Mia moglie e Duilio
Mia moglie è una donna straordinaria, autonoma, emancipata realizzata, direttrice di due negozi di lingerie, che amministra con polso fermo, ed una professionalità fuori dal comune, le sue dipendenti la apprezzano e la stimano.
Ci siamo sposati l'estate scorsa, dopo quattro anni di fidanzamento, in questo periodo di tempo non ha fatto nulla per nascondermi la sua intima natura, ovvero di essere una splendida creatura, col corpo da dea, l'animo e i modi di una signora, ed in segreto l'indole di una vacca da monta.
Sono innamorato follemente, il fatto che lei non possa resistere dal concedersi a qualunque uomo le piaccia, ha fatto sì che la lasciassi per qualche mese. Mesi nei quali ho però scoperto di non poter vivere senza di lei. Ricordo ancora quel mese di giugno, volevo farle una sorpresa, parcheggiai nel vialetto della sua villetta di periferia, armato di un enorme mazzo di rose rosse ed una bottiglia di champagne. Bussai più volte senza ottenere risposta, la porta però era solo socchiusa "posso entrare?", chiesi, ancora nessuna risposta. Stavo per andarmene, quando per scrupolo decisi di salire al piano di sopra per vedere che non le fosse successo qualcosa. A metà scala mi fu ben chiaro il motivo per il quale non si era accorta del mio arrivo, dalla porta della camera da letto proveniva, un ritmico cigolio unito a gemiti inequivocabili. "Vattene idiota" dicevano cuore e cervello, " sali a vedere cosa combina quella troia" diceva lo strano calore inspiegabile che mi era comparso fra le gambe. Vinse il secondo, mi affacciai allo spiraglio lasciato libero dalla porta socchiusa. Silvia era sotto un enorme ragazzo mulatto che la stantuffava senza pietà, non stavano facendo l'amore, quella era una scopata selvaggia, di quelle che credevo esistessero solo nei film hard. Rabbia gelosia disprezzo, uniti ad un dolore lancinante, mi fecero quasi cadere in ginocchio, prima di trovare la forza di andarmene.Ma prima di farlo li vidi cambiare posizione, lui che toglieva il suo cazzone dalla sua fica grondante di umori, lei che glielo succhiava avidamente, e poi si metteva pecora.
Fu in quel momento che i miei occhi pieni di lacrime incrociarono i suoi, limpidi e onesti, "questa sono io amore, io sono cosi, prendere o lasciare" questo mi dicevano i suoi occhi. Scesi le scale di corsa e me ne andai, lasciai fiori e Champagne sul tavolo del soggiorno.
La sera stessa mi arrivò un suo messaggio messaggio, un semplice "ci vediamo domani sera a cena alle Due rose? Lo so che mi ami tesoro e io amo te"
Ripenso spesso a quell'episodio che seppur in maniera traumatica, mi ha fatto scoprire la mia vera indole e il mio amore assoluto per lei. Ci penso anche in questo momento, mentre io e il mio amico Duilio la stiamo scopando con foga, io nella mia posizione preferita, cioè sotto, a riempirle la fica succhiandole le tette. Duilio è dietro, ogni tanto lo tiro fuori per dare modo anche a lui di godere di quel pozzo di umori bollenti che è la passera di Silvia. Finché sia io che lei, gli diamo il permesso di approfittare dell'altro pertugio. Ora i gemiti di mia moglie sono più simili ad un ululato di piacere, quando il mio amico aumenta il ritmo degli affondi nel suo culo sodo e procace. Non resisto più di tanto e vengo con un grugnito poi Incrocio le braccia dietro la testa mentre i due finiscono di godere. La sborrata di Duilio è uno getto di idrante, finisce sul culo di Silvia, sul lenzuolo, sulle mie palle. Poco male a me importa solo che la mia dolce metà sia felice.
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