l diari di Angelica seconda parte

Angelica
4 months ago

Mercoledì 3 luglio

Stamattina mi sono svegliata nel letto nuda e in mezzo ai miei due uomini che ancora dormivano. La sera prima, dopo la doppia penetrazione, avevamo continuato a scopare in tutti i modi e maniere quando esausti ci eravamo addormentati abbracciati e felici. Cercando di non svegliarli mi sono alzata e per prima cosa sono andata in bagno. A cavallo del bidet ho fatto pipì poi mi sono lavata. Toccandomi ho avuto un brivido segno che ancora non ero sazia. Sono tornata in camera e mi sono distesa nuovamente fra i due. Con le mani ho preso a menare i due cazzi che sembravano addormentati come i loro padroni, ma poco dopo li sentii diventare duri. Leccai le mani lasciando sopra molta saliva e ripresi il lavoro. Umberto reagiva meglio a miei stimoli e quindi decisi che mi sarei occupato prima di lui. Mi sollevai in ginocchio e mentre con una mano continuavo a segare Eugenio presi in bocca il cazzo di Umberto e cominciai a spompinarlo dolcemente. Con la saliva mi facilitai il lavoro e quando capii che era pronto mollai il cazzo di Eugenio e mi impalai sopra Umberto. Sentii subito il fremito del piacere e continuai a muovermi in senso circolare. Nel frattempo, Eugenio si era svegliato. Mi ha baciato sulla bocca e si è alzato per andare in bagno. Umberto iniziò a sentire il piacere in arrivo e mi disarcionò senza uscire. Sentii la sua voglia di spingere forte e venire e tenni larghe le gambe per agevolare una penetrazione profonda. Uno due dieci colpi e venne copiosamente dentro di me. Si accasciò stanco su di me. Restammo così immobili. Nella stanza da bagno si sentiva l’acqua della doccia venire giù abbondante.

 

 

Giovedì 4 luglio

Ieri Eugenio ha finito la maturità. Ovviamente 100/100, da lui non mi sarei aspettato di meno. Con Umberto abbiamo deciso di fargli un bel regalo. Dobbiamo aspettare stasera, perché ieri sera ha festeggiato con i suoi genitori e la fidanzata. Si, Eugenio si è fidanzato. È una storia recente. Non conosco ancora la ragazza. Pare sia una giapponese minuta ma molto carina. Un po’ di gelosia mi prende ma Umberto mi assicura che non cambierà nulla nei nostri confronti. Eugenio ormai lavora a tempo pieno nell’azienda di Umberto. Ha la responsabilità di un grosso progetto di cui nessuno dei due mi parla e capita che non ci si veda per qualche giorno. Quando poi è con noi non ci annoiamo di sicuro. Stasera volevamo portare Eugenio a festeggiare in un club per scambisti appena fuori città. Il posto noi lo conosciamo bene perché ci andiamo almeno una volta al mese. Conosciamo le proprietarie: due strafiche lesbiche che non disdegnano di partecipare all’orgia di mezzanotte. La caratteristica di questo posto è proprio questa: allo scoccare della mezzanotte la grande sala centrale si popola di tutti i corpi nudi, belli, brutti, grassi e magri e parte una grande bolgia orgiastica dove non si capisce chi prende e chi da, dove si mischiamo i profumi e gli olezzi di tutti. Mezz’ora di assoluto casino, poi tutti dentro in una grande vasca di acqua calda d’inverno, fredda d’estate e poi il ritorno alla normalità. Mentre siamo nella vasca gli inservienti puliscono la grande sala e al nostro ritorno è come se non fosse accaduto nulla. Eugenio nonostante sia più di sei mesi che ci frequenta assiduamente non è mai venuto. Stasera sarà l’occasione buona.

 

Venerdì 5 luglio

I programmi per ieri sera sono saltati. Umberto ha avuto un contrattempo in ufficio e ha fatto tardi. In compenso ho passato una serata piacevole con Eugenio. Per la prima volta non abbiamo fatto sesso. Sentivo che non ne aveva voglia e non ho voluto forzare la mano. Gli ho chiesto di parlarmi della sua fidanzata. Si chiama Mayumi ha vent’anni e studia design al Politecnico. Si sono conosciuti ad una festa di amici e si sono trovati in sintonia. Gli ho chiesto se con il sesso va tutto bene. Sul suo viso è comparso un velo di tristezza di cui ho chiesto il motivo.

«Fisicamente» mi ha detto Eugenio «siamo compatibili. Quando ci abbracciamo i nostri corpi sembrano fusi ed il piacere che provo nel sentirla aderire pienamente mi provoca una erezione immediata.»

«Allora qual è il problema?», ho insistito.

«Mayumi ha il sesso molto piccolo», mi ha risposto, «e non posso pensare di entrare con il mio cazzo fuori misura dentro di lei. Le farei molto male.» concluse sconfortato.

«E quindi» incalzai, «come vi regolate?»

«Ci lecchiamo, ci succhiamo ci masturbiamo ma niente di più.» La cena, nel frattempo, era pronta e smettemmo di parlare. Dopo cena quando Eugenio è andato via mi sono ritrovata a pensare alla povera Mayumi e al suo problema non di poco conto. Verso mezzanotte Umberto è rientrato e dopo aver fatto l’amore gli ho raccontato di Eugenio e dei suoi crucci. Umberto rideva della mia contrizione e io infastidita gli ho dato un pugno sulla spalla.

«Calma» mi ha detto, «rido perché io ho la soluzione. Dormiamo adesso domani ti spiego meglio.» L’idea che Umberto avesse il modo di risolvere il problema di Eugenio e Mayumi mi rese felice e mi addormentai di sasso.

 

Sabato 6 luglio

La scuola è finita e ho molto tempo a disposizione. Ho fatto un elenco di libri da leggere e ho cominciato a pensare alle vacanze di agosto. Umberto ha preso in affitto una barca da otto posti con quattro persone di equipaggio. Partiremo da Trieste il cinque di agosto e per due settimane gireremo il mediterraneo. Questa è l’idea di base, dobbiamo solo decidere l’itinerario e chi invitare. Sicuramente Eugenio e Mayumi se non hanno altri programmi. Poi le due ragazze del club. Rimangono due posti liberi ancora da assegnare. Ho lasciato ad Umberto il compito di decidere chi portare con noi.

Prima che uscisse di casa ho ricordato ad Umberto il problema di Mayumi e mi ha garantito che prima di mezzogiorno avrei ricevuto un pacco e che, aprendolo, avrei capito. Umberto è stato di parola. Non era ancora mezzogiorno che un fattorino della sua ditta mi ha consegnato una scatola rettangolare.

Curiosa l’ho aperta immediatamente ed ho capito cosa avrei potuto fare per i due giovani amici. Ho mandato un messaggio a Umberto: solo due icone per fargli capire che il pacco era arrivato e che avevo capito. Poi ho chiamato Eugenio. Gli ho spiegato che forse avevo trovato il modo di aiutarlo con Mayumi ma mi serviva incontrarla da sola. Eugenio non mi è sembrato sorpreso della mia telefonata segno che aveva già parlato con Umberto. Poco dopo mi è arrivato un messaggio: “Mayumi sarà da te alle tre questo pomeriggio, poi se per voi va bene ceniamo insieme.” Sono eccitata all’idea.

Domenica 7 luglio

Ieri è stata una giornata fantastica. Mayumi è arrivata puntuale. È proprio una bella ragazza. Minuta ma proporzionata, ha una voce dolce ed è gentile nei modi. Capisco perché piace ad Eugenio. Mayumi aveva già sentito parlare di me è mi ha confessato che provava un po’ di gelosia nel sapere il rapporto particolare che ho con Eugenio. L’ho tranquillizzata e sono entrata subito in argomento. Mayumi è diventata rossa di vergogna ma gli ho preso la mano e l’ho portata alla bocca e l’ho baciata.

«Se ti fidi di me», le ho detto, «prima di sera abbiamo risolto il problema.»

La ragazza mi ha guardato stupita e con gli occhi pieni di gratitudine mi ha promesso che avrebbe seguito i mei consigli. Ci siamo spostati in camera da letto e l’ho fatta spogliare. Ho visto l’imbarazzo nei suoi occhi e mi sono spogliata anche io. Come ho detto è proprio fatta bene. Due seni proporzionati alla sua corporatura, due gambe affusolate ed il culo non troppo grosso e nemmeno troppo piccolo. Le ho chiesto di sedersi sul letto e di sdraiarsi con il busto. Lei ha obbedito. Poi le ho aperto le gambe per ispezionare il suo sesso e rendermi conto di persona quanto fosse realmente piccolo. Con le dita ho aperto delicatamente la sua vulva per ispezionare dentro. Il mio tocco la fa sussultare. L’ho tranquillizzata dicendole che avevo quasi finito. L’ho fatta tornare seduta e mi sono messa a fianco a lei. Le ho accarezzato il viso ed ho appoggiato le mie labbra sulle sue. Lei non si è tirata indietro. Con la punta della lingua ho forzato le sue labbra chiuse e sono entrata nella sua bocca. Le nostre bocche si sono incollate e le lingue hanno ingaggiato una lotta per il piacere. Mayumi ha un corpo profumato. Ho staccato la mia bocca dalla sua e mi sono attaccata ai suoi seni. Li ho leccati, succhiati mordicchiati mentre con una mano mi sono diretta in mezzo alle sue cosce che lei ha aperto senza fatica. Ho cominciato così con le dita a toccarla, a stuzzicarla facendole provare brividi di piacere brevi ma intensi. Ci siamo sdraiate sul letto e ho preso la sua mano e l’ho messa in mezzo alle mie gambe. L’ho guidata dentro di me, le ho fatto sentire come ero bagnata ed eccitata e finalmente si è lasciata andare. Ci siamo impegnate in uno dei migliori sessantanove della mia vita. La ragazza con la lingua ci sa veramente fare e ho raggiunto diversi orgasmi riversando nella sua bocca i miei copiosi umori. Per non essere da meno ho adoperato al meglio la mia lingua per ricambiare il piacere ricevuto. Devo dire che la ragazza ha degli orgasmi particolari. Quando viene comincia a tremare tutta ed ha degli spasmi che quando non riesce a controllare provocano la fuoriuscita di un liquido dal sapore di urina ma che non è urina. È aspro ma buono. Dopo questo primo trattamento la ragazza si è dimostrata più tranquilla ed ho potuto passare alla fase successiva del trattamento. Ho preso la scatola che mi ha fatto avere Umberto e l’ho aperta insieme a lei. Dentro c’erano dieci falli di gomma dura di diverso diametro ma della medesima lunghezza. Ho chiesto a Mayumi quale, di quei falli, era quello che più si avvicinava come misura ad un cazzo che aveva preso dentro. Lei mi ha indicato il terzo in ordine di grandezza.

«È quello di Eugenio di quale dimensione è?», le ho chiesto ancora.

Lei mi ha indicato il numero 8. Io l’ho preso in mano e conoscendo le dimensioni del cazzo del ragazzo ho confermato che la misura era corretta. Ho iniziato quindi inserendo il cazzo numero tre nella vagina della ragazza. Entrava facilmente e non sentiva alcun dolore. Il pene di gomma si muove in autonomia ed è collegato ad una app sul telefono e registra i movimenti che danno più piacere. Il cazzo numero quattro è entrato grazie agli umori provocati dal precedente e Mayumi cominciò a godere con maggiore intensità. Dopo cinque minuti, ho tirato fuori il pene e ho potuto constatare che la piccola figa della ragazza cominciava ad allargarsi. Il cazzo numero cinque fu accolto con un brivido di piacere. La macchina aveva memorizzato i punti da toccare e andava a colpo sicuro provocando orgasmi multipli a quella povera ragazza che ora era stremata.

Abbiamo fatto una pausa e dopo che Mayumi ha ripreso fiato ho inserito il cazzo numero sei. Mayumi in questo caso ha provato dolore ma che è stato subito sostituito dal piacere e dopo pochi minuti è venuta copiosamente sulle lenzuola. Intendevo smettere ma Mayumi mi ha pregato di continuare. Io dal canto mio mi sentivo bagnata fradicia per l’eccitazione di ciò che stavo vedendo. Il cazzo numero sette entrò senza problemi. Le istruzioni dicevano di tenerlo spento e Mayumi lo guidava dentro di sé alla ricerca del piacere. L’orgasmo giunse dopo molti minuti ma fu intenso come e più degli altri.

«Abbiamo finito il trattamento.», dissi sorridendo.

Mayumi pensava di dover inserire anche il cazzo numero 8.

«Il prossimo cazzo che avrai dentro», le dissi, «sarà quello di Eugenio.» Si erano fatte già le sette e presto sarebbe arrivato. L’ho portato con me in bagno e l’ho messa sotto una doccia rigenerante.  Sono entrata con lei e l’ho lavata con una spugna naturale. Lei si è lasciata coccolare come una bambina. Le ho dato un bacio sulla bocca e con la mano libera ho cercato il suo sesso. Mayumi avvertiva un forte brivido al mio tocco e quando ho provato ad inserire le mie dita dentro il suo sesso ho scoperto con piacere che entravano tre dita senza alcuna fatica e senza alcun dolore. Evitai di provocarle ulteriore piacere. Finita la doccia ci siamo asciugate e rivestite. Eugenio è arrivato nel tardo pomeriggio. Vedere i due ragazzi abbracciarsi e baciarsi mi ha reso felice. Con la scusa di preparare la cena li ho lasciati tranquilli a parlare. Ogni tanto buttavo l’orecchio per capire cosa dicessero. Mayumi stava raccontando a Eugenio il trattamento. L’entusiasmo con cui la ragazza ne parlava mi ha riempito di gioia. Dopo cena pensavo che i due sarebbero tornati a casa e invece Mayumi mi propose una cosa che mi lasciò stupita ma felice. Mi chiedeva che, se fossi stata d’accordo, avrebbero voluto restare da me e fare l’amore tutti e tre.

«Mi aiuterebbe molto la tua presenza» concluse sorridendo. Io non ho risposto subito. Ho preso un momento di tempo per scrivere ad Umberto della cosa. Ma lui sapeva già tutto: Eugenio gli aveva scritto chiedendogli il permesso e lui glielo aveva accordato a patto che io fossi d’accordo. Non abbiamo perso altro tempo e siamo andati in camera. Ci siamo spogliati e io mi sono seduta sulla poltrona accanto al letto lasciando che Eugenio si occupasse di Mayumi. La ragazza tremava alle carezze che lui le faceva in mezzo alle cosce. Su mio suggerimento Eugenio provò ad inserire le sue dita dentro il sesso della ragazza per provarne l’elasticità e trovandola più larga del solito non indugiò oltre e la penetrò. Il cazzo di Eugenio entrò con facilità inaspettata e Mayumi dalla felicità di poter accogliere dentro di sé il suo ragazzo iniziò a piangere. Io mi sono avvicinata a loro e ho posato le mie labbra sugli occhi della ragazza per asciugare le lacrime. Poi ho incollato la mia bocca alla sua, cercando la sua lingua. Eugenio intanto continuava a pompare con calma, lentamente e colpo dopo colpo entrava sempre più in fondo. I gemiti di piacere della ragazza lo eccitavano e rendevano il suo cazzo ancora più duro. Mayumi ebbe il primo orgasmo, poi il secondo, poi il terzo e al quarto venne insieme ad Eugenio che versò una montagna di sperma dentro di lei. Uscì ancora duro e si accasciò stanco sul letto. Io e Mayumi ci siamo guardate negli occhi e capite al volo. Mayumi avvicinò la bocca al cazzo di Eugenio e cominciò a leccargli la cappella. Io mi posizionai al lato opposto e presi a leccare fusto e coglioni. Eugenio fremeva dal piacere. Abbiamo continuato così per qualche minuto poi Eugenio è esploso in un altro poderoso orgasmo che ci ha colpito in pieno viso. Lo sperma colava e abbiamo preso a baciarci e leccarci reciprocamente per bere quel nettare profumato.

Finito ci siamo sdraiate allato ad Eugenio e lo abbiamo baciato facendogli sentire il sapore del suo stesso seme.

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