Le terme eccitano
Ci siamo regalati un notte alle terme.
L’offerta che abbiamo preso comprende l’accesso alla piscina, al percorso salute, camera e colazione.
Certo sul sito sembra che ti facciano un regalone, ma cazzarola non costa mica poco questo posto, bello però, pulito ed elegante, ma non economico di certo.
Prendiamo possesso della camera e ci infiliamo subito i costumi, io mi metto il mio a pantaloncino, infilo l’accappatoio e le ciabattine da nonno dell’albergo e ti guardo. Hai messo un vecchio costume intero, che non mette per nulla in risalto il tuo fisico.
“Lo so cosa stai pensando, ma questo mi sembrava più appropriato”
“Sì ma così che gusto c’è?!”
“Dai non rompere, è quello vecchio da acquagym che ha perso elasticità, è comodo e…fidati di me”
“Va beh…” Quando ti volti per prendere l’accappatoio, vedo che hai la schiena completamente nuda e l’elastico del costume è un po’ lento, ti stringo da dietro, ti faccio sentire la mia erezione sul culo e ti agguanto il seno. “Dai! Dopo, adesso andiamo!”
“Aspetta fammi studiare questo costume” Effettivamente ha perso elasticità e le mie mani riescono a passare sotto il costume senza difficolta arrivando alla tua pelle nuda, riesco a raggiungere i seni senza problemi e addirittura ad accarezzare i tuoi fantastici ricciolini. Mi allontano un attimo per guardarti meglio, il costume ti è andato tra le chiappe e i capezzoli sono ben visibili dopo il mio passaggio.
“Esame superato?”
“Sssìì… dai… andiamo!”
La piscina riscaldata è veramente enorme e caldissima, si può anche uscire di fuori ed è strano stare a mollo nell’acqua calda mentre fuori ci sono si e no 2 gradi. Stare sotto le cascatelle è una goduria infinta, senti tutti i muscoli contratti della spalle rilassarsi… Tu invece preferisci l’idromassaggio, ti guardo da lontano mentre ti godi il massaggio delle bolle con la testa appoggiata al bordo della vasca e gli occhi chiusi, sei davvero bellissima. Vengo da te e ti sfioro, non apri neppure gli occhi, ma sorridi. Ti bacio. “Lo sai vero che ti succederebbe se non ci fosse nessuno?!”. Non rispondi, mi guardi soltanto sorridendo. Ti abbraccio e ti bacio con passione, ti faccio sentire quanto sono duro, mentre ti artiglio una chiappa.
“Dai stai buono che c’è gente! Andiamo a provare la sauna?!”. Mi sfuggi tra le mani ed esci dalla piscina. Il costume ti è andato tra le chiappe di nuovo, te lo sistemi facendo finta di niente, ma un paio di sguardi di ammirazione li hai ricevuti, meglio seguirti che non si sa mai. Il tempo di sistemare la mia erezione in modo che non si noti troppo, cercare le ciabatte e sei sparita. L’hai fatto apposta lo so, ma dove ti sei cacciata? Vado verso la zona della sauna, ci sono due porte di vetro ma non si vede assolutamente nulla dentro, una è la sauna, l’altra il bagno turco, ci sono dei cartelli… Cavolo io non so neppure la differenza tra le due cose. Dove sei entrata?! Nella sauna si scorgono diverse ombre, credo ci sia molta gente, nel bagno turco si vede solo un gran vapore. Decido ti provare il bagno turco, la stanza è praticamente buia, illuminata solo da tante lucine led tipo cielo stellato, ma il vapore è davvero tantissimo, non si vede la parete di fondo, sulla destra vedo una coppia anziana che mi saluta cordialmente, poi scorgo la tua sagoma sul fondo della stanza.
“Ce ne hai messo di tempo!”. “Se mi dicevi che venivi qua facevo prima! Cazzo che caldo!”. “È fatto apposta sai?”. “Non capisco la passione delle persone per soffrire…”. “Sei sempre il solito guarda che fa bene e dopo vedrai che ti sentirai meglio”. Nel frattempo l’altra coppia ci saluta ed esce. “Sai cosa mi farebbe sentire meglio?!”. Ti prendo una mano e me la appoggio sull’uccello. “Dai scemo e se entra qualcuno?” “Con questa nebbia…” “Sì come se ti accontentassi di una sega!”. “Ma come fai a stare qua dentro con questo costume?”. Ti prendo una spallina e la faccio scendere. “Smettila dai!”. “Fammi vedere”. “No dai!”.
“Ma se ti dico che non si vede nulla! Facciamo una prova, io vado verso la porta, poi mi avvicino, quando vedo qualcosa te lo dico ok?”. Non aspetto la risposta e vado verso la porta, poi mi giro e torno lentamente verso di te, piano piano vedo la tua figura farsi sempre più nitida e chiara. Mi fermo immobile in mezzo alla stanza. Ti sei abbassata la parte sopra del costume e mi stai guardando con uno sguardo tra il furbo e il preoccupato. “Mi vedi”. “Sì”. Mi avvicino lentamente a te, mi inginocchio e inizio a leccarti il seno, cerco le goccioline che lo ricoprono con la lingua. Sospiri, ti prendo un capezzolo in bocca e lo stingo forte tra le labbra. Mi prendi la testa e me la schiacci contro le tue tette. “Mmm…smettila ti prego, potrebbe entrare qualcuno!”. Mi alzo in piedi e tiro fuori l’uccello duro davanti alla tua faccia. Me lo prendi in bocca subito, ti prendo i capelli e ti tengo ferma con il mio uccello ben piantato in bocca. Cavolo che bello… Chiudo gli occhi, mi dimentico dove sono e del pericolo che corriamo. Poi inizi a muovere la testa e fare su è giù. Apro gli occhi e ti vedo, realizzo dove sono, mi immagino la scena se qualcuno entrasse in questo momento, è vero che il vapore un po’ ci nasconde, ma mica così tanto… Mi eccito ancora di più, ho l’uccello che mi pulsa. Ma mi fai uscire di fretta, allarmata. “Ho sentito un rumore!”. Ti rivesti veloce. “Ma cosa dici?! E io adesso dove lo metto questo??”. Mi sistemi il costume e mi fai sedere accanto a te. “Dai abbiamo un sacco di tempo!”. “Andiamo in camera?!”. “Dopo lo sai che non torniamo più giù!”
In quel momento entrano 4 persone facendo un gran casino. Mi guardi con lo sguardo tipico del “te l’avevo detto”, mi sorridi trionfante e ti alzi, io ti guardo il culo qualche secondo e ti seguo fuori.
Entriamo nella piscina e nuoti verso la paratia che separa la piscina esterna, ti vedo scomparire e ricomparire di fuori, ti seguo di fuori anche io. Fuori è davvero bello, oramai si è fatto buio ed il vapore dell’acqua calda illuminato dalle luci a filo d’acqua crea uno spettacolo notevole. “Bello vero?”. “Sì bellissimo, hai visto le stelle?!”. Mi metto lungo il bordo della piscina con la testa ripiegata indietro a guardare le stelle. “Bellissimo!”. Vieni da me ti appoggi con la schiena e pieghi la testa sopra la mia spalla. Restiamo così qualche minuto a guardare il cielo. Poi ti stringo da dietro, ti bacio il collo mentre le mie mani esplorano il tuo corpo. Entrano dentro il tuo costume e stringono la tua carne, una si impossessa di un seno e lo stringe con forza mentre l’altra va più in basso, raggiunge il tuo cespuglietto e le tue labbra. Ti faccio sentire la mia erezione tra le chiappe mentre ti stringo forte.
“C’è gente”. “Nessuno abbastanza vicino da vedere”. “Ma abbastanza da capire!”. Ma non ti sposti anzi muovi il culo contro il mio uccello. Faccio entrare due dita dentro di te, sospiri forte, forse un po’ troppo. “Zitta!”. “Smettila allora!”. “No”. Ti divincoli, fai uscire le mie mani dal tuo costume e ti volti. Mi guardi serissima, poi ti avvicini e mi baci. Io ti agguanto le chiappe e ti stringo a me. “No dai non possiamo!”. ma mentre lo dici ti sta strusciando contro la mia erezione, mentre io sto esplorando il tuo culo a piene mani, alzi una gamba e subito una mia mano ne approfitta per arrivare ai tuoi buchini da dietro.
Fai un salto indietro ansimando mentre mi tieni lontano con un braccio. “Buono! Andiamo su”. Ti volti e nuoti verso la scaletta, ti sono dietro. Questa volta quando esci dall’acqua non ti sistemi il costume, anzi prendi l’accappatoio sotto braccio e quasi corri verso l’ascensore che porta alle camere. Il tuo culo che ballonzola con il costume tra le chiappe, non passa inosservato, mi infilo l’accappatoio al volo e ti seguo. Nell’ascensore ci baciamo ancora con passione mentre faccio scendere il pezzo sopra del tuo costume, poi lo faccio scendere fino ai tuoi piedi, ti stringo forte, nuda tra le mie braccia. Quando arriviamo al piano mi lanci via e ti metti l’accappatoio al volo. Per fortuna non c’è nessuno nel corridoio. Ti chini a prendere il costume e corri verso la camera, ti corro dietro e ti raggiungo proprio mentre apri la porta. Ti lancio sul letto mentre con un calcio chiudo la porta. Sei ansante, braccia aperte e gambe che cadono dal letto, l’accappatoio è aperto e tu sei esposta in tutta la tua bellezza. Stai ridendo. Mi spoglio completamente e ti guardo ancora un po’, poi mi inginocchio tra le tue gambe, guardo quel fiore aperto davanti ai miei occhi, lo bacio, lo assaporo, lo lecco, lo penetro con la lingua, mi afferri i capelli, mi dici qualcosa, urli, ti agiti, ma io sono perso tra le tue gambe, non sento nulla non capisco più nulla. Mi fermo solo quando tu mi stringi fortissimo la testa tra le gambe e mi tiri i capelli per fermarmi, ti guardo, hai lo sguardo denso, felice, divertito. Mi alzo, ho l’uccello di marmo, mi fa quasi male. “Girati!”. Esegui l’ordine con piacere e ti metti a quattro zampe, ti vengo dietro ammirando lo spettacolo delle tue chiappe esposte. Appoggio il mio uccello proprio nel mezzo, te lo struscio tra le chiappe, dalla figa al culo, mugugni un po’, poi lo prendi in mano e vieni verso di me facendo entrare al caldo. Ti accarezzo le chiappe, la vita così stretta, la schiena perfetta dritta, le spalle…mi aggrappo alle spalle e spingo. Spingo come un’animale senza tregua mentre tu ti agiti sotto di me. Spingo così forte che cadi di faccia sul letto, sei a culo in su, mi aggrappo alle anche e continuo a spingere.
Sto per venire, ma così la tentazione è davvero troppo forte, ti allargo le chiappe, e ti infilo un pollice nel culo, bellissimo…esco da te e appoggio la cappella sul buco del culo. “No dai!”. “Se ti faccio male mi fermo!”. Spingo e la cappella bagnata di te entra lentamente nel tuo culo “Ah! Cazzo ahia! Fai piano”. Cazzo sono troppo eccitato, vengo, vengo nel tuo culo, ti riempio mentre mi spingo dentro di te. “Ahaaaaiiaah!”. “Cazzo, scusa”. Ti sfili da me, vai in bagno senza dire una parola. Cazzo ho esagerato?! Ti seguo in bagno, sei sotto la doccia, ti guardo, sei davvero uno spettacolo, per me più bella ogni giorno. Mi vedi. “Vieni?!”. “Non sei arrabbiata?!”.“Non mi hai fatto male, ma so già che domani mi darà fastidio tutto il giorno…”.“Sì, scusa, mi dispiace, poi per cosa?! Sono durato solo pochi secondi…”. “Tranquillo c’è ancora tempo… adesso andiamo a cercare qualcosa da mangiare che sto morendo di fame!”. Esci dalla doccia e ti asciughi. “Cosa volevi dire?! Dopo lo rifacciamo?!”. Non mi rispondi. Mi asciugo e ti seguo in camera, sei di schiena mezza vestita, ti accarezzo una chiappa. “Buono, ho detto che ho fame!” mi sorridi e mi baci con trasporto. Sì ho fame anche io, ci vestiamo velocemente ed usciamo.
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