Il sesso si impara in Famiglia
Capitolo 3 - Anche l'amichetta deve imparare a chiavare

Oggi pomeriggio è venuta una compagna di scuola di mia sorella a fare i compiti con lei. Subito mi ha scocciato, avevo voglia di scopare un po' con mia sorella e non mi garbava l'intrusione. Poi l'ho vista bene, era carina, un buon accenno di tette, non mi sarebbe dispiaciuto coinvolgerla. Ma come fare? Ci ho pensato un po' e ho deciso di puntare sulla sorpresa. Sono andato in camera mia, mi sono spogliato completamente, mi sono massaggiato il cazzo e quando è stato bene in tiro sono entrato in camera di mia sorella, dove stavano facendo i compiti. Mia sorella è sbottata:
"Ma sei scemo? vatti a vestire!"
Gli occhi della sua amica erano spalancati e la faccia imbarazzatissima, ma lo sguardo era puntato sul mio uccello.
"Ho il pisello dritto" ho detto, "e mi chiedevo se potevate fare qualcosa per me"
"Stiamo facendo i compiti, vai a farti una sega"
"Vi dispiace se me la faccio qui?"
"Sì, ci dispiace"
Mia sorella era incazzata e la sua amica paralizzata. Sono mestamente tornato in camera mia, e mi sono fatto una sega pensando a una cosa a tre con mia sorella e la sua amica, in cui io le trombavo a turno leccando contemporaneamente la figa dell'altra.
Dopo circa un'ora sono entrate in camera mia.
"Eccoci qua, abbiamo finito i compiti" ha detto mia sorella.
"E quindi?"
"Rosa non aveva mai visto un ragazzo nudo. Vorrebbe rivederlo con più calma." L'ho sempre detto che la fortuna aiuta gli audaci, ho pensato.
"Va bene Rosa. Però anch'io voglio vederti nuda."
"Mah... un po' mi vergogno" ha detto Rosa
"Allora mi spoglio anch'io, per levarti un po' di imbarazzo" ha detto mia sorella
Tempo trenta secondi ed eravamo tutti e tre completamente nudi, uno di fronte all'altro. Le sue tette erano veramente grandi per la sua età.
"Allora Rosa, ti piace quello che vedi?"
"Mi fa impressione... il... cazzo"
"Vuoi toccarlo?"
Ha allungato la mano, me lo ha sfiorato e l'ha ritirata subito.
"Posso toccarti io ora?"
"Se vuoi..."
Ho cominciato ad accarezzarle le tette dolcemente. Era rigidissima, poi piano piano sentivo che si lasciava andare.
Ho visto che mia sorella si stava stuzzicando la figa con un dito.
"Non essere egoista" le ho detto "Dedichiamoci a Rosa"
Ha tolto il dito dalla propria figa passandolo in quella dell'amica, che era ormai umida.
"Come ti senti, Rosa?"
"E' strano, ma è molto bello..."
"Ora sarà ancora più bello... Vieni qui, sdraiati sul mio letto"
L'ho fatta sdraiare a pancia in alto, le ho aperto le gambe e ho cominciato a leccarle gli umori della figa. A questo punto lei si è messa a gemere dal piacere.
Mia sorella è andata in ginocchio sopra la sua testa e le ha chiesto, prontamente obbedita, di essere leccata a sua volta. E a giudicare dai sospiri, Rosa lo faceva veramente bene.
Quando mi sono stancato di leccare, ho chiesto:
"Rosa, lo sai cosa ti attende ora, vero?"
"No, non lo so..."
"Ti voglio sverginare. Ma non ti farò male"
Le ho impuntato il cazzo e ho cominciato a premere piano. All'improvviso è passato di là e lei ha emesso un breve gemito di dolore, ma non ha fatto sangue.
Ho cominciato ad andare avanti e indietro lentamente, mentre lei sospirava a ritmo. Poco dopo mi sono ritrovato davanti alla faccia la figa di mia sorella, che chiedeva di essere leccata. Non ho potuto rifiutarmi.
Ho chiavato Rosa fino a sentirla godere. A quel punto stavo per venire, allora l'ho tirato fuori e mia sorella ci si è fiondata sopra prendendolo in bocca e gustando tutto il fiotto di sborra.
Siamo rimasti tutti e tre sdraiati sul mio letto senza forze e senza parole.
Il silenzio l'ha rotto Rosa:
"Quando posso tornare a fare i compiti da te?"
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