Recupero crediti a botte di cazzo

Adrian
4 months ago

Sul pizzino è segnato proprio questo indirizzo, strano, siamo in un quartiere nuovo per me, case di un certo livello, si certo il capo ha affari ovunque… però strano. 

Suono al campanello, il nome è quello giusto. 

“Chi è?” 

“Mi manda Marione!” 

“E chi è Marione!?”. Strano, in genere basta fare il suo nome per farsi aprire e ricevere sguardi di rispetto e paura. 

“Signora c’è suo marito?” 

“No, sono sola in casa” 

“Mi fa entrare? Le devo spiegare la situazione”

 “Che situazione?” 

“Brutta assai, mi fa entrare? Non posso continuare ad urlare al citofono!” mi incomincio ad incazzare e questo non è bene. 

“Ok” finalmente ha capito con chi ha a che fare. Scatta l’apertura del portone e mi faccio le scale due gradini alla volta fino alla porta dell’appartamento, che trovo socchiuso con dietro il viso spaventato di una donna. 

“Chi è lei, cosa vuole da me?” 

“Da lei nulla, è suo marito che ci deve qualcosa” 

“Se ne vada o chiamo la polizia!” 

“Non ci provi o se ne pentirà!”. Sta per richiudere la porta ma io do una spallata per aprirla, si sente una gran botta e un tonfo. 

“Signora? Signora?”. Provo a spingere la porta, ma lei è proprio qua dietro, stesa a terra, spingo un po’ più forte e sposto la porta e il corpo della signora, giusto lo spazio necessario a farmi passare, beh visto la mia mole… ok diciamo che apro la porta spingendo via la signora. 

“C’è nessuno in casa?” 

Silenzio… Cosa mi tocca fare… le do un paio di schiaffetti delicati, ma lei farfuglia qualcosa e sembra non avere le forze per rialzarsi. In effetti ha un bel segno rosso in mezzo alla fronte. Va beh, la prendo su in braccio e mi guardo in giro, bella casa, pulita ordinata, vado in salotto e la distendo sul divano bianco, è un fuscello, non pesa nulla, le metto un cuscino sotto le gambe per tenergliele alte… poi? Cosa devo fare ora?!

Mai successa una cosa così, quando mi vedono la gente piagnucola, prega, cerca di scappare… mai successo di dover soccorrere una donna svenuta. Ok va beh forse è un po’ colpa mia.Boh aspettiamo.La guardo, è una bella donna, un po’ piccolina per me, ma prendendola su, ho intuito delle belle curve sotto quella vestaglia e le gambe … si davvero notevoli visto l’età.Che poi avrà una decina d’anni più di me mica poi tanti…Mi concentro sui piedi, una mia piccola passione, si capiscono molte cose dai piedi, i suoi sono minuti, curati, lunghi e affusolati, dei bellissimi piedi, vorrei toccarli, ma non sono qua per questo.Mi guardo in giro, boh a me sembra che questi stiano bene, non capisco cosa ci faccio davvero qua.Faccio un giro della casa, arredamento moderno elegante, tutto ordinato e pulito, negli armadi i vestiti sono tutti di marca, eleganti ma nulla di pacchiano, la signora ha anche un certo gusto nella biancheria intima, pizzi merletti e qualche capo più sexy di quanto mi sarei aspettato.Basterebbe prendere su un paio di soprammobili o di questi gioielli, che la signora ha lasciato con non curanza sul comodino, per coprire ampiamente il debito… ma non sono un ladro.Mi annoio torno da lei che ora sembra quasi che dorma, mi piacerebbe vedere che c’è sotto questa vestaglia così elegante, basterebbe tirare questa cinta annodata sulla vita per farla aprire…lo faccio lentamente, non voglio farmi scoprire ho una reputazione da difendere, quando il nodo si slaccia la vestaglia si apre naturalmente svelando una camicia da notte di raso bianca, sottile, corta, con il bordo in pizzo, roba elegante.Una camicia da notte elegante, ma che non riesce a nascondere un corpo pieno di curve ed incredibilmente sexy…ok basta meglio andare a farsi un caffè.In cucina armeggio parecchio per trovare la caffettiera e il caffè poi con i fornelli ad induzione che sembrano quelli di un’astronave, come diavolo funzionano? Dopo vari bip e madonne il caffè inizia a uscire e a spargere il suo aroma per la cucina.Mi giro per cercarmi una tazzina quando me la trovo davanti, spettinata, scalza, la vestaglia aperta su un corpo da sballo, lo sguardo duro.Per un attimo mi ha messo in soggezione.“Fai due tazzine!” mentre si siede al tavolo della cucinaEseguo quello che a tutti gli effetti è un ordine “Zucchero?”“No” bene amaro come me.Siamo al tavolo seduti uno davanti all’altra, le mi guarda con quello sguardo duro, non saprei come altro descriverlo.“Buono!”“Grazie”“Bene ora però mi dici chi sei e cosa ci fai qui!”Mentre le spiego tutto la guardo bene, è una donna intelligente oltre che molto bella, sicura di se stessa tanto che non si è neppure chiusa la vestaglia e io da qua posso tranquillamente vedere una bella porzione del suo seno e lei sabenissimo che lo sto guardando.

“Si mette sempre nei casini quel deficiente! Per così poco poi, ti faccio un assegno” 

“Ma se i soldi non sono un problema perché rivolgersi a Marione?” 

“Perché io non ho problemi di soldi, lui è un pezzente con il vizio del gioco” 

“Il problema è che ha fatto arrabbiare Marione, è per questo che sono venuto proprio io”. Mi guarda in silenzio, guarda la mia mole, i miei muscoli, la mia forza, intuendo l’epilogo della visita. 

“Gli devi fare del male?!” 

“Non proprio, dipende…” 

“Umm!?” 

“Devo umiliarlo” 

Proprio in quel momento sentiamo la porta aprirsi e poco dopo compare il marito in cucina, appena mi vede sbianca e cerca di scappare, ma io sono più veloce e lo acciuffo per il colletto e lo sbatto sul tavolo della cucina a pancia sotto. Da una gran botta, una tazzina cade a terra, mentre la moglie si rifugia in fondo alla cucina. 

“Non mi fare del male ti prego ti darò tutto quello che vuoi!”. Inizia a piagnucolare 

“Mi dispiace ma al mio capo non piace essere preso per il culo!” 

“Ma sarei venuto io a pagare oggi stesso” “Neanche a me piace essere preso per il culo, a te piace!?” 

“Nno no hai ragione ti darò di più, tanto di più, ma non mi fare del male!” 

“Troppo tardi”. Con una mano lo tengo fermo sul tavolo e con l’altra gli abbasso i calzoni e mutande con due strattoni 

“Che vuoi fare? No ti prego”. Mi slaccio la cintura e tiro fuori l’attrezzatura di lavoro. 

La moglie mi guarda con un misto di stupore e sadica soddisfazione, mentre mi infilo un preservativo, è importante la sicurezza sul lavoro. 

Lui piange senza ritegno, appena appoggio la mia cappella inizia a muoversi, a dimenarsi ed a urlare fortissimo. 

“Guarda che così è peggio” 

“NO no no nooo!”. Guardo la moglie come per chiedergli il permesso di procedere, ma lei si avvicina e mi mette una mano sul braccio come per fermarmi. 

“Non sei buono a niente, neppure a questo! Ti faccio vedere come si fa!”

Mi fa un gesto come per pulire il tavolo, non me lo faccio ripetere e do uno spintone a questo uomo inutile che cade per terra piagnucolante contro la cucina, un sacco della spazzatura inutile.Lei fa cadere la vestaglia e si mette pancia sotto sul tavolo al posto del marito, solleva la camicia da notte rivelando un culo tondo, pieno, nudo, le gambe tese, tocca appena con le punte dei piedi a terra tanto è piccolina.“Sei una puttana!”Distolgo lo sguardo da questo culo perfetto e con un passo sono da lui, gli sgancio un manrovescio che gli fa battere la testa contro il mobile.“Zitto!”Torno da lei che gli ride in faccia ”Inutile!”Le arrivo all’utero con un colpo solo tanto è bagnata, nonostante il mio calibro, non fa una piega, forse non aveva tutti i torti il marito.La pompo con forza mentre lei continua ad insultarlo, gode, gli gode in faccia, mentre lui piange.Ma io sono qua per lavoro e ci tengo a farlo bene, esco dalla figa e lo punto sul culo, solo bagnato dei suoi umori.“Piano fai piano!”No, non è così il gioco, spingo con forza mentre urla, ma già alla terza pompata rincomincia a godere.“Sei uno stronzo!! Cazzo quanto è grosso! Continua più forte non ti fermare!”Inizia a godere davvero e viene attraversata da un orgasmo devastante, urla, insulta il marito, si agita, poi silenzio,rimane inerme sul tavolo, io continuo a pomparla ma ormai non c’è più divertimento, mi sfilo senza tante attenzioni e lei scivola giù dal tavolo, finisce in ginocchio vicino al marito.Mi sfilo il preservativo e le prendo quella testolina bella e gli infilo l’uccello fino in gola, le scopo la testa affianco al marito che la guarda con gli occhi di fuori, fino a riempigli la gola di sborra calda, le tengo la testa ferma mentre mi svuoto tutto, quando mi sfilo tossisce con forza a momenti affogava, ma lo sguardo è fiero orgoglioso.Mi pulisco l’uccello con uno strofinaccio che trovo sul bancone e mi sistemo i calzoni.Lei lentamente si rimette in piedi, ci mette un po’ a mettersi dritta e a riprendere l’eleganza e il portamento di prima, è incredibile vedere la trasformazione, si liscia la camicia da notte, si da una sistemata con le dita ai capelli, poi guarda il marito dall’alto.“Da te inutile rifiuto voglio il divorzio e non credere che riceverai nulla di mio, entro la sera non voglio vedere le tue cose per casa, tu invece…”Mi guarda con uno sguardo strano puntandomi contro un dito. “Tu torna domani per l’assegno per il debito del verme! Ma è l’ultima volta che pago per lui”. Esco da quella casa pensando che Marione mi farà un lavata di capo, per non aver recuperato i soldi, ma sicuramente ne varrà la pena tornare domani.

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