Una fan di nome Sara
Dopo la doccia mi sono sdraiato sul letto per rilassarmi un pò e magari riuscire a guardare un telegiornale, sicuro d’avere tutto il tempo.
Ci siamo presi 3 giorni solo per noi, perchè ne avevamo bisogno e perchè era troppo tempo che non lo facevamo.
Credo d’essermi appisolato perchè non mi sono accorto che sei uscita dal bagno. Me ne rendo conto solo adesso che sento il peso sul letto cambiare.
Apro gli occhi e ti vedo inginocchiata sul letto avvolta dall’accappatoio bianco dell’Albergo.
“Stanco?” sorridi accarezzandomi la cuancia.
“Un po’” rispondo.
C’è qualcosa di sbagliato e capisco subito cos’è.
Ti siaccio la cintura di quell’ accappatoio
Sei troppo vestita.
“Non così stanco” sorridi sentendo la mia mano infilarsi fra le tue cosce abbassandoti con il viso per baciarmi.
Lenta poi ti metti su di me.
Seduta sulla mia pancia, mi giri la schiena e come se fossi un’esperta spogliarellista ti sfili quel accappatoio svelandomi la tua schiena, i tuoi fianchi e quelle fossette di venere che riescono a rendere il tuo sedere ancora più erotico.
Non esiste una sola angolazione da cui guardare il tuo corpo che non mi piaccia ma tu sai bene che guardarti da dietro riesce a svegliare i miei desideri più sporchi.
Tentarmi ti piace. Hai scoperto con me la libertà di poterti sentire spregiudicata senza essere giudicata.
Mostrarti quanto riesca ad amarti anche quando indossi la pelle della mia bellissima puttana è stato un dono al tuo piacere. Perchè sentirti oltrepassare i limiti, guardarti avvolta da quel godimento senza ragione e ascoltare i tuoi gemiti mi fa sentire ancora di più parte di quel mondo infinito e meraviglioso che sei.
Mi apri l’asciugamano appoggi la mano delicata sul mio cazzo che sai appartenerti. Che sei libera di usare ogni qualvolta tu ne senta il desiderio. Usalo. Consumalo.
E’ tuo come ogni altra parte di me.
Lo accarezzi con delicatezza sentendolo diventare sempre più duro.
Sento l’altra mano posarsi sulle palle e massaggiarle con cura.
Adoro sentire le tue mani sul mio sesso, adoro sentirtici giocare e torturarmi.
Vorrei poterti guardare, vorrei guardare il tuo squardo fisso sul mio cazzo, vorrei osservarti mentre ti perdi a sequire i movimenti delle tue mani e le reazioni che suscitano.
Come una geisha ti prendi cura del mio sesso con quei massaggi lenti che mi stanno togliendo il fiato.
Sulla pelle riesco a sentire la tua figa inumidirsi mentre cerchi con piccoli movimenti appena accennati d’appagare quella voglia di carezze che ti sta nascendo. Prendo i tuoi fianchi fra le mani perchè ho bisogno di stringerti.
Le tue dita passano sulla cappella mentre con l’altra mano massaggi la base della mia erezione.
“Voglio leccartela!” ansimo sentendo di non poter più stare un secondo senza la tua figa cercando di raggiungerla con la mano.
“No” sussurri sadica spostandomela.
Ti porti poco più avanti e te lo appoggi fra le gambe continuando quel massaggio e usando la mia erezione per stimolare anche il tuo piacere.
“Voglio il tuo cazzo”.
Sei fradicia e questo se è possibile mi eccita ancora di più.
Riesco a sentire che spingi la mia cappella alla ricerca del tuo clitoride. Con l’altra mano circondi le mie palle e delicata le stringi. Ansimo insieme a te.
Vuoi che senta il tuo orgasmo, lo sento avvicinarsi e quando sta per esplodere mi concedi di entrare in te.
Lo accogli dentro al tuo corpo impalandotici sopra.
E’ come ritrovare l’ossigeno ed al tempo stesso perderlo completamente. Mi circondi e m’avvolgi. Sei ovunque, sei tutto ciò che i miei sensi percepiscono.
La mente si perde a guardarti da dietro, può solo guardare quel tuo sedere ed immaginare la tua espressione.
Stringo i tuoi fianchi assecondando i tuoi movimenti.
Non mi basta. Voglio scoparti. Non mi basta più farmi scopare.
Ti obbligo a sdraiarti sul mio petto, ti circondo fra le mie braccia tenendoti ferma e stringendo il tuo seno nella mano.
Piego le gambe e puntando i talloni inizio a scoparti da sotto mentre ora sono io a torturare il tuo sesso con l’altra mano mentre il mio cazzo trova il suo appagamento dentro di te.
Cerchi la mia lingua girando il viso. Baciarti così, mentre t’abbandoni completamente a quell’istinto carnale che brama unicamente la lussuria spazza via ogni freno, non potrei trattenermi nemmeno volendolo e non lo voglio.
Vengo riempiendoti di quel piacere che stavi ricercando, cercando di protrarre quell’estasi che sta scemando. T’accarezzo sentendo i nostri respiri quietarsi.
Senza spostarci da quella scomoda posizione cerchiamo di cullarci ancora in quell’istante,
Dovremmo scendere per andare a cena, ma credo arriveremmo in ritardo, cl
perdoneranno.
Non riesco a lasciarti andare, ti voglio qui nuda e solo mia ancora per un pò.
Scrivimi se ti è piaciuto questo racconto. Sono un attore e l’ho anche interpretato sul mio OF!
Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: MikeV
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