Culattone per il Bull
Capitolo 4 - Mi apre il culo e mi chiama Maria
Ero turbato mi sembrava tutto poco chiaro, se era un gioco erotico era purtroppo eccitante; mi faceva sentire femmina e indifesa, sottomessa ed eccitata, senza volontà se non quella di dare piacere fisico estremo a quel ragazzo. Baciai il suo cazzo duro e dritto come un bastone e iniziai a fargli un pompino, con la ferma convinzione di dargli il meglio don la mia bocca, esperta per lui.
Dopo pochi istanti mi bloccò, mi fece stendere sul divano, con la testa pensolante da un bracciolo. Lui girò intorno e capii cosa voleva: la mia bocca e la mia gola erano a favore di una penetrazione completa e profonda… la mia bocca diventava una fessa e lui l’avrebbe chiavata… fu una cosa che mi fece sballare, ancor di più il senso di impotenza quando il mio uomo lo ficcava tutto e poi si bloccava in me. Non potevo respirare in alcun modo, la lunghezza e la grossezza del suo pene bloccavano persino l’aria che entrava dal naso. Non avevo mai provato niente di così travolgente e umiliante, lui aveva potere di vita o di morte sul mio essere. Ero immobile e indifeso in balia del cazzo.
- Allora, bocchinara, che decidi? Lo hai capito che adesso sei mia? Solo convincendo la tua mogliettina a prendere il tuo posto potrai sfuggire al mio dominio totale… da oggi tu sei Maria, la mia femmina disposta a tutto… cosa decidi?
Possiamo finirla qui e non vederci mai più oppure… continuare se tu accetti il ruolo di farmi da donna. Attenta, non sto scherzando, se accetti non potrei mai ribellarti, sarai la mia schiava e se disobbedisci verrai anche punita, hai capito Maria?
E per rincarar la dose si abbassò e me lo rimise tutto in bocca.
Ero sua completamente, non ero in grado di ragionare, ero pazza di quel cazzo, dei suoi ordini perentori, della sua determinazione a sottomettermi come femmina vera e così, sicuramente troppo superficialmente, accettai.
Lui, quasi ispirato e gioioso per quella vittoria, mi chiavo realmente con cura e mi sborrò totalmente in gola, come fosse dentro a una vera vagina. Ero annullato come persona, solo un buco ben lubrificato atto a ricevere il liquido seminale di quel grosso pescione.
Ci calmammo, ci rilassammo un po’ sul divano, avrei voluto chiedere, discutere forse quanto appena concordato ma non me la sentivo. L’uso troppo estremo delle mie cavità mi aveva mortificato e la sensazione di fastidio, quasi di dolore, che provavo tra le tonsille era nuova, orribile, ma mi mandava in visibilio era la testimonianza che avevo fatto il bucchino a un maschio, mi era piaciuto e persino le amare conseguenze erano fonte di piacere irresistibile.
Il mio ragazzo si alzò e bloccò il suo cellulare all’asta di una lampada che poi accese, inoltre fece entrare altra luce da un finestra. Quella forte illuminazione rappresentò un po’ una doccia fredda per me, d’un tratto tutta la mia novella femminilità, il mio abbigliamento osceno da donna “in tiro”, sembravano definitivamente a nudo, e poi realizzai che lui si apprestava a prendere delle immagini di me, ormai del tutto troia e vestito da femminella.
Ero impreparato al vicolo cieco e pericoloso in cui mi stavo cacciando. Non avevo mai ragionato così riguardo alla mia bisessualità, e il giochetto del trasformarmi in una signora in lingerie non credevo mi potesse mai coinvolgere. Quando avevo indossato calze di seta e intimo di pizzo mi ero sentito un po’ “ubriaco” tra il gioco e il ridicolo… non pensavo certo che vestirmi da femmina, una volta davanti al maschio, che ormai era diventato il “dominante” per me potesse deformare addirittura il mio modo di pensare e di “sentire”, facendomi godere profondamente di essere una checca senza speranza… una che godeva allo stesso modo sia ad essere inculata o schiaffeggiata o semplicemente esibita come zoccola.
E così, amica mia, lasciai che tutto accadesse, incapace di qualsiasi ribellione: ero sua, gli appartenevo e ne ero felicissima!
Lui mi fotografo in varie pose, io obbedivo senza volontà ai suoi comandi, finché poi iniziò a registrare un video nel quale, in bella mostra e senza mascherine, io lo prendevo in bocca sul divano; poco dopo iniziò a incularmi senza troppi convenevoli, usando solo lo sputo per inumidire il buco. Me lo mise dietro tutto, in varie posizioni, tutte però nelle quali io, il novello “recchione”, ero perfettamente riconoscibile e deflorato.
Come in tutte le scopate che si rispettino, al momento dell’acme me lo tolse dal culo e mi venne addosso, sburrandomi sul petto, sul viso e tra i capelli, me lo ficcò in bocca affinché succhiando lo detergessi completamente… poi fece il porco fino in fondo…
- Scendi dal divano, inginocchiati! –ordinò.
Lo feci senza chiedermi cosa volesse farmi. E fu allora che lui me lo piazzò davanti alla bocca semiaperta e mi pisciò, in faccia, sulle labbra e anche in gola. Fui io stesso, benché avvilito da quella pratica mai osata, mi preoccupavo dell’orina che finiva a terra e schizzava sul divano, così. come fossi il suo cesso umano, bevvi il piscio caldo del mio amante.
Come al solito perse ogni interesse per me, si vestì e se ne andò, lasciandomi costernato e pentito di ogni maledetta azione. Ma la femminilità in me era esplosa troppo velocemente, pensare a tutto quanto era successo mi eccitava. MI stesi sul pavimento sporco di lui e mi feci una sega, tra la goduria e la melanconia, sburrai nelle mutandine di mia moglie provando emozioni mai conosciute.
Ecco tutto, amica mia, ci sono stati altri tre incontri da allora, ed io in quei giorni mi trasformo in trans a tutti gli effetti. Mi sto abituando al nuovo ruolo e credo che comunque da un po’ qualcosa di strano traspare, perché mia moglie a volte mi osserva più attentamente del solito, sembra intuire le ombre che circondano le mie avventure con il suo ex amante.
Lui non mi sembra il tipo da ricatti o cattive azioni, per il momento si accontenta di trovarmi, per poi trattarmi, come la sua amante completamente femmina, mi parla al femminile, mi dice già prima come mi devo abbigliare esternando delle fantasie che nemmeno potevo immaginare di rivestire… insomma: gioca con me e credo che ormai ci abbia preso gusto. Ho la convinzione che, all’instaurarsi così strano e particolare, un maschio con tendenze come le mie non aspetti altro che farsi sottomettere, schiavizzare, dal suo uomo. Quando sono con lui mi sento estremamente femmina, non dico di esserne innamorata… ma adoro farlo felice e assecondare il suo piacere e, in qualche caso le sue perversioni nascoste.
Giochiamo anche con dildo e vibratori, che io acquisto su suo ordine e che poi vengono adoperati prettamente su di me.
Abbiamo anche sperimentato un po’ di sadismo perché lui voleva provare cosa si prova a frustare, pungere e scottare la propria “partner”, non mi è dispiaciuto anche se, dai nostri incontri, esco sempre dolorante, malconcia e con la pancia in subbuglio: sia per lo sperma e il piscio ingurgitato che per le sburrate prese nel culo.
- Maria, sai a che gioco voglio giocare le prossime volte, - mi ha detto al nostro ultimo incontro – voglio che compri l’attrezzatura per il clistere, voglio vedere cosa si prova. Poi, un’altra volta, voglio che usciamo insieme, mentre tu tieni nel culo un vibratore che io comando col telefonino.
Tra i sogni che ha accarezzato, spero solo a parole, c’è anche quello di farmi prostituire come trans e di farmi pagare per le mie prestazioni, tipo puttana di strada. Ecco, Giovanna: ho creato un “mostro”? Credo proprio di sì ma ormai è troppo tardi, sono completamente alla sua mercé e poi… ci sono le foto e i video: una volta pubblicati o inviati a mia moglie oe a qualcuno che mi conosce rappresenterebbero la mia rovina sociale!
Dimenticavo, l’ho anche pagato, a volte, mi ha chiesto 100 euro a “botta”, per non parlare di qualche regalo e del rimborso continuo di ogni spesa da lui sostenuta per tenermi come sua troia puttana.
Ciao… per ora. “Maria”
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