Erotic stories
Capitolo 40 - 40 🌶🔥

Ary pov's
Sono sicura che Valentino ha avuto un impressione sbagliata su di me quando mi ha visto per la prima volta lavorare qui nella biblioteca di paese.
Ero seduta su una sedia dietro la scrivania, con i capelli raccolti in una crocchia e avevo qualche cioccalidcia che mi incorniciava le mie guance leggermente arrossate; gli occhiali li avevo appoggiati sul naso ed ero intenta a leggere la lista dei libri che dovevano essere restituiti quella settimana.
Missà che lui mi aveva notato subito, mentre io da quanto ero concentrata sul lavoro non mi ero accorta subito di lui.
S'avvicinó a me e in pochi secondi ho sentito il suo profumo, fresco e intenso.
Ero nervosa al pensiero che potesse sentire il mio odore, dopo un pomeriggio al lavoro ero abbastanza sudata.
Continuavo a fissare il ragazzo e immaginavo xi sentire indurire i suoi tricipiti sotto le mie mani mentre lo toccano.
Avevo un desiderio irrefrenabile di toccarlo ovunque.
Volevo mettere le mie tette nucr contro il suo petto nudo o contro la sua schiena, volevo godere con lui e farmi consumare fino a dimenticare chi cazzo ero io.
Peccato che tutto questo non potrebbe mai accadere e dovrò soddisfarmi io da sola con l'aiuto della mia mano e dei miei sex toys e vibratori.
Qualche giorno dopo averlo visto in biblioteca, Vale mi invitò ad uscire e una volta finita la nostra cena mi invitò a salire a casa sua.
Abbiamo guardato un film e prima di andarmene ci fu il nostro primo bacio.
Un bacio profondo in cui le nostre lingue combattevano una contro l'altra e con quel bacio il mio tanga s'inzuppó dei miei umori.
Ho desiderato che dopo quel bacio lui mi facesse sua sull'uscio della porta, ma invece di lasciarmi andare mi prese in braccio e mi portò in camera sua.
Lui non sapeva che a letto sono un lupo e che amo fare cose molto perverse .
Non sapeva che ero capace di farlo a pezzi e di divorarlo in qualsiasi momento della giornata.
Come mi ha lasciata sul letto, mi sono messa in ginocchio sul materasso e mi sono avvicinata verso il bordo del letto.
Gli ho tolto subito i pantaloni e nell'abbassare i boxer, è uscito il suo cazzo duro, liscio e molto lungo e grosso.
Ho pensato subito che la grandezza del suo cazzo poteva lacerarmi la figa e farla a pezzi.
Gli ho ordinato di sdraiarsi sul letto accanto a me e ho dato inizio al mio spettacolo.
I suoi occhi erano fissi su di me, mentre alzavo con molta calma la maglia permettendo alle mie tette belle grandi e sode di uscire e farsi vedere da Vale.
La sua bocca era spalancata e mi fissava le tette come se volesse divorarle tutte in un solo boccone.
Ormai dall'eccitazione avevo già I capezzoli belli duri che lo invitavano a giocarci e a leccarli.
Le mie mani gli hanno avvolto i piedi e ho cominciato a massaggiarlo facendolo gemere di piacere.
Mano a mano andava sempre più su, fino a quando sono arrivata al suo cazzo, speriamo sia meglio di quello del mio idolo Rocco Sifredi.
Gliel'ho tenuto in mano per poco perché avevo altri piani per lui.
Mi sono tolta il perizoma, ho iniziato a strofinare la mia figa gocciolante sulle sue gambe, strofinandomi ho stimolato anche il clitoride e gli ho riempito la gamba con i miei umori dopo che mi sono regalata da sola un orgasmo.
"Chiudi gli occhi”gli ordinai, sentendomi molto più audace di quanto lo ero nella realtà.
Lui acconsentì solo dopo aver lanciato un ultimo e lungo sguardo al mio corpo nudo ed eccitato solo per lui.
Mi sono posizionata sopra il suo grande cazzo palpitante fino a strofinarlo per tutta la lunghezza contro la fessura della figa.
Ho sentito che mi toccava il buco del culo, stimolandolo con le dita, sembrava che volesse entrarci.
Vale con le sue mani mi teneva ferma e bloccata in questa posizione.
Io sopra di lui a cavalcioni che strofinavo la mia figa sul suo cazzo che era sempre più duro.
“Voglio scopare”, gemette Valentino, la sua voce mi ha colto di sorpresa, ma ha reso felice me ed ha alimentato la mia eccitazione.
Stavo per prendere in mano il cazzo per infilarmelo dentro, ma mi bloccò subito.
Avrei voluto il suo cazzo dentro fino a sentire male ovunque.
Vedevo che il suo cazzo trasudava precum, così tanto che stava colando giù su tutta la sua lunghezza.
Mi spostai in avanti e con un gesto mi infilai il suo cazzo nella figa solo dopo averlo strofinato per bene sul buco del culo.
La mia figa gocciolante rese più facile la penetrazione.
Siccome mi sentivo selvaggia, ho fatto scivolare in avanti il mio corpo ed immerso il capezzolo nella sua bocca già pronto per accoglierlo per assaggiarlo e leccarlo.
Ha cominciato a leccare, succhiare e mordere, scariche di piacere hanno invaso il mio corpo.
La sensazione dei suoi denti sulla mia tetta mi ha fatto strillare e gemere.
Decisi di usare la mia lingua e di passargliela sulla guancia, incontrando il collo prima e poi la spalla, e finendo poi tra i suoi pettorali; la mia bocca si unì con la sua, e poi tornai a dedicarmi ai suoi capezzoli, mordendoli, leccandoli e riproducendo tutto quello che aveva fatto a me.
Mi sono mossa su e giù facendo uscire ed entrare più volte il suo cazzo nella mia figa.
Tutte le frasi sporche che mi diceva mentre scopavamo erano sexy e sembravamo in certi momenti che mi stesse comandando.
E cazzo se mi piaceva.
La mia umidità iniziò a diffondersi tra le mie cosce e sul suo cazzo.
Mi sono sporta in avanti per arrivare con la bocca vicino al suo orecchio in modo che potesse sentire i miei gemiti.
Peccato che poi avevo voglia di succhiargli il cazzo; senza farmelo ripetere due volte mi fiondai in mezzo alle sue gambe ed aprii la bocca accogliendo il suo uccello fino in gola.
Con rapidi movimenti di bocca e lingua andai su e giù; gli stavo facendo un succulento pompino.
Il suo uccello pulsava contro la mia lingua calda.
Le mie labbra scivolavano contro la cappella dura e violacea della sua erezione, succhiai fino in fondo l'asta fino a che non arrivò in fondo alla gola.
Ho assaggiato il suo precum, che ormai era spalmato su tutto il suo cazzo.
Le sue mani mi tenevano ferma la testa costringendomi a succhiare senza sosta, ma tutto questo a me non dispiaceva.
Ero io che tenevo la situazione sotto controllo.
Lui era solo la mia preda che ormai stava perdendo la battaglia.
Ho voluto riavere il suo cazzo dentro di me, le mie gambe a cavalcioni sopra di lui e la mia figa si appoggiava sopra il cazzo dritto e sempre più gonfio, consentendo solo alla cappella di entrare dentro di me.
I miei muscoli pulsavano e massaggiavano la sua punta e l’ho fatto scivolare, in modo lento, giù, giù, giù fino a quando la mia figa aveva finalmente inghiottito tutto il cazzo.
Ho cominciato a cavalcarlo, battendo la fessura della figa bagnata ed il culo contro il suo bacino.
Io strillavo e godevo e lui gemeva e grugniva.
Sembrava come se qualcuno venisse ucciso lì nella sua camera da letto.
Con una solamossa, mi ha girato sulla schiena, in modo da poter avvolgere le mie cosce strette intorno ai suoi fianchi e tenere il suo cazzo enorme dentro di me.
Le mie mani contro il suo petto, giocavano col pelo e graffiavano la pelle esposta.
Continuava a scoparmi e stava cercando in tutti i modi di trattenere l’orgasmo per poter godere più a lungo possibile.
Tirò fuori il cazzo dalla mia figa, ormai lacerata, giusto in tempo per sparare il suo carico bianco sulla mia pancia e sulle tette.
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