Erotic stories
Capitolo 46 - 46 🌶🔥
Irene pov's
Sto andando a prendere il mio ragazzo Andrea all'aeroporto.
Abbiamo una relazione a distanza, io vivo a Bergamo e lui a Catania.
Per ora riusciamo a portare avanti la nostra relazione senza problemi.
Riusciamo a vederci ogni fine settimana, o sono io che vado giù da lui o è lui che viene su da me.
Ammetto di essere gelosa e la lontananza non aiuta.
Mi sono vestita un po' da troia, uso sempre il minimo indispensabile quando esco con lui.
Minigonna, perizioma che poi finirà per essere strappato e un top senza reggiseno sotto.
Meglio aver indosso pochi vestiti perché tanto dopo finiranno ai piedi del mio letto o del suo o di quello di un hotel.
Sono qui fuori e cazzo lo vedo, goni volta che lo vedo m'innamoro sempre di più.
Prendo una rincorsa e mi tuffo tra le sue braccia, mi attacco al suo collo e gli salto in braccio.
Lo bacio disperatamente.
Mi sembra di non vederlo da una vita, ma invece ci siamo visti settimana scorsa.
Mi scollo da lui perché altrimenti finisco per farmi scopare qui davanti a tutti.
Ci dirigiamo alla macchina in silenzio, lui guarda il telefono e io cerco la mia macchina.
Ho una certa energia sessuale addosso che vorrei solo scaricarla.
Ed è da solo una settimana che non faccio sesso.
Ma ogni volta che rivedo il mio ragazzo, ho solo voglia di passare i giorni che sta qui, nel letto senza mai uscire dalla mia camera.
Saliamo in macchina e inizio a dirigermi verso casa.
Dai pantaloni della tuta, noto la sua erezione.
Penso che anche lui non riesca a trattenermi dallo scoparmi ora nella mia Cinquecento.
Di sicuro starà pensando a questo: "Chissà quando guiderà mentre tiene il mio cazzo in mano".
Mentre io sto pensando a quando lui guiderà mentre io gli prendo il cazzo in bocca.
Sono troppo perversa lo so, ma lui mi ama così come sono e ama anche questa parte perversa di me come io amo il suo lato perverso e quando mi chiama "Troietta mia" o "Zoccoletta mia"
Faccio per appoggiarmi una mano sulla gamba, ma lui me la prende e se l'appoggia sul suo cazzo.
Dio se è duro, devo sentirlo meglio e quindi infilo la mano nei suoi pantaloni e tiro fuori il suo cazzo.
Non posso prenderlo in bocca, quindi gli faccio una sega.
Muovo su e giù la mano e ogni tanto stuzzico la cappella con il pollice.
Sento dei gemiti uscire dalla sua bocca, penso che gli piaccia da morire.
Da sogno è diventato realtà e so che ne uscirà molto soddisfatto, anche se sporcherà la mia macchina con la sua sborra.
Il suo cazzo sta diventando sempre più duro e gonfio e ha già delle gocce di pre-sborra sulla cappella.
Mi ferma, so cosa vuole fare.
Metto la macchina sulla corsia di emergenza e facciamo un cambio posto.
Lui guida e io sto al posto del passeggero.
So già che non mi toccherà la mia figa fradicia mentre guida.
Lui vuole che gli prendo il cazzo in bocca e che ingoio tutta la sua sborra.
È per quello che mi ha fermato perché vuole venirmi in gola.
Mentre guida slaccio la cintura mi inginocchio sul sedile e mi sporgo verso di lui.
Gli tiro fuori il cazzo dai pantaloni e inizio a prenderglielo in bocca.
Continuo a succhiare alternando il movimento della bocca con quello della mano.
Gli lecco più volte la cappella e poi torno a prendere tutta la sua lunghezza in bocca.
Succhio finché non mi viene in bocca e io lecco via tutta la sborra che è rimasta sul cazzo.
Andrea parcheggia la macchina in mezzo a un boschetto, tira indietro il sedile e mi fa salire a cavalcioni su di lui.
Mi bacia con passione e desiderio mentre io mi struscio su di lui e si accorge che sono già bagnata per lui.
Tiro fuori il cazzo dai pantaloni e lo metto dentro di me, ho bisogno di scopare e di sentirlo dentro di me mentre mi riempie tutta.
Continuo a cavalcarlo senza tregua mentre lui mi succhia le tette e mi stimola il clitoride con le dita.
Aumento il ritmo perché sento di star per venire, ma mi ferma di nuovo.
Mi fa spostare sui sedili dietro della macchina.
Mi metto a pecora, mi strappa il perizoma e entra dentro di me con una forte spinta.
Mi scopa violentemente, con una mano mi tira i capelli e schiaffi sul culo, mentre con l'altra mi stringe in fianco.
Sento il mio culo sbattere contro il suo inguine, cerco di spingermi anche io contro di lui per andare incontro a ogni sua spinta.
Non so quanto durerò ancora, ma sono già pronta a venire sul suo cazzo.
Vengo urlando il suo nome, ma lui continua a spingere dentro di me finché pure lui non viene e mi riempie la figa della sua sborra.
Esce dalla figa e mi entra nel culo, è già pronto per un altro round.
Mi scopa con forza il culo, mi alzo leggermente e appoggio le mani sul vetro della macchina.
Ho bisogno di cambiare posizione devo essere scopata a novanta.
Aumenta sempre di più il ritmo, stringe di più le mani attorno ai miei fianchi e svuota dentro al mio culo tutta la sua sborra.
Esce da me, mi fa girare e sdraiare sul sedile.
Un bel missionario sulla mia Cinquecento.
Entra della la figa senza chiedere permesso e inizia a spingere, una mano sul fianco, una attorno al mio collo.
Gli stringo le gambe attorno ai fianchi per sentirlo fino in fondo.
Scopiamo finché non veniamo entrambi e ci sdraiato abbracciati per riprenderci da questa magnifica scopata.
Questa macchina non la cambierò mai, ha troppi bei ricordi perversi.
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