Spiaggetta da pompini

sesso italiano
2 months ago

Questa caletta in estate è piena di gente, turisti soprattutto stranieri, è diventata famosa negli ultimi anni per il suo aspetto selvaggio, la spiaggia di sabbia candida e l’acqua cristallina che la bagna.

Ma ora siamo in bassissima stagione, anzi proprio fuori stagione, il parcheggio sulla strada è deserto e il sentierino che nessuno utilizza durante l’inverno è infestato di rami ed erbacce.

Eppure arrivati sulla spiaggia la vista è meravigliosa, il cielo azzurro si specchia su un mare limpido e calmo,

le scogliere bianche riflettono un sole caldo e la spiaggia scintilla candida e immacolata.

Notiamo una serie di impronte.

Mi sa che non siamo soli.

Infatti notiamo che c’è una persona stesa sulla spiaggia.

Per non disturbare ci mettiamo il più lontano possibile, anche se non è facile visto che lui, è un ragazzo, si è messo esattamente in mezzo alla piccola spiaggetta.

Stendiamo un telo per terra, ci togliamo le scarpe e ci sediamo, ci rendiamo subito conto che è davvero caldo, non abbiamo pensato a portare il costume, non immaginavamo.

Io mi tolgo la maglietta e rimango  in calzoncini, tu sei titubante, hai una maglietta e dei leggins, sbuffi e ti agiti.

“che c’è!?”

“non pensavo che avremmo preso il sole”

“va beh, resta così, è caldo ma non così tanto”

“ma con questo sole mi vengono tutti i segni dell’abbronzatura!”

“allora spogliati, cos’hai sotto?”

“Reggiseno e mutande neri”

“va beh quasi un costume!”

“no, non quelli, quelli di pizzo!!”

“urca!”

“dici che quel ragazzo da lì vede molto se poi mi stendo?”

Mi volto verso il ragazzo che prima non avevo guardato bene e scoppio a ridere

“che c’è!?”

“non credo farà problemi se prendi il sole in intimo, lui è nudo!”

Allunghi il collo e guardi curiosa, è steso a pancia sotto e quello che da lontano potrebbe sembrare un costume bianco sono le sue chiappe chiare al sole.

“sembra stia dormendo, chissà se è un naturista o se credeva di essere solo in questo paradiso”

“va beh allora mi spoglio!”

In pochi secondi rimani in mutandine e reggiseno, tutti e due in pizzo nero, incredibilmente sexy, ti guardo sbavando.

“non farti strane idee!”

“chi io? No no mi chiedevo solo se ti abbronzi con quello poi ti si disegna il pizzo sulle tette!?”

“non ci avevo pensato, boh proviamo!”

Ti stendi a lucertola come tuo solito, anche io mi sfilo i calzoncini e in mutande con una evidente erezione non posso far altro che tirare fuori il libro e mettermi a leggere.

Passa una mezz’ora ed inizi ad agitarti, hai cambiato posizione, ora sei a pancia sotto, non riesci a trovare la posizione con le gambe che continuano a muoversi, che hai? Alzo lo sguardo dal libro, hai la testa rivolta dall’altra parte, verso il ragazzo.

Il ragazzo che si è svegliato ed alzato.

Il ragazzo che non è per nulla imbarazzato dalla nostra presenza.

Il ragazzo che ha un fisico perfetto, proporzionato, muscoloso.

Il ragazzo che si sta spalmando il corpo di crema, con particolare attenzione, senza tralasciare nessun centimetro di pelle.

Il ragazzo che ha un discreto attrezzo.

“ecco la crema forse ci sarebbe servita!”

Fai un salto, come se ti avessi sorpresa a rubare la marmellata, ma fai finta di nulla

“mi sa che hai ragione”

Torno al mio libro mentre il bronzo di Riace si stende nuovamente a pancia in su.

Si è fatta ora di pranzo, stiamo tirando fuori i panini e le cose che ci siamo portati dietro quando vedo che si alza e si incammina verso di noi.

“non ti voltare ma credo stia venendo qua”

Spalanchi gli occhi “tutto nudo come prima?”

“e si! Sta arrivando”

“ciao”

“ciao, scusate, spero che la mia nudità non vi dia fastidio, ma ragazzi davvero secondo me dovreste mettervi una crema”

Nel dirlo mi allunga il tubetto della sua crema, tu sei rossa come un peperone, non credo sia il sole, ma in effetti si ci stiamo scottando.

“eh si forse hai ragione, grazie mille, ce la siamo scordata”

Un po’ in imbarazzo, anzi molto in imbarazzo ci spalmiamo a vicenda la crema, sotto lo sguardo del ragazzo che non sembra indifferente a ciò che vede…

Gli porgi la crema distratta anche tu dalla vista di quell’uccello che sta crescendo lentamente, rivelandosi davvero grosso.

Rimani qualche secondo a fissarlo, rompo io il silenzio con le presentazioni  “noi siamo Anna e Giovanni, sei stato davvero gentile!”

“io sono Marco, per così poco!? Se vi serve ancora io sono lì, non vi fate problemi a disturbarmi”

“noi stavamo per mangiare, ti vuoi unire a noi?”

“no davvero, ho un pacco di cracker mangio con quelli”

“hahah ma fai da vero!? Dai siediti con noi abbiamo da mangiare per tutti!”

Ti guardo sbigottito, stai invitando un ragazzo nudo a mangiare con noi?!

In più hai addosso solamente l’intimo più sexy che possiedi e poi a mangiare il mio cibo!?

Va beh ormai il danno l’hai fatto.

“dai siediti non ti lascerò mangiare dei tristissimi cracker dopo che ci hai salvato la pelle!”

Il ragazzo scoppia a ridere e non può fare altro che sedersi con noi e mangiare.

È davvero simpatico e ci mettiamo poco a dimenticarci di tutto e mangiare tranquilli, parlando allegramente.

Ok non è propriamente vero che ci dimentichiamo di tutto, perché noto che i tuoi occhi ogni tanto cadono proprio lì e ogni tanto ti incanti.

Finito di mangiare tu ti allontani verso il boschetto per fare la pipì.

Io sto mettendo a posto i vari sacchetti e barattoli che abbiamo sparso ovunque.

“ma tu non hai vergogna? Girare nudo per la spiaggia così tranquillamente”

“dovrei vergognarmi?”

“no in realtà tu non hai nulla di che dovresti vergognarti anzi!”

Mi sorridi

“a te non danno fastidio quelle mutande?”

“si in effetti si! Anche perché si sono riempite di sabbia e prude”

“toglile?!”

“ma…” mi guardo in giro

“non c’è nessuno! Dai giù”

Lo guardo un attimo, ha lo sguardo attento eccitato.

Ho già i pollici infilati nell’elastico delle mutande, mi fermo di botto.

“ma sei Gay!?”

“ma è una domanda da fare!? Ma dove vivi!? Cosa centra poi?! Si parla di godersi il sole, la natura e se anche fosse che problema c’è? In piscina o in palestra non ti capita mai che altri uomini ti vedano nudo!? Sai quanti di questi uomini potrebbero essere gay?!”

“si scusa sono un coglione, non dovevo neppure pensarlo!”

“perché no? Ma adesso non centra nulla! Dai tira giù!”

Prendo un sospiro e mi sfilo le mutande di botto, resto tutto nudo davanti a lui seduto che sorride, il mio uccello non è teso, ma nemmeno a riposo, una via di mezzo.

Lui ride e mi lancia la sua crema, “ora è meglio incremare per bene quella carne pallida”.

Quando torni tu ci trovi così, con me nudo in piedi che mi incremo l’uccello che sta crescendo, con lui seduto lì davanti che ride felice e divertito

“non è quello che pensi!”

Lui scoppia in una risata fortissima e si rotola per terra, mentre tu mi guardi con gli occhi di fuori.

“Volevo provare anche io a stare tutto nudo ma la crema è importante”

Nel vedere lui ridere e sentire le mie scuse sciocche, capisci la situazione scoppi a ridere pure tu.

“dai spogliati pure tu!”

“no grazie preferisco stare così!”

“come vuoi, anche se a dirla tutta quel completino lascia davvero poco alla fantasia!”

“un po’ di fantasia serve sempre!”

Marco ride e salutandoci torna al suo asciugamano.

Tu ti stendi nuovamente a prendere il sole e ti addormenti in un attimo.

Io invece sono irrequieto, il sole sull’uccello mi piace, mi eccita, ti guardo, avrei voglia di segarmi sotto  questo sole e venirti addosso, mi sto eccitando sempre di più.

Mi accarezzo l’uccello che sta diventando sempre più grosso, mentre guardo il tuo corpo voluttuoso al mio fianco.

Vorrei strusciarmi a te, ma stai dormendo pesantemente.

Alzo lo sguardo ed incrocio quello di Marco, avrà sicuramente visto la mia erezione e il movimento della mia mano, mi sorride.

Mi alzo senza svegliarti e mi dirigo verso di lui che nel frattempo si alza.

“dorme!”

“ho visto”

Facciamo una passeggiata sul bagnasciuga il mio uccello è ancora bello gonfio, lo stesso il suo.

“comunque neppure tu hai nulla da vergognarti!”

Arrossisco “a parte la pancetta da birra?”

“a parte la pancetta da birra, che comunque può piacere!”

“sarà…”

Restiamo in silenzio per un po’ persi nei nostri pensieri.

“ma quindi sei gay o no!?”

“non mi definirei  gay, no”

“etero quindi”

“no, non mi definirei neppure così”

“ah ok”

Ci sediamo in silenzio sul bagnasciuga poco distante da te.

“si sta bene così”

“si è bellissimo sentire la carezza calda del sole sull’uccello, non sono abituato, mi piace tantissimo, mi eccita”

“si vede, la cosa davvero bella è nuotare nudi, ma oggi è troppo fredda sarebbe solo una tortura, il freddo renderebbe tutta la nostra baldanza delle lumachine infreddolite.”

“HAHA e vero!”

“sarebbe un peccato!”

Il mio uccello ha un sussulto, che non sfugge al suo sguardo attento.

“ci stai provando con me? Non sono abituato a ricevere attenzioni, tanto meno da uomini, in genere sono tutti attratti da lei, dalle sue curve!”

“beh ci credo è davvero bellissima e incredibilmente sexy senza fare nulla di particolare”

“hai ragione, attira sempre un sacco di sguardi”

“comunque tu non sei da meno, non sfiguri assolutamente di fianco a lei, anzi! Se poi ti vedessero nudo…”

“mi stai prendendo in giro!?”

“no assolutamente, hai un uccello di tutto rispetto e davvero bello”

Sentitosi chiamato in causa il mio uccello sta crescendo sotto i nostri occhi, ma non è il solo a volersi far notare, anche lui si sta eccitando parecchio.

E il suo uccello sta diventando davvero grosso, ho sempre pensato di essere ben messo ma confronto a lui sono davvero ben poca cosa, è più lungo, più grosso, con una cappella gonfia enorme. Prima mia moglie è rimasta colpita ma non era in questo stato, ora è davvero impressionante.

“guarda come è dritto proporzionato, con quelle vene che si gonfiano e la cappella dura, viene voglia di toccarlo e non solo”

mentre mi parla sono come ipnotizzato dal suo uccello

“dai smettila mi metti in imbarazzo e poi il tuo è più grosso e lungo del mio”

“ma mica tanto, guarda che sei bellissimo davvero!”

“quando glielo dico io non mi crede mai!”

Ci giriamo di scatto a tu ti stai avvicinando a noi, spero che tu abbia sentito solo l’ultima frase.

Ti vieni a sedere affianco a me lanciando una lunga occhiata al suo uccello.

“ma tu me lo dici per farmi felice”

“anche, ma è la verità, secondo te perché ti ho scelto? Solo per la simpatia?!”

Allunghi una mano e mi accarezzi l’asta delicatamente.

“il suo sarà anche più grosso, ma questo è mio!”

Inizi a segarmi apertamente guardando Marco negli occhi

“e se qualcuno lo vuole toccare o altro, deve chiedermelo per favore!”

Marco sorride per qualche secondo poi “posso toccarlo per favore?”

“ok ma ti controllo!”

“scusate ma io non ho voce in capitolo?!”

“no!” lo dite in contemporanea prima di mettervi a ridere

Iniziate ad accarezzarmi l’uccello in due, percorrendolo ed accarezzandolo con le dita delicatamente.

È bellissimo, mi lascio andare e mi stendo ad occhi chiusi.

Poco dopo sento una bocca su di me, mentre delle mani continuano ad accarezzarmi.

“posso per favore?!”

“si perché no?!”

Ora le bocche sono due, due lingue che mi accarezzano la pelle, due le bocce che me lo ingoiano affamate.

È la prima volta che mi fanno un pompino in due è una sensazione bellissima.

“posso per favore?”

“questo lo devi chiedere a lui”

“si si tutto quello che vuoi!” figuriamoci se  apro gli occhi e fermo il pompino più bello della mia vita

Ora la bocca però è una sola e sta cercando di prenderne il più possibile in gola, mentre una mano mi accarezza le palle.

Sento dei movimenti attorno a me, ma non voglio aprire gli occhi, non voglio sapere chi è che sta ingoiando quasi per intero il mio uccello duro.

inizia un movimento ritmico come se quella bocca fosse spinta da qualcuno e lentamente colpo dopo colpo scende sempre di più fino ad arrivare alle palle, fino a farmi sentire la gola.

Tu non ci sei mai riuscita, cavolo che bello, la bocca inizia a mugolare per quanto il mio uccello gli permette, non resisto più, esplodo con una potenza e forza che non credevo, una esplosione nel vero senso, un’esplosione direttamente nella gola di chi mi sta pompando, un’esplosione che mi lascia senza forze, resto inerme, non so, svengo qualche secondo, perdo conoscenza, mi riprendo quando sento il tuo corpo abbandonarsi affianco al mio, sei sfinita anche tu, che è successo?

Il sole è coperto dalla sua ombra, Marco è in piedi sopra di noi che si sega l’uccello lucido, è in ginocchio sopra le nostre teste, con il suo uccello enorme proprio qua sopra.

Lo vedo esplodere con verso gutturale e ci innaffia, dirige il getto proprio verso i nostri visi, ci inonda con un ghigno sulle labbra, arrivano schizzi su tutto il viso me ne arriva anche uno sulle labbra, ti bacio ed assaggio il suo sapore che continua a pioverci addosso, si pulisce la cappella sulla tua guancia mentre io ti bacio, poi si alza.

Richiudo gli occhi sfinito.

Quando li riapro c’è silenzio e pace attorno a me, tu sei qui al mio fianco completamente nuda, il tuo completino di pizzo è appallottolato un pò lontano da noi, come se fosse stato lanciato, siamo sporchi, insabbiati.

Marco se questo era il suo nome è sparito, non c’è neppure più la sua roba.

Ci solleviamo e ci diamo una lavata veloce nel mare e ci rivestiamo lentamente, tu infili solo maglietta e leggins visto che il completino è completamente insabbiato e sporco.

Rifacciamo la borsa mettendo tutto via.

“questa?” tieni in mano la crema di Marco

“la teniamo è una buona crema!” “si hai ragione era molto buona!”

Ci mettiamo a ridere e mano nella mano torniamo verso la nostra auto.

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