Il fotografo guardone
La stradina di ghiaia che si inoltra nel bosco è davvero carina, il paesaggio è bellissimo, una pineta che si estende a perdita d’occhio, ogni tanto vediamo dei movimenti in mezzo agli alberi ma non riusciamo a capire che animali siano.
Ci accorgiamo di essere arrivati al mare quando il paesaggio si apre tutto d’un tratto, ed arriviamo alla sabbia. Oltrepassiamo una duna e finalmente vediamo il mare, non c’è anima viva.
Ti togli subito le scarpe e metti i piedi nell’acqua mentre scruti la spiaggia.
“Potevamo portarci il costume, a saperlo che era così caldo!”
Effettivamente siamo abbondantemente fuori stagione ma è talmente caldo che sembra luglio
“Vista la folla direi che il costume non è indispensabile…”
Sposto un paio di tronchi trasportati dal mare e creo un pezzetto di spiaggia “pulita” per stendere i nostri teli, mi tolgo la maglietta e la metto su un ramo tipo bandiera per farla asciugare dal sudore, resto in calzoni corti, si sta già meglio.
Tu sei titubante, ti guardi in giro, sbuffi poi sollevi le spalle e ti sfili la maglietta pure tu. Sotto hai un semplicissimo reggiseno nero, comodo, niente di sexy.
“Non la capirò mai questa cosa, tante moine per non farvi vedere in reggiseno poi giri al mare con un costume non molto diverso da questo reggiseno…”
“Per te è uguale farti vedere in mutande o in costume!?”
“Sì, lo sai che ho una soglia del pudore molto bassa… costume, mutande, niente…”
“Sì va beh, cosa parlo a fare con te, approfittiamone per abbronzarci un pò”
Ti levi anche i calzoni e ti stendi sul telo, anche le mutande sono nere e non hanno nulla di sexy, da lontano può sembrare che indossi un costume davvero. Il problema è che tu con quel reggiseno “normale” e quelle mutandine “normali” risulti molto molto sexy.
“Uffa però potevo pensarci al costume”
“Comunque così sei bellissima e vista la folla io toglierei anche il reggiseno e farei uscire all’aria aperta quelle due bellissime tette che ti ritrovi!“
“Sempre molto fine!”
“Se vuoi ti faccio vedere una cosa ancora meno fine…”
“No grazie, per ora sto bene così!”
“Peccato perché mi stava già venendo una certa idea …”
Mi guardi malissimo e ti sistemi meglio. Mi bastano 5 minuti al sole in silenzio per annoiarmi, tu chiaramente non vuoi essere disturbata e io mi sono dimenticato il mio libro.
“Vado a fare un giro!”
“Mm mmm”
Prendo su l’attrezzatura fotografica e mi inoltro nel bosco. Siamo in una riserva naturale, famosa per la fauna che si può trovare, infatti riesco a fotografare un paio di daini e una famigliola di cinghiali che non sembrano molto disturbati dalla mia presenza, evidentemente si sentono sicuri in questa posto.
Loro, io dei cinghiali invece ho paura e mi tengo ben lontano.
Quando decido che è ora di tornare da te, capisco di essermi allontanato parecchio, decido allora di andare verso il mare e poi raggiungerti. Quando arrivo sulla spiaggia mi rendo conto di quanto mi sono allontanato, per fortuna in lontananza si vede la mia maglietta che sventola appesa al ramo, va beh ne approfitto per scattare qualche foto di questo luogo bellissimo mentre cammino. La spiaggia è piena di tronchi bianchi levigati e alghe scure portate dal mare.
Manca poco, quando vedo del movimento su una duna poco distante da te, non so perché ma la mia prima reazione è stata quella di nascondermi, mi stendo dietro un grosso tronco ed usando lo zoom della macchina fotografica cerco di capire che succede. È un uomo vestito in mimetica nascosto dietro un cespuglio, ha una attrezzatura da fotografo davvero invidiabile, evidentemente anche lui era in giro a fotografare questo bellissimo luogo incontaminato, ma in questo momento sembra più interessato a te, ti sta scattando delle foto, rimango stranito, ok eri in mutande e reggiseno ma nulla di che, è vero sei una bellissima donna, ma non capisco tutto questo interesse. Guardo nella tua direzione, ma il tuo corpo è coperto da alcuni rami, non capisco ma vedo che lui continua a scattare e quando non scatta si accarezza la patta, cazzo succede! Sto per alzarmi dal mio nascondiglio e urlargli qualcosa ma… Cazzo mi sono eccitato! Di cosa poi!? Del fatto che un pervertito si tocchi guardando mia moglie?!
Succede qualcosa, vedo lui che si nasconde meglio ed inizia a sparare una raffica di scatti, guardo nella tua direzione, ti sei alzata in piedi e scruti l’orizzonte. Altro che completo intimo “normale” ti sei sfilata il reggiseno e le tue mutande sono arrotolate ed incastrate tra le chiappe! Cazzo sei uno spettacolo e finalmente capisco il guardone. Con me facevi tanto la timidina, poi da sola …
Ecco ora si che ho un tronco tra le gambe! Faccio un paio di foto a te che sei veramente uno spettacolo e ne faccio un paio pure a lui, poi magari ti faccio vedere cosa è stato il tuo show. Poi mi alzo e facendo un po’ più rumore del necessario mi avvicino lungo la spiaggia a te che da lontano mi vedi e mi saluti sbracciandoti. Immagino che al guardone sia venuto un colpo a vedere le tue tette agitarsi in quel modo, con la coda dell’occhio lo vedo sparire dietro una duna, faccio finta di nulla e vengo da te.
Quando ti raggiungo ti stringo con forza baciandoti.
“Vado via che sei tutta vestita e torno che giri nuda per la spiaggia!?”
“Non c’è nessuno e poi…sento che sei felice di vedermi”
“E non sono l’unico!”
“Che vuoi dire?!” ti guardi attorno allarmata
“Nulla”
Continuo a baciarti stringendoti forte a me, poi piano piano scendo a baciarti sul sollo poi più giù trovo le tue magnifiche tette, le riempio di baci e mordicchio i tuoi capezzoli duri e ritti mentre con le mani ti stringo le chiappe con forza. Sospiri e mi stringi fortissimo la testa contro di te, quasi mi soffochi tra le tue tette.
“Smetti, ti prego, non qui!”
“Ma non c’è nessuno !!”
“Cosa ne sai? E poi se arriva qualcuno!?”. Siamo effettivamente ancora in piedi in mezzo alla spiaggia ben visibili anche da lontano, figuriamoci dalla postazione del guardone di prima…
A proposito, cerco di guardare se è ancora lì, ma non vedo nulla, chissà forse l’ho spaventato con il mio arrivo, oppure ha solo cambiato postazione e si è nascosto meglio.
“Vieni dai andiamo!” mi prendi per mano e mi porti verso i nostri asciugamani.
“Sì ma tu non penserai mica che io riesca a tornare indietro messo così vero!?”. Mi guardi il pacco, sorridi, tentenni mentre ti guardi attorno, scruti la duna poi fai spallucce.
“Ok ci penso io ma tu stai attento se arriva qualcuno!”. Mi fai stendere sull’asciugamano e mi sfili calzoni e mutande in un solo colpo. Il mio uccello esce fuori baldanzoso alla sua massima erezione, mi sorridi, ti inginocchi tra le mie gambe e ti chini su di lui.
I tuoi capelli sciolti coprono alla mia vista il tuo viso e la tua bocca che sta giocando con il mio uccello ma il tuo culo rivolto verso il cielo che si agita è uno spettacolo, mi viene subito da pensare al guardone, se è ancora nella sua postazione di prima potrebbe gustarsi la visione del tuo culo che si muove a tempo con la tua testa, altrimenti se si è spostato più vicino potrebbe vedere le tue tette pendere sotto di te, il mio uccello ha un guizzo al pensiero e se è possibile diventa ancora più duro, lo senti e cerchi di prenderlo tutto in bocca fino alla gola, quando fai così in genere impazzisco e ti riempi o la gola, ma sono distratto, continuo a pensare a cosa sta guardando il nostro amico nascosto, ma poi dove sarà? C’è ancora? Pensavi di farmi venire in fretta ma non è così anzi ti stai eccitando sempre di più, lo capisco da come ti muovi, da come lo prendi in gola, ti conosco non resisterai a lungo.
Infatti improvvisamente ti alzi e mi guardi male “Sei uno stronzo!”.
“Che ho fatto io!?”. Ti alzi in piedi, ti guardi in giro, hai i capelli tutti spettinati e gli occhi che luccicano.
“Vaffanculo, chi se ne frega!” Ti cali le mutande le lanci via e ti impali sul mio uccello bagnato della tua saliva, hai gli occhi rivolti alla duna velati di desiderio e qualcosa che non capisco. Sospiri fortissimo mentre entro dentro di te, sei un lago, inizi a muoverti piano piano. Mi sembra di sentire un rumore dalla nostra destra ma non riesco a vedere nulla, se è in quel punto allora in questo momento ha una bellissima visuale di te che ti agiti sopra il mio uccello ad occhi chiusi. Forse hai sentito pure tu qualcosa perché improvvisamente riapri apri gli occhi e scruti la vegetazione, ma non ti fermi, anzi aumenti il ritmo, lo sguardo fisso alla vegetazione, le tue tette iniziano a ballare, te le afferri con le mani, le fermi, ma io non voglio, voglio vederle ballare, voglio che lui le veda ballare, ti prendo le mani e te le scosto, mi sorridi, sai quanto amo le tue tette e sai che effetto fanno in questo momento. Ti inclini indietro ed appoggi la mani sulle mie cosce, ti inarchi spingendo in fuori il petto, la testa abbandonata indietro, il mio uccello in questa posizione sfrega proprio contro il punto che vuoi tu, inizi a sospirare sempre più forte, il tuo verso aumenta sempre di più di volume, stai per venire. Sento ancora un rumore dallo stesso punto di prima, cazzo è ancora qua! “Pensa se arrivasse qualcuno adesso! Pensa che spettacolo si potrebbe godere!” lanci un lungo sguardo in quella direzione e aumenti ancora il ritmo e il tono della voce, non resisto più ti do due o tre colpi di reni in controtempo con il tuo movimento, urli, forte, mentre io continuando a muovermi dentro di te. Urli senza remore, senza timore di farti sentire, esplodi liberamente.
Poi ti accasci sfinita sul mi petto mentre io continuo a muovermi, quando mi scarico dentro di te oramai sei inerte sul mio corpo. Rimaniamo così qualche secondo poi tu rotoli giù e ti sdrai al mio fianco, braccia e gambe larghe, sfinita.
Sento ancora un rumore, questa volta l’hai sentito bene pure tu,
“Cosa è stato?!”
Non mi rispondi, guardi solo in quella direzione.
“C’è qualcuno!?”
“Spero gli sia piaciuto lo spettacolo”
Ti guardo stupito, mi sorridi e mi baci.
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