La curiosità del piccolo

Canta Storie
6 months ago

É da qualche tempo che sono indeciso se scrivere o meno delle mie gesta con il gentil sesso. Non sono un tipo che si vanta con gli amici o che gode nel mettere in mostra i suoi successi e questo fino ad ora mi ha trattenuto dal raccontare. Due cose sono cambiate: la prima è che mi sono davvero appassionato ai racconti erotici in particolar modo alle categorie incesto e dominazione; la seconda è che finalmente ho fatto un’esperienza che è degna di entrare in una di queste due categorie. Oramai non posso esimermi dallo scrivere la mia CONFESSIONE.

Mi chiamo Gio (nome inventato) e ho compiuto da poco 25 anni. Sono un ragazzo nella norma, capelli scuri, carnagione chiara – d’estate è un incubo con le scottature. Ho qualche chiletto di troppo, ma che non influisce sulla mia forma fisica e ad attrezzatura non posso lamentarmi (15 cm con un discreto diametro). Quello che mi ha sempre un po’ bloccato è stato il carattere abbastanza timido e perciò fino ad ora ho avuto un paio di storie più o meno importanti con delle ragazze.
Questo fino a qualche giorno fa, quando una delle mie fantasie proibite ha iniziato ad avverarsi. Ho sempre amato il piacere fisico e da quando ho rotto con la mia ultima ragazza non ho mancato di trastullarmi immaginando situazioni altamente erotiche o leggendo racconti erotici online. Ho da qualche mese una fantasia ricorrente che ha come protagonista femminile mia zia Frida. 
Tutto è iniziato quando un pomeriggio l’ho vista prendere il sole in giardino completamente nuda. Mi è venuto subito duro. Non dirò la sua età perché un gentiluomo non rivela mai queste informazioni di una signora, vi basti sapere che con il suo compagno stanno insieme da 19 anni e che è una bellissima donna matura. Frida ha un viso stupendo, ma, da bravo guardone segaiolo come mi sono scoperto essere, quello che più apprezzo è il suo fisico da Afrodite. Carnagione chiara, un bel seno sodo e proporzionato – non me ne intendo ma o una seconda molto abbondante o una terza, per farvi capire – con due tondi capezzolini rosa molto turgidi – uno spettacolo incredibile. Ha delle bellissime gambe e anche un bel culo, ma il capolavoro è la sua patata rosa e ben depilata fatta eccezione per una strisciolina di pelo verticale lasciata ad indicare dove si può trovare il paradiso. 
Da questa descrizione capirete che vedo mia zia come una dea scesa in terra, la mia Venere da adorare e per questo tutto lo sperma prodotto in profonda adorazione con le mie seghe è tutto per rendere omaggio a lei. Da quel giorno non riesco più a togliermela dalla testa e confesso che il bello deve ancora arrivare.Ogni volta che andavo dalla zia stavo sempre attento a quello che faceva, cercando l’occasione di spiarla di nuovo. Un pomeriggio passando per la via dove abitano vedo Frida e Diego – il suo compagno che di fatto è mio zio – uscire in modo quasi furtivo da casa loro. La zia indossa un bellissimo vestito a fiori – è maggio e con il caldo lei ha iniziato ad indossare abiti più estivi. La giornata è un po’ ventosa e una folata fa svolazzare il vestitino; la parte bassa si alza mostrando le gambe della zia e anche il suo bel culo; e con mia grande sorpresa, e piacere, noto che non porta le mutandine. Inutile dire che il mio amico nei pantaloni diventa di marmo in un attimo. 
Vanno via in macchina e io con il mio vespino li seguo senza perderli di vista e, soprattutto, senza farmi notare. Arrivano in una zona molto isolata. C’è l’inizio di un boschetto dove la sera ogni tanto i giovani della zona si riuniscono. Si addentrano e io da lontano li seguo, nascondendomi dietro gli alberi coi tronchi più grossi. Arrivano ad un fiumiciattolo, stendono un telo vicino alla riva e si siedono tranquilli. Si baciano con passione e vedo le mani di mio zio che spaziano sul corpo di Frida. Ammetto che sono geloso, vorrei essere io lì al posto suo. Si staccano e Diego guarda il telefono. Ha ricevuto un messaggio. Lo legge, ride e indica l’altro lato del fiumiciattolo a mia zia. Sposto anche io il mio sguardo e vedo che c’è un’altra coppia che si avvicina. Sono molto più giovani dei miei zii, forse più giovani anche di me. La ragazza è una biondina bassa e un po’ cicciottella, ma con due tettone che si possono benissimo vedere da sotto la maglietta. Il ragazzo ha il fisico atletico, ma di faccia è davvero bruttino. Salutano i miei zii e stendono un telo anche loro e si posizionano con Frida e Diego. I due giovani non perdono tempo e si spogliano completamente. Noto con piacere che sono completamente depilati. Si baciano e si toccano ammiccando spesso ai miei zii, che iniziano a loro volta a spogliarsi. Sono tutti nudi e si toccano a vicenda. 
È il mio turno. Mi slaccio i pantaloni e abbasso calzoni e boxer. Sono dietro un albero che spio quei quattro che si toccano e mi meno il mio arnese bello duro. Diego si alza in piedi mostrando un cazzo più grosso del mio, ma non depilato. Vedo il ciuffetto di peli e vedo mia zia che si avventa su quell’asta con ingordigia. La coppia di giovani fa lo stesso. Vedo Frida spompinare il cazzo di mio zio. L’asta sparisce tutta nella bocca di mia zia, la gola si gonfia al passaggio del bel bastone di carne e il ciuffetto di peli le stuzzica il naso. I due uomini si guardano compiaciuti, mentre le due donne intente nel pompino non hanno occhi che per i loro uomini. Mi concentro su mia zia e sulla sua faccia goduriosa. Mi sto segando all’impazzata spiando i miei zii e non duro molto. Vengo sul tronco dell’albero, immaginandomi di essere al posto di Diego. Lui però non viene e i quattro cambiano posizione. Frida si mette a quattro zampe mentre mio zio dietro le sputa in mezzo alle natiche e insaliva bene la zona. Punta il cazzo sulla fessurina rosa di mia zia e senza un minimo di delicatezza glielo sbatte dentro, provocando un urletto di godimento da parte di lei. 
A sentire quel gemito così forte il mio arnese torna di marmo e inizio nuovamente a segarmelo, seguendo il ritmo degli affondi di Diego nel ventre di mia zia. Lui gode parecchio, vedendo anche che i giovani a specchio fanno lo stesso, e Frida è in estasi. Gli occhi al cielo a ringraziare per quella mazza di carne che la sta penetrando con foga. I due maschi hanno una bella resistenza e tra le due parte una vera e propria gara a chi ha più orgasmi. Inutile dire che alla fine vincerà mia zia. Tutta la zona del boschetto è dominata dagli urli di piacere delle due donne che si alternano, zittendo addirittura il canto degli uccellini. I due tori sembrano al limite. Sfilano il cazzo dalle fighe delle loro donne e se lo menano puntando le loro tette. La tettona vince la sfida di grandezza, ma non può battere la bellezza delle ciliegine rosa che sono i capezzoli di mia zia. Le due offrono le loro mammelle ai loro uomini che senza troppi complimenti riversano una grande quantità di sperma suoi loro seni. La ragazza si fa pulire le tette con la lingua dal giovanotto che poco prima le ha sborrato addosso, mia zia invece si gusta lo sperma rimasto sul cazzo di Diego e spalma sulle sue stupende mammelle tutto quello che le è stato riversato sopra. 
Quella scena è il colpo di grazie, tremo tutto e sborro di nuovo sul tronco dell’albero una quantità di seme ancora più abbondante della prima. La coppia saluta e se ne va. I miei zii si baciano e Frida rimette il vestito facendolo bene aderire ai seni inseminati di sperma che funge da colla per l’abito che non cela per niente i capezzoli rose e duri. Si rialzano e io per non farmi vedere scappo al mio vespino prima che qualcuno possa vedermi. Mentre torno a casa ripenso a quanto visto nel bosco e il cazzo di nuovo duro. Corro in bagno e mentre mi masturbo per la terza volta, penso che voglio assolutamente rivedere i miei zii scopare e che spero prima o poi ti poter essere io a penetrare mia zia Frida, la mia dea dell’amore in terra.

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