Scoprendo Giovanna Esse

slavepersempre
3 days ago
Scoprendo Giovanna Esse

Ciao a tutti sono Angela assente da un po’ per la morte del mio padrone, ma per essere chiara non cerco un sostituto, ciò in riferimento a chi mi contatta da qualche settimana. 

Sono tornata in Italia per sistemare alcune questioni legate alla eredità che mi ha lasciato il mio padrone, guardo nella mia casella di posta elettronica trovo un messaggio di Giovanna che mi chiede come va, riprendo una comunicazione via email con la mia confidente che è a conoscenza di quasi tutto il mio percorso di schiava . Non so come mai sono così imbarazzata nel rileggere le sue parole, ma in un impeto di piacere le chiedo se vuole essere mia ospite, a cena nella mia tenuta in Toscana, ma conoscendo la realtà della sua vita molto riservata, non avevo molte speranze di cenare con lei. Invece... con grande piacere mi scrive dicendomi che è riuscita a liberarsi per il sabato prossimo e conferma che in serata è disponibile per una cena con me, io ho un sussulto di piacere nel leggere la notizia.
I giorni che precedono il nostro incontro sono stati lunghissimi pieni di pensieri di ogni genere finché arriva il giorno del nostro incontro e fino dal mattino mi preparo, vado dall’estetista, parrucchiere eccetera poi torno a casa per prepararmi: indosso un intimo minimalista che a malapena copre seni e genitali un abito blu notte con una scollatura abbondante sulla schiena, scarpe nere tacco 12 e fatta preparare la cena do la serata libera alla servitù. 
Sono le 21 quando suona il campanello vado ad aprire con il cuore che mi batte impazzito per la mia agitazione, apro la porta e la vedo fasciata in un abito color pesca che mettono in risalto le sue curve che sembrano quasi esplodere fuori dal suo abito, trucco leggero che mette in risalto la sua eleganza e bellezza: un lungo silenzio che rende ancora più affascinante il nostro incontro, poi la mia ospite sorride e...
“ciao Angela non mi fai entrare’
mi scuso per accompagnarla nella sala da pranzo già imbandita, “accomodati Giovanna” 

Cominciamo a cenare scambiamo chiacchiere futili mentre i nostri occhi sono fissi fra noi, finiamo la cena e andiamo a sedere sul divano scambiandoci sguardi carichi di tensione che è palpabile, giochiamo con le mani sento il profumo della mia ospite penetrarmi nel cervello quando le sue dita mi accarezzano le labbra con movimenti circolari. per poi spingerle senza forza dentro la mia bocca, che inizia a succhiare con un desiderio crescente prima di sentire la sua lingua farsi strada sui seni ancora coperti dal leggero abito
succhia i miei capezzoli che nonostante la stoffa si induriscono quasi a voler romperla, con movimenti aggraziati mi fa scivolare l’abito ed ora sento le sue labbra, la sua lingua succhiare con una delicatezza a cui non sono abituata i capezzoli, talmente duri da farmi quasi male.
intanto la sua mano prende possesso della mia bocca infilandola tutta in gola simulando un su e giù come fosse un cazzo che affonda fin in gola, sento il mio corpo vibrare di piacere quando la mia fica comincia a bagnarsi, per il crescente piacere che mi sta dando la Giovanna. 
Lei si accorge della mia eccitazione crescente, mi fa alzare e il vestito cade ai miei piedi, la vedo ammirare il mio intimo, poi mi dice di allargare le gambe per infilare il suo volto fra le mie cosce aperte per farsi strada con innegabile esperienza, fra le mie grandi labbra succhia con bravura,
 il mio sesso sento le mie gambe tremare sotto i colpi di quella lingua sempre più veloce nel leccare il mio clitoride.
Arriva un orgasmo non potente ma intenso come un ruscello di montagna, ma appena mi riprendo un pensiero mi passa tutto il cervello dalle sue confidenze so che è un anno difficile con il marito e da tempo non ha rapporti sessuali, così con un gesto deciso mi sposto afferro il suo braccio la faccio sollevare e, con esperienza, le tolgo il vestito lasciandola solo per poco con l’intimo, che poi letteralmente le strappo via; la spingo sul divano sul quale cade scomposta mi sono messa su di lei rapidamente le lego i polsi alle caviglie
“so Giovanna che non ti piace il bdsm se non per accontentare in altri momenti tuo marito, che ti donava al bull di turno... io non ho intenzione di farti soffrire però, per raggiungere il mio e tuo obiettivo, è necessario che tu sia incapace di reagire a quello che ho pensato per te, ti assicuro che domani mattina ti sentirai una donna in grado di godere come una cagna in calore’
 Giovanna sembra un leone in gabbia urla come una pazza 

“Liberami schiava non puoi fare altro che ubbidire non ribellarti ai miei ordini liberami lurida puttana Non sei una donna ma una lurida troia che deve ubbidire ai miei ordini”
Non rispondo ai suoi attacchi verbali mi accuccio fra i suoi orifizi spalancati davanti a me inizio a leccare la sua figa, dopo averle aperto le grandi labbra, dedicandomi con leggerezza al suo clitoride, con le dita belle bagnate dalla mia saliva sfioravo l’ingresso della sua fica, per poi spostare le dita intorno al suo culo. 
Non c’è violenza solo una insistente azione verso i suoi genitali che nonostante tutte le sue ritrosi la posso vedere nel suo corpo i risultati che aspetto da tempo: la sua fica inizia a gocciolare le vedo i capezzoli indurirsi con il respiro sempre più intenso 
” ma scusa Giovanna non mi sembra che tu non stai apprezzando il mio lavoro su di te, anzi questa fica spenta da tempo a me sembra sempre più bagnata... però se vuoi dimmelo che ti libero” 
Il silenzio della Giovanna è sembrato un modo per dire di no, anche perché posta la domanda le riempii con tre dita la figa che entrano fino in fondo senza avere nessuna resistenza, anzi da quanto è bagnata le accoglie con un profondo sospiro il suo corpo si inarca per sentire le dita affondare dentro di lei, e’ il momento penso: chiudendo le dita a cucchiaio né approfitto per inserire tutta la mano dentro di lei, sento i muscoli vaginali oppure una resistenza,  però la mia mano li fanno cedere per aprirla come mai in vita sua, non riusciva a parlare mentre la mano le frugava dentro con insistenza, che sento scivolare dentro con maggiore facilità per essere seguita da profondi rantoli di piacere, in men che non si dica non resiste all’orgasmo che cresce in lei, a quel punto la mia voce 

“Sei pronta a goderti questo momento mia Giovanna  e penso a un modo per renderlo indimenticabile” 
così rallento la mia mano dentro di lei per inserire l’atra mano tutta inaspettata nel suo culo. 
Un urlo riempie la stanza anche se non capisco se è di dolore o di piacere, non me ne preoccupo continuo a scoparla senza cattiveria ma con un ritmo costante, fino a sentire i suoi primi mugugni mentre i muscoli degli orifizi ora stringono con forza le mani che le scavano fino in fondo, aumentando sempre più il ritmo degli affondi fino a sentire il suo corpo sciogliersi come neve al sole e non resistere all’orgasmo che non so da quanto tempo non prova fino a vedere schizzi di piacere esplodere in getti incredibili 

“Non fermarti ti prego continua così spingi più forte che sto godendo come una ragazzina al suo primo orgasmo, spingi forte fammi godere” 
Io la fisso, le sue suppliche mi eccitano sempre di più quando sento il mio sesso grondare di piacere.
Mi inchino fra le sue gambe spalancate, inizio a penetrarla con una lentezza esasperante che manda Giovanna letteralmente fuori di testa: mi implora di penetrarla più forte, di scoparla con forza, urla di voler godere al che per un tempo infinito, la accontento facendola godere come nemmeno lei immaginava di poter esplodere di piacere; fu all’ennesimo orgasmo mi allontano da lei ,

“Vedi mia cara amica io non voglio che tu sia la mia schiava ma una tenera amante, per questo da ora Giovanna mi dirai tu cosa vuoi che io ti faccia, dimmi cosa desideri ed io ti accontento” 
Vedo la sua faccia arrossata dal piacere provato anche se l’ultima cosa che si aspetta è chiedermi cosa desidera che io le faccia per darle ancora più piacere 

“Io non so capisco non sono avvezza a queste pratiche non sono capace di dirti cosa desidero che tu mi faccia”. 

La lascio legata, “Giovanna” le dico “magari non sai cosa ti piace allora ti chiedo scusa anche se sono certa che dopo tutte le confidenze che hai ricevuto qualche pratica che ti ha eccitata deve esserci, dai sforzati chiedi” il silenzio dura molto più del previsto, mentre la mente di Giovanna persa in mille pensieri non riesce a chiedere nulla.
“Puoi provare a sculacciarmi” mi chiede 
“certo ma io desidero che tu me lo chieda gentilmente perché sei tu a desiderarlo”, una nuova pausa interminabile 
“Angela per favore puoi sculacciarmi sento il desiderio delle tue mani che mi colpiscono le natiche” 
“Per prima cosa mi devi dire quanto forte le vuoi” . 
Mentre con una mano le massaggio il clitoride durissimo le do piccoli buffetti del sedere  
“Noooo mi urta, dammele più forte” 
La guardo  “Spero tu sia più gentile nel chiedermi di darti ciò che desideri” lei rimane muta qualche secondo gustando la mia mano che le sfrega con calma il bottone
“Scusa Angela puoi per favore colpire più forte il mio sedere” 
Aumento la velocità con cui la colpisco senza però esagerarne con la forza ammiro i glutei arrossarsi intanto aumento l’intensità con cui le massaggio il clitoride, sento il suo respiro profondo farsi più veloce gocce di piacere scivolare sulle sue gambe
 “Più forte, colpisci più forte Angela per favore colpiscimi con tutta la forza che hai”
io la guardo sempre fissa negli occhi lucidi per il piacere che cresce in lei, anche se non lo vuole ammettere che a lei quelle pratiche sono fuori dalla sua indole 
“Giovanna io so che tu non sei portata per questi momenti allora spiegami perché vuoi che ti colpisca con tutta la mia forza”
Lei mi fissa mentre delle lacrime le solcano il viso 
“ Angela non capisco cosa mi sta succedendo, anche se la testa ti odia con rabbia, il mio corpo non mi risponde più, scivola via verso mete lontane ma che ho mai provato prima di oggi e vuole sempre più il piacere che non conosco, ma che mi sta facendo sentire una donna vera come non mi è mai successo, l’unica cosa che desidero è il piacere che mi dai che cresce sempre più senza che io lo possa controllare” 

Non le lascio finire la frase che la colpisco con violenza inaudita una dopo l’altra i glutei, sento le urla di dolore che non mi fanno fermare dalla serie di colpi che le riverso intanto l’altra mano stringe sempre più forte il bottone. Resto sorpresa quando uno schizzo mi colpisce il corpo. Il piacere che prova la mia Giovanna incredibile, lei la mia amica del cuore che gode sotto una flagellazione inaudita. 

Prima che il portentoso orgasmo “Dimmi Giovanna desideri qualcosa di altro dalla tua amica basta che tu me lo chieda io sono felice di accontentarti” 
La sua fica spalancata squirta senza sosta il viso paonazzo con il respiro affannato, non capisco se non riesce a parlare o se desidera sospendere il gioco che ho iniziato. Dopo alcuni secondi  i suoi occhi mi fissano in modo strano

“Cosa mi hai fatto Angela sto venendo senza sosta, ora desidero se vuoi che tu mi stringa i capezzoli mentre sento la tua lingua frugarmi in bocca, voglio succhiarti la lingua intanto che mi stringi brutalmente i capezzoli, puoi e vuoi accettare e realizzare questo mio desiderio per favore?”. 

La fisso mentre tanti anni da schiava mi mandano un segnale di pericolo per la sua richiesta e ricordo come il mio padrone si impossessava della mia lingua con forza indescrivibile per piegare alcune mie prime resistenze 
“Certo mia cara Giovanna ora ti fisso i capezzoli prima li faccio indurire come chiodi poi li fisso con due bellissime mollette strettissime, che le fanno emettere un bell urlo, poi la bacio velocemente
"scusa ma preferisco pulirmi i denti”

Esco dalla stanza prima che il suo piano mi metta in difficoltà, vado all’armadio estraendo una cintura con due falli di dimensioni mostruose, che mi infilo in vita serrandoli con forza (entrambi sono di dimensioni esagerati più di 30 cm di lunghezza ma con una circonferenza che superano i 20 cm) .
“Sai Giovanna dopo aver passato tanti anni come schiava ho imparato a leggere i segnali di pericolo, mi spiace che proprio tu hai cercato di imbrogliare la tua amica”
lei diventa rossa in volto perché non si rende conto di come mi sono accorta del suo tranello, fissando i due falli che sporgono dal mio basso ventre e cerca invano di nascondere la sua sorpresa 
“ma no io non ho nessun piano nascosto” risponde farfugliando, ancora legata mi avvicino a lei 
“Non ti preoccupare perché come promesso sei tu che mi devi chiedere cosa vuoi che ti faccia”. 
Mi abbasso, inizio a leccare la sua fica con dolcezza, senza frenesia aprendo le sue grandi labbra senza fretta, le lecco ogni angolo del suo sesso per concertarmi sul clitoride con piccoli morsi e potenti leccate, non ho fretta, continuò lentamente fino a sentire il suo respiro farsi più forte, ma non smetto quella appassionata leccata che comincia a gonfiarsi per far uscire le prime gocce di piacere che bevo con delicata passione gustando il suo profumo che mi riempie le narici quando le prime gocce escono dal suo sesso le succhio sento il suo sapore dolce, inebriante, non guardo il tempo che scorre solo il crescente calore del suo corpo che mi fa sentire inconsciamente quanto il suo piacere sale sotto i colpi della mia lingua 

“Dai Angela affonda la tua lingua con vigore dentro di me” non le rispondo e so che lei si accorge del suo tono nel chiedermi di farle sentire di più. Dopo un lungo silenzio “Scusa volevo solo chiederti se puoi accontentarmi perché ho voglia di sentirti più forte dentro di me, mi hai detto tu che mi avresti fatto quello che ti chiedo” a quelle parole aumento la velocità della mia lingua, penetro dentro il suo sesso che si spalanca dando origine a una serie infinita di mugolii di piacere, che diventano urla quando un paio di dita le entrano dentro stimolata ancora dalla lingua, le dita si muovono dentro in modo prima circolare per dilatare i suoi muscoli interni per poi affondare come un metronomo, su e giù sempre più in profondità, la sento dilatarsi così inserisco altre due dita che le entrano con facilità spingo fino in fondo continuo a roteare ed affondare con maggiore intensità quando sento il suo corpo spingere verso il basso per facilitare la penetrazione.

 La sto scopando con 4 dita intanto sono scesa verso il suo buchetto leccando con intensità quando lo sento lentamente aprirsi con l’altra mano comincio a penetrarla un dito per volta di nuovo le giro dentro per stimolare i suoi muscoli che cedono lasciando il buco sempre più aperto permettendomi di inserire piano piano le altre dita che scivolano dentro e fuori,  vedo  il suo orifizio allargarsi sempre più in contemporanea con la sua voce che si fa sentire sempre più forte 
“Si continua così aumenta la forza scopami, inculami ma non smettere” mi urta con voce rotta dall’orgasmo oramai alle porte. 

Quando la sento sul punto di far esplodere il suo potentissimo orgasmo mi stacco di colpo da lei i suoi occhi si rovesciano con tutto il suo corpo che si agita come un pesce appena catturato, lei mi urla di non smettere 

“ti prego fammi godere stronza” la sua voce rotta dal desiderio 
“Non mi piace come ti sei rivolta a me Giovanna perché io ho promesso di esaudire ogni tuo desiderio ma con educazione non voglio che tu sia la mia schiava ma che mi rispetti perché, come ho già detto sono a tua disposizione per esaudire ogni tuo desiderio” 
Poi nella mia posizione vedo il suo sguardo fissare come calamitata i due falli che sporgono dal mio ventre enormi duri sfacciatamente rivolti verso di lei, il silenzio cade sulla stanza quando il suo respiro non rallenta i suoi orifizi gocciolano come un rubinetto, cerca di trattenere il desiderio di godere, ma non resiste oltre “Angela ti prego prendimi con i tuoi falli riempimi con forza donami un orgasmo ti supplico”

 la guardo “sei tu Giovanna che mi chiedi di esaudire il tuo desiderio di essere scopata per il tuo piacere non me lo chiedi perché io ti ho obbligata in qualche modo?” 
lei non riesce a credere alle sue parole 
“si sono io che ti chiedo di scoparmi, si sono io che desidero essere presa da te senza obblighi da parte tua” Lascio passare un po’ di tempo gustandomi il suo desiderio sessuale che mi chiede di essere scopata dai due mostri (30 per 20 cm) , svettano sul mio bacino che sembra quasi impossibile che possano entrare nei suoi orifizi, mi inchino fra le sue gambe posiziono le due enormi cappelle, che ungo con abbondante olio, le appoggio con calma contro i suoi buchi lascio appoggiati sulla soglia e aspetto per qualche minuto 

“dai Angela cosa aspetti prendimi per favore sono io che lo desidero da morire” 

sentite queste parole comincio a spingere dentro i due falli che lentamente, si fanno strada dentro, immediatamente le urla di dolore di Giovanna a cui non pongo alcun interesse; continuo a spingere guadagnando cm dopo  cm dentro di lei i suoi muscoli cercano di resistere alle mie spinte che aumentano di intensità e forza, poi una spinta fortissima li vedo sparire completamente dentro di lei che urla come una disperata, continuo a spingere per poi uscire e ricominciare a fare correre i due mostri con continuità senza freni e guardo i suoi buchi aprirsi incurante delle sue urla. 
Ora la scopo in entrambi i buchi che la fanno male, a lungo le afferro il clitoride stringendolo fra le mie dita per un tempo infinito, la Giovanna cerca di fare uscire i fallí inutilmente, non rallento anzi aumento gli affondi fino a cogliere un leggero cambiamento, ora le urla spariscono per lasciare spazio a piccoli rantoli insisto cogliendo il suo cambiamento interiore per lasciare scivolare con facilità i due cazzi. 
“Mio dio cosa mi stai facendo provare continua dai spingi più forte che sto per godere come mai in vita mia” I colpi sono ora più forti fino a sentire il suo orgasmo indescrivibile che esplode come una bomba atomica e mentre continuo senza pausa per sentirla continuare a godere senza fine.

“Ora puoi entrare maritino chiedile se desidera farti un pompino ma se non vuole non insistere”

alle parole che irrigidiscono, la Giovanna vede il marito avvicinarsi alla sua bocca intanto io le spingo con grande potenza dentro di lei che guarda il marito che le chiede 

“Desideri mia cara farmi un pompino” prima di parlare una serie di affondi tremendi la portano ad nuovo orgasmo e senza parlare spalanca la bocca per ingoiare il cazzo durissimo del marito, a cui dedica un gioco di lingua per ingoiarlo tutto fino in gola, questa situazione le permette di vivere un momento da sogno che le regala un orgasmo terrificante. Piena in ogni buco Giovanna gode, senza sosta lo succhia con una voracità incredibile fino a sentire i getti del piacere del marito che schizza in maniera incredibile. 

Il gioco se lo vuoi continua, Anagela
Un bacio 💋 dove vuoi