Tu sei il diavolo
Capitolo 10 - La sindrome di Stoccolma (Epilogo)
Vittorio raccontò tutto, in fretta, col fiatone, con le lacrime agli occhi e tremando.
“Sei un pezzo di merda”, disse Delia, anche lei con le lacrime “dimmi perché dovremmo aiutarti adesso”.
Vittorio guardò la sorella con gli occhi spalancati, impallidì.
“Come sta adesso Giacomo?” domandò Cosimo.
“Non lo so, io…”
“Sei un vigliacco” sentenziò Stella, “sei anche scappato”.
“Ragazzi, ma siete impazziti?” fece Vittorio con il respiro che gli mancava “vi rendete conto che stiamo parlando di Giacomo?”
“E allora?” disse Cosimo “Giacomo è nostro amico e ci ha fatto godere tantissimo”.
“E anche tu ti sei fatto chiavare” aggiunse Stella “non è stata la più bella inculata che hai ricevuto?”
Vittorio si guardò intorno, non riusciva a capire come nessuno di loro fosse rimasto sano di mente.
“Dov’è adesso?” domandò Delia incazzata.
“A casa di suo padre. Armando avrà chiamato l’ambulanza, credo”.
“Sei un coglione, Vittorio”, disse Stella indignata.
“Ti rinnego come fratello, mi fai schifo” disse Delia. Scesero tutti insieme le scale, Vittorio con il capo chino, confuso.
Com’era possibile? Ora erano tutti dalla parte di Giacomo. Erano tutti completamente impazziti.
Cosimo e le ragazze si avviarono sotto la pioggia, verso casa di Giacomo, mentre Vittorio rimaneva immobile, davanti al portone.
Quando Cosimo e le due ragazze arrivarono, videro che davanti alla casa di Giacomo c’erano auto di polizia e l’ambulanza. Fuori, usciva a capo chino il signor Armando.
Cosimo gli andò incontro “Armando, dov’è Giacomo?”
Armando era confuso, scosse la testa “è sparito”.
“Ma come? Non stava con te?”
“Appena ho chiamato l’ambulanza è scappato via”.
“Non può essere lontano” disse uno degli agenti. I tre capirono che la situazione era grave e allora si misero alla ricerca di Giacomo per conto proprio, per tutta la notte, ma nulla da fare. Non si trovava da nessuna parte. Esausti, si fermarono a casa di Stella. La ragazza preparò un caffè a tutti perché non gli andava di dormire. E se Giacomo fosse morto da qualche parte mentre fuggiva? E se avessero trovato il suo corpo esanime? Erano al tavolo, a capo chino. D’un tratto udirono bussare alla porta.
Sobbalzarono. “Chi è?” domandarono e alzandosi andarono tutti verso la porta.
“Aprite!” una voce sconosciuta, strana, mezza maschile e mezza femminile, preoccupata.
Stella aprì la porta e vide Giacomo sotto le braccia di una donna alta e formosa. Era affannato e stanco.
“Entrate” disse subito Stella. Entrarono. “Io sono Tanya, un’amica di Giacomo. È venuto a casa mia a chiedermi aiuto, è stato da me per qualche settimana ma adesso non posso più ospitarlo perché non sarò più da sola…non è al sicuro qui da me”.
Fecero sedere Giacomo su una sedia.
“Ha bisogno di riposare. La ferita non è profonda per fortuna. L’ho medicato io. Sta bene, ma si deve riposare”.
Delia gli andò accanto con le lacrime agli occhi. Giacomo le sorrise “Delia, amore mio”. Si baciarono sulla bocca. “Vittorio…” disse Giacomo senza aggiungere nulla.
“L’ho rinnegato come fratello” l’assicurò Delia “e gli altri sono dalla nostra parte”. Giacomo annuì e non disse più nulla.
Poi rivolgendosi alla sua bellissima amica trans “Tanya, non te ne andare…resta un altro poco”.
“Delia, siedi su di me”.
“Cosa? No, non posso, sei ferito”.
Lui batté la mano due volte sulle proprie gambe, per ribadire ciò che aveva detto e far capire che non c’erano problemi.
Delia si sedette delicatamente su di lui, attenta a non fargli male e si accorse compiaciuta di ciò che sentiva dietro di sé “anche da ferito?” disse sorridendo.
Giacomo sorrise a sua volta “anche da ferito…”
“Ma adesso non ce la fai…”
“Sì, che ce la faccio, fosse anche l’ultima volta…”
Cosimo era lì a guardare la sua fidanzata seduta sulle gambe di un altro uomo. Stella si sedette, a sua volta, sulle gambe di suo fratello Cosimo.
“Tanya, vieni qui…”
Tanya si avvicinò, Giacomo le mise le mani sul pacco massaggiandoglielo. Aprì la zip, tirò fuori il cazzo della trans iniziò a masturbarla. Poi si allungò con la testa, la trans si avvicinò di più per non farlo sforzare e glielo prese in bocca, succhiandolo. Delia si abbassò, e tirando fuori il cazzo di Giacomo, iniziò a leccarglielo.
Cosimo, con la sorella sulle gambe, continuava a guardare la sua fidanzata che lo succhiava a Giacomo. Si eccitò e sua sorella lo notò. Stella si voltò, si abbassò a prenderglielo in bocca. Delia si alzò un attimo continuando a masturbare Giacomo e baciando in bocca Cosimo. Si riabbassò e baciò in bocca a Stella, leccandole il viso, che poi riprese subito a succhiare il cazzo del fratello.
Delia sedette sul cazzo di Giacomo facendosi inculare, mentre lui continuava a succhiare il cazzo della trans. Egli si fermò, avvicinò il volto di Delia al cazzo di Tanya. Delia lo prese in bocca e masturbò la bellissima trans. Cambiarono posizione e la trans chiavò Delia nella fica, mentre Giacomo continuava a incularla.
“Va tutto bene, Giacomo? Ce la fai?” domandò Tanya, preoccupandosi per la ferita.
“Sì, continuate…” rispose Giacomo, poi rivolgendosi verso la coppia incestuosa: “Stella, Cosimo, venite qua”. I due si avvicinarono.
“Cosimo, mettiti dietro a Tanya e prova a incularla, anche se la posizione è un po’ scomoda”. Cosimo, eccitato, allungò una gamba di lato, mantenendosi con le mani sulla sedia e provò a infilare il cazzo nel buco del culo della trans.
“Stella, tu mettiti sotto e lecca tutto ciò che riesci a leccare”.
Stella si mise dall’altra parte della sedia, infilandosi sotto e , con molta fatica, sollevando la testa, riusciva a leccare le palle degli uomini e della trans e la fica e il culo di Delia.
Dopo un po’ si liberarono da quelle posizioni scomode. Stella e Delia si inginocchiarono. Tanya, Cosimo e Giacomo erano in piedi con i cazzi duri puntati verso i volti delle due donne, le quali cominciarono a leccare e succhiare una volta un cazzo, una volta un altro, a turno. Delia succhiava il cazzo di Giacomo con devozione.
Stella afferrò il cazzo di Tanya e il cazzo del fratello con entrambe le mani masturbandoli e lavorando di bocca, ora all’una e ora all’altro.
Cosimo fece qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui: si inginocchiò insieme alle ragazze e succhiò il cazzo a Tanya e poi a Giacomo. Le ragazze sorridevano divertite e compiaciute. Cosimo mise del tutto da parte quella sciocca concezione della virilità, dell’orgoglio maschile e del maschio alfa e si girò puntando il culo verso i due cazzi. Prima lo inculò Tanya mentre Giacomo glielo metteva in bocca. Le ragazze presero a leccare ogni buco di culo che trovavano, sia quello dei due uomini, sia quello di Tanya e se lo leccavano anche tra di loro. Mentre lesbicavano, si leccavano la fica, le zizze, le cosce, i piedi, tutto. Si sputarono persino in bocca. Stella si mise sotto suo fratello e gli fece una pugnetta e un bucchino, mentre Delia le leccava la pucchiacca. Tanya e Giacomo si cambiarono di posto, così ora fu Giacomo a inculare Cosimo e Tanya a metterglielo in bocca. Durò poco. Perché ora Cosimo, che si sentiva il buco del culo bello largo e lui stesso si sentiva leggero, soddisfatto ed eccitato, volle chiavare un po’ con la sua fidanzata Delia. Stella invece si fece mettere il cazzo di Tanya nella fessa, baciandosi in bocca con la lingua. Dietro Tanya, a incularla, c’era Giacomo, il quale, subito smise e volle andare a mettere il cazzo in bocca a Stella.
“Guarda, Cosimo, oltre a chiavarmi la tua fidanzata, mi chiavo pure tua sorella, e persino te”.
“Sì, sì” esclamava Cosimo eccitato mentre fotteva la fica di Delia “chiaviamoci tutti insieme, sì”.
Giacomo smise di metterlo in bocca a Stella, la quale, con i suoi occhioni guardò il cazzo con un’espressione supplichevole e dispiaciuta, come se volesse continuare a succhiarlo, ma egli voleva in qualche modo umiliare l’amico e, avvicinandosi alla coppia, lo mise in bocca a Delia, mentre lei si faceva chiavare dal fidanzato.
“Adesso baciala in bocca” ordinò Giacomo togliendo il cazzo dalla bocca di Delia. Cosimo obbedì subito, succhiò le labbra della fidanzata, ci ficcò la lingua dentro, lei gli succhiò la lingua e Cosimo la chiavò più a fondo.
“Basta adesso” disse Delia, dolcemente “amore, fammi scopare da Giacomo, ti prego”.
Cosimo tolse lentamente il cazzo dalla fica della sua fidanzata e si fece una pugnetta guardando Giacomo che si buttava addosso a Delia, chiavandola nella fica ferocemente.
“Fai piano, attento alla tua ferita” disse Delia che però stava godendo tantissimo a essere sbattuta in quel modo.
Giacomo infatti emise un leggero gridolino di dolore e dovette rallentare. “Cosimo, leccami il buco del culo” ordinò all’amico. Cosimo si precipitò a leccare l’ano a Giacomo.
Ora Giacomo tirò fuori il cazzo dalla fica di Delia e ordinò a Cosimo di leccargliela e poi di fargli un pompino e una sega. Cosimo obbedì, leccando la fica alla sua fidanzata traditrice e succhiando il cazzo a Giacomo, masturbandolo. “Delia, fammi una bella sega con i piedi”. Delia alzò i suoi divini piedini e cominciò a sfregarli sul cazzo di Giacomo “Sì, brava, troia” commentò l’amante.
“Cosimo, vieni qui, lecca i piedi alla tua fidanzata e poi succhiami il cazzo”. Cosimo obbediva, senza dire nulla, le labbra gli tremavano per l’eccitazione.
“Basta” ordinò Giacomo. Puntò il cazzo verso l’amico e gli pisciò addosso. Delia, scoppiando a ridere sonoramente e meravigliosamente, con aria divertita, imitò il suo amante pisciando addosso al fidanzato “bevi” ordinò con autorità. Cosimo non si ribellò e obbedì bevendo il piscio della sua fidanzata e del suo amante. Eccitato, si prese il proprio cazzo in mano facendosi una pugnetta.
“Sarai il nostro schiavo, Cosimo!” rise Delia, mentre il suo ragazzo le puliva la fica con la lingua.
“Anche al mio uomo devi pulire il cazzo, Cosimo!” ordinò lei e Cosimo obbedì.
Intanto, Stella, che continuava a farsi chiavare in culo e nella fica da Tanya, si avvicinò al fratello e glielo prese in bocca.
“Chiavami” lo supplicò, mentre gli leccava il cazzo e Tanya la sbatteva in culo.
Cosimo la baciò in bocca e si mise in posizione per chiavarla nella fica e Tanya continuava a incularla.
“Sborratemi dentro, amori miei” supplicava Stella tutta eccitata, con la lingua di fuori “vi amo”. Dall’ultima volta che era stata sborrata nella fica, non era apparso ancora alcun sintomo di gravidanza.
Tanya e Cosimo aumentarono il ritmo.
“Ti amo, fratellino”.
“Ti amo, sorellina”.
Cosimo chiavò più forte, gridando e sborrando nella fica di sua sorella. Pochi secondi dopo, lo stesso fece Tanya, sborrandola nel buco del culo. La sborra le colò tra le cosce, sia da dietro che davanti. Cosimo e Tanya glielo leccarono. Poi Giacomo chiese loro di sputare un po’ della loro sborra in bocca a lui e a Delia. Loro lo fecero. Delia e Giacomo, a loro volta, se lo sputarono e se lo passarono di bocca in bocca. Anche se aveva già sborrato, Cosimo era ancora in preda alla perversione e riusciva ancora a fare di tutto, a differenza della settimana prima. Stella lo pisciò in bocca, poi, divertita, si fece pisciare in bocca dal fratello e da Tanya, che pisciò in bocca anche a Cosimo. Infine si sputarono anche in bocca. Ridevano e si divertivano. Stella ebbe l’idea di pisciare in bicchieri di spumante e far bere lì il fratello, Tanya e se stessa. Ne offrì anche a Delia e Giacomo, che accettarono, mentre continuavano a chiavare. Poi Giacomo invitò Tanya ad avvicinarsi e mettersi di spalle, così Giacomo le leccava il buco del culo, infilandoci la lingua dentro, passando poi a leccarle le palle e il cazzo. Nello stesso tempo, chiavava ancora Delia, che era già venuta grazie alle prestazioni di Giacomo, brutto e grasso, ma bravissimo a fottere.
“Mettimelo in culo, Tanya” ordinò. La bellissima trans, nonostante avesse già sborrato, inculò Giacomo, mentre questo era ancora dentro la bellissima Delia. Il ritmo aumentava sia da Tanya che inculava Giacomo, sia da Giacomo che fotteva Delia.
Cosimo aveva sua sorella sulle gambe, la baciava in bocca e la stringeva a sé con amore ed entrambi osservavano il trio che chiavava.
“Ah, sì, ah, sì, sì, sì, sì” gridava Giacomo sempre più forte, finché, grazie all’eccitazione provocata nella prostata dal cazzo di Tanya e a quella provocata dal cazzo nella fica di Delia, infine, sborrò a fiotti.
“Oh no, di nuovo!” protestò Delia.
“Che significa di nuovo?” domandò Cosimo, confuso.
“Niente” disse Delia.
Giacomo rise “le sborrai nella fica già anni fa, la misi incinta e dovette abortire”.
“Non dovevi dirglielo, scemo…”
“Ma che ce ne frega, amore” disse baciandola in bocca.
Cosimo sembrò esserci rimasto un po’ male, ma si accorse che non gli importava più di tanto. Tutti insieme, Tanya, Cosimo, Stella, Giacomo e Delia, si infilarono nel letto matrimoniale, coccolandosi e immaginandosi che quella sarebbe stata la loro nuova vita, dimentichi di tutto, della polizia che li cercava e di ogni problema del “mondo esterno”. Si addormentarono, mentre cominciava ad albeggiare.
D’un tratto, Cosimo si svegliò sentendo uno strano odore. Era un odore di fumo, odore di bruciato. Si alzò e andò a cercare da dove provenisse. Si accorse a un certo punto che la casa cominciava a essere avvolta dalle fiamme. Gridò “Al fuoco, al fuoco” svegliando gli altri. Cercarono in tutti i modi di spegnere l’incendio, ma era indomabile e la casa fu circondata dalle fiamme, sempre più vive, sempre più alte. Si udivano le loro grida di sofferenza, tra lo scricchiolio dei pezzi che cadevano bruciati e soffocavano le loro voci, poi i loro corpi.
Fuori, con il capo chino coperto dal cappuccio, le braccia abbassate e i pugni stretti, si trovava Vittorio De Rosa, con i vestiti illuminati dalle fiamme e una tanica di benzina vuota.
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