Perversioni & Degrado

Capitolo 3 - Viene anche la zia

è passato qualche giorno da quando mia sorella ha saputo che scopo anche con nostra madre. L’idea di farlo in 3 mi eccita tantissimo, ora devo solo convincere mamma.

Forse potrei iniziare a chiavarla quando Ambra è in casa e finge di dormire, e mentre mamma è nel pieno del suo godimento, farla unire a noi. Si, direi che è un’ottima idea!

Mentre sono a riflettere su queste cose, suonano alla porta. Mio padre russa sonoramente sul divano, e dato che oltre a lui e me non c’è nessuno in casa, sembra che mi toccherà aprire.

Mi trascino pigramente verso la porta, mentre il campanello suona una seconda, insistente, volta.

“un attimo, un attimo, arrivo…” borbotto a voce alta, per farmi sentire dall’altra parte, mentre apro la porta e… “...eh…!?” esclamo, sorpreso, nel ritrovarmi davanti una donna con i capelli castani, pesantemente truccata, due labbra gonfie adornate da un rossetto rosso, vestita con una canotta a motivi floreali, che esalta un generoso davanzale, due grosse tette che si ergono in alto, tonde e piene, una minigonna di jeans e dei sandali con la zeppa. Le unghie di mani e piedi sono curate e smaltate, e dietro di sè porta un grosso trolley rosa.

Vedendo la mia faccia inebetita, sorride ed esclama “ciao nipote! Non riconosci la tua zietta?”

Al sentire ‘zietta’ sgrano maggiormente gli occhi “zia Marisa!?” esclamo, incredulo, “..che cazzo ci fai qua?”

Zia Marisa è la sorella maggiore di mia madre, e nonostante abbia 5 anni più di lei, dire che è invecchiata così bene da sembrare -se non sua figlia- la sorella minore, è dire poco.

Era davvero da molto tempo che non la vedevo, e di lei sapevo che era sposata con un uomo ricco, e che si godeva la bella vita da moglie trofeo.

“quello stronzo di mio marito mi ha cacciata di casa, e vuole il divorzio…” risponde lei, e senza nemmeno chiedere, entra in casa, accompagnata dal rumore delle sue zeppe e dal trolley, “...e dato che non ho altro posto dove andare, starò qui da voi. Simona c’è?”

“no, è a lavoro. Ma… come qui da noi? sei impazzita? hai visto in che buco viviamo, non c’è un cazzo di spazio, a meno che tu non voglia stare su quel divano pulcioso, che tra l’altro è spesso occupato da quell’ubriacone!” e indico con il braccio il divano, sul quale c’è disteso mio padre a russare sonoramente.

Marisa fa spallucce “vorrà dire che condividerò il letto con tua madre. O con te, scommetto che non vedi l’ora” mi risponde, guardandomi con aria maliziosa.

Quindi si avvicina d’un passo, con i tacchi è alta praticamente quanto me, e l’intenso profumo del quale il suo collo è cosparso mi fa quasi girare la testa. Avvicina le labbra al mio orecchio, e sussurra “guarda che so tutto, piccolo pervertito di casa. So che ti diverti con mia sorella e con mia nipote. So che mia sorella disapprova ma non te lo impedisce. io invece… approvo totalmente” e mi lecca il lobo dell’orecchio

“e come lo sai?” le domando, ritrovandomi a fissare la scollatura delle sue tette rifatte.

Lei ride, e mi mordicchia l’orecchio “mi sento regolarmente con tua madre. e lei racconta ogni cosa alla sua sorella maggiore. Incluse le depravanti scene che succedono in questa casa. Ti ho pensato molte volte, sai?” continua, mentre mi accarezza sul basso ventre, sopra il tessuto dei pantaloncini, tastando il mio membro che si fa via via più duro, “quando scopavo col mio personal trainer sognavo che fossi tu. Il mio giovane e pervertito nipote che mi scopa come un toro”

Le afferro i glutei sodi, e palpandoli la tiro a me, “sentiamo, cosa ti ha raccontato?”

Lei ride ancora, e mi lecca il collo, “che tu e tua sorella scopate da anni come maiali, nonostante abbia detto ad entrambi di smetterla, che al suo Sandro quasi non si alza più, e che il tuo cazzone la fa godere così intensamente da non poterne fare a meno”

“tutto verissimo” le rispondo, strizzando i glutei e baciandola a mia volta sul collo, mentre la premo contro di me.

“allora, vuoi accogliere la tua zietta in casa vostra, o mi lascerai in mezzo a una strada…?”

La bacio in bocca, “le tue labbra sanno di sesso”

“l’ho succhiato al tassista. Non avevo abbastanza soldi per pagare la corsa”

sorrido “benvenuta, ti mostro la casa”

Oltre alla sala d’ingresso, con una malridotta cucina in un angolo, un tavolo quadrato al centro, e il divano da un lato, in casa c’è soltanto un bagno le due stanze, quella che io condivido con mia sorella, e quella di mia madre. Ed è verso quest’ultima che mi dirigo, avvinghiato a mia zia le mani che palpano il suo sedere sodo, e la mia lingua intenta a esplorare la sua bocca e le sue labbra gonfie.

“è qui che dormi?” chiede lei, anche lei presa a baciarmi e palparmi

“qui dorme mamma,e a volte io, se sono da solo”

“allora dovremo stringerci” commenta lei, abbassandomi pantaloncini e mutande, e liberando il mio cazzo, che inizia già ad indurirsi.

“al momento c’è abbastanza spazio per noi due” commento, mentre infilo le mani sotto la sua minigonna, facendo scivolare a terra le sue mutandine.

Continuando a baciarmi, lei mi sfila la maglietta, mentre io la aiuto a togliere la sua canotta ed a slacciare il reggiseno.

Le sue tette stanno meravigliosamente su, ed ha un piercing al capezzolo sinistro ed uno all’ombelico.

“ti piace ciò che vedi?” mi domanda, leccandosi le labbra, e in tutta risposta le afferro le tette con le mani a coppa, strizzandole i capezzoli tra il pollice e l’indice.

Le tolgo la minigonna, e la faccio stendere sul letto a pancia in sù. Lei divarica oscenamente le gambe, rivelandomi la sua fica perfettamente depilata.

La accarezzo tra le cosce, e mentre mi inginocchio a terra commento “liscia come una ragazzina”

“ti piace vero? scommetto che non ne hai mai vista una così ben curata”

Inizio a leccarla avidamente, insinuando la lingua tra le sue grandi labbra, e succhiandole il clitoride.

Mia zia geme, mugola e ondeggia con il bacino, puntella i talloni sul materasso, per meglio muovere i fianchi, e io alterno profonde lappate e veloci colpi di punta della lingua.

Con una mano si accarezza un capezzolo, con l’altra spinge la mia testa contro di sè, mentre la sua fica sempre più dilatata inizia a grondare, tra i suoi umori e la mia saliva.

Mi stacco da lei, che mi osserva vogliosa, massaggiandosi le sue tette sode.

Alzatomi in piedi, mi abbasso pantaloncini e boxer: la sua fica e i suoi gemiti mi hanno eccitato, e il mio cazzo si erge duo e pulsante

“mmmh, ora capisco perchè mia sorella ci ha perso la testa” mugola lei, leccandosi le labbra.

Si alza, mettendosi seduta al bordo del letto, davanti a me, che invece resto in piedi.

Le sue labbra rifatte baciano il mio cazzo, si avvolgono attorno alla cappella, e muove la testa avanti e indietro, scorrendo con le labbra lungo tutta la lunghezza dell’asta, leccando e baciando il mio cazzo.

Mi accarezza le palle, le tasta e massaggia mentre le sue guance s’incavano quando succhia, e si distacca solo per pochi istanti per riprendere fiato, durante i quali non smette di segarmi con l’altra mano.

“mmmh” succhia e lecca avidamente, frizionandolo con le labbra

“prendlo tra le tette” le propongo, e lei non se lo lascia ripetere.

Le sue tette rotonde e sode avvolgono il mio cazzo, gliele tengo io con le mani, strizzando i capezzoli con i polpastrelli, mentre ondeggio con il bacino.

Lei lascia colare un rivolo di saliva sulla punta del mio cazzo e in mezzo alle sue tette, mi abbraccia dai glutei, guidando le mie spinte, e tiene la lingua di fuori, allungandola per sfiorare la punta del mio cazzo.

“ti piacciono vero, tesoro?” mi domanda, “...scommetto che non vedi l’ora di schizzarle” continua, prima di tirare di nuovo fuori la lingua per leccare il mio cazzo umido

“si…” rispondo, la voce resa roca dal piacere, “...ma prima voglio fotterti per bene”

mi stacco da lei, con una spintarella la faccio stendere di nuovo a pancia in sù sul letto, le tengo le gambe divaricate afferrandola dal bacino, e sfrego la punta del cazzo contro il uo clitoride

“mmmmhhh sii, fammelo sentire, così” mi incita lei, ondeggiando il bacino.

Lei accarezza le sue grosse tette con una mano, con l’altra prende la mia asta, sfregandola contro le grandi labbra dilatate e umide della sua fica liscia.

“mmmh ho proprio bisogno di sentirlo dentro di me”

Tenendole il bacino sollevato, comincio a spingere, facendo entrare la cappella e ondeggiando avanti e indietro

“ohhh sii così, spingi!” mi incita lei. Le sue gambe si avvinghiano attorno al mio bacino, spinge il bacino all’unisono con me, infilando il mio cazzo in profondità ad ogni spinta.

La sua fica è calda e bagnata, e neppure io trattengo i gemiti di piacere.

Mi chino in avanti, le strizzo le tette, e inizio a spingere con più foga, uscendo fino alla cappella ed affondando dentro di lei fino a far impattare le palle contro la sua pelle.

“ahhh si! ancora! ancora!” grida lei.

Spingo sempre più forte, sempre più velocemente.

Lei solleva le gambe, tenendosi le cosce con le mani, le caviglie poggiate sulle mie spalle. Io la tengo dai fianchi, con il pollice le stuzzico il clitoride mentre spingo come una furia, penetrandola intensamente.

“ah! cazzo! si! così!” urla mia zia, tremando e dimenandosi, mentre l’orgasmo la travolge.

Ansima e trema, e io sento le pareti della sua fica contorcersi, quasi volessero risucchiare il mio cazzo dentro di lei.

Ansimo e rallento il ritmo delle mie spinte, sento di essere al limite.

Lei abbassa le gambe mentre mi sfilo, e un rivolo di umori cola giù dalla sua fica sulle cosce e sul materasso.

Salgo sul letto e mi posiziono a cavalcioni su di lei, sfregando il cazzo contro i suoi capezzoli

“mmhhh vieni tesoro, schizzami” risponde, ansimante

Prende il mio cazzo in mano, segandolo ferocemente; con l’altra mano si massaggia le tette, mugolando, mentre anch’io raggiungo l’apice, tra gemiti e sospiri.

“sborrami sulle tette, si, si, si!” gode, mentre il mio cazzo pulsa, stretto tra la sua mano e le sue tette.

Schizzi di sperma inondano il suo seno, e le arrivano fino in faccia, mentre lei continua a segarmi e si spalma la sborra sulle sue grosse tette rotonde, mugolando.

“mmmmhhh..” si passa la lingua sulle labbra, e poi si lecca le dita, mentre con l’altra mano spalma le ultime gocce attorno ai suoi capezzoli turgidi.

Avvicino il cazzo alla sua bocca, lei lo lecca e lo pulisce, continuando a spalmarsi la sborra sul petto con entrambe le mani, finchè non faccio un passo indietro e mi rialzo.

“fantastico, tesoro...” mugola mia zia, “...ora vado a farmi una doccia e darmi una sistemata, prima che arrivi tua madre. Immagino mi aiuterai a convincerla ad ospitarmi qui” mi dice mentre si alza lentamente dal letto, ed in tutta risposta la lascio andare dandole una sonora pacca sul sedere.

Tuttavia, mentre ci giriamo notiamo mio padre in piedi davanti alla camera da letto.

La sua camicia a mezze maniche è sbottonata sul suo ampio ventre, e dai pantaloncini spunta fuori il suo cazzo, semieretto, dal quale penzola una goccia di sborra, mentre il resto sembra essere finito sul pavimento. Si è segato guardandoci scopare!

“e questa chi è, la tua nuova fidanzata?” biascica con voce impastata, reinfilando, come niente fosse, il suo cazzo bagnato nelle mutande. Non ha riconosciuto sua cognata!?

è zia Marisa a prendere immediatamente l’iniziativa “ehm, esatto! Scusa se abbiamo fatto un po’ di trambusto! Ma avevamo così tanta voglia, eheh… Ma ora ho proprio bisogno del bagno!” e sgambetta via verso il bagno, senza che mio padre le tolga gli occhi di dosso finchè non chiude la porta.

Cerco di ignorare la sborra sul pavimento, e mi rivesto, facendo finta di nulla

“e bravo figliolo…” commenta lui, “...ti sei trovato proprio una bella figa. Forse un po’ vecchia per te, ma bella figa…” e mi lancia un’occhiata sospettosa “...ma dovresti scopare in camera tua, non qui dentro. E dimmi, perchè c’è quella valigia all’ingresso?”

“ahem… vorrebbe stare per un po’ da noi. Non ha un posto dove stare…”

“mh… parlane con tua madre, io esco a bere” e si allontana.

E ora come lo spiego a mamma?