Noelle e la sborra 17
Preparativi per la Caccia
Mi sveglia Juditta, come ieri: caffè, spremuta e paste. In più una sorpresa, una piccola torta con sopra una candelina. Oggi è il mio compleanno, 23 anni, non so come faccia a saperlo, non glielo chiedo. Mi sento triste. Salvatore mi chiama a mezzogiorno, premuroso e sbrigativo: mi ha fatto gli auguri e mi ha detto di divertirmi. Dopo la chiamata è arrivata Vanessa, mi ha caricata in macchina per andare sul luogo della caccia. Ho salutato Juditta dicendole di stare tranquilla, che so quello che faccio... non mi è sembrata convinta.
Mangiamo in autogrill, dove devo anche prendere un paio di pillole che mi porge Vanessa, non so cosa siano. Arriviamo che ormai è sera al famoso albergo extra lusso, vedo che c'è anche una spa, ma non so neanche dove siamo, Vanessa dice che non serve che io lo sappia. Mi fa scendere sul retro dove vengo presa in consegna da alcuni ragazzi. Mi spiegano che sono quelli della sicurezza, per l'evento di stasera, sono gentili, tra loro c'è un biondino niente male. Mi accompagnano in una stanza e mi dicono che devo cambiarmi, in fretta che siamo già in ritardo. Mi spoglio nuda davanti a loro, ormai non ho più nessuna dignità, poi indosso una sottoveste che mi hanno dato e mi mettono un paio di manette. Iniziamo: vengo spinta rudemente nella stanza di fianco, quella della vestizione, il cuore mi batte fortissimo. Indosso la sottoveste che è totalmente trasparente e nient'altro, sono scalza ed ho le mani legate dietro la schiena. In mezzo alla stanza c'è un lettino per massaggi, in fondo c'è una doccia molto grande e di fianco un gabinetto. Ci sono quattro belle ragazze, giovani, tutte bionde, in mutandine e canottiera bianca. Appena entro mi si fanno incontro e una di loro, la più bella, mi dice 《ciao io sono Luisa》 mi prende il viso fra le mani e mi bacia, un lungo bacio che ha un potere calmante. Intanto le altre mi liberano dalle manette. La ragazza mi sussurra nell'orecchio 《amore dobbiamo farti un paio di clisteri, ma saremo molto delicate te lo prometto》 mi prende per mano e mi conduce alla toilet. Siamo vicine al gabinetto, una ragazza mi sfila la sottoveste, e un altra unge con molto lubrificante la cannula del clistere, mentre Luisa fa lo stesso con il mio ano: il suo tocco è molto gentile e delicato, estremamente piacevole, eccitante, anche e soprattutto quando mi infila il dito dentro per ungermi il retto. Chiudo gli occhi e stringo i muscoli intorno al suo dito, lei ride e lo sfila via. 《Cominciamo, rilassati》 Mi appoggio a due ragazze e sporgo il sedere, una mi infila la cannula bene dentro e poi apre la valvola. Sento l'acqua che mi entra dentro, e questo mi eccita ulteriormente, ho gli occhi chiusi e sento delle dita che si appoggiano al mio clitoride. Sto ansimando, adesso mi stanno stimolando anche i capezzoli. Luisa mi sussurra 《acqua finita, cerca di tenerla dentro finché non vieni, va bene amore?》 e mi ritrovo mani e bocche che mi fanno godere, ci vuole pochissimo per scoppiare e, mentre vengo, mi spingono a sedere sul gabinetto. Subito dopo l'orgasmo apro tutte le valvole del mio corpo e mi scarico nel gabinetto. Le ragazze mi fanno i complimenti ridendo e ripetono l'operazione, con le stesse modalità, solo che il secondo clistere me lo fanno da seduta. Per portarmi alla doccia dobbiamo aspettare alcuni minuti, e lo stesso, quando mi alzo sono malferma sulle gambe! Le ragazze si spogliano ed entrano con me, saranno loro a lavarmi. Insaponano delle spugne e mi lavano, in maniera molto efficace, ma allo stesso tempo anche molto sexy, tanto che dopo pochi minuti sto già lottando per non venire ancora..... riesco a resistere finché Luisa mi bacia profondamente mentre un'altra si dedica a lavarmi tra le gambe, e allora esplodo in un orgasmo che mi fa cadere per terra. Riprendono a lavarmi dal pavimento, e nel frattempo cercano di farmi godere il più possibile. Alla fine della doccia sono già esausta, riesco a malapena a stare in piedi, e le ragazze mi asciugano con phon e asciugamani.
《Bene, adesso che sei pulita dentro e fuori, prepariamo la nostra streghetta》 Mi portano a una poltrona da manicure e si dedicano alle mie unghie, sia dei piedi che delle mani. Mi ci danno uno smalto nero, brillante e disegnano un piccolo teschio bianco su ogni unghia. Infine il trucco, anche questo principalmente nero, mentre i capelli vengono acconciati a ciocche sparse.
Poi mi fanno sdraiare sul lettino, supina, mi massaggiano e mi ungono su tutto il corpo, con olii profumati molto gradevoli. Luisa si dedica al mio seno, lo massaggia in maniera estremamente eccitante, potrei stare delle ore sotto le sue mani, sto mugolando di piacere. Mentre mi massaggia Luisa mi parla: 《sono brava con le mani vero? Ascoltami Noelle, le telecamere sono solo video, non hanno microfono, possiamo parlare. Rosaria... scusa, tu la conosci come Juditta, mi ha chiesto per favore di prendermi cura di te, dice che non c'entri niente con questo mondo. E a vederti mi sento di darle ragione. Ascolta: tra i giocatori ce n'è uno, un piccoletto, magro, nervoso, sembra un serpente. Stai attenta, è pericoloso, è molto violento e ha seri problemi mentali. Ma paga molto bene, quindi è sempre bene accetto a questi eventi. Cerca di non farti prendere da lui, è cattivo》 《Va bene grazie Luisa, ci proverò》 la ragazza si abbassa e mi dà un bacio, che mi fa salire il cuore in gola.... ride e riprende il massaggio. Le altre ragazze mi toccano, mi sfiorano, mi baciano e mi fanno eccitare al massimo ma non mi lasciano venire. Infine mi fanno girare e mentre le ragazze continuano a massaggiarmi, Luisa si occupa del mio culo: mi unge di nuovo l'ano e il retto con un lubrificante che 《dovrebbe durare alcune ore》 Ha un tocco fantastico che mi porta al limite dell'orgasmo.
Ormai è quasi passata l'ora, mi fanno scendere e mi mettono dei calzari di pelle e un saio di lino grezzo. Sono eccitata e ho i capezzoli eretti, e il contatto con la stoffa ruvida è fastidioso.
《È l'ora, Noelle, bisogna andare a fare conoscenza coi bruti. Coraggio》 e ognuna di loro mi bacia profondamente, per ultima Luisa che mi lascia bagnatissima. Mi conducono alla porta in fondo alla stanza. La apro, entro e loro entrano dietro di me: è una stanza abbastanza grande, al centro c'è un enorme tavolo pieno di ogni ben di dio: cibi, bevande, alcolici e inoltre droghe di vario tipo, in polvere, pastiglie e liquidi. Intorno alla stanza, attaccate ai muri, svariate poltrone, e sulle pareti dei maxischermi su cui scorrono le immagini di quello che è appena successo nella "vestizione".
Ci sono una quindicina di uomini, tutti con addosso un saio nero, tipo inquisizione, che chiacchierano e si servono dal tavolo. Al nostro arrivo, si girano tutti verso di noi, verso di me in particolare, e smettono di parlare. Ricordo cosa mi ha detto Juditta: "devi sembrare impaurita, inesperta, innocente e vulnerabile". Allora faccio un mezzo inchino e balbetto: 《b-buonasera a tutti, signori!》 non rispondono, neanche un cenno. Le ragazze si spargono per la stanza e iniziano a servire gli uomini, tranne Luisa che si ferma vicina a me e mi appoggia una mano sul braccio con fare protettivo; sono completamente nude, giovani, belle e ben fatte, ma gli uomini guardano solo me. Devo essere rossissima perché mi sento la faccia bollente. Improvvisamente suona una campana, si apre una porta e fa il suo ingresso Vanessa, bellissima, regale! Ha un abito da sera lungo fino ai piedi, rosso, con uno scollo abissale. Appena la vedo ho un tuffo al cuore , sento un nodo allo stomaco e vorrei correrere da lei. Invece Luisa reagisce alla sua entrata con un gesto di fastidio e commenta a mezzavoce: 《ed ecco la stronza!》 Vanessa viene lentamente fino al centro della sala e si siede su una specie di trono che non avevo notato; tutti gli uomini sono in piedi e la guardano, lei inizia a parlare: 《Buonasera a tutti e benvenuti, spero che il vostro soggiorno fin'ora sia stato di vostro gradimento. Veniamo al dunque che la notte incombe: come vi è stato anticipato in fase di acquisto dei biglietti, abbiamo deciso alcune variazioni alle regole, per rendere il gioco più interessante, vorrei riassumerle tutte: innanzitutto ogni volta che la nostra Noelle sarà catturata, il "predatore" potrà chiamare uno degli altri concorrenti a sua scelta, che parteciperà come subordinato a "consumare" la caccia. Troverete sparsi per il campo di gioco, vari "strumenti", quali gogne, manette, frustini eccetera. Sono a vostra disposizione, potete usarli liberamente. Il finale dell'evento vedrà tutti i giocatori partecipi, non saranno esclusi quelli che hanno già predato. Si procederà secondo l'ordine di acquisto dei biglietti, e sarete scaglionati di 5 minuti tra uno e l'altro. Ovviamente questa fase non avrà limiti di tempo, sarà quindi un pò più stancante per la nostra Noelle, vi chiedo un minimo di comprensione.
Infine veniamo alla variazione forse più interessante, vale a dire il sangue: alla nostra preda è stato somministrato un farmaco, piuttosto forte, una specie di abortivo, che induce forti crampi addominali e una discreta emorragia. È per dare un pizzico di pepe in più al gioco, sappiamo tutti che la vista del sangue può essere piuttosto eccitante. Il farmaco dovrebbe iniziare a fare effetto tra non molto, e quello sarà il momento di trasferirvi all'arena.
Adesso vi lascio perché possiate fare la conoscenza di Noelle, vedrete, è una ragazza fantastica anche se piuttosto inesperta》
Dicendo questo si alza e abbandona la sala tra le ovazioni dei maschi presenti. Gli uomini si voltano verso di me e io abbasso gli occhi. Mi sto eccitando, i capezzoli premono contro la stoffa ruvida del saio e mi fanno male quindi me lo tolgo e rimango nuda davanti a loro; uno di loro, con un flut pieno in mano, mi si avvicina: 《e così ti chiami Noelle... parlaci di te!》 e dicendo questo, con l'altra mano, mi afferra un seno, rudemente, lo stringe forte fino a farmi male. Apro la bocca per il dolore, ma non dico niente, anzi gli accarezzo la mano che mi stringe. 《M-mi chiamo No-Noelle.... mi fa male signore》 allora mi lascia il seno, mi afferra un capezzolo e mi tira velocemente fino a una poltrona. Lì si siede, lascia il flut in mano a una delle ragazze e allarga le gambe. Capisco. Mi inginocchio e infilo la mano sotto il saio, prendo il pene che è già piuttosto duro e inizio a segarlo piano. Parlo con gli occhi bassi, sia perché voglio dare l'immagine di ragazza impaurita, sia perché mi eccita sottomettermi: 《come sentite dal mio accento sono francese》 Vedo che arriva uno di fianco a me: si tira su il saio e mi appoggia la cappella su una guancia, è umido. Mi giro gli do un bacio sul glande. 《Mi comporterò bene, per favore non fatemi male》 un altro si avvicina e dice 《ti piace il cazzo vero?》 Divento improvvisamente rossa e abbasso gli occhi, non rispondo. Gli uomini scoppiano a ridere. Quello che ha parlato mi prende per i capelli e mi forza ad alzare la faccia verso di lui: mi ritrovo un grosso pene eretto davanti agli occhi. 《Apri la bocca!》 la spalanco per prenderlo dentro e quello con la mano mi spinge la testa mentre me lo infila dritto in gola! Ho un conato di vomito, mi lascia andare e ricado all'indietro, tossendo. Ridono di nuovo. Sono imbarazzata, umiliata, eccitata.... mi guardo intorno, sono circondata, hanno sguardi febbrili, da tossici. La metà di loro ha il pene in mano, mi stringono, ne ho tre o quattro davanti alla faccia, apro e chiudo la bocca, non so più cosa fare... 《Signori, signori, per favore! Questo è un incontro preliminare, giusto per conoscersi, per queste cose c'è tempo dopo》 è Luisa che mi viene in soccorso, si infila nel gruppo, mi prende per mano e mi porta a un'altra poltrona. Mi siedo e lei mi resta accanto. Ho il cuore che batte forte, sono eccitata ma inizio anche ad aver paura, mi fanno paura, hanno degli sguardi ossessivi. Si avvicinano, da dietro qualcuno mi prende i capelli, ci passa la mano dentro, li annusa. Sento un altro che sputa e poi mi avvicina alle labbra la mano piena di saliva. Lecco la mano, questo suscita un mormorio. 《Dì un pò ragazza, ti piace prenderlo nel culo?》 spalanco gli occhi, ridono, scuoto decisa la testa, non riesco a parlare. Uno mi infila tre dita in bocca 《mi sa che s'è ingoiata la lingua... no, è ancora qui》 uno scappellotto forte sulla nuca: 《e allora perché non parli?》 《s-s- scusate è che....》 《le state facendo paura signori, per favore uno alla volta》 Luisa mi salva ancora. Si allargano un poco, qualcuno si dirige al tavolo. 《Tocca a me, tocca a me》 Si fa avanti un piccoletto, sulla trentina, magro e nervoso, dev'essere quello di cui parlava Luisa. È nudo, ha un cazzettino piccolo e moscio, mi guarda fisse le tette, con la bocca semiaperta, con la lingua che esce ed entra rapida dalle labbra... è vero sembra una biscia. Sale con un ginocchio su un bracciolo della poltrona e poi appoggia anche l'altro sull'altro bracciolo, in questo modo il pene mi pende proprio sul seno. Dal pene sta colando qualcosa, credo liquido seminale, mi cola proprio su un capezzolo. Mi fa schifo, ma lui mi fa paura, non dico niente. Improvvisamente prende a colpirmi i seni, forte mi fa male, interviene Luisa che cerca di fermarlo ma lui continua, gli altri uomini ridono. Mi accorgo che il cazzo gli sta venendo duro, si eccita a picchiarmi sul seno! Alzo le mani a proteggermi le tette e allora mi riempie di sberle in faccia, Luisa non puo farci niente, allora gli scivolo sotto le gambe e mi allontano. Mi sento il viso bagnato, mi tocco e vedo che è sperma! Mi ha sborrato sulla faccia, senza neanche toccarmi col cazzo, gli è bastato picchiarmi sul seno. Sono appoggiata al muro, col fiatone, mi si avvicina uno di fianco e mi prende i capelli, mi volta verso di lui. Mi guarda. Sempre tenendomi ferma per i capelli, mi prende una mano e me la porta al viso, in modo che mi pulisca dalla sborra. Poi mi fa avvicinare la mano alla bocca: 《leccala》 Ubbidisco, mi lecco la mano. Si alza leggermente la tunica e mi spinge giù in ginocchio. Mi infilo sotto, e mi attacco al suo pene, lo prendo in bocca e con le dita gli massaggio i testicoli, sono decisa a farlo venire in fretta, ma lui si alza il saio e mi spinge via con forza: 《puttana!》 Sbatto la schiena contro il muro, non capisco cosa vogliono. 《Mi scusi signore, ho sbagliato》 e mi metto a quattro zampe davanti a lui. Uno da dietro mi tira un forte schiaffo su una chiappa, urlo e mi giro, ma un altro mi spinge per terra e e mi sale sopra. Inizia a strofinarsi contro di me, sembra quasi che mi stia scopando. Lo guardo in faccia è tutto rosso, sento il suo cazzo premere contro il mio pube attraverso la stoffa del suo saio, anch'io sono eccitata, mi muovo sotto di lui e all'improvviso si blocca, è venuto. 《Puliscimi sgualdrina》 sono bagnata, voglio che lui continui a muoversi, voglio continuare a muovermi o almeno farmi un ditalino, qui davanti a tutti. Ma non posso, lui si alza in piedi e io mi infilo sotto il suo saio; qui è tutto un macello di sperma, lo lecco bene, gambe, pancia, pene e testicoli, lo pulisco ed esco. Mi sento i capelli appiccicosi, mi guardano tutti e sogghignano. Mi alzo e si avvicinano due: uno mi offre un piattino con delle pastiglie e un bicchiere di un liquido ambrato, l'altro mi si mette dietro e mi palpa il culo. Scuoto la testa, 《no merci》 Non voglio droghe, ma quello dietro di me mi sta mandando in orbita. Ne arriva un altro che mi prende una mano e se la mette sul cazzo e allo stesso tempo mi sditalina. Sono veramente su di giri, sto ansimando e mugolando, quello con le pastiglie ne prende due, una la ingoia e l'altra me la appoggia alle labbra. Sto godendo, non voglio droghe ma apro le labbra e, ridendo, tiro fuori tutta la lingua. Lui ci appoggia la pillola sopra e la tiro dentro, gli sorrido e prendo il bicchiere. Quello che mi sditalina mi ha portata all'orlo dell'orgasmo, sto ansimando e gemendo, la pastiglia in bocca che mi brucia la lingua. Ingoio il contenuto del bicchiere e la pastiglia tutto d'un fiato, cazzo è whisky, comincio a tossire piegata su me stessa, quello dietro mi infila un dito nel culo con forza, faccio un salto e finisco addosso a uno che mi sostiene. 《Merci bien》 e gli metto una mano sul pacco, è già duro, gli tiro su il saio, prendo il suo cazzo e me lo appoggio alla vulva, nel frattempo quello dietro continua a girarmi un dito nel culo, sto uscendo di testa.... con un solo movimento alzo una gamba e mi faccio penetrare. Rimango senza fiato dal piacere, il pene non è enorme ma neanche piccolo, lui non si muove e allora ci penso io, muovo il bacino avanti e indietro, sto godendo e faccio un sacco di suoni ma adesso qualcuno mi prende per i capelli e mi tira indietro a forza, mi si sfila il cazzo da dentro e cado per terra. Anche qui continuo a muovere il bacino, ma qualcuno mi prende i capezzoli e mi tira su, urlo, lui mi porta al tavolo e mi ci fa appoggiare la pancia. Davanti a me ho tutte le droghe, le guardo. Qualcuno mi infila un oggetto grosso e duro nell'ano, fa male, faccio un verso e, con la mano schiaffeggio qualcuno dietro di me, ma inutilmente. Abbasso la testa mentre quello continua a spingere contro il mio culo, fa male, ma davanti ai miei occhi adesso c'è la polvere bianca. Ci immergo il naso e aspiro, è devastante, mi spingo forte indietro ma c'è il bacco nel culo che mi rispinge avanti. Ho la testa in un pallone di ovatta, mi pare di sentire da lontano la voce di Luisa che grida arrabbiata, gli uomini mi lasciano e riesco a girarmi, mi fa male il culo. Sono ancora eccitata ma riesco a controllarmi, tremando vado verso una poltrona quando sento un forte crampo al ventre. Grido e scivolo per terra, stringo le gambe e ne arriva un altro. Luisa accorre e, carezzandomi i capelli mi fa sedere e continua a sussurrare 《ssssh tranquilla adesso passa, ssssh tranquilla, avrai crampi così solo all'inizio ssssh poi sono più leggeri》 Mi siedo e arriva il terzo crampo, il più forte, urlo e mi piego. Poi basta, non sento più niente e riprendo a respirare. Vedo che gli uomini stanno uscendo dalla stanza, arrivano i ragazzi della sicurezza che mi riprendono in consegna e mi dirigono verso la porta. Alla porta c'è Luisa con in mano il mio saio, mi guarda negli occhi, preoccupata, e mi dice 《buona fortuna》 Mi dà un bacio, poi mi aiuta a mettermi il saio e mi portano via.
Mentre camminiamo verso l'arena mi sento bagnata tra le gambe, metto una mano e vedo che c'è un pò di sangue.
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