Delirio o corna?
Che stanchezza.
Oggi al lavoro è stata davvero dura.
Sono così stanco che fatico a fare le rampe di scale che portano al mio appartamento.
Ho freddo.
Tremo.
Mi tolgo la giacca di dosso e mi butto sul divano con una coperta di pile a coprirmi.
Ho mal di testa e alla tv la gente urla.
Non ho fame, strano!
Mi sento la faccia calda ma tremo di freddo.
Mi fa male la schiena.
Ho paura di aver la febbre.
-Mi sa che sto male! Devo avere la febbre alta– ti mando un messaggio poi mi si chiudono gli occhi, sono pesantissimi.…
….
Quando riapro gli occhi sei di fronte a me, sei appena tornata dal lavoro.
“Cos’hai?”
“Credo di avere la febbre”
“Vediamo”
Cerchi il termometro e mi misuri la febbre.
“39,7 hai la febbre altissima!!”
“Te l’avevo detto!”
“Dai mettiti a letto!” mi aiuti a spostarmi nel letto, poi sparisci.
Ti sento parlare con qualcuno al telefono ma non capisco le parole, mi si chiudono gli occhi, fatico a concentrarmi.
Ti sento fare la doccia, poi ti vedo passare, nuda, bellissima, profumatissima, indossi un vestito leggero da casa, come al solito non indossi biancheria in casa, poi sparisci di nuovo.
….
Il campanello mi sveglia, chi è?
Sento delle voci, poi compare Matteo, il tuo amico dottore, mi è sempre stato antipatico, mi è sempre sembrato troppo interessato a te.
Fatico a tenere gli occhi aperti, sono così pesanti.
Mi controlla la febbre, mi ausculta, mi guarda la gola, tu sei sulla porta che guardi, sei bellissima, un po’ preoccupata ma incredibilmente sexy, forse troppo con quel vestitino, un po’ troppo corto, un po’ troppo scollato, un po’ troppo leggero per ricevere ospiti.
….
Matteo mi fa prendere una medicina
“Ora dormirai un po’!”
l’acqua è fredda nella gola.
Biascico un “Grazie!” ma si volta verso di te e il sorriso che ti fa non mi piace per nulla.
Mi si chiudono gli occhi.
“Dorme già?”
“Con quello che gli ho dato dormirà per un bel pò”
“Andiamo di la”
…
È buio, notte fonda.
Vedo una luce nel corridoio, sento dei rumori, dei colpi.
Colpi cadenzati, forti, qualcosa che batte contro il muro.
Qualcosa che batte nella mia testa.
Cosa succede?
Ho mal di testa.
Non riesco muovermi sono stordito.
…
Mi sveglio di soprassalto.
Un urlo strozzato.
Non sei qui con me, sei di la?
Sei tu?
Un altro urlo.
La tv?
Ancora un altro urlo, soffocato, lungo fino a spegnersi…
Un grugnito concitato.
Silenzio, delle voci che sussurrano.
Una risatina.
Buio.
…
La tua mano gelata sulla fronte.
Sei nuda, i tuoi seni candidi pendono qui davanti ai miei occhi che fatico a tenere aperti.
“E’ ancora molto alta!”
“Dagli tempo, si sta abbassando piano piano”
Vedo quei fantastici seni dondolare.
“Cosa fai!? Dai non qui!”
“Tanto non capisce nulla!”
“Ti avevo detto di aspettare di là”
…
È l’alba.
Ho sete.
Mi alzo a fatica, le gambe non mi tengono.
Mi strascino fino alla cucina.
La luce del frigo mi acceca.
Bevo, è freddissima l’acqua mentre mi scorre in gola.
Compari sulla soglia, avvolta nella coperta di pile, sei bellissima.
“E’ freddo, dove vai in giro con la febbre!?”
Mi riaccompagni a letto.
Sei nuda sotto la coperta?!
…
Odore di caffè.
Apro gli occhi.
“Come stai questa mattina!?”
Sei seduta al mio fianco sul letto, la camicia da notte di seta bianca, i capelli in disordine, il viso di chi ha dormito poco.
“Meglio grazie!”
“Controlliamo la febbre”
Mentre aspettiamo ti guardo bene, sei bellissima, lo sguardo lucido, le labbra gonfie, il seno libero sotto la stoffa leggera, le cosce nude, mi sorridi.
“37,5! Calata ma non abbastanza, ti faccio un the, mangi qualcosa, poi prendi di nuovo la medicina”
Ti guardo andare in cucia, adoro il culo che si intravede sotto il bordo della camicia, ma sembri stanca, ti muovi in maniera strana.
“Sei stanca!?”
“Ho dormito poco”
“Come mai?”
“Non ti ricordi!?”
“Cosa!?”
“Sono stata con te tutta la notte, deliravi, mi hai spaventata”
Dopo colazione mi sento meglio, ti guardo vestirti veloce, è così tardi?
Di solito lo fai lentamente girando mezza nuda per casa, ora sembra che ti voglia vestire in fretta, come per nasconderti a me, mi sembra di intravedere un graffio sulla schiena.
“Devo scappare che devo andare al lavoro”
“Ok”
“Poi ti chiamo per sapere come stai e nel pomeriggio torno”
“Ok, poi ringrazia Matteo!”
“Ma…Matteo!? “ pare a me o sei arrossita?!
“Sì ieri sera non mi ha visitato lui!?”
“Nnn..no… Te l’ho detto deliravi! Scappo a dopo”
Sento la porta che si chiude, mi guardo attorno, la tua parte di letto è perfettamente rimboccata.
Mi alzo, tutta la casa è perfettamente pulita, tutto in ordine, neppure un piatto nel lavello o nella lavastoviglie, che strano giurerei che questa notte nel lavello c’erano piatti e bicchieri per due…
Ma è normale, non esci mai di casa se non è tutto in ordine.
Mi sono sognato tutto!?
Cerco tracce di quello che ho sentito, visto, non capisco…
Sono stanco, mi gira la testa, torno a letto, mi rendo conto di essere eccitato.
I sogni sono una rappresentazione dei desideri?
Mi accarezzo lentamente l’uccello.
Ma era davvero un sogno?
Ci pensiamo dopo, ora sono stanco.
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