Gioia e Furore, provando il trio

Francesco P
2 months ago

Molti ragazzi sognano un rapporto a tre con due ragazze. Io pur non essendo andato fino in fondo mi ci sono avvicinato e ne ho davvero un bel ricordo. 

Era l’estate tra il primo e il secondo anno dell’ università, passata tra nottate infinite con gli amici e struggimenti vari per essermi lasciato da poco con Fiamma. Una sera d’ inizio settembre conobbi Gioia e Furore. Loro stavano insieme da tempo e cercavano un ragazzo con cui divertirsi. E io avevo attirato la loro attenzione. Sinceramente pensavo fosse una presa in giro, ma dopo qualche messaggio decidemmo di incontrarci solo noi tre per la classica uscita in centro del pomeriggio. 

Dopo aver sfogliato qualche manga, guardato un po’ di vetrine e detto le solite cavolate di circostanza finimmo su una panchina un po’ defilata dal viavai del centro e ci trovammo coinvolti in un bacio triplo. Non pensavo fosse possibile, ma tre lingue riescono intrecciarsi che è una meraviglia. Decidemmo di frequentarci regolarmente. 

Loro continuavano la loro vita di coppia ma io mi scrivevo e uscivo con entrambe, aspettando l’occasione giusta per approfondire quello che era successo sulla panchina. Poi un Sabato, finalmente Gioia ha avuto la casa libera. Nonostante l’eccitazione eravamo tutti e 3 un po’ imbarazzati, non sapevamo come iniziare, quindi ci siamo messi sul divano a guardare un DVD. Io ero seduto in mezzo appoggiando le mani sulle loro spalle. Per allentare la tensione sparavo battute sceme sul film che stavamo vedendo, entrambe ridevamo di gusto. D’impulso iniziai a baciare Gioia, la più timida delle due, nonostante la sua apparenza più mascolina. Capelli corti e castani, occhi azzurri nascosti da un paio di occhiali spessi. Un fisico asciutto dalle forme appena accennate ma invitanti. 

Mentre le nostre lingue giocavano sentivo le forme abbondanti di Furore strusciarsi sulla mia schiena e la sua bocca mordicchiarmi il lobo dell’orecchio. Lei era l’opposto della sua compagna: bruna, sensuale, decisamente abbondante. I nostri corpi eramo molto in sintonia, i nostri caratteri decisamente meno, forse a causa della nostra indole dominante. Non voleva essere messa in disparte e mi prese con decisione la mano avviandosi verso la camera da letto della sua amica come fosse la padrona di casa. Iniziammo a baciarci con decisione mordendoci le labbra sotto lo sguardo eccitato di Gioia, che si stava spogliando in tutta fretta per richiamare l’attenzione: con uno sguardo d’intesa io e Furore la sbattemmo sul letto per dedicarci a lei. Io mi buttai subito sulle sue tettine pallide e stuzzicanti, alternando lingua e denti per darle il giusto mix di piacere e dolore, nel frattempo Furore si stava occupando del suo cespuglio castano dandoci dentro di lingua, sapeva dove stimolare la sua compagna alla perfezione e non ci volle molto perché il mio timpano venisse stordito da un gemito degno di una pornoattrice. Chi lo avrebbe mai detto che uno scricciolino così timido fosse in realtà una troietta in calore. Sarà stata l’eccitazione del momento o la bravura della sua compagna ma ci mise davvero poco a raggiungere l’orgasmo. Furore emerse dal cespuglietto dell’amica con un sorriso trionfante non notando lo sguardo tra me e Gioia. Senza avere il tempo di reagire si trovò nuda a gambe aperte, sdraiata sul letto, mentre noi l’assaltavamo a colpi di lingua. Al contrario dell’altra lei godeva sospirando profondamente senza emettere gridolini, ma dalla forza con cui spingeva le nostre teste verso l’interno delle sue coscione mi sembrava chiaro che si stesse divertendo, mentre stuzzicavo il punto che mi indicava la lingua di Gioia. Anche Furore dovette soccombere al nostro assalto, lasciandosi sfuggire un Ah! piuttosto forte. 

Quando smise di scuotere il bacino guardai le due ragazze e iniziai a spogliarmi, ero al limite: volevo anch’io provare un orgasmo forte come quello di loro due. Mi fecero sdraiare sul letto. Davanti al mio arnese erano un po’ titubanti: era la prima volta e probabilmente non volevano farmi male. Gioia me lo prese con decisione e si mise a fare su e giù, mettendoci troppa energia, facendomi un po’ male, ma non volevo rovinare il momento. Fortunatamente intervenne Furore che appoggiando la mano su quella della sua amica le fece capire come muoversi. Molto meglio, anzi troppo, non volevo già concludere, volevo levarmi uno sfizio. Mi allontanai dalla dolce presa delle due ragazze e andai all’assalto delle tettone di Furore facendola stendere a pancia in su. Salii su di lei, strusciandoglielo sul cespuglio corvino, ma dal suo sguardo era chiaro che non volesse farmi entrare, quindi avanzai verso la sua latteria abbondante, che lo accolse con dolcezza. Era la prima volta che riuscivo a farmi fare una spagnola. Tutte le mie partner precedenti avevano avuto sempre davanzali poco pronunciati. 

Mentre se lo teneva stretto tra le tettone Furore mi guardava con espressione da zoccolina come dire: «Dai, su, schizzami pure». Iniziai a fare ondeggiare il bacino, mentre Gioia mi accarezzava il pezzo un po’ imbarazzata perché non sapeva come inserirsi in quel momento molto intenso, che comunque durò poco perché esplosi letteralmente sul viso di Furore che restò lì a metà strada tra la sorpresa e l’eccitazione. Conoscendo il suo carattere mi aspettavo che si arrabbiasse, mentre prese un fazzoletto e dopo essersi data una ripulita si dedicò a Gioia, capendo il suo bisogno di attenzioni. Si stavano baciando con passione lasciando i loro cespuglietti in bella vista. Inizialmente volevo godermi lo spettacolo e basta ma poi decisi di giocarmi il tutto per tutto: timidamente iniziai a sfiorare il clitoride di entrambe, non trovando resistenza con due dita iniziai a massaggiarle con piccoli movimenti rotatori. 

Furore fu la prima a bagnarsi e staccarsi dalla sua amica per stare sdraiata e godersi il trattamento, forse perché la stavo stimolando con la mano destra e mi veniva più facile. Allora mi concentrai di più su Gioia che poco dopo si abbandonò anche lei al piacere. Decisi di osare di più infilando un ditino per esplorarle. Furore era decisamente più calda e accogliente, mentre Goia sembrava più tesa come una puledra selvaggia ma mettendoci un po’ più di decisione riuscì ad entrare in entrambi con due dita. Mi guardavano rosse in faccia con sguardo interrogativo. 

Iniziai a fare tremare le mani come se fossi un sex Toy. Inaspettatamente la prima a venire fu Gioia che con quella vocina da ragazzina gridò: 

«Siiii vengooooo» seguito da un’urletto dell’amica. Ora era decisamente il momento di coccolarsi. Wow. Mentre ero lì sdraiato con due ragazze nude appoggiate sul mio petto non riuscivo a mettere a fuoco neanche un pensiero. Era stato troppo assurdo per uno come me. Purtroppo si era fatto tardi e dovevo tornarmene a casa, credendo che quello sarebbe stato solo l’inizio di situazioni ancora più piccanti. 

Purtroppo le cose non andarono così. Io e Furore eravamo totalmente incompatibili e dopo una serie di melodrammi degni di un romanzetto rosa iniziai una storia solo con Gioia, in cui ci furono un paio di momenti realmente eccitanti, che magari un giorno vi racconterò…

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