Riparazione o sodomia?

miss serena
4 months ago

Appena la vidi entrare mi venne quasi un infarto, ma del resto Chantal De La Croix era oltre l’essere semplicemente meravigliosa, per sconfinare nella purezza di una dea, e del resto non era per caso che fosse considerata la più bella trans del cinema porno, oltre che una delle più dotate. Chantal infatti non era il classico uomo che era divenuto una trans grazie alla chirurgia e agli ormoni, ma era quasi nata così com’era, anche se era chiaro che il seno era rifatto, ma solo per renderla ancora più splendida.Le bastava muovere i suoi lunghi capelli neri, leggermente ondulati perché non fossero troppo banali, per far girare tutti gli uomini che le erano vicini, e forse anche qualche donna abbastanza curiosa da voler provare il terzo sesso.Quando me la ritrovai davanti al bancone del centro assistenza era alta quanto me, anche se lei aveva dei bei tacchi, mentre io ai piedi portavo le solite sneakers per tenerli comodi.“Buongiorno, il mio portatile sta facendo i capricci, e poi è sempre più lento, quindi potete fare qualcosa o ne devo comprare uno nuovo” mi disse quasi non badando a me.

“Possiamo fare un check up, che è sempre gratis, e vedere cosa non va. Se mi lascia il suo recapito entro domani le farò sapere se ha senso ripararlo, o se invece è meglio lasciar perdere.” risposi ancora intontito dal suo profumo.Lei mi lasciò un suo biglietto da visita, per poi uscire dal negozio quasi camminando per aria, e lasciandomi a vagare con la mente ripensando a quei pochi momenti in cui ero stato con un simile splendore.Per fortuna in quel momento il titolare non c’era, così presi il portatile e lo misi nella mia borsa, coll’idea di controllarlo una volta arrivato a casa mia, cosa che feci dopo aver salutato al volo mia madre che stava preparando la cena.

Il notebook in realtà aveva solo bisogno di una bella pulita, sia interna che nel sistema, per tornare quasi come nuovo, e dopo aver cenato coi miei non seppi resistere alla tentazione di guardare cosa ci fosse dentro.La cartella “Chantal video” catturò subito la mia attenzione, trovandovi all’interno molti filmati hard di Chantal stessa, che era quasi sempre attiva sia con uomini che con donne, che scopava con una certa classe, ma soprattutto con una mazza più grande della mia che pure era nella norma. Inutile dire che mi feci un paio di seghe guardando quella strana donna col cazzo, senza mai decidere se la preferivo quando fotteva un uomo, o quando invece era lei a stare sotto.Del resto lei riusciva benissimo ad interpretare sia il ruolo della donna quasi sottomessa, sia quello di una dominatrice anche se sempre in versione soft, pronta a sodomizzare chiunque le si parasse davanti, godendo poi col fortunato di turno. Con le donne era poi ancora diversa, quasi volesse più un rapporto saffico che uno dove lei era il maschio della situazione, pur finendo sempre col scopare l’attrice per un tempo che sembrava infinito

Il giorno seguente aspettai che il mio titolare s’allontanasse per poterla chiamare, sperando di poterle consegnare il portatile di persona, anche se non avevo alcuna idea di quello che sarebbe potuto succedere dopo.

“Pronto signora De La Croix? Buongiorno sono Lucio del centro assistenza, sì quello dove ieri ha lasciato il suo portatile. Volevo dirle che è tutto a posto, e che se vuole quando esco posso riconsegnarglielo di persona visto che sono dalle sue parti. Va benissimo allora sarò da lei verso le sei, la saluto e ancora buona giornata.”

Passai le rimanenti ore lavorative in uno stato di profonda eccitazione, nonostante mi fosse ben chiaro che Chantal avrebbe tranquillamente potuto pagare la riparazione per poi condurmi alla porta, lasciandomi solo coi miei sogni infranti.

Alle diciotto più preciso di un orologio svizzero, suonai alla sua porta, e se il giorno prima avevo sfiorato l’infarto, quella volta c’andai ancora più vicino.Chantal infatti indossava un tailleur nero, con la gonna tanto corta che s’intravvedeva la balza delle calze, anche loro ovviamente nere, e delle scarpe molto semplici, ma con dei tacchi stratosferici, che la facevano sembrare più alta di me. Di fatto oltre ad essere bellissima, era anche incredibilmente sexy, ed ebbi qualche problema ad aprire bocca per dire qualcosa di sensato.“Signora il portatile è a posto.” le dissi ancora estasiato “Se vuole può controllare lei stessa.”“Forse è meglio, non che non mi fidi, ma vorrei controllare una cosuccia con lei.” mi rispose dandomi le spalle per dirigersi verso il suo salotto “Lei è Lucio giusto? Sa com’è per i nomi non ho troppa memoria.”Le risposi di sì mentre i miei occhi seguivano il suo sculettare come se fossi ipnotizzato dal suo sedere, per trovarmi in una stanza non troppo piccola, dove di fatto c’era solo una scrivania con dietro una gran bella poltrona da manager, e diverse mensole piene di CD.Feci partire il notebook, che s’avvio molto velocemente, con lei dietro di me quasi a controllare ciò che facessi.

“Scommetto che hai guardato la mia cartella dei video non è vero Lucio?” mi chiese cogliendomi del tutto di sorpresa “Ma stai tranquillo che non hai fatto nulla di male, in fondo sono cose per me già vecchie, solo dimmi quante seghe ti sei fatto vedendomi scopare con uomini e donne?”Non provai neanche a mentire essendo fin troppo chiaro che non sarei durato a lungo, quindi risposi un paio cercando di non dare troppa importanza a quel numero.“E dimmi Lucio mi preferisci quando lo metto o quando lo prendo?” mi domandò alzandosi la minigonna per poi spostare delle minuscole mutandine di pizzo nero, e liberando così il suo membro.“Non lo so…. ecco secondo me…. in realtà lei, cioè tu…” balbettai rosso come un peperone.Muovendosi sempre sinuosamente Chantal si tolse la giacca, e dopo essersi seduta sulla scrivania anche il reggiseno, mostrandomi così le sue bellissime tette, che saranno anche stato create da un chirurgo plastico, ma non per questo non erano da adorare.“Se vuoi puoi farti una sega anche adesso.” mi disse prendendosi la mazza in mano “Anzi fallo e vediamo se riesci ad eccitarmi.”Come un automa aprii i pantaloni per potermi prendere il membro in mano e così masturbarmi davanti a lei, che lo faceva con una tale lentezza da rendere quel gesto così semplice quasi innaturale.“Dimmi Lucio ti piacciono le mie tette?” mi chiese giocando colla mano con un capezzolo.“Sì sono bellissime.” le risposi fissandole come se non avessi mai visto in vita mia.“Allora dimostramelo.”

Chantal si spostò sulla scrivania mettendosi in ginocchio davanti a me, ma soprattutto con quella meraviglia di seno a pochi centimetri dalla mia bocca.Mi bastò allungare un po’ il collo per poterne baciare prima una e poi l’altra, per tornare subito alla prima come se non sapessi decidere a quale dedicare le mie attenzioni. La sentii ridacchiare, ma del resto non poteva che divertirsi davanti al mio impaccio, e non so perché pensai che m’avrebbe preso da li a poco facendomi suo, ben sapendo che non avrei opposto resistenza.Lei invece mi spinse la testa indietro per poi chinarsi in avanti e prendermi in mano la mazza.

“Vediamo quanto resisti prima di sborrare come un ragazzino.” mi disse quasi col mio membro in bocca.Non era la prima volta che qualcuna mi prendeva la mazza in bocca, ma Chantal lo fece in modo diverso da tutte le altre, quasi stringendolo fra le labbra senza però farmi sentire in alcun modo i denti, con la lingua che girava senza sosta intorno alla cappella, che si stava gonfiando sempre di più.

Quasi immobilizzato da tanta maestria non solo non riuscii a dire nulla, ma neanche a ricambiare in qualche modo il piacere che mi stava dando, finendo solo col gemere davvero come un ragazzino alla sua prima volta.Da parte sua Chantal non disse nulla e del resto non mollò mai la presa, quasi volesse vedere in quanto tempo riusciva a farmi venire, completando l’opera in pochi minuti.

Le esplosi il mio orgasmo in bocca, che lei mandò giù come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre io ero esausto sulla sedia, neanche avessi fatto chissà che.“Bravo il mio Lucio, adesso tocca a te farmi godere, ma stai tranquillo che non mi basterà la tua bocca.” mi disse alzandosi ancor di più la gonna per poi sfilarsi le mutandine.

La vidi sedersi sulla scrivania con le gambe aperte, e non mi ci volle l’invito per capire che dovevo allungarmi per poter prendere in bocca la sua mazza ancora un po’ floscia.Pur non avendolo mai fatto prima, non ebbi alcun problema e leccarle l’asta e i testicoli, che avevano uno strano profumo di fiori di primavera, ma soprattutto sapevano di peccato. Quando poi feci scivolare il suo membro fra le labbra fu come ricevere una scossa elettrica, con lei che mi prese la testa fra le mani come per guidarmi nel primo pompino della mia vita.

Sentii chiaramente la sua mazza ingrossarsi fra le mie labbra, rimanendo quasi stupito per come mi sembrasse naturale tutto ciò che stavo facendo, nonostante non mi sentissi in alcun modo un gay solo perché avevo una bella mazza in bocca.“Sei davvero bravo a succhiare il cazzo.” mi disse ridacchiando “Però entrambi vogliamo ben altro, non è vero piccolo porco?”“Non saprei, insomma io dietro non l’ho mai preso.” le risposi quasi vergognandomi del mio essere vergine.

“Per quello non c’è problema, togliti i pantaloni e piegati contro la scrivania, e stai tranquillo che renderò indimenticabile la tua prima volta.”

Obbedii mentre lei finiva di spogliarsi mostrandomi tutta la sua bellezza, e quasi non vidi che aveva preso da un cassetto un tubetto di vasellina. Con estrema calma iniziò a ungermi il buchetto, prima girandoci intorno, e dopo infilandoci direttamente dentro una buona quantità di lubrificante, che poi quasi spalmò all’interno con un dito.

Quando poggiò la sua cappella sul mio ano cercai di rilassarmi il più possibile, e svuotare la mente da ogni pensiero, e poi finalmente fui suo. Chantal mi sodomizzò senza forzare in alcun modo la penetrazione, facendomi sentire ogni singolo millimetro del suo pene entrarmi dentro, fino a mettermelo tutto dentro senza che sentissi alcun dolore.

“Dimmi Lucio ti piace avere nel culo il mio cazzo?” mi domandò dopo aver dato alcune spinte, per poi tirarmi la testa all’indietro verso la sua“E me lo chiedi? Mi stai facendo godere come un pazzo.” le risposi in preda all’estasi.“Bene perché adesso inizia il bello.”Lei mi baciò quasi di sfuggita prima di farmi scendere con la pancia sulla scrivania, ed iniziare a scoparmi con molti meno scrupoli di prima. M’aggrappai alla scrivania, che dall’altro lato era poggiata al muro, in modo da poter godere il più possibile di ogni suo affondo, col suo pene che scorreva sempre più velocemente dentro di me, ed il mio che riprendeva vita tornando ben presto a una piena erezione.

Chantal si fermò solo per farmi sdraiare sulla scrivania e quindi riprendere a stantuffarmi forse peggio di prima, coll’unica differenza che ora mi teneva il membro in mano, e anche se la muoveva pochissima mi faceva godere ancor di più.

“Sarai anche stato vergine, ma godi peggio d’una puttana.” mi disse quando eravamo entrambi prossimi all’orgasmo.

“Sei tu che mi fai impazzire, fosse per me non smetterei mai.”Quando mi fece scendere dalla scrivania non ci fu bisogno che aprisse bocca, ma m’inginocchiai davanti a lei per spalancare la mia ed accogliere fra le labbra la sua nerchia. Chantal mi spinse avanti ed indietro la testa, prima di riempirmi il palato col suo orgasmo, che mandai giù come aveva fatto poco prima lei con me, gustandone per la prima volta il sapore di maschio. Subito dopo fu lei a farmi venire nello stesso modo, ma questa volta non tenne tutto il mio seme per se, ma lo portò alla mia bocca con un lungo bacio, dove s’unirono passione e perversione, come a concludere in modo perfetto quel rapporto.

“Quanto ti devo per la riparazione.” mi chiese mentre mi rivestivo.“Nulla anche perché il portatile non aveva nulla, era solo da ripulire.” le risposi dicendole la verità.

“Bene vorrà dire che se avrò ancora dei problemi so chi chiamare, ma soprattutto come lasciare la mancia.”Ci mettemmo a ridere e uscii da casa sua ancora col sorriso stampato in faccia, felice d’aver fatto un’esperienza che non avrei mai potuto raccontare agli amici, se non altro perché nessuno m’avrebbe creduto.

Forse ero però più felice per aver installato nel notebook di Chantal un Trojan che m’avrebbe permesso di vedere ogni suo video, e magari un giorno esser richiamato per una nuova assistenza.

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