Breve è l'amore col bull
Seduti sul divano, a guardare la televisione, nel disagio dell’incrociare lo sguardo dell’altro mentre lampi di luce blu, illuminano tre visi imbarazzati.
Romina, viso teso e seno dritto, attenta a non emettere suoni si mordicchiava leggermente le labbra.
Luca, il figlio del portiere rintanato dentro la maglietta stinta ha gli occhi incollati allo schermo, Dario invece, dopo la terza vodka senza ghiaccio era ora più sereno.
L’idea era venuta a lei, quando sussurrava piano le sue fantasia mentre facevano l’amore, ma ora pensava, che avrebbero dovuto restare tali, lui credeva di aver agito con troppa fretta e non sapeva più dove volesse arrivare.
Le scene di sesso esplicito, inesorabili, si susseguivano sul display, il film aveva pure una storia e per essere un film hard non era affatto male.
Al quarto drink Dario sfiorò le gambe nude di Romina che restò impietrita, Luca stava dentro la tv e nemmeno ci fece caso.
Lei ricambiò con la mano la carezza e si versò da bere, sentiva l’alcool pizzicare sulla lingua, poi nella trachea, ed infine lo stomaco restituiva il vapore al cervello che si inebriò ed iniziò a viaggiare.
Sul monitor una donna cavalcava goduriosa un uomo mentre un altro le possedeva il didietro.
Luca si lustrò gli occhi, sono cose che succedono solo nei film pensa Romina e Dario le accarezzò lievemente le cosce che lei schiuse lentamente.
Il ragazzo si guardò distrattamente intorno incrociando lo sguardo della donna ora malizioso, addolcito dalla mano dell’uomo che con discrezione lambiva le sue mutandine.
-Signora si è fatto tardi, devo andare- mormorò senza troppa convinzione il figlio del portiere, lo fecero restare offrendogli da bere, i 42 gradi goffamente ingurgitati le illuminarono le giovani gote e s’impresse nel suo viso una specie di sorriso.
La televisione rimandava ogni tipo di oscenità, la trama era andata a farsi benedire ed il film si era trasformato in una mega orgia.
I tre risero e con un cenno d’intesa l’uomo prese dal mobile del soggiorno un album di fotografie, mostrarono al ragazzo quelle della Sardegna, lei con il suo corpo mozzafiato distesa al sole con il seno di fuori, lei che esce dall’acqua inquadrata da dietro, sempre lei impanata nella sabbia con un tenero sorriso.
Il volto del ragazzo si accese, complice la vodka, ma sopra tutto le pose appena viste, era visibilmente frastornato, balbettava qualche parola di complimento all’indirizzo di Romina che sorrideva divertita.
-Ti piacciono le mie gambe?- Chiese la donna a Luca che le stava guardando con insistenza.
–No , cioè si- rispose goffamente.
Allora Romina gli prese la mano e si fece accarezzare, Dario le tirò su la gonna senza remore le prese a lambire con dolcezza con le dita l’interno delle mutandine.
Il ragazzo si mise in ginocchio al cospetto di Romina che sfilandosi le slip offriva allo sguardo ed alla bocca del giovane il suo sesso depilato.
Luca abbandonò la timidezza si lanciò con impeto ad assaporare quel frutto succoso, premeva con ardore le sua labbra contro le altre labbra, introducendo la lingua più che poteva in quel pertugio di carne stretto e delicato.
Romina era contorta dal piacere sotto gli occhi estasiati di Dario che si pizzicava la pelle per capire se fosse un sogno.
L’orgasmo intenso della donna colse di sorpresa il ragazzo che si ritrasse appena, ma fu subito afferrato per la testa da Romina che lo costrinse a finire il lavoro.
-Si è fatto tardi, ora puoi andare- disse risoluta la donna, obbedì dispiaciuto ma senza accennare la minima protesta, salutò i signori con cordialità e rispetto e se ne andò.
Nemmeno fece in tempo a chiudere la porta che i due furiosamente presero a baciarsi e amarsi con gioia e tenerezza in ogni modo, si svegliarono al mattino appagati l’uno nelle braccia dell’altro.
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