GODO
Capitolo 3 - naturismo

Io e Carlo siamo in vacanza a Malta, veramente io sono in vacanza e Carlo, come al solito, quando organizza un viaggio è perché dove andiamo c’è sempre qualche suo cliente e, quindi, lavora almeno per la metà del tempo.
In albergo, un addetto mi ha elencato le spiagge più belle del posto, c’è n’è anche una per naturisti, vuoi vedere che, anche qui, come nel mio giardino, riesco a prendere una tintarella integrale?
In effetti, con la mia pelle, non posso prendere troppo sole, saranno i miei capelli rossi, infatti uso sempre protezioni molto alte ma il colore leggermente ambrato che assume la mia pelle mi piace molto.
La spiaggia si chiama Gneina Bay, si raggiunge scendendo una scalinata tra le rocce ed è una caletta ben riparata, quando arrivo vedo che c’è anche un piccolo bar e noleggiamo lettini e ombrellini, per fortuna qui a Malta parlano tutti inglese, molti anche l’italiano.
Non c’è molta gente, non è ancora alta stagione, per lo più coppie di mezza età, pochi giovani, alcune signore molto anziane, penso che nessuno mi disturberà.
Steso il mio asciugamano per terra vicino ad un ombrellone che ho noleggiato mi spoglio, non ci metto molto svevo addosso solo degli shorts molto corti e sgambati di jeans ed un top senza spalline allacciato dietro come una guepiere ma senza reggicalze e le mie solite e comode Superga bianche, tolgo anche, chiaramente, il perizoma di pizzo bianco comprato da Terranova e comincio a spalmarmi la crema.
Noto una signora con un seno abbondante che mi guarda, dopo un po’ mi viene vicino con il suo asciugamano e mi chiede se ho bisogno di aiuto con la crema, molto gentile, mi dice che lei la usa poco perché non si scotta mai e si abbronza subito, guardandola, è proprio vero, mi fa girare e mi metto sulla pancia e comincia a spalmarmi la crema dalle spalle e la schiena, in effetti mi sta quasi facendo un massaggio.
Mentre “lavora” mi racconta che lei ed il compagno sono inglesi e, praticamente, vivono a Malta per 6 mesi all’anno, sono naturisti convinti e quella è l’unica spiaggia di Malta dove si possa praticare, lei ha l’età di Carlo ed il compagno qualche anno di più e stanno decidendo di comprare addirittura una casa sul posto.
Poi passa alle gambe, mi sto proprio rilassando sotto le sue mani e glielo dico, lei risponde che le piace molto fare massaggi e che il mio corpo è molto bello e tonico.
Arriva alle cosce ed alle natiche che massaggia con un movimento circolare che tende ad allargarle alla fine, è proprio brava, mi sfiora il solco tra le natiche e sento le sue mani sul mio buchino posteriore e poi la crema che penetra tra le mie grandi labbra che si schiudono naturalmente quando ci arriva, un brivido mi percorre la schiena.
Poi si ferma e si sdraia di fianco a me sul suo asciugamano, non prima di avermi dato una leggera pacca sul sedere ed avermi detto che aveva finito ed ero ben oliata. Il suo compagno arriva con una borsa frigo, ci presentiamo e mi offre una bottiglietta d’acqua, sempre parsimoniosi gli inglesi, dopo un po’ mi giro e la mia nuova amica si offre di mettermi altra crema, è troppo bello farsi massaggiare così per rifiutare e dirle che potrei fare anche da sola, un po’ sul viso e sul collo, poi le spalle, i miei seni subiscono un massaggio più lungo, i capezzoli si gonfiano ed irrigidiscono al contatto e comincio a sentire un certo umidore tra le gambe, il mio ventre ed i miei fianchi non le portano via molto tempo ma lei apprezza, a voce alta, il mio ventre piatto facendolo, stranamente, notare al compagno che ci sta guardando sdraiato su un fianco.
Poi riparte dalle gambe risalendo alle cosce che allargo leggermente, ogni volta che le sue mani salgono sfiorano, sempre con più insistenza, le mie grandi labbra, io ho gli occhi chiusi e mi godo le sue mani leggere ma decise sento mugolii di soddisfazione e mi accorgo di essere io e mi costringo a tacere.
La cosa bella dei naturisti e delle spiagge che frequentano è che, di solito, ognuno si fa i fatti suoi senza guardare quello che fanno gli altri in più quella caletta tra le rocce è abbastanza riparata consentendo una certa privacy; quando mi sollevo leggermente alzandomi sui gomiti, riesco solo a vedere un’altra coppia sdraiata più vicino al bagno asciuga e mi rimetto in posizione con gli occhi chiusi a godermi il sole.
Il mio cellulare vibra, è Carlo che mi dice che è a Gozo e, purtroppo non riesce a rientrare per cena, arriverà più tardi ma mi promette che domani saremo tutto il giorno insieme, gli mando un bacio e mi rimetto giù.
Girando la testa vedo che i mei nuovi amici si stanno scambiando qualche effusione, qualche bacio e carezza, la mano della mia amica è molto in basso e nascosta tra i loro due corpi, ma il suo movimento mi fa capire cosa sta facendo, mi rimetto al mio posto, non sono fatti miei.
Mi sono rosolata abbastanza, mi alzo e vado a fare una doccia, ce ne sono un paio prima di me, quando arriva il mio turno mi godo il getto tiepido sul mio corpo, non si può usare il sapone, però, vuol dire che aspetterò di essere in albergo.
Quando torno dai miei amici stanno mettendo via la loro roba per andarsene e mi invitano, hanno una casa in affitto a duecento metri da lì, per l’aperitivo, gli dico che vorrei fare una doccia e mi dicono che posso farla da loro e dopo tornare in albergo, mi accompagneranno; accetto l’invito, tanto poi dovrò cenare da sola, ci rivestiamo dei pochi indumenti che abbiamo e risaliamo la scalinata per arrivare alla strada, sarà stato il sole ma la salita è, decisamente, stancante.
La casa è carina, in pietra chiara, il piccolo cortile circondato da un alto muro che la isola dalla strada, Jennifer mi mostra il bagno degli ospiti e dove sono gli asciugamani, la doccia è, piacevolmente, calda, dopo essermi ben asciugata tiro fuori dalla mia borsa un tanga pulito e mi rivesto raggiungendo i miei ospiti in cortile, sono ancora nudi ma si vede che, anche loro hanno fatto una doccia
- Scusaci ma noi anche in casa stiamo così, ma tranquilla, quando ti riaccompagniamo in albergo ci mettiamo qualcosa addosso ahahaha
- Nessun problema
Gli aperitivi sono decisamente alcolici, li sorseggiamo sdraiati su una specie di alcova rotonda in un angolo fresco del cortile
- Per noi oggi sei stata una piacevole novità nella nostra solita routine
- Anch’io sono stata bene, grazie
Dopo una altro paio di giri di aperitivo ci sdraiamo a godere il fresco della sera,
- Spogliati pure, starai più comoda
Non me lo faccio dire due volte, i vestiti sulla mia pelle cotta dal sole mi danno fastidio, ridiamo e scherziamo, effetto degli aperitivi, poi Jennifer si infila tra le mie cosce e con due dita e la lingua comincia a masturbarmi, non mi oppongo e la lascio fare senza frenare i miei mugolii, quando riapro per un attimo gli occhi vedo il membro di Alfred sventolarmi davanti alla faccia, lui si è alzato in piedi nell’alcova al nostro fianco, non posso fare a meno che cominciare ad accarezzarlo e baciarlo leccandolo per insalivarlo bene.
Il mio monte di venere trema mentre ho il mio primo orgasmo ma Jennifer insiste con la lingua, adesso Alfred ha lasciato le mie labbra e si mette dietro la compagna, il movimento è chiaro e, lei ogni tanto interrompe il suo lavoro di lingua per evidenziare con i versi la sua soddisfazione, ad un certo punto alza il suo viso e cerca la mia bocca, le nostre lingue si cercano, sulla sua lingua il mio sapore, p una sensazione piacevole.
Alfred raggiunge il piacere insieme a lei e allora tutte e due ci diamo da fare con la lingua e le labbra per pulirlo e assaporarne l’afrore. Ce lo scambiamo e lo mettiamo in mezzo scambiando anche noi qualche bacio furtivo, le mani di tutti e tre frugano i corpi degli altri, poi, anch’io, ottengo il mio premio ed il bastone di Alfred si infila nel mio culetto mentre la mia bocca sugge la figa di Jennifer raccogliendone il nettare mentre lei e Alfred si baciano sopra di me.
Le nostre effusioni proseguono con estrema soddisfazione fino a quando ci rendiamo conto che devo tornare in albergo, andiamo tutti e tre nel bagno padronale a fare una doccia insieme per non sprecare gli ultimi attimi di piacere, poi rivestiti saliamo nella loro auto per andare al mio hotel, durante il viaggio gli chiarisco che Carlo non è, poi, di mentalità così aperta, giusto per evitare problemi se ci rincontrassimo alla sua presenza, ci lasciamo con un bacio e torno in camera mia ad aspettare mio marito e raccontargli della mia giornata di sole.
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