Noelle 19

MarSel
5 days ago

La fuga

Sono rimasta in quella camera d'albergo per due giorni, con Maruska che si prendeva cura di me e frequenti visite di due dottori. Piano piano mi sono rimessa in piedi anche se camminavo ancora con difficoltà. Poi finalmente il premio: Maruska mi ha accompagnata nel centro termale affiancato all'hotel, siamo entrate e mi ha lasciata nello spogliatoio in attesa di Vanessa. Rimarremo alcuni giorni insieme, una piccola vacanza. Sono nuda e sto cercando il costume quando arriva Vanessa, mi abbraccia, mi bacia e si spoglia anche lei. 《Niente costumi, questo è un centro naturista. È mio, come anche l'albergo, ed è qui che ospito i partecipanti alla caccia. Un paio di loro sono ancora qui, hanno pagato parecchio per un piccolo extra.... con te! Sarai la loro schiava per 24 ore, niente di sadomaso, credo che vogliano semplicemente sesso》 L'eccitazione di vedere Vanessa ha subito lasciato il posto alla paura 《Vanessa ti prego》 facendo di no con la testa. Mi prende per i capelli e mi sbatte contro l'armadietto, poi aderisce col corpo al mio e mi sfiora le labbra con le sue. Mi sussurra 《Noelle tu sei solo una troia, non vuoi farti scopare? non sei eccitata?》 Poi scende giù, baciandomi tutto il corpo finché non arriva tra le gambe e lì.... Quando ha finito ero semisdraiata tra la panca e il muro, sotto di me un lago di urina e io che continuavo a ripetere 《Si Vanessa, si, faccio quello che vuoi, ti amo Vanessa, si, li scopo tutti, non smettere Vanessa, ti prego, sì sono una troia, li scopo....》

Li incontriamo alle piscine, loro sono già immersi e io sono di nuovo eccitata. Entriamo anche noi, Vanessa comincia a chiacchierare in tedesco, si presentano, Dieter e Hanz, mi sistemo in mezzo a loro. Dieter lo ricordo dalla caccia, mi ha scopata nel culo, l'altro non ricordo neanche di averlo mai visto, un viso anonimo. In questa parte della spa siamo solo noi quattro, alla porta fa bella mostra il cartello "riservato". Sono due piscine di acqua calda, una delle due coperta e comunicante con l'altra che è all'aperto e in più una sala massaggi.

Prendo subito in mano il pene di quello alla mia destra, Hanz, già duro, e muovo piano la mia mano mentre gli infilo la lingua in bocca. Lui non si muove, resta appoggiato al bordo della vasca e si lascia fare. Mi strofino su di lui, la mia eccitazione cresce, muoio dalla voglia e glielo dico, glielo soffio in bocca, gli dico anche di scoparmi, lo prego, lo supplico, ma sto bastardo non si muove, resta lì con quel sorriso idiota sulla faccia! Sono in punta di piedi, alzo una gamba ma non ci arrivo, è parecchio più alto di me, allora mi aggrappo con un braccio al suo collo e mi tiro su, con l'altra mano posiziono il cazzo, ma appena prima che possa lasciarmi andare, mi prende e mi tiene sollevata: sento Dieter che lo appoggia al mio culo e insieme mi spingono giù, impalandomi sul cazzo di dietro. Fa male cazzo, l'ano è ancora malandato dalla caccia e poi.... e poi ho voglia, una voglia maledetta! Quello dietro si muove come un ossesso, urlo e piango dal dolore, ancora aggrappata al collo di Hanz. Lo stringo come se potesse alleviarmi la sofferenza, come se non fosse anche lui un lurido sadico. Quando Dieter viene, con una serie di spinte da togliere il fiato, esce e mi lascia lì, appesa. Stringo le gambe, sento come delle spine roventi fino su alla bocca dello stomaco, mi stringo ad Hanz ma questo mi prende le mani, me le allarga e mi stacca da lui. Mi attaccherei al bordo della piscina ma ho paura che anche lui mi sfondi dietro. Con la coda dell'occhio vedo che Dieter si è messo a chiacchierare con Vanessa, a bassa voce, sono vicini.... lo sta baciando! Lo bacia e gli massaggia i testicoli! Mi sento prendere per i capelli, Hanz mi spinge la testa sott'acqua, contro il suo pene, non mi lascia risalire... capisco al volo, spalanco la bocca e ingoio acqua e cazzo, vado un paio di volte su e giù e poi mi lascia risalire. Prendo fiato, respiro un secondo e mi tira di nuovo giù. Gli faccio un pompino così, staccandomi e respirando ogni tanto, dura una vita e quando viene.... mi tiene giù e mi riempie, letteralmente. Quando alla fine riesco a salire a respirare ho ingoiato quelli che mi sembrano litri di acqua e sperma, non resisto, cerco di uscire veloce per andare a vomitare al bagno ma non ci arrivo. Vomito sul bordo vasca, a quattro zampe, senza riuscire a trattenere dei versi orrendi. Sento che stanno ridendo... bastardi. Mi passano di fianco dirigendosi alla sala massaggi, si avvicina anche Vanessa: 《sei stata brava Noelle, erano molto contenti. Adesso vai a lavarti che fai schifo, finché restano in sala massaggi puoi riposarti》 Le chiedo di restare con me ma se ne va decisa.

Li ho scopati di nuovo, dopo i massaggi erano di nuovo ringalluzziti. Entrambi nel culo ovviamente, con cattiveria. Poi ho dovuto servirgli il pranzo, e rimanere a servirli e coccolarli mentre prendevano il sole, col culo che mi bruciava di dolore e la vagina di voglia, e il divieto assoluto di avere orgasmi. Dopo cena, mi hanno portata a letto, e mi hanno usata tutta la notte, grazie alle solite pastiglie mi hanno scopata parecchie volte. Ho cercato in tutti i modi di usare la vagina, le mani, la bocca, le tette, per dare un pò di respiro al mio sedere, ma erano ossessionati.

Al mattino mi sveglio tardi, disfatta, dolorante, ho dormito pochissimo. Loro sono già andati via, ma non riesco quasi a muovermi, mi rendo conto che sto piangendo piano. E si apre la porta! Vanessa, è nuda sulla soglia, mi saluta e si infila nel letto, mi bacia e....

Abbiamo passato due giorni stupendi, tra sesso, massaggi e bagni. Abbiamo fatto l'amore continuamente e non solo in camera nostra! La mia padroncina è stata più dolce del solito e usava il dolore fisico solo per ritardare gli orgasmi e farmi godere di più. Abbiamo parlato della caccia, è evidente che non posso fare la parte della ragazza inesperta, non riesco a nascondere di godere come una troia... 《No Noelle, non come una troia: sembravi una scrofa in calore!》 Ma ha detto che sono stata brava, i clienti erano molto soddisfatti. L'ho ringraziata umilmente ma dentro di me gongolavo.

Quando siamo tornate a Palermo, alla villa di mio marito, era buio, Vanessa mi ha salutata con un lungo e profondo bacio. Sono scesa dalla macchina barcollando di eccitazione e sono corsa in camera, volevo saltare addosso a mio marito, ma ho scoperto con disappunto che non c'era, era di nuovo all'estero. Mi sono dovuta accontentare delle mie mani... e dello spazzolino elettrico... e del getto della doccia, dei guanti vecchi di Salvatore, di un enorme wurstel che ho trovato in cucina....

Nei mesi successivi ho partecipato a diverse cacce, una e a volte anche due al mese. All'inizio le trovavo appaganti, anche se il dolore era assurdo: perché poi avevo il mio premio, alcuni giorni in compagnia di Vanessa, io e lei da sole, a fare l'amore. E anche i soliti incontri al suo ufficio erano diventati più soft, dolorosi e umilianti sì, ma in maniera diversa, sentivo di essere la sua cucciola. Insomma, pensavo di essere in paradiso, un piccolo sacrificio per la beatitudine o quasi. Ma gradualmente tutto questo è cambiato. I giorni in compagnia di Vanessa erano sempre meno, e comunque lei stava tornando ad essere la mia aguzzina, cattiva, sadica, sia alle cacce che a Palermo. E le cacce stesse erano diverse, sempre più estreme. Solo ogni tanto, quando capiva che ero al limite di rottura, Vanessa mi prendeva con sè per un weekend e allora sì, toccavo il cielo con un dito.

E in questo modo arriva la metà di ottobre, la mia ultima caccia, la più estrema, la più umiliante, la più dolorosa. E senza neanche più la speranza del premio, Vanessa mi ha detto chiaramente che non ci sarà, che sarà Maruska a portarmi a casa, subito dopo la caccia.

Quamdo arrivo a casa sono distrutta, Maruska mi deve praticamente portare su di peso, non riesco quasi a camminare. Sono completamente intontita dagli antidolorifici ma anche dalle droghe e dell'alcool ingeriti. Mi spoglia, mi applica della pomata sul culo e su molte altre parti del corpo e mi mette a letto, così come sono. Quando mi sveglio sono completamente indolenzita, soprattutto il seno e i capezzoli, poi la vagina, tutto il lato destro della faccia, la schiena, i glutei e l'interno cosce. Ho lividi ovunque, graffi più o meno profondi, frustate e persino una bruciatura sotto un seno. E ovviamente il buco del culo: mi sento come se avessi un tizzone ardente piantato dentro, il minimo movimento mi fa scoppiare una atroce sensazione di dolore pungente. Maruska dice che ho dormito 18 ore di seguito e adesso abbiamo meno di una settimana per sistemarmi prima che torni mio marito. Non ho forze nè tantomeno volontà, mi lascio fare tutto quello che serve, cerco di collaborare ma sono inutile. Dopo sei giorni di "lavoro" e notti di riposo, arriva la mattina del ritorno di Salvatore. Mi alzo, ho dormito nuda per permettere alle escoriazioni di guarire meglio. Mi guardo allo specchio grande: qualcosa si vede ancora, niente che non si possa coprire con un pò di trucco. A parte forse .... sì, quei segni dietro le cosce e il seno, ancora pieno di lividi blu, soprattutto intorno ai capezzoli. Stanotte mi toccherà dormire con il reggiseno. I dolori al corpo sono sopportabili, in piú, grazie a Dio, oggi mi sono iniziate le mestruazioni, quindi non rischio di dover scopare; a meno che lui non voglia farmi il culo... meglio che lo anticipi con un bel pompino, speriamo che sia stanco dal viaggio! Indosso una vestaglia leggera e mi faccio mandare su la colazione. Maruska non è ancora arrivata, strano, si sveglia sempre prima di me. Forse sta allattando... l'immagine mi eccita, come sempre dal giorno che ho visto per la prima volta quelle mammelle. Mi bagno, provo l'impulso di spiare dalla porta ma mi fermo: la porta si spalanca all'improvviso ed entra Maruska, con il telefono in mano! 《Signora devi andare altra parte, subito!》

Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta e ansima; è visibilmente sconvolta, mi sembra addirittura che stia tremando! 《Cosa succede Maruska? Datti una calmata e spiegati!》 Piano piano riesco a farla calmare e a capire cosa succede. Sembra che mio marito sappia tutto... 《tutto cosa?》 《Vanessa, gli uomini, le cacce, il corpo.... filmati e foto signora... tutto!》 《Maruska per favo...》 《LA PREGO SIGNORA TRA POCO È QUI!!》

Non sta mentendo, è sincera... evidentemente qualcuno ha mandato dei filmati delle cacce a Salvatore. Ragioniamo. No. Non me ne vado. Lo affronterò. È un personaggio conosciuto, è importante. Alla peggio mi butta fuori di casa. Sicuramente avrà già avvertito mio zio, quindi in Francia non posso tornare. Potrei andare a stare da Vanessa... mi suona il telefono, è giusto Vanessa! Di sicuro lo sa anche lei, mi dirà di fare le valigie e andare subito là da lei, starò a casa sua! Rispondo....

Non ci posso credere! Com'è che ha detto? "Data la particolare situazione è meglio se non ci facciamo vedere insieme per un pò.... un bel pò!" ..... Mi accorgo adesso che ho le guance rigate di lacrime. Non vuole più vedermi. Non vuole che la chiami, che le scriva. Devo cancellare il suo numero. Non mi vuole più. Non la vedrò più. Vanessa non mi ama più!

Sto singhiozzando, sono seduta per terra, la schiena appoggiata al muro e la vestaglia aperta. Maruska mi ha abbracciata e mi carezza la testa, affondo il viso nel suo seno, stavolta non c'è eccitazione, solo disperazione. È lei a farmi rialzare, mi dice che devo muovermi, Salvatore sarà qui tra poco, devo andare via... 《Ma dove vuoi che vada Maruska, non ho più nessuno... Sono sola!》 《No signora c'è sua amica, Jezabel, sta aspettando qui, vicino. Dice che potete andare in Francia , dice che Annette aiuta》 Jezabel! Jezabel è tornata! La mia Jez! Mi sento salva, sì, scappare da tutto questo, lasciarselo alle spalle, Annette ci può aiutare, l'ha sempre detto.... un momento... come mai Jez è qui proprio oggi, proprio adesso? Ed ha già organizzato con Annette! Sono state loro! L'hanno fatto per togliermi Vanessa, sono gelose di lei! Sono loro che hanno avvisato mio marito! 《Chi era al telefono Maruska? Chi ti ha avvisata?》 Diventa subito rossa, dice che non c'è tempo, che devo andare, per favore... 《No! Resto qui. Affronterò mio marito e subirò la punizione che lui riterrà più opportuna. Adesso vattene per favore, devo farmi bella per lui》 Maruska cerca di resistere, di convincermi... se ne va solo dopo che le urlo a male parole di lasciarmi sola.

E adesso? Che faccio? Sarà qui tra mezz'ora al massimo! Entro in bagno, mi trucco e mi profumo, voglio essere bella per lui. Indosso una sottoveste semitrasparente, niente mutandine, un paio di pantofole con il tacco. Mi siedo sull'angolo del letto, le mani in grembo, poi cambio idea e le metto sulle ginocchia. Aspetto. Non so cosa farò, deciderò sul momento. Aspetto. Jez... ti amo? Si certo che la amo, lo so bene. E lei mi ama? Si, è chiaro. Ma non le perdono di avermi fatto questo. Lo sapeva, io voglio stare qui, con Vanessa, è l'unica cosa che sono sicura di desiderare. Aspetto. Ho paura, Salvatore sa essere violento e certo, non si aspettava questo da me. Ha tutto il diritto di farmi quello che vuole, e io lo accetterò. Aspetto. Ecco sento i rumori attutiti del suo ritorno, la villa si anima. Ho il cuore a mille, ansimo, mi alzo in piedi, mi risiedo. Eccolo! 《Puttana!》 mi getto ai suoi piedi, gli abbraccio le caviglie e gli bacio i piedi, disperatamente. Lui mi prende per i capelli e mi tira su di peso, poi mi scaraventa sul letto. Sono carponi sulle coperte, guardo in basso, non oso muovermi nè parlare. Lo sento dietro di me, si avvicina, afferra il collo della sottoveste e me la strappa via. Nonostante la paura sono un lago, sento la vagina che pulsa di desiderio quando all'improvviso mi arriva una scudisciata fortissima sui glutei! Urlo ma non mi sposto, mi giro e vedo che si è sfilato la cintura e usa quella, continua, sui glutei, sulle gambe, dove arriva. Il dolore è tremendo ma non mi sposto, anzi, sporgo in fuori il bacino, allargo le ginocchia. E allora me ne arriva una dritta sulla vulva, urlo e cado, mi ritrovo per terra con le gambe strette e le mani proprio lì. Piango e supplico e chiedo perdono ma non serve, mi prende per i capelli e mi tira di nuovo su, mi fa appoggiare al letto. Resto in attesa della cintura ma non arriva, giro la testa e vedo che si sta togliendo i pantaloni. Allora mi sposto verso di lui, in ginocchio, gli prendo il pene e inizio a fargli un pompino, ci metto tutta la mia capacità, sia di bocca che di mani. In pochi secondi è già duro, lo sento che mugola di piacere, continuo quando... mi prende la testa con entrambe le mani e mi spinge il cazzo in gola, mi scopa la faccia. Me lo aspettavo ma non respiro, cerco di resistere, è troppo forte! Mi aggrappo alla sua camicia, non respiro, ho paura! Per fortuna mi spinge via, finisco per terra, supina, a cercare di prendere fiato. Mi riprende per i capelli e mi trascina in bagno, cerco di aiutarmi con gambe e braccia ma cado, mi fa male. Mi spinge la testa nel cesso, poi me la lascia ma resto lì, non oso muovermi. Mi tira su il bacino, so cosa sta per succedere e ho paura, ho l'ano e il retto ancora doloranti.... 《AAAAHAAAA》 Il dolore è devastante, mi sta sfondando con tutta la forza che ha, avanti e indietro, continua finché non resto senza voce. Allora mi prende per i capelli e spinge la testa più giù, sono a contatto con l'acqua, tira lo sciacquone e riprende a sfondarmi.

Mi è venuto nel culo e poi è uscito ma non mi sono mossa, aspettavo un suo ordine. E invece ho sentito che si è alzato e poi... mi ha pisciato in testa!

Adesso sono inginocchiata di fianco al water, ho il culo che sanguina, i capelli fradici di piscio che mi cola lungo il corpo, guardo per terra, non oso muovermi. Lo sento di là che sta urlando mentre butta all'aria la camera, tutte le mie cose. Sto assurdamente sperando che possiamo fare la pace, quando torna qui, mi prende di nuovo per i capelli e mi trascina fuori dal bagno, fuori dalla camera, giù per le scale. Sono nuda, dolorante, inciampo, l'ultima rampa la faccio rotolando. Mi riprende, mi fa attraversare l'androne a calci in culo e mi sbatte fuori di casa. Finisco lunga distesa nella ghiaia del viale di accesso, sono nuda, graffiata e dolorante. Mi giro verso la casa e vedo che torna, ha un fucile in mano e mi urla di correre. Dal terrore non sento più il dolore e scappo via, corro lungo tutto il viale, passo il cancello e mi ritrovo sullo stradone, non mi fermo finché non vado a sbattere contro qualcuno... è Jezabel! Mi avvolge una coperta intorno al corpo e mi fa salire in una macchina, dietro, si siede di fianco a me e partiamo, non so chi sta guidando. Sono inebetita, l'abbraccio stretta e non la mollo più, non riesco a smettere di singhiozzare. Da questo momento nebbia.

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