Farsi una famiglia

Capitolo 5 - Farsi una famiglia 5 Felice conclusione

geniodirazza
2 days ago

Farsi una famiglia 5

Nell’ambito del mio lavoro, mi capitava spesso di trovarmi a rispondere ad inviti per lo meno stravaganti; era successo proprio la sera che, a Madrid, ero andato alla festa di un giovane stilista ed avevo incontrato Vittoria; stavolta l’invito era in una casa in collina, nei pressi della città, per una cena riservata a pochi intimi; chiamammo una babysitter per il bambino, che ormai contava quattro mesi, e ci andammo io, Vittoria e sua madre Nilde.

L’obiettivo era discutere un progetto di lavoro di grossa entità a cui mi avevano chiesto di partecipare associandomi all’impresa che lo aveva progettato; era per un villaggio turistico a Bali che mi intrigava per le enormi possibilità che offriva; non conoscevo l’anfitrione e neppure capivo come fosse arrivato ad individuarmi; comunque, ero animato delle migliori intenzioni perché la cosa mi appariva assai interessante in prospettiva.

Parcheggiammo in un viale alberato e bussammo al portone d’ingresso della residenza; all’apertura a scatto, entrammo in una vasta sala con eleganti mobili per lo più bassi; su un tavolino, notai immediatamente una grossa foto con vari personaggi; a destra del gruppo, spiccava Vittoria, un poco più giovane, con accanto uno skipper, si vedeva dalla tenuta, che ricordavo vagamente di avere intravisto sfarfalleggiare intorno alla modella la sera della festa a Madrid.

Chiesi a Vittoria, senza indicare la foto, se Bali le suggeriva qualcosa da dirmi; mi guardò quasi stupita; entrò una coppia di persone mature e per poco non ci venne un colpo quando riconoscemmo, nella donna, Rina, la nonna di Vittoria; il maschio che l’accompagnava mi risultava conosciuto ma l’avevo notato al centro della foto; guardai con intenzione mia moglie; ebbe un sobbalzo, ma si riprese immediatamente e si atteggiò a cortesia.

“Rina, che diavolo ci fai qui?”

Lui si era affrettato prendere la foto e a portarla via, cambiando all’improvviso direzione.

“Perché ti meravigli, Vittoria? Non mi avevi detto tu stessa, di cercarmi un amante dell’età giusta? Armando è il mio amore.”

Rientrò il suo amico e la andò a stringere; ci guardammo un po’ sorpresi.

“Bene; è per questo che ci hai invitato a cena qui?”

“No; è Armando che deve parlarti del progetto di un centro turistico a Bali.”

“Beh, io non ti conoscevo ma avevamo già avuto contatti per via della mia industria di costruzioni; avevo parlato ad alcuni amici del mio progetto per Bali e mi avevano fatto il tuo nome come procacciatore di azionisti per creare la società … “

Gli chiesi se l’amico che gli aveva parlato di me era lo stilista madrileno; confermò; tornai a guardare Vittoria ma non batté ciglio; gli chiesi se c’entrasse anche un giovane ed aitante skipper; esitò molto poi esplose.

“Si, c’entra anche John, l’ex ragazzo di tua moglie … “

Rimasero tutti sbalorditi; Vittoria abbassò lo sguardo.

“Rina, prima che questo colloquio vada avanti, portati da un’altra parte il tuo amore; andate anche a copulare; ci vediamo tra un’oretta … “

“Elio, aspetta; non prendere cappello;forse la cosa si spiega più semplicemente di come tu adesso la vedi; anch’io sono rimasta affascinata dal progetto … “

“Rina, l’ho visto, il suo progetto; e non mi dispiace; ma qui sono altre le cose da chiarire.”

Si allontanarono e Vittoria partì all’assalto.

“Io non ti ho chiesto delle tue storie prima di me; tu non mi hai chiesto delle mie; hai visto bene che quella sera ero con John, quando ti ho avvicinato ed è nato tutto … “

“Non ti sto contestando il tuo passato; quello che mi interessa è il presente; tuo nonno mi rifilò il bidone di una moglie che non sapeva cosa fosse il sesso e mi trovai con un matrimonio fallimentare; tua madre mi ha frodato letteralmente con una figlia non mia alla quale per venti anni ho pagato la sopravvivenza; perché dovrei credere che tu, la terza generazione, non voglia rifilarmi un altro bidone?

Ti ho chiesto fino a due minuti fa se avevi qualcosa da dirmi; anche se l’idiota l’ha nascosta, ho visto la foto di Bali con te, John e Armando; avete fatto finta di non conoscervi; non è stata una presa per i fondelli? Cosa avete da nascondere? Perché non hai parlato quando eri in tempo? Capisci che stai per comportarti esattamente come tuo nonno e come tua madre? Ti rendi conto che mi hai imposto tirannicamente che devo amare certe donne che tu hai deciso? Sono il tuo zerbino?

E, in conseguenza, il quesito più grave è quello che riguarda tuo figlio; domani faccio gli esami del DNA perché voglio la certezza che stavolta, se pago, lo faccio per mio figlio e non per un altro individuo.”

“QUESTO NON DEVI NEMMENO PENSARLO; è nostro figlio; è mio ed è tuo; ti ho nascosto certe cose perché non abbiamo mai parlato del nostro passato; ma da quando ti ho incontrato ho vissuto solo con te e per te; ora farò lo stesso per mio figlio, se decidi di andartene per gelosia retroattiva; ma sarà per un figlio che è mio e tuo; tu sei il padre; vi amo tutti e due con tutte le mie forze e non accetto che tu abbia dubbi; fatteli sciogliere per legge, perché è giusto.

Ma vivi con me e con lui; non far crescere nostro figlio da solo, come ho dovuto fare io!”

“Non sto mettendo in discussione il passato e neppure il presente; non mi interessa cosa fossi e cosa facessi prima di incontrarmi; sono convinto che mi ami veramente; ma poiché chi si è scottato con l’acqua calda teme anche l’acqua fredda, adesso mi farai il favore di non costringermi a chiedere in tribunale la prova di paternità; a quel punto, il matrimonio sarebbe già andato a rotoli; ti chiedo di fare gli esami insieme, concordi, perché qualunque dubbio sia fugato.

Per quanto riguarda le colpe, una ce l’hai ed è gravissima; hai voluto impormi il tuo controllo anche sul sesso; hai preteso di farmi amare chi volevi tu; accettavi di essere tradita ma solo con tua madre e con tua nonna; come minimo, è stata una mortificazione alla mia libertà di arbitrio e di giudizio; questo non lo potresti contestare mai e in nessun modo.”

“Dici una cosa vera chiamandola con un nome falso; domani faremo i test e tu saprai che mio figlio è anche e unicamente tuo figlio; non esiste dubbio possibile; ti ho costretto a dimostrarmi devozione, è vero; ma quello che tu consideri limitazione di libertà è proprio questo, la richiesta di una devozione totale; ho una brutta storia, alle spalle, più di quello che tu stai immaginando, forse, ed ho sofferto molto i tradimenti.

Anche lo skipper che tanto ti ossessiona, quell’imbecille senza nerbo che piantai in asso quella sera per andare via con te, perché mi ero innamorata; non mi chiedere come o perché ma uscii da quell’edificio che già ti amavo; lo sai poi com’è andata; anche quell’imbecille, quella sera, mi dimostrò quanto fosse difficile avere la fedeltà di un uomo; per questo, ti ho sottoposto a quelle prove che non ti sono affatto dispiaciute, per quel che mi risulta.

Non mi sto giustificando; ho commesso un errore ma avevo bisogno di verificare che ero adorata persino da te che lo fai ogni momento; se ti va, perdonami; se non te la senti, possiamo rompere un matrimonio che ancora sa di nuovo; non ti ho chiesto molto, solo di amare due donne che amo anch’io; se ne senti il bisogno, prenditi tutta la libertà che vuoi; mi dedicherò a nostro figlio e ti lascerò in pace, sia che tu voglia restare con noi sia che voglia scappare ancora in Sudamerica.

Non ho voluto offenderti, né quando ti ho taciuto il mio passato né quando ti ho chiesto di entrare nel cuore della mia vita e prenderti con me l’amore delle donne che amo; se è stato un eccesso di possesso, te ne chiedo perdono; se non te la senti di passarci sopra, ti chiedo solo di non condannare nostro figlio a una distanza che a me ha fatto troppo male e che mi ha indotto ad errori che avrei dovuto e voluto evitare.”

“Vittoria, non sto cercando di analizzare il pelo della lana per giudicare se è caprina; mi trovo di fronte ad una realtà stravolgente e devo fare chiarezza; so che il figlio è nostro; ma ora ho bisogno di leggerlo nelle carte; non voglio rompere nessun matrimonio, ma voglio essere convinto fino in fondo che non è la mia prigione, solo la mia casa. Vorrei anche sapere che cosa c’entrate tu e il tuo ex fidanzato con questa storia di Bali; anche di questo non mi hai detto niente, eppure sapevi che esisteva questa trattativa … “

“Senti, amore mio, quello che tu chiami ex fidanzato è una conoscenza di una sera, se vuoi essere brutale, di una copula occasionale in un sito affascinante come Bali; ci ero capitata per caso, con amiche, e mi ero trovata nella foto e a letto con lo skipper; poi sono ‘scappata’, prima da te, poi con te; da allora non ho chiesto e non ho saputo più niente; il passato l’ho cancellato; Armando era ed è solo un ambizioso con qualche soldo e questo enorme progetto.

Non ho capito come Rina ci sia finita in braccio e che progetti stiano facendo; so che John e lo stilista avevano qualche vaga idea su una struttura turistica, ma erano sogni vaghi che solo qui stanno diventando possibili realtà; del tuo coinvolgimento avevo vaghe idee e speravo che non crescessero; se non riesci a capire, la paura e la vergogna mi hanno bloccato; sapevo di essermi comportata male con te, ma non nello specifico, per l’altro discorso; e sono rimasta paralizzata.”

“Vittoria paralizzata dalla vergogna! Lo scriviamo nelle storie della civiltà? Sto scherzando, anche se sono incavolato nero con te; e non mi passerà così presto; adesso aspettiamo che questi finiscano di fare sesso e poi parleremo di questo folle progetto.”

“Elio, non interferisco mai col tuo lavoro; ma questa che ti sembra una stupida utopia, se la prende in mano uno come te diventa un grande progetto; l’hai studiata?”

“Amore mio grandissimo e in questo momento da riempire di schiaffi, ho visto che è un progetto enorme; so anche come svilupparlo e realizzarlo; devo capire chi saranno i giocatori e con quali ruoli; con le tue copule occasionali non voglio averci mai a che fare, per essere chiari; quindi, quando vedrai all’orizzonte amori passati, avvertimi che viro di bordo.”

“Vale per le persone o anche per situazioni, luoghi, stati d’animo?”

“Non prendermi il giro o te lo tiro sul serio uno scapaccione da non farti sedere per ore; adesso e qui, parliamo di persone; a casa, se ti va, parliamo anche del resto e dei rischi che corriamo entrambi in certi posti e con certe emozioni.”

“Quindi, torniamo a casa insieme, parliamo insieme e ci prendiamo a schiaffi, se necessario?”

“Però il test lo voglio fare lo stesso, per scrupolo.”

“Potrei ritenerla un’offesa alla mia lealtà; ma visto che hai da recriminare su altro e non lo fai, non recrimino neppure io!”

Quando i due rientrarono, eravamo più rilassati; loro dovevano averci dato dentro, a giudicare dalle occhiaie.

“Rina, mi spieghi allora perché mi hai invitato qui stasera?”

“Per la verità, lei mi ha solo detto che sei il marito della nipote ed ex marito della figlia; non avrei mai pensato che la tua attuale moglie fosse Vittoria … “

“Lascia il gossip ai circoli di dame oziose; entra nei particolari.”

“Beh, è semplice, due estati fa eravamo in vacanza a Bali e qualcuno osservò che se avessi progettato un villaggio turistico in quella baia che si vede nella foto che ho portato via, avrei fatto un affare miliardario; ho cercato gente disposta a tentare l’avventura, ma da solo non riesco a trovare nessuno disposto … “

“E allora?”

Fu Rina ad intervenire, quasi spazientita.

“Come, e allora? Allora tu sei un mezzo genio, a detta di tutti, a risolvere casi come questo; pare che, se spremi il letame, riesci a ricavarne oro; sei in grado di trovare un mezzo milione di dollari per questo progetto?”

“Rina, perché ti scaldi? Che interesse hai tu in questa cosa? Se me lo avessi detto qualche mese fa, non facevamo una certa operazione e ti proponevo come prima socia; a questo punto, non so che ruolo tu possa avere.”

“Vittoria, ma che gli hai fatto di male che è diventato velenoso come una tarantola? Dov’è il mio amatissimo Elio? Senti, stizzoso e nervosissimo marito di mia nipote, abbiamo già chiarito che Armando è il mio amore; io voglio andarci a vivere, in quel villaggio turistico, se non in maniera fissa, almeno per gran parte dell’anno; e voglio godermi lì gli anni che mi restano.

Ti basta come motivazione o hai bisogno di altro?”

“Immagino che per te il costo non sia un problema, allora; sono l’amore e la vita che ti allettano; quindi sei disposta a pagare qualunque prezzo.”

“Lo hai detto figliolo; mi hai insegnato a volare? Lasciami fare il mio volo, anche di un solo giorno come una bella farfalla.”

“Perfetto; la nonna è a posto; adesso vediamo il suo principe azzurro. Tu che percentuale di azioni pensi di coprire?”

“Io, prima di ogni altra cosa, sono in grado di garantire la realizzazione concreta del villaggio; la mia azienda è specializzata in lavori di grande edilizia in cemento, vetro, ferro e tutti gli altri materiali necessari; se guardi i preventivi di spesa, questa parte arriva a coprire un venti per cento del totale; a te volevo chiedere se aggregare gli amici di Madrid e cercare i rimanenti.”

“Elio, guarda che per amici di Madrid intende anche lo skipper … “

“Vittoria; fin qui ci arrivano anche i bambini; tu hai interesse a questo progetto?”

“Per il futuro di nostro figlio, sarebbe una garanzia di grande rilevanza; per me sarebbe la certezza di avere un piccolo paradiso dove portare il mio amore a realizzarsi.”

“Con chi?”

“Con te, con nostro figlio, con mia nonna … ti pare poco?”

“Te la senti di arrischiare un patrimonio in questa avventura?”

“Con te, per nostro figlio? Anche se dovessi rimetterci fino all’ultimo centesimo!”

“Quindi il problema sarebbe farsi carico di una pazzia e credere che sia una prospettiva … “

“Se te lo chiedesse nostro figlio, che gli diresti?”

“Che suo padre è così folle che si butta anche nel Grand Canyon senza paracadute, se è necessario.”

“E quindi?”

“Armando, stammi a sentire; capisco che giochi a fare il furbo; tu non tiri fuori un centesimo ma entri per il 20 % nel progetto; la tua compagna, ormai è chiaro che questo è, ci entra per un altro 20 % che sua nipote ricava dal patrimonio che le è stato donato, in particolare da quei conti privati di cui nessuno sa niente; nostro figlio si prende il 60 % a metà tra il capitale materno e quello paterno.

Cara Vittoria, tu attingi dal conto privato il capitale per nonna Rina, che si impegna a gestire il villaggio passandoci almeno sei mesi all’anno, anche a tratti e in periodi diversi; rischi il 30 % del tuo e io ci metto il 30 %; la maggioranza andrà a nostro figlio, ma ne saremo responsabili, congiuntamente, fino alla maggiore età. Poi comanderà lui; e speriamo che ne sia in grado; se ti sta bene, trasferiamo anche noi per molti mesi all’anno la nostra residenza in paradiso. Ti sta bene?”

“Io, tu e nostro figlio?”

“Noi tre e l’altro mio grande amore che non lascio più da sola tra i lupi … “

“Hai un grande amore a me sconosciuto?”

“Ce l’avevo già molto prima che tu nascessi; ora che l’ho ritrovato, non aspetto il tuo ordine; me lo riprendo e, a costo di renderla schiava come un’ebrea in Egitto, la tengo stretta a me, a sua figlia e a suo nipote.”

“Oh, mio dio, Elio, stai pensando di portare anche me; ma io non ho nessun diritto e nessuna partecipazione …. “

“Hai quella di tua figlia, quella di tuo nipote; in cambio, ci metti una sola cosa, l’amore. Te la senti?”

“Hai bisogno che ti risponda? Vuoi che io sia, in un paradiso terrestre, la nonna di mio nipote, la madre di mia figlia e l’amante non segreta del mio ex marito?”

“La famiglia aperta; è questo che ti propongo. Ci stai?”

“Quando cominci a farmi fare l’amore, totalmente, con tutto te stesso, senza l’ombra di Vittoria?”

“Appena possibile. Armando, io mi porto le carte e muovo le pedine giuste per assicurare i capitali; tu comincia a far fare i lavori; in tre mesi il villaggio deve essere visibile; poi decideremo come e quando inaugurarlo.”

“I tempi saranno rispettati; dirigerò personalmente i lavori e Rina starà con me.”

“ … Aldo permettendo. Rina, come ti regoli con lui?”

“Sai dov’è adesso? In un privè in cerca di giovani vagine ben logorate per tentare di sentirsi ancora valido … “

“Scommetto che è il ‘Paradise’.”

“Perché sei così sicuro’”

“Perché è una di quelle attività produttive che, inconsciamente, contribuiranno a fare sì che questa mia utopia diventi sogno e poi realtà.”

“Non ti capisco; ma mi fido di te.”

“Nonna, sta dicendoti che la proprietà del privè gioca coi soldini all’estero e con l’evasione, che lui li favorisce speculandoci; quindi, proprio come hai detto tu, ricava oro da quel letame.”

“Sei ben immerso in quel fango.”

“Qualcuno ti ha detto che aspiro alla santità? Gli speculatori sono i maggiori benefattori delle follie; poi toccherà agli ‘amici madrileni’ e lì sarò spietato, non per vendetta ma perché finora ho fatto prevalere l’amicizia.”

“Elio, ti prego, non t’incattivire per cose che non meritano … “

“Vittoria, ho trattato certi personaggi come amici; mi accorgo che non lo sono; applico a loro le tariffe che pagano gli evasori.”

“Spero solo che sia l’amore a guidarti, non il rancore.”

“Amore mio, è il momento di fissare i paletti; se non vuoi che il progetto fallisca, domani comincia il mio lavoro per recuperare in fretta i capitali; è un’emorragia insopportabile che io posso affrontare, anche perché, tra poco, ci sarà un gran giro di soldi; per questo, non posso fare a meno di intensificare il mio lavoro e farlo pagare al meglio; l’unica cosa che ti dicevo è che potrebbe capitarmi di ’alzare il prezzo’ a nuovi e vecchi amici, tuoi e miei; mi turberebbe se te ne sentissi offesa.

Se invece l’amore a cui ti riferisci è il sentimento che tiene unita la nostra famiglia e soprattutto me e te, siamo in grado di superare gli screzi, per gravi che possano essere; noi adesso ceniamo, torniamo a casa e io dormo con Nilde, perché ne ho davvero voglia; domani chiariamo anche la faccenda del DNA e sappiamo che il cielo tornerà azzurro … ”

“Elio, io non ci sto; se vuoi fare l’amore con me per far pagare a tua moglie un errore, non posso accettarlo.”

“Vittoria, se io fossi teso per il lavoro, che cosa mi consiglieresti?”

“Ti obbligherei a fare l’amore; so che ti scarica.”

“Visto che la causa del mio malessere sei tu, cosa mi consigli?”

“Il rimedio Nilde è il più opportuno per te; ma anche per me, credimi; l’altra stupidità che ho commesso è stato non valutare che se decidi di tradirmi non è tiranneggiando che te lo impedisco, ma favorendo il tuo amore, sempre.”

“Aggiungici che Rina mi ha appena scaricato … “

“Se davvero Vittoria è concorde, sono felice di stare sveglia con te, non certo di dormire. Una sola cosa è terribilmente vera; tu e mia figlia siete perfettamente affiatati; anche quando vi massacrate, lo fate in armonia, direi quasi con garbo e con stile … ”

“Mamma, se dici ancora una volta che hai sbagliato a non riconoscere l’amore, ti graffio; pensa che stasera te lo godrai, quell’amore; e che io ne sarò felice con te.”

Sembra quasi che la nostra barca abbia preso la giusta rotta, il vento opportuno e la facilità di manovra; Rina si ‘abbarbica’ al suo costruttore ed è accanto a lui mentre vanno avanti i lavori per quello che sarà il nostro capolavoro; Giovanni cresce sano, forte e bello; Vittoria ha ripreso il suo grande vigore e controlla la casa da vera dominatrice, anche se è rimasta scossa dal mio rimprovero, proprio non riesce a fare a meno di scegliere per tutto, di decidere con autorità.

Io e Nilde abbiamo trovato in qualche angolo, nascosto, un grande amore che non abbiamo saputo né vivere né dimostrare; abbiamo tutti e due poco più di quarant’anni, siamo decisamente benestanti se non ricchi; lei non ha nessun problema con un marito, quasi solo sulla carta, perché si ignorano decisamente e senza rancori; mia moglie ama sua madre forse più di me e non le nega niente; la voglia e il desiderio, per la madre e per la figlia, non mi mancano mai.

Riusciamo a realizzare l’ipotesi assurda della famiglia allargata ed io dormo quasi indifferentemente con l’una, con l’altra o con tutte e due, preoccupandomi solo di non eccedere per non logorarmi.

Linea Erotica Z