La prima donna

Alphamaster
4 days ago

 Sono nello studio di una ginecologa perché è tanto che non mi faccio visitare.

Lei è una donna bionda, formosa, sulla cinquantina, ma ben portati. Ha il camice slacciato, ha un vestito scollato da cui si vede l’incavo tra i grossi seni.

Non sono sicura che porti il reggiseno e questo inaspettatamente mi fa eccitare.

Lei mi guarda maliziosa, come se avesse intuito quello che mi sta succedendo.

Io non sono vestita sexy, infatti ho una maglia accollata e dei pantaloni.

Dopo un minuto di imbarazzo da parte mia, lo sento che sto diventando rossa, lei mi dice di spogliarmi tutta. Io le rispondo che normalmente basta spogliarsi solo di sotto.

Lei mi replica che vuole controllare anche il seno.

Mi chiede quando ho fatto l’ultima volta la mammografia. Le dico da poco più di un anno.

Poi mi chiede se faccio l’autopalpazione e io le rispondo di no, anche se so che dovrei perché mia madre è morta di cancro al seno e perché sono nell’età critica avendo più di cinquant’anni.

Mi fa andare dietro un separé dove mi spoglio, esco fuori imbarazzata con le mani che cercano di coprire la fica e il seno.

Lei intanto si è tolta il camice perché mi dice che è una giornata assai calda anche se siamo solo a maggio e non è ancora tempo di accendere l’aria condizionata.

Io la osservo di sottecchi, la trovo ancora più eccitante da come appariva col camice.

Si è senza reggiseno e il vestito le tira un po’ al seno, i capezzoli sono dritti e grossi sotto la stoffa.

Mi accorgo di un’altra cosa, il vestito è assai trasparente e lei non ha le mutandine, visto che, si nota un bel cespuglio alla fica.

Lei mi sorride in maniera complice, mi dice che non mi debbo vergognare, che ha visitato molte pazienti e che in fondo siamo tra donne.

Io non le rispondo nulla e mi metto sull’apposito lettino. Mi trovo in una posizione imbarazzante con le gambe ben aperte così che lei possa effettuare la visita della vagina.

Vorrei sparire perché si accorgerà che sono eccitata.

E’ la prima volta che mi capita con una donna e spero che lei faccia finta di nulla, anche se dall’altro lato, vorrei che succedesse qualcosa.

Lei si mette i guanti in lattice monouso e mi fa una visita professionale e seria dicendomi che va tutto bene. Mi chiede se ho mai fatto l’ecografia, io le rispondo che l’ho fatta moltissimi anni fa.

Lei mi dice che sarebbe il caso di rifarla, ma il le rispondo che i pap test che ho effettuato sono sempre stati negativi.

Lei replica che l’ecografia transvaginale non ha nulla a che vedere con il pap test.

La cosa muore qui, poi passa a palparmi il seno. Lei è un po’ chinata su di me e io posso ammirare lo splendido panorama delle sue tette.

Lei se ne accorge e mi chiede se mi piace il suo petto. Io non riesco a rispondere, ma divento rossa come un peperone.

Lei mi dice che non c’è nulla di male, mi prende una mano e se l’appoggia al seno destro.

Io non resisto, lo tocco tutto, le tocco il capezzolo che è già diritto, vado all’altro seno e lei inizia a gemere sottovoce.

Mi dice che le sono piaciuta subito anche perché con l’esperienza che ha, aveva intuito che sotto i miei vestiti ci sarebbero state una fica e un seno strepitosi.

Io continuo a toccarle i seni e mi sento bagnare tra le gambe.

Lei sembra intuirlo, la sua mano va alla mia fica che prende a masturbare finché non mi esce il primo gemito.

Lei è contenta, mi dice che sono una porcellina, si mette più giù e mi bacia sulla bocca.

Io le dico che sto scomoda su quel lettino e mi fa mettere in uno normale.

Lei chiude a chiave lo studio anche se l’ora è tarda per una visita e non dovrebbe esserci più nessun altro.

Io le tiro fuori i seni dal vestito e inizio a succhiarle i capezzoli, come una poppante affamata.

Lei mi chiede di alzarmi e di tirarle giù la cerniera del vestito così posso vederla in tutta la sua giunonica bellezza.

Sì è completamente nuda davanti ai miei occhi e mi sto bagnando come una porca.

Lei mi dice che non c’è problema e mi tocca ancora la fica con mani molto esperte.

Mi prende una mano e mi fa toccare il suo clitoride grosso e sento che anche lei è completamente bagnata dall’eccitazione.

Lei mi dice che vuole essere leccata e io mi metto in ginocchio sul pavimento con lei che è in piedi appoggiata al lettino.

Io comincio timidamente a farlo, lei mi dice di non avere paura e mi mette una mano sulla testa e così mi ritrovo spiaccicata al suo cespuglio e inizio a leccare come una disperata.

Lei geme come una porca finché non sento un liquido sulla faccia. E’ lei che ha squirtato di brutto.

Mi dice che era da tanto che non le succedeva.

Io le dico che non ho mai squirtato, lei mi risponde che ci riuscirò.

Mi fa alzare e sdraiare sul lettino e si getta sulla mia fica. Mi dice che sono più bagnata di lei e che basterà poco per farmi squirtare.

Prende a leccarmi, lo fa con maestria e voluttà finché non le squirto in faccia.

Lei mi dice che è molto contenta che ci sia riuscita. Poi mi tocca i seni e prende a succhiarmi i capezzoli che mi dice trova bellissimi e super eccitanti.

Era da tanto che non ne vedeva di così. Io le dico che anche i suoi sono molto belli.

Lei mi dice che preferisce i miei e riprende a succhiarmeli.

Poi si mette sul lettino sopra di me: le nostre fiche, i nostri seni sono l’uno sopra l’altro e lei mi bacia con passione mentre struscia la sua passera sulla mia.

Poi mi dice che ci vorrebbe un dildo e si ricorda di averne uno in un cassetto della scrivania e lo va a prendere.

Si tratta di un dildo che rappresenta un cazzo molto realistico con le vene in rilievo.

Lei senza indugi me lo infila e io prendo a gemere forte.

Lei mi dice che sono una porcella. Io le rispondo di sì mentre lei continuava a entrare e uscire dalla mia fica col dildo fin quando vengo con un grido selvaggio.

Lei non ancora contenta mi ficca tre dita nella fica finché non squirto ancora.

Lei si mette a leccare il liquido e dice che sa di marino e che è buono.

Io le dico che ora deve squirtare ancora lei, mi alzo in piedi e la faccio sdraiare.

Mi metto a leccargliela, ma lei vuole il dildo e io lo infilo maldestramente e allora lei mette la sua mano sulla mia per guidarmi finché non capisco il ritmo da tenere fin quando non squirta per la seconda volta.

Mi dice che ha fatto sesso con altre donne, ma che non è mai stato bello come con me.

Io ne sono lusingata e le dico che ho ancora voglia. Lei mi fa sdraiare e mi dice che vuole vedere come mi masturbo. Io lo faccio, lei mi osserva per un po’, fino a che si mette a succhiarmi i capezzoli.

Io gemo forte forte, ho molti orgasmi fino a quando non squirto ancora una volta e lei lecca il liquido.

Mi dice che ho una fica stupenda e che evidentemente non è mai asciutta. Io le rispondo che è vero, tanto che uso due salvaslip al giorno.

Lei mi dice che forse dipende dal fatto che faccio poco sesso.

Mi domanda quando è stata l’ultima volta e io le rispondo adesso. Lei mi chiede se ho un uomo, io le rispondo di sì, ma che è come non averlo.

Lei mi dice di essere bisex, che ha un marito che ama molto e che a volte lo coinvolge nei suoi rapporti con le donne.

Io le dico che non sono pronta a una cosa del genere e lei mi dice di stare tranquilla che non l’aveva neanche pensato.

Le dico che sono un po’ sconvolta dall’aver fatto sesso con una donna, anche se mi è piaciuto moltissimo.

Lei mi dice che mi capisce, che andremo per gradi, fino a coinvolgere suo marito, sempre che io lo voglia.

Io le dico che per ora mi va bene fare sesso con lei, magari in un comodo letto.

Lei a questo punto si presenta come Veronica.

Veronica il mio nome che è Azzurra, lo sa già, perché l’aveva letto nel foglio di prenotazione.

Mi dice che per come è andata questa prima volta per me, ci divertiremo moltissimo insieme.

Io la bacio in bocca, le tocco il culo, lei mi dice di metterle un dito nel culo, io lo faccio e poi mi chiede di metterci il dildo, ma io le dico che temo di farle male.

Veronica mi risponde che il suo buchino è ben allenato e io procedo a infilare il dildo lentamente finché è tutto dentro, poi lo muovo e lei inizia a gemere, gemere finché esplode in un orgasmo potente.

Mi dice che poi dovrò provare anche io l’orgasmo anale.

Ci baciamo ancora, le nostre mani percorrono i nostri corpi, poi suona il telefono dello studio.

E’ suo marito che le dice che sono in ritardo per una cena con amici.

Lei chiude la telefonata scusandosi con il marito che tanto mi dice che probabilmente sa già, cosa stava facendo.

Ci scambiamo i numeri di telefono per vederci al più presto. 

2

 Il mio Padrone mi ha chiesto di raccontare questo episodio e si è poi occupato di metterlo in forma di racconto. Si tratta di una esperienza reale al 100% e spero vi piaccia.La mia prima esperienza saffica risale ad una quindicina di anni fa e fu con una collega. All’epoca ero già sposata e lei, che chiamerò Cristina (non è il suo vero nome), lavorava con me in un supermercato, occupandosi però di un diverso reparto. Aveva qualche anno più di me, all’epoca circa 43 anni. Un fisico muscoloso ed asciutto, capelli neri portati sempre corti ed un passato familiare non facile; separata presto dal marito, ha cresciuto due figli da sola e questo l’aveva portata a dedicare ben poco tempo a se stessa. Era una persona con la quale c’era confidenza e feeling, e con il tempo anche discorsi più privati ed intimi.Una sera, all’uscita dal lavoro fummo sorprese da un improvviso temporale. Uno di quelli che in un attimo ti inzuppano se non ti metti al riparo. Ci fiondammo in auto e, tra una battuta sul fatto di essere bagnate, uno scherzo sul fatto di essere infreddolite e con la complicità del buio, ci siamo baciate e la mia mano si è trovata a palpare il suo abbondante seno. Tra il bacio e il fatto di sentire che era senza reggiseno fu una sorta di scossa elettrica nella mia micia, e mi trovai eccitata e bagnata, mentre lei continuava a baciarmi e leccarmi il collo. Da quel momento le battutine allusive sul sesso si intensificarono, accompagnate da occhiate allusive e non perdevamo occasione per sfiorarci e toccarci con sguardi complici.Un pomeriggio ci siamo incontrate “per un caffè”, ma cosa volevamo era ormai chiaro. Un giro in auto per le vie di campagna fu quello che facemmo invece del caffè. Mentre cercavamo il posto adatto già in macchina si respirava aria di sesso. Io ero già eccitata e la mia patata schiumava. I sedili si sono reclinati e gli abiti sono finiti in un mucchio da un lato. Lei era bellissima. I suoi grossi seni bianchi con i capezzoli eretti erano una attrazione irresistibile e mi fiondai a baciarli e leccarli. Ci scambiavamo carezze dolcissime e mentre seguivo le tenere curve dei suoi seni ero incitata dai suoi sospiri che mi dicevano che le piaceva. Sentivo le sue mani scendere lungo la schiena verso il bacino ed in quel momento volevo solo godere e farla godere. La sua mano scese nel solco tra le natiche, arrivando al mio ano. Ero eccitata e quel tocco fu quasi elettrico, ma non era quello il suo obiettivo, e proseguì verso la mia vagina fradicia, pulsante e vogliosa.Io sul suo corpo ero già lì. Un dito cercava il suo clitoride, con l’altro scavavo nel suo intimo. Non era molto bagnata – molto meno di me – eppure gemeva di piacere ed allargando le gambe spingeva contro la mia mano con il bacino per favorire la penetrazione. Sentivo la lubrificazione aumentare e lentamente sono passata da un dito a due, che entravano ed uscivano senza resistenza, anzi, agevolate dalle spinte di lei. L’ho sentita irrigidirsi, stava venendo! Ho posato il pollice sul clitoride per stimolarla ulteriormente e l’ho baciata. Il suo orgasmo è stato forte e mi sono sentita brava a farglielo raggiungere. Quando gli è smontato e ci siamo rilassate non c’è stato bisogno di parole tra noi. Abbiamo sentito che non servivano. Mentre lei si accendeva una sigaretta io mi sono sdraiata accanto a lei, ho messo un piede sul cruscotto ed ho cominciato a masturbarmi, la mia figa era un lago e ne avevo bisogno. Non potevo rimanere a metà. Lei mi guardava con un sorriso molto dolce ed accarezzava i miei seni. Non ci ho messo molto, sono esplosa schizzando il mio piacere profumato nella mia stessa mano che poi ho leccato avidamente, mentre Cristina mi guardava godendosi lo spettacolo. Siamo rimaste lì ad ascoltare la musica ed i nostri respiri fino a quando non ci siamo rese conto di quanto fosse tardi. Rientrate velocemente e salutate con un sorriso ci siamo dette “a domani”. 

3

 

Passarono i giorni ed il rapporto tra me e Cristina era come sempre amichevole e sembrava che mai nulla fosse successo. Ci si aiutava nel lavoro, si rideva e si scherzava quando c’era il tempo. Insomma amiche come sempre.Un giorno, approfittando dell’assenza di mio marito, le chiesi se nel pomeriggio venisse da me per un caffè. Lei per fortuna accettò con un bel sorriso che mi lasciò sperare in qualcosa di più, così mi inventai una scusa per lasciare i miei figli dalla nonna e avere casa libera e mi accinsi con una certa trepidazione a veder passare il tempo in attesa dell’orario della sua visita.Puntuale alle 15,30 suonò il campanello, mi affrettai ad aprire un po’ agitata. Non avevo indossato nulla di particolare, la solita tuta di casa ma avevo tralasciato apposta il reggiseno. Lei si è presentata con il solito pantalone scuro una felpa e il suo immancabile marsupio che usava come borsa. Era già stata altre volte a casa mia, ma mai da sole: un caffè dei pasticcini. Per rompere il ghiaccio mi inventai una domanda: “Ci spostiamo sul divano ti va un film o vuoi vedere le foto della vacanza?” – “Le foto, sì, fammi vedere le foto”, fu la sua risposta. Ci accomodammo sul divano dove ben presto le nostre mani esploravano il corpo, e le bocche si univano. Le foto finirono sul pavimento, dimenticate.

Cristina si era letteralmente sdraiata mentre le mie mani giocavano con il suo seno, un gesto veloce ha fatto volare la mia e sua maglia lasciando libere le nostre tette di strofinarsi l’una contro l’altra, sentivo i suoi capezzoli stimolare i miei, movimenti lenti e dolcissimi. Non ricordo nessuna parola. Forse non abbiamo mai parlato, in quei momenti era come se ci lasciassimo guidare dal desiderio ed erano i sospiri ed i gemiti la colonna sonora di quel bellissimo momento.Mi sono ritrovata con le dita nella sua figa, le sue cosce aperte e invitanti mentre con leggeri movimenti del bacino mi faceva capire che le piaceva , e quando stava per godere le sue mani sul mio seno mi strinsero forte, fortissimo. Fu un attimo e la sentii irrigidirsi, e un “SIII” prolungato venne fuori dalla sua bocca, ero in estasi. L’avevo fatta godere! Ne ero orgogliosa e felice! Sentivo dentro di me una grande soddisfazione e percepivo il suo piacere, il suo abbandono e quel sorriso dolce pieno di gratitudine completava il quadro.

Volevo di più, e volevo farla godere di nuovo. Provai a scendere con il mio viso sulla sua figa, ma forse ancora scossa mi spostò, non volli insistere. Avevo una gran voglia di leccarla e soprattutto di godere anche io.

Forse quel mio gesto non fu ben accettato fatto sta che lei cominciò a ricomporsi, a guardare l’orologio dicendo che si era fatto tardi. “Okay non c’è problema” dissi. Qualche battuta tipo “La prossima me la dai due volte per compensare”, ci salutammo e lei se ne andò via.Mi prese un attimo di sconforto, ero rimasta molto a metà ed avevo ancora voglia di godere. La giornata riprese con le varie faccende. Il lavoro, i figli, ed il solito tran tran.

La sera feci l’amore con mio marito e finalmente mi liberai della tensione erotica che avevo accumulato e non avevo scaricato con un orgasmo. Durante il rapporto lanciai una provocazione: “Caro secondo te mi piacerebbe fare sesso con un’altra donna?” La sua risposta fermò un po’ la fantasia. “Con la fame di cazzo che hai?” Rimasi un po’ smontata. In fondo però riflettendo aveva ragione. Quello che mi era mancato era proprio la penetrazione.Passarono i giorni ma non mancai di fare notare a Cristina che l’ultima volta non mi aveva fatta godere. Ci capitò che una mattina scaricammo insieme delle casse vuote nel suo garage, sarebbero poi passati a ritirarle fuori orario. Volli approfittare del momento, mi avvicinai le sussurrai all’orecchio: “Ci prendiamo un po’ di tempo per noi?” – Lei si voltò leggermente e mi baciò, immediatamente le nostre mani scivolarono sotto le rispettive maglie a stuzzicare i capezzoli e pensai di guidare la sua mano alla mia figa. In fondo era quello che volevo e che non avevo avuto la volta precedente. Lei con fare titubante mi ha accarezzata lasciando passare un dito all’interno tra le mia labbra già umide. Ebbi giusto il tempo di sentire il calore della mano che mi fu subito negato. Sì, Cristina tirò via la mano con la scusa di chiudere bene la porta, in realtà ebbi l’impressione che non le desse piacere toccarmi il sesso voglioso e umido, ed infatti ritornando riprese a baciarmi ma le sue mani si impadronirono del mio seno.

In quel momento presa dal piacere le abbassi leggermente i pantaloni e insieme le mutandine e con una mano le masturbai dolcemente la vagina, mentre con l’altra stringevo il seno, baciandola con trasporto. Venne in pochi minuti la sentii irrigidirsi e di colpo rilassarsi tra le mie braccia. Una bellissima sensazione anche se ancora una volta ero rimasta insoddisfatta. Rientrammo al lavoro così.Per fortuna la sera c’è sempre mio marito pronto a soddisfare le mie voglie, ma la faccenda ha lasciato una bruttissima sensazione dentro di me, che mi ha fatta desistere e forse anche lei ha capito il mio disappunto, perché lentamente il rapporto è ritornato solo da colleghe e non si è più cercata l’occasione. 

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