Fammi, amore!

Adrian
5 months ago

Siamo appena tornati dal mare, ho ancora gli occhi pieni di culi e tette esibiti con orgoglio, solo il pensiero mi eccita sotto la doccia mentre ti guardo mezza nuda passare nel corridoio.

Gli anni passano, i nostri corpi sono cambiati, si sono ammorbiditi, ma le tue curve mi fanno sempre un effetto piuttosto… importante.

Mi vedi dalla porta e mi sorridi scuotendo la testa, come risposta faccio l’elicottero spargendo schiuma ovunque “Che scemo!”

Va beh mi lavo, mi metto l’accappatoio ed esco dal bagno.

Ti trovo in camera con solo il pezzo sopra del costume, il tuo culo bianco fa quasi luce per il contrasto con il corpo abbronzato, il mio uccello fa capolino dall’accappatoio.

“Dai dammi una mano a togliere questo reggiseno, non riesco a slacciare il nodo”

Ti vengo dietro, mi appoggio a te “Dai, stai buono, voglio fare la doccia!”

Slaccio quel maledetto nodo e il reggiseno cade a terra rivelando le tue tette così belle, così piene, così tonde, così bianche…

“Grazie!”

Scompari dietro l’angolo verso il bagno.

Finisco di asciugarmi con calma mentre sento l’acqua della doccia che scorre, poi vengo in bagno ad appendere l’accappatoio.

Come al solito resto imbambolato a guardarti, com’è che con il tempo tu diventi più bella e i chiletti in più li hai messi tutti nelle tette e sui fianchi mentre a me cresce solo la pancia?

Mi guardi, lo vedi il mio sguardo carico di desiderio, la vedi la mia erezione, ma non fai nulla non dici nulla, sorridi.

Torno in camera, guardo i vestiti, ma io non voglio vestirmi, voglio stare nudo.

Mi stendo sul letto, braccia e gambe aperte, guardo il soffitto e aspetto.

Sento l’acqua che si ferma, stai armeggiando con l’accappatoio.

Silenzio.

Compari nel mio campo visivo, stretta nell’accappatoio, i capelli bagnati.

“Che intenzioni hai!?” faccio spallucce, non ho nessuna intenzione, io sto qui tutto nudo sul nostro letto, con l’uccello duro che punta verso di te.

Mi guardi sorniona mentre ti strofini i capelli, l’accappatoio si allenta rivelando parte di un seno, il mio uccello ha uno scatto.

Allunghi una mano e mi accarezzi il petto quasi distrattamente, poi passi alla pancia.

“Sei ancora ingrassato? Dobbiamo andare dalla dietologa, quella da cui va anche Maria!”

Adoro il tocco delle tue mani delicate, adoro il vagare dei tuoi polpastrelli sul mio corpo, adoro quando i polpastrelli lasciano spazio alle unghie che graffiano leggermente.

Arrivi al inguine, mi solletichi le palle, percorri tutta l’asta leggera, usi le unghie sulla cappella gonfia.

Poi ti allontani, esci dalla camera.

Vorrei urlarti di continuare, vorrei rincorrerti e saltarti addosso.

Ma non mi muovo, non parlo, oggi ho deciso così, non mi muovo, non parlo.

Passano diversi minuti, quando torni da me sei completamente nuda, la tua pelle è lucida e profumata, ti sei data la crema dopo sole.

Mi guardi, fai la faccia pensierosa, ma ti viene da ridere, fai finta, hai già deciso cosa fare.

Sali in piedi sul letto, oscilli rischi di cadermi addosso, poi ti stabilizzi, hai le mani sui fianchi, la vista da qua sotto è bellissima quanto inconsueta.

Metti un piede a destra e uno a sinistra del mio corpo e lentamente scendi su di me, vedo la tua figa che lentamente viene da me, la vedo dischiudersi ed aprirsi per me, quando è davvero vicina allungo la lingua e lecco.

Non faccio altro, lecco, mentre tu ti muovi su di me, le mani affondate nei miei capelli per sorreggerti, per guidarmi.

Vorrei stringerti le chiappe, per aiutarti, per sentirle dure e tese nello sforzo, ma oggi ho deciso che non mi muovo.

Quando scendi troppo su di me rischi di soffocarmi, ma non protesto non dico nulla, oggi ho deciso che non parlo.

Ho la faccia bagnata di te e della mia saliva, mi fai male quando mi tiri i capelli, ma sentirti godere così sulla mia faccia è bellissimo.

Sento la tua figa contrarsi, lo sento arrivare.

Urli, schiacciandomi sotto di te, tirandomi i capelli per tenermi dove vuoi che io stia.

Poi lentamente ti rilassi e ti alzi, facendomi finalmente respirare liberamente.

Ti stendi al mio fianco sospirando, la testa sul petto, un gamba di traverso sulle mie.

Sospiri “Cazzo!” sorrido, non sei mai volgare, solo in questi casi ti lasci un po’ andare.

Ti stringi fortissimo a me poi allenti la presa lentamente.

Riprendi fiato, riconquisti la calma, sento il tuo cuore rallentare.

Passano diversi minuti, pensavo ti fossi addormentata, quando sento la tua mano muoversi.

Mi accarezzi la pancia, giochi con i peli attorno all’ombelico, mio uccello che si era messo a riposo torna a gonfiarsi speranzoso.

“Pensavo ti fossi addormentato”

Le tua carezze si avvicinano sempre di più a lui che ti aspetta pronto, quando finalmente lo sfiori ha uno scatto di gioia, ridacchi.

Mi accarezzi piano in silenzio poi all’improvviso alzi la testa e mi guardi, fai un sorrisino furbo poi ti abbassi su di lui.

Mi dai due belle leccate a lingua aperta, dalle palle alla cappella, due leccate piene di saliva, poi prendi la cappella in bocca all’improvviso, non me l’aspettavo e con uno schiocco la liberi ridendo.

Non faccio in tempo a capire cosa succede che mi sei salita sopra a cavalcioni e sono dentro di te.

Resti qualche secondo ferma, gli occhi chiusi, le mani aperte sul mio petto.

Poi ti sollevi del tutto e inizi a muoverti lentamente.

Ti vedo in tutta la tua bellezza, vorrei stringerti quei seni, giocare con quei capezzoli dritti ed invitanti, ma non mi muovo, oggi ho deciso così, non mi muovo.

Tu il gioco l’hai capito bene infatti apri gli occhi sui miei, le tue mani sono sul tuo corpo, mentre muovi il bacino su di me, le tue mani seguono il percorso che avrebbero fatto le mie, non riesco a non guardarle, mi conosci così bene, quando arrivi a stringerti i seni lo fai con forza come faccio io, cosa che ti fa arrabbiare sempre.

Giochi con i tuoi capezzoli pizzicandoli e tirandoli come mi piace tantissimo fare, mentre aumenti il ritmo.

Metti le mani dietro la schiena, come spesso te le fermo io per impedirti di bloccare il ballare delle tette, che infatti si muovono e saltano davanti a me.

Il ritmo si è fatto forsennato, ti inclini indietro a cercare il punto giusto in cui vuoi che la mia cappella colpisca, il viso trasformato dal piacere rivolto verso l’alto, la bocca aperta a cercare aria.

Sto per venire non resisterò più molto, vorrei dirtelo, ma non parlo, oggi ho deciso così, non parlo.

Quando esplodo dentro di te lo faccio con forza e per la prima volta rompo le regole del gioco spingendo contro di te che urli come urlo io.

Continui a muoverti fino a che l’ultimo mio spasimo si è spento.

Passato l’ondata ti accasci su di me.

Sento i nostri cuori battere all’unisono, fortissimo.

“Cazzo, cazzo, cazzo”

“Cazzo dai cos’è questa maleducazione!?”

Ridiamo mentre ti stringo forte.

Devo essermi addormentato questa volta, quando riapro gli occhi ti trovo con il viso vicinissimo al mio che mi guardi e sorridi felice.

“Questa volta ti sei addormentato davvero”

Mi baci e salti giù dal letto sculettando verso il bagno.

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