Come una ragazza vera

sesso italiano
4 months ago

Per i #selezionati di AmaPorn un eccitate racconto anal di @angelarossitraveta

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Sin dai 12-13 anni iniziai a travestirmi da donna usando abiti e scarpe di mia madre, quando ero solo a casa ed è stato il mio segreto per un bel po'. All’epoca pensavo fosse solo una curiosità o un divertimento malizioso, mai avrei immaginato che divenne una routine, tanto da desiderare di uscire liberamente in pubblico da femmina e perché no, avere il piacere di prendere anche un bel cazzo vero, e non immaginandoli usando oggetti in casa, per penetrarmi e simulando pompini.

La svolta avvenne nel 2003, all’epoca avevo quasi 18 anni, quando un’amica di scuola, mi invitò ad andare con lei ad una festa di carnevale che si svolgeva in discoteca. Io abitavo fuori città e mi ospitò da lei per il dopo discoteca.

Lei sapeva che mi avrebbe fatto piacere travestirmi da donna e fu proprio lei a prepararmi, con le sue cose. Mi fece indossare un abito con gonna con spacco posteriore, autoreggenti nere a rete e scarpe open toe con tacchi a spillo, e sotto intimo nero in pizzo, trucco e una bella parrucca nero corvino, che comprammo insieme qualche giorno prima. A vedermi allo specchio ero proprio uno schianto, sembravo una femmina vera. La mia amica mi disse che ci sapevo fare ad andare sui tacchi e che avevo anche un bel culo e gambe (depilate) stupende ed attraenti.

Arrivò il momento di andare in disco, e quando arrivammo, c’erano anche alcuni amici e amiche di lei che ci aspettavano, mi sentivo un po' in imbarazzo, ma ero allo stesso tempo eccitata, per il fatto che mi trovavo travestita in luogo pubblico. Molti suoi amici mi facevano i complimenti per l’abbigliamento e il portamento. Mi facevo rossa ad ogni complimento, non ero abituata. Entrammo in disco, e la serata sembrava passare tranquilla, tra drink, stuzzichini e balli in pista, e proprio in pista, mi rendo conto di attrarre l’attenzione, e in tanti, con la scusa del ballo si appoggiavano dietro di me facendomi sentire i loro cazzi duri. Facevo finta di niente, ma la cosa mi eccitava parecchio, ma tra i tanti che si avvicinavano o mi davano occhiate, attirò la mia attenzione, un tipo, che si vedeva essere più grande, sulla 30ina o qualcosa in più. Mi fissava, aveva uno sguardo magnetico, davvero un bel tipo, un po' intrigante. Cominciò a ronzarmi intorno, accetto qualche giro di ballo con lui quando ad un certo punto, mi prende per i fianchi e mi sussurra all’orecchio: “Sei una bella fighetta, che ne dici di venire in un posto più tranquillo?”, io rispondo: ”Guarda che non sono femmina come credi”, e lui: ”Lo so, si vede che hai una parrucca, mi piaci, e da come ti muovi, così disinvolta su quei tacchi e il culo ondeggiante, si capisce che muori dalla voglia di essere sbattuta come una puttanella. E’ tutta la serata che si stanno strusciando dietro di te e fai finta di niente”, a quel punto rimango un po' impietrita, ma devo dire, anche allettata dalla situazione, ma era praticamente uno sconosciuto, non sapevo cosa fare, allora cercai di prendere tempo e dissi: “Portami a prendere qualcosa e ne riparliamo”, lui senza farselo ripetere, mi prende per mano e mi porta al bancone del bar, ordina due drink, scambiamo qualche battuta, e mi parla un po' coi doppi sensi. Insomma, io ero eccitata e nonostante un po' di paura, dopo il drink, accetto le avance del tipo, che mi porta in una sala privè. Appena dentro, lui si siede sul divanetto e mi ordina di inginocchiarmi tra le sue gambe e vedendomi un po' titubante, dice: 

“Dai che aspetti troia, tiramelo fuori, sono sicuro che sai fare bei servizietti”, io così, comincio ad aprirgli la lampo dei pantaloni, gli abbasso i boxer, e da lì esce un cazzone, che anche se non era completamente duro faceva la sua bella figura. 

Comincio a leccarlo tutto, mentre lui mi tiene la testa e mi incita con parole forti ed insulti vari, ormai era fatta, stavo succhiando finalmente un vero cazzo. In quel momento pensai che la cosa durasse poco, appunto il tempo di un pompino. Ma fu lui a farmi capire come stavano le cose. Ad un certo punto mi blocca e mi ordina di fermarmi, mi fa mettere a pecorina sul divanetto, mi alza la gonna e mi tira giù le mutandine, lui si infila un preservativo, mi insaliva il culo sputandoci sopra e comincia a penetrarmi, lo sento dentro di me, godo e gemo di dolore e piacere insieme. Non credevo a me stessa, quanto stavo godendo, e di quanto mi piaceva davvero, aveva ragione lui, non vedevo l’ora di essere sbattuta forte. Intanto mi eccito anche io, e mentre mi incula forte, io mi tocco e mi masturbo. Poi mi prende e stavolta mi impala, facendomi sedere sul suo cazzone, mi sentivo ancora più femmina in quella situazione. Ma quando lui ne ebbe per molto e aveva voglia di venire, mi fermò e mi fece inginocchiare, lui si alzò in piedi, si tolse il preservativo e me lo infilò in bocca di forza, bloccandomi la testa e svuotandosi nella mia gola, ingoiai fino all’ultima goccia, un piacere immenso, e quasi in contemporanea venni anche io. Il tipo, mi lasciò il suo numero, lo rividi altre volte.

Quella notte non potrò mai dimenticarla, è stata un’esperienza stupenda, ho provato davvero ciò che desideravo.

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