasmo montare in lei, vedo digrignare i denti mentre mi parla con gli occhi, la vedo esplodere mordendo il lenzuolo per non urlare, mentre cerca di mantenere lo sguardo su di me, ma non riesce ed è costretta a chiudere gli occhi per qualche secondo, mentre sento lui grugnire e svuotarsi nel culo della mia amica.
Li vedo crollare sul letto, per poco lui non mi scopre, chiudo gli occhi. Passa forse un minuto, poi si sente bisbigliare, rumore di molle e lenzuola, i passi verso il bagno e l’acqua della doccia che scorre. Mi rilasso, apro gli occhi, non c’è nessuno, mi giro contro il muro e cerco di addormentarmi. Mi sveglio con la sveglia del telefono che vibra, nel letto la mia amica è sola, dorme beata a pancia sotto, ancora nuda, il lenzuolo a coprire appena le gambe, ma non il culo, la trovo così…erotica ma allo stesso tempo tenera nel suo sonno. Vado in cucina mettere su il caffè, oggi sarà un’altra giornata caldissima. Sento un rumore, mi volto e c’è lui, vestito di tutto punto.
“Ciao sono Marco. Hai fatto il caffè anche per me?”
“Pensavo fossi uscito”
“Ero in bagno…ti abbiamo svegliato!?”. Mi squadra, sono consapevole di essere mezza nuda, questa canotta larga e il perizoma nascondono ben poco di me, ma sostengo il suo sguardo.
“Potevi partecipare anche tu, ci saremmo divertiti io e te, con quel fisico…”. Mi guarda con uno sguardo orrendo come se fossi merce in vendita, stronzo e supponente per quanto carino, mi sta antipatico a pelle.
“Io purtroppo per la mia amica ho dei gusti migliori”
“Che stronza”
“Prima che tu te ne vada, devo riferirgli qualcosa da parte tua quando si sveglia?!”
“No non serve, il caffè allora?”
“È per lei “
Si volta e se ne va.
Mi siedo con il mio caffelatte e i biscotti, la sua tazza pronta dall’altra parte del tavolo, sono un po’ in ansia per quando si siederà qui davanti, per un attimo mi viene la tentazione di scappare. Ma non faccio in tempo, lei arriva, scarmigliata, il segno del cuscino sul viso, gli occhi ancora mezzi chiusi, addosso una maglietta che un qualche ragazzo ha dimenticato qua, semplicemente bellissima. Si siede, in silenzio, lo sguardo basso, sbocconcella un biscotto con i denti davanti aprendo appena le sue meravigliose labbra. “Non mi guardare così!”
“Così come?”
“Con quello sguardo di rimprovero”
“Io non ti guardo con rimprovero”
“Lo so che lui è solo uno stronzo e tutto il resto…”
“Non ti sto guardando con rimprovero” alza lentamente lo sguardo, è lo sguardo di chi ha fatto una marachella, un po’ gli viene da ridere, ma poi vede il mio sguardo e diventa seria. Passa un minuto forse di più, nessuna delle due abbassa lo sguardo, poi come se fossimo d’accordo ci alziamo e giriamo attorno al tavolo, siamo vicinissime, gli occhi negli occhi, ci stiamo dicendo tutto quello che non ci siamo mai dette senza parlare. Poi mi distrae mordendosi un labbro, non resisto, devo guardare quel gesto così sexy, ma poi non faccio in tempo a rialzare lo sguardo che mi sta baciando.
E’ il bacio più morbido e dolce che abbia mai dato, sa di biscotti e caffè, di lei, di noi, devo per forza chiudere gli occhi, voglio sentire solo le sue labbra. Le sue labbra morbide e gonfie, la sua lingua che accarezza la mia. Sento anche le sue mani, che mi accarezzano a schiena, si insinuano calde sotto la canotta, lasciando una scia di desiderio, quando arriva a sfiorarmi le chiappe non posso evitare di fare un sospiro e aggrapparmi con forza alle sue chiappe per tirarla a me. Ora il bacio non è più dolcezza ma desiderio, lo stesso desiderio che le nostre mani trasmettono ai nostri corpi, lo stesso desiderio che i nostri fianchi hanno nello spingersi l’uno contro l’altro. Poi esplode la sua risata cristallina come sempre, mi prende per mano e mi trascina in camera sul mi letto. Da quel momento in poi sono baci, morsi, mani…ovunque. La pelle mi brucia, sudata, arrossata, ma voglio di più sempre di più, voglio che mi mangi, che mi graffi, che mi faccia sua. Quando la sua lingua scende tra le mie gambe io non resisto un secondo che gli schiaccio la faccia contro di me, se potessi la vorrei tutta dentro di me, sto impazzendo, urlo mi dimeno come una forsennata, mentre lei sghignazza felice. La sua lingua sa cosa deve fare, sa come e dove deve essere, le mie dita tra i suoi capelli, non ho mai provato nulla del genere. Lo sento che sale, parte dalla sua lingua, passa alla mia figa, per poi propagarsi a tutto il corpo, tremo, mi irrigidisco, urlo, come non ho mai fatto, poi il buio. Quando apro gli occhi lei sta usando il mio telefono, mi sorride. “Ho avvisato al lavoro che oggi non vai, stai male”.
La guardo, sorridente, nuda, bellissima, il mio telefono in mano. Mi alzo dal letto, mi stiracchio tutta, sotto il suo sguardo attento, poi mi incammino verso la cucina, dobbiamo mettere a posto. Sento i suoi occhi sul mio culo, mi sta seguendo, sono completamente nuda, come lei. Non mi sono mai sentita così a mio agio nuda, non mi sono mai sentita così bella. Ci baciamo nuovamente, poi sistemiamo la cucina.
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