Tabacco e Venere

sesso italiano
4 months ago

Accelero, abbasso i finestrini e lascio entrare l’aria fresca. 

I bei tempi in cui ero nell’altra villa, capitava che ogni tanto ci scappava una scopata con la domestica. Era una vera maialona si sarà fatta tutta la servitù. Mentre tutti ancora dormivano, la mattina alle sei, sul tavolo della cucina, con indosso le divise, spostandole poco le mutandine, la penetravo con forza, senza far rumore. Tenevamo stretto fra i denti lo stesso canovaccio, per evitare di urlare di piacere.

Lei non era niente di eccezionale, ma era ottima per gli sfoghi sessuali. Dopo averci provato anche con il figlio adolescente dei padroni, ed esserci in qualche modo riuscita, è stata mandata via. E’ stato un dispiacere per tutti, anche per il padrone.

La notte quando non riesco a dormire, stremato dai gemiti che provengono dal piano di sotto, mi concedo una sega pensando a quei momenti. Niente a che vedere con una bella scopata ma almeno mi sfogo. A volte, invece, penso alla bella tabaccaia Charlotte. Potessi scopare con lei ogni giorno e ogni notte. 

Eccola, con la scollatura vertiginosa, che regala gioia ai clienti mentre vende le sue sigarette.

– Buongiorno Charlotte – le dico, chiudendo l’ombrello e sistemandolo nel portaombrelli. 

Nel frattempo fuori ha iniziato a piovere. Chissà se il signore si è alzato e ha chiuso la finestra o magari è rimasto imbambolato a guardare la pioggia. Poco importa.

– Buongiorno Nicolae – e mette un accento affettuoso sull’ultima lettera del mio nome.

Come lo dice lei, il mio nome, non lo pronunciava nemmeno mia madre. Sento già smuoversi la situazione nei pantaloni. Credo che stanotte mi tirerò una sega pensando alle sue tettone. 

Devo guardarle con attenzione per memorizzare quanti più particolari possibile. 

Indossa una maglietta a righe orizzontali, che aumentano ulteriormente la dimensione del seno, come se ce ne fosse bisogno! Con una scollatura che mostra il solco in cui ci affonderei volentieri la faccia…e non solo quella. I capezzoli si vedono appena sotto il reggiseno merlettato rosa, ne sporge un lembo dalla maglietta. Si intravede la spallina di raso con la fibbia di plastica.

– Le solite?  – mi chiede.

– Sì, le solite, e vorrei fare un giro nelle tue belle tettone – penso senza dirglielo.

– Sì le solite, cara… – sarò diventato rosso in faccia.

– Che si dice alla villa, Nicolae, sempre la solita routine? –

– Sempre tutto regolare, cara. – gli altri sapessero quello che so io sulla villa, non si limiterebbero ai pettegolezzi.

Qualche curioso una volta mi ha chiesto se fosse infestata dai fantasmi e perché il padrone non si vede mai in giro, ma ho tergiversato mettendo a tacere le superstizioni.

– Grazie e Buona giornata, Charlotte – le dico porgendole i soldi.  In cambio ricevo due pacchetti di Lucky Strike in confezione morbida. Morbida come le sue tutte.

– Buona giornata e grazie a te, Nicolae – forse mi ha fatto un occhiolino, forse… ma sicuro mi ha sorriso.

Esco nuovamente all’aperto sotto la pioggia, ho la sensazione che sarà una lunga giornata.


Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: sceneggiatureX

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