Una giornata da festeggiare

Adrian
2 months ago

Apro gli occhi, vedo i tuoi occhioni che mi sorridono.

“Buongiorno vecchietto! Auguri!” 

“Guarda che tra qualche mese tocca a te!” 

Mi baci e salti fuori dal letto, guardo il tuo culo scomparire nel corridoio, come al solito le mutande sono finite tra le tue chiappe maestose. 

Sento che sei in cucina a spentolare, guardo l’orologio, è presto, resto un altro pochettino a poltrire nel letto. 

Accendo il telefono ed iniziano ad arrivare i primi messaggini di auguri ai quali non risponderò, lo silenzio, mentre mi chiedo se posso spegnerlo di nuovo e riaccenderlo domani, torni con la colazione, caffelatte, pane e marmellata ed un sorriso bellissimo. 

“Che onore grazie! L’ultima volta che ho avuto la colazione in camera ero in ospedale!” 

“Infatti non ti abituare, anzi prendi spunto ed impara!”. Ti rinfili sotto le coperte e facciamo colazione abbracciati. 

“Stiamo sbriciolando tutto il letto!” 

“Che ti frega oggi è festa, poi dobbiamo cambiare le lenzuola!” 

“Ecco come si spiega la colazione a letto!” 

“Scemo!” 

Da non so dove tiri fuori un pacco. 

“Auguri!” Rompo la carta e scopro un maglione di lana, verde. 

“Grazie!” 

“Ti piace il colore?” 

“Sì sì, ma è uguale a quello che ho già?” 

“Sì, ma cambia il colore” 

“Ah … ok … grazie” 

Restiamo stesi nel letto a poltrire fino a che non è ora di vestirsi ed andare al lavoro. 

Quando sto per uscire mi saluti sulla porta, sei ancora mezza nuda, farai tardi anche oggi, ci baciamo con passione ed io ti stringo una chiappa con forza, mi sorridi. 

Non abbiamo parlato ma ci siamo capiti lo stesso.

Vado verso la macchina, devo ancora andare al lavoro e già sto pensando che ho voglia di tornare a casa. Il tempo passa lento, non ne posso più, sarà che oggi non ne ho voglia, sarà il tempo uggioso, sarà che odio il mio compleanno e tutti questi messaggi che continuano ad arrivare… 

Finalmente sono a casa, giro la chiave nella porta, tu mi corri in contro. 

Mi baci poi mi fai entrare in casa. 

Ti guardo, ti sei messa il mio maglione nuovo e basta, ti sta grande, ti copre fino a sotto il culo, ma non di più. 

“È davvero bellissimo il maglione che mi hai regalato!” 

“Lo sapevo ti sarebbe piaciuto!” 

Ti avvii lungo il corridoio, io ti guardo le gambe nude e quel culo che si muove sotto il maglione. 

“Vieni ti apro l’acqua della doccia” 

Ho ancora la giacca, mi spoglio con calma, e mi infilo nella doccia. 

“Veni con me?” 

“No è scomoda in due, poi l’ho già fatta!” 

Va beh faccio da solo. Mi sto asciugando in bagno quando torni da me 

“Sei stressato ti faccio un massaggio!?” 

“Bah veramente sto bene, ma ok!” 

Mi fai togliere l’accappatoio e stendere sul letto. “Rilassati!” ti allontani un attimo poi sento delle gocce fredde cadere sulla schiena, è l’olio per i massaggi che uso sempre io su di te, ne riconosco il profumo. Inizi a massaggiarmi, sei brava, riesci a farmi rilassare i muscoli della schiena uno ad uno, poi passi alle spalle. “Come sei duro!” sghignazzo 

“Scemo, parlo delle spalle!” 

Ma sei seduta sulle mie chiappe e quando spingi sento il tuo cespuglio che sfrega sulla mia pelle e sono duro davvero. Scendi più in giù, mi percorri tutta la schiena dalle natiche al collo con le dita spingendo forte, mi scrocchiano un paio di vertebre. “Che bello!”. 

Ma la cosa più bella è che per farlo ti stendi su di me e oltre al pube sento anche il seno che mi sfiora la schiena, ti devi essere tolta il maglione. Sospiro io e sospiri te, forse lo sfregamento non è così casuale. 

“Girati”. Mi metto a pancia sopra e ti guardo. Ti metti di nuova a cavalcioni, io allungo le mani, voglio entrare dentro di te. “Buono faccio tutto io!” 

Mi versi altro olio sul petto ed inizi a massaggiarmi. Il mio uccello è tra le tue labbra, bagnato dai tuoi umori, mentre mi massaggi il petto mi massaggi anche l’uccello. Provo a chiudere gli occhi per non farmi distrarre dal tuo viso concentrato e dalle tue tette che si muovono lentamente … 

Ma non resisto apro di scatto gli occhi e ti agguanto le tette stringendo forte, sospiri e muovendo appena il bacino mi fai entrare dentro di te. Muovi il bacino lentamente in cerchio, stai cercando il punto giusto. 

Poi ti sollevi e ti inarchi indietro, non arrivo più alle tette, mi accontento di accarezzarti le cosce. ti appoggi con le mani alle mie caviglie, sei completamente inarcata indietro, i capelli mi solleticano i piedi. 

Hai trovato il punto giusto ed inizi a muoverti con più ritmo. Ti accarezzo il pelo poi punto sul clitoride, grugnisci ed acceleri. L’attrito è incredibile, la mai cappella sta strusciando contro la tua parete interna. 

Inizi ad emettere un suono, che cresce ad ogni movimento del bacino, ad ogni colpo sale di volume, sale, sale, sale, fino a diventare un urlo. 

Poi ti lasci cadere sulla schiena e il mio uccello esce fuori schizzando in aria e su di noi tutto il mio seme. ti giri e appoggi la testa sulla mia pancia, mi stringi forte, con una mano giocherelli con le mie palle e mi accarezzi l’uccello con dolcezza fino a che l’erezione non si placa. 

Poi ti alzi spegni la luce e scompari. 

Ricompari poco dopo con una torta con sopra una candelina. La appoggi sul letto, siamo nudi uno davanti all’altra, guardo il tuo corpo, il tuo viso sorridente illuminato dalla luce gialla, tremolante della candelina. 

“Sei bellissima!” 

“Esprimi un desiderio!” 

Resto un attimo in silenzio guardandoti negli occhi, poi ti bacio e soffio sulla la candelina.

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