Spettacolo privato gay
Io e Giulio siamo amici da sempre, migliori amici, abbiamo fatto dall’asilo alle superiori sempre, sempre al banco assieme, solo l’università ci ha diviso, ma ora che lavoriamo, condividiamo l’affitto di un piccolo appartamento.
Nei primi anni delle superiori ci prendevano in giro, dicevano che eravamo una coppietta perfetta, poi è stato chiaro a tutti non solo a noi due, l’orientamento sessuale di Giulio.
Con i primi ragazzi, miei e suoi, la nostra amicizia si è ancora più rafforzata, abbiamo gli stessi gusti. Ad esempio ora lui sta con un figo da paura, ne sarei gelosa se non fosse totalmente gay pure lui.
La nostra amicizia, la nostra condivisione, la nostra confidenza, ci permette di non avere filtri, di essere noi stessi, di dirci tutto senza nessun pudore. Mi capita spesso di girare per casa mezza nuda con tranquillità, tanto a lui non interessa l’articolo, cosa che in realtà un po’ mi disturba, mi fa strano non ricevere le occhiate che sono abituata da sempre a ricevere, mi fa strano girare per casa in perizoma senza che lui dica nulla se non che la palestra mi sta facendo bene.
È tranquillizzante, ma un po’ destabilizzante. Che poi anni fa ci avevo anche provato a provocarlo, mettendoci impegno, ma zero nessun risultato. In generale con i ragazzi mi basta davvero poco per fargli girare la testa, spesso senza neppure farlo apposta, quando mi impegno poi…
Quando mi preparo per uscire, lui mi suggerisce sempre cosa mettere, a seconda degli impegni o di chi devo incontrare, mi cambio, mi trucco sotto il suo sguardo attento. Non sbaglia mai.
Da qualche mese Giulio sta con Mauro. Mauro è bello, anzi bellissimo, intelligente e divertente, sta anche bene economicamente che non guasta, ma soprattutto rende felice Giulio. Io invece sono sola, ho detto che per ora basta uomini, troppe delusioni, troppe fregature, Giulio scherzando dice di provare con le donne, ma sa benissimo che non mi interessano… purtroppo.
Comunque da un po’ conviviamo praticamente in tre, loro due spariscono spesso in camera e io resto sola, con la mia amarezza e quando sono dell’umore giusto con qualche giocattolino. Come l’altra sera, dalla loro camera arrivavano rumori inequivocabili ed io al buio sul divano mi sono masturbata con il più classico dei falli di gomma, venendo sotto la copertina di pile, da sola. Sono rimasta stesa sul divano in dormiveglia per parecchio mentre loro continuavano a divertirsi. Doveva essere notte fonda quando l’apertura della loro camera mi ha svegliato, li ho sentiti ridacchiare come due bambini poi li ho visti correre in bagno, nudi. Non mi hanno visto, non ho detto nulla. Neanche il giorno dopo, ho detto nulla o commentato la loro performance prendendoli in giro come avrei fatto normalmente. Ho solo stampato in mente l’immagine di quei due corpi nudi, i muscoli sudati, le chiappe bianche e sode, quei due uccelli davvero degni di nota nonostante la lunga battaglia…
Non riesco a togliermelo dalla testa e ogni volta, mi vergogno, mi bagno…
Ci penso e mi eccito, sono costretta a toccarmi. Subito dopo mi vergogno, mi sento in colpa, lui è Giulio il mio migliore amico e Mauro è il suo compagno, però…
Che pezzi di…
Forse ha ragione Giulio, devo trovare il prima possibile da scopare…
Anche oggi serata deludente, quello che pensavo essere un ragazzo interessante si è rivelato un clamoroso flop, sto tornando a casa con le scarpe con il tacco in mano e il morale distrutto. Appena apro la porta di casa capisco che invece qui ci si diverte, il tavolo è apparecchiato elegantemente per due, calici e candele comprese, ma dal disordine direi che la cena non è stata del tutto consumata, anzi direi che è rimasta a metà. I cuscini del divano sono sparsi ovunque, penserei ad un furto visto la confusione, ma i vestiti sparsi dal divano al corridoio alla porta della loro camera mi fanno pensare ad altro. Appoggio le scarpe sul tavolo e silenziosa seguo la scia di vestiti fino a quella porta socchiusa.
So che non devo aprirla, lo so che non devo sbirciare dentro, ma quella luce soffusa che ne esce, quei rumori sommessi che sento, il languore che mi attraversa, non posso evitarlo, la spingo piano piano e sbircio solo un pochino, la scena è incredibilmente erotica. Giulio è in piedi completamente nudo, la palestra ha fatto tanto bene anche lui, ha un fisico snello ed asciutto, completamente liscio, la luce della lampada illumina il sudore che luccica sul suo corpo. Mauro invece è inginocchio davanti a lui, è più massiccio, scuro, la muscolatura scolpita e il petto villoso. E’ strano vedere quell’omone in ginocchio davanti a Giulio, è strano vedere quegli occhi adoranti, è strano vedere le dolci mani di Giulio stringergli il viso e tenerlo contro di se. La bocca spalancata ad ingoiare l’uccello di Giulio, tutto, fino in fondo, mentre gli occhi lo guardano adoranti. Giulio inizia a muoversi, fa uscire lentamente l’uccello da quella bocca così carnosa, la barba curata a contornarla, poi lo rinfila, gli sta scopando la bocca, lentamente guardandosi negli occhi.
Sono bellissimi.
Sono incredibilmente eccitanti, mi sollevo il vestito già corto, mi scopro le mutandine, la poca stoffa con cui sono fatte è completamente fradicia, me le sfilo, le lascio a terra, assieme ai loro vestiti. Mi accarezzo, sono un lago, faccio sparire due dita dentro di me, ne potrebbero entrare molte di più, dovrebbero essere molto più grandi, si bagnano. Guardo Giulio scopare la bocca di Mauro, voglio anche io qualcosa in bocca, ci infilo le dita bagnate di me, il sapore mi manda fuori di testa.
Ma la mia goffaggine mi fa sbattere contro la porta che lentamente si apre e mi scopre. Mi vedono, Giulio si volta e mi guarda stupito, Mauro può muovere solo gli occhi, restano qualche secondo immobili poi Giulio scoppia a ridere, mi guardo anche io, ho una mano tra le gambe e l’altra alla fronte che ho colpito contro la porta. Che vergogna, sto per scappare quando vedo Giulio smettere di ridere, torna serio e si allontana da Mauro, lo fa alzare, si guardano un attimo in silenzio poi si spostano sul letto. Giulio mi fa un gesto di assenso, un permesso ad assistere, io mi sento in tremendo imbarazzo, ma sono affascinata dalla loro complicità. Li guardo baciarsi, li vedo dimenticarsi di me, si baciano, si mordono, si leccano. Si ritrovano in un sessantanove, Giulio è sotto il corpo massiccio di Mauro. Dal mio punto di vista vedo il culo villoso di Mauro, le sue palle gonfie e un uccello perfettamente appropriato all’uomo, grosso, possente, forte. Un uccello che viene baciato, leccato, morso…amato dalla bocca famelica di Giulio. Vedo quell’uccello sparire nella sua bocca per quanto riesce, vedo i suoi occhi strabuzzare, non vedo cosa sta facendo Mauro ma credo gli piaccia molto, le sue mani iniziano a muoversi frenetiche, accarezzano, tastano, stringono quelle palle che mi dondolano davanti, poi le vedo aggrapparsi a quelle chiappe ed aprirle, vedo comparire un buchetto che pulsa. Sono ipnotizzata da quel buchetto, avrei voglia di avvicinarmi, guardare da vicino, accarezzarlo, leccarlo. Le dita di Giulio bagnate della sua saliva iniziano a giocare con quel piccolo buco voglioso, Mauro gradisce e si muove per agevolare l’operazione, si muove verso le dita, Giulio lo tiene schiacciato a se, l’uccello piantato in gola, mentre un dito affonda lentamente, Mauro mugola sommessamente. Poi entra il secondo dito e la situazione diventa più frenetica, Giulio scopa il culo di Mauro con le dita mentre lui lo scopa in bocca, ma vogliono di più, si alzano veloci, Giulio prende dell’olio da un cassetto mentre Mauro si mette in posizione a pancia in su tenendosi le gambe aperte con le mani. È completamente aperto, esposto al suo uomo, in attesa di lui. Giulio si unge l’uccello, lungo e nodoso, poi fa cadere qualche goccia tra le chiappe di Mauro. Restano un attimo immobili, la cappella appoggiata appena, poi Giulio si china a baciarlo mentre lentamente entra dentro di lui, lo vedo distintamente sparire, mentre Mauro sospira forte. Da quanto non prendo un uccello in culo?! Non mi ricordo più, da quanto non faccio sesso con tanto trasporto? Meglio non pensarci. Anzi sono così presa da loro che mi sono dimenticata di me, sono solo in adozione, non mi sto neppure toccando, ma va bene così. Nel frattempo Giulio ha iniziato a scopare Mauro con forza, lo vedo pompare con ritmo e costanza mentre l’uccello di Mauro viene sballottato dai colpi, i grugniti di entrambi a ritmo con le spinte si mischiano e confondono tra loro. Improvvisamente Giulio rallenta e prende in mano l’uccello di Mauro, lo sega lentamente al ritmo delle sue spinte, poi accelera sempre di più, le spinte sempre più forti, il letto cigola, i grugniti diventano versi scomposti. Si guardano negli occhi, complici, innamorati forse, poi lo vedo estrarre l’uccello e spruzzare tutto il suo carico su Mauro, sul suo uccello, cappella contro cappella, mentre continua a segare i due cazzi, basta poco che anche Mauro esplode e una fontana, con una potenza incredibile, spruzza verso l’alto fino a colpire Giulio in viso. Sono immobili, riprendono fiato, poi mi guardano e mi sorridono felici prima di crollare stesi sul letto.
Mi alzo lentamente, resto qualche secondo a guardare i loro corpi nudi e sudati, sono davvero bellissimi, li saluto debolmente prima di entrare in camera mia, sul comodino il mio fedele dildo di gomma, sorrido e lo prendo prima di buttarmi sul letto.
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