Escort e gigolò!
Capitolo 2 - Una risorsa preziosa

«Amore mio, dovresti solo lasciarti andare. La deflorazione in sé e per sé è questione di un attimo, un lieve dolore, a volte, seguito da una piccola perdita di sangue, ma, subito dopo, inizia il piacere. Come ti ho detto ci sono persone che per quell'attimo, per violare la prima volta una figa, sono disposte a pagare cifre incredibili. Sarebbe davvero un ottimo inizio per la tua carriera. Inizieresti la tua carriera da escort, in una maniera davvero speciale!»
Guardo mio padre e, dentro di me, percepisco che voglio fare questa cosa.
«Papà, lo voglio fare! Non so come e quando questa cosa potrà avvenire, ma... dai, papà, facciamola! Però devi promettermi che tu mi sarai vicino. Non voglio farla da sola. So già che mi vergognerò moltissimo a farmi vedere da qualcuno che, magari poi, incontrerò di nuovo, casualmente; ogni volta che mi guarderà, penserà che sono una "puttana". Però lo voglio fare. Voglio vendere la mia verginità, per poi diventare escort, come te e mio fratello!»
Mi abbraccia forte e mi bacia in bocca. Poi mi sorride e mi dice, che posso star tranquilla.
«Amore mio, stai tranquilla, che io sarò sempre al tuo fianco. Provvedo io a organizzare tutta la cosa e, in più, aggiungo che ti farò indossare una mascherina, che coprirà il tuo volto, così nessuno saprà chi sei.»
Lo bacio con vera passione. La sua lingua si infila nella mia bocca e fa in modo da insegnarmi a farla roteare con la mia; il bacio che ne segue è qualcosa di molto eccitante. Sposto la mano verso il basso, e sento ancora il suo membro duro e grosso; così scivolo ancor giù con la faccia e prendo di nuovo a succhiarlo, come avevo fatto poco prima. Mi eccito in una maniera pazzesca, lui si sdraia e poi mi trascina sopra di sé; fa mettere la mia patatina con lo spacco proprio schiacciato contro quel grosso fallo che mi piacerebbe tanto poter accogliere dentro.
«Amore, muoviti avanti e indietro, sopra di esso e comincia a provare la bellissima sensazione che può donare un membro che schiaccia il tuo clitoride!»
Muovo il mio corpo come mi dice lui. Ho subito due orgasmi devastanti, che mi fanno impazzire. Mentre sto andando incontro al secondo orgasmo, per un attimo son tentata di prendere quel membro e farlo scivolare tutto dentro la mia fighetta, ma lui se ne rende conto e mi mette di lato, poi si tuffa con la sua faccia tra le mie cosce; prende a leccare il miele che sgorga dal mio ventre, mentre io mi trovo, per l'ennesima volta, il suo cazzo davanti alla bocca; ricomincio a succhiarlo come se non ci fosse un domani. Me lo spingo tutto in gola, cercando di farlo entrare il più possibile e, stavolta, lo faccio con fierezza, perché mi rendo conto che la mia faccia sbatte contro il suo corpo, mentre la mia gola viene riempita da quella massa di cazzo, che voglio assolutamente far sborrare. Devo impegnarmi parecchio, ma, alla fine, riesco ad avere una bella razione di crema, che va ad aggiungersi a quella bevuta poco prima. Sono felice, lo bacio in bocca e lui mi tiene stretta; poi mi dice che dobbiamo andare a fare shopping, perché dobbiamo comprare delle cose che saranno necessarie per iniziare il mio lavoro da "puttana". Usciamo insieme, percorriamo un lungo tratto di strada che ci porta in un centro commerciale lontano, in un'altra città più grande della nostra e lì mi lascia saccheggiare due o tre negozi. Mi compra delle minigonne strepitose, lingerie di tutti i tipi, colori e forme e, soprattutto, molto sottili, dei veri e propri veli. Scarpe e stivali di ogni tipo, ma tutti rigorosamente con tacco altissimo, calze autoreggenti o reggicalze, e tante altre cose bellissime. Poi, mentre torniamo, fa una lunga deviazione e ci fermiamo in un Sexy Shop, dove non sono mai stata e, quando entro la curiosità la fa da padrona. Il proprietario, un maschio non troppo alto, dal viso simpatico e con un’aria da vero porco, quando vede mio padre lo saluta cordialmente e poi mi guarda, cercando di capire chi potessi essere.
«Mario! Qual buon vento ti porta qui da me? E questa meravigliosa creatura? Aspetta un attimo… cavolo, ma questa è…»
Mio padre sorride, annuendo.
«Si, Carlo, lei è Elena, mia figlia! Dopo sua madre, adesso è lei che vuole iniziare a far quello che faceva sua madre.»
Carlo sorride e insieme mi portano nel reparto abbigliamento; lui mi mostra alcuni completini veramente assurdi. Me ne fa provare tre. Uno è da studentessa, con una piccola parrucca con treccine, che mi fa apparire come una bimbetta appena uscita da scuola. Un altro è un completo da infermiera, bellissimo, bianco con tutti gli accessori bianchi e delle scarpe con tacco 15, allucinanti. Il terzo è un completino da cameriera, di colore nero, con tanti pizzi e merletti e, anche in questo caso, sono abbinate delle scarpe con il tacco 15.
«Mario, a questa meravigliosa puttanella, gli stanno bene tutti e tre!»
Sentirmi definire "puttanella", mi fa bagnare all'istante. È chiaro che sono una puttanella! E resto stupita anche dal fatto che lui ci fa una particolare offerta.
«Guarda, giusto perché sei tu, potrei fare un'eccezione sul prezzo. Ti do tutti e tre i completi al 50% di sconto, ma, in cambio, voglio scopare questa troietta!»
Mio padre lo guarda e scuote la testa.
«Carlo, sta calmo! Son venuto qui a cercare qualcosa di sexy, perché questa puttanella, come la chiami tu, è ancora vergine e vuole metter all'asta la propria verginità!»
Vedo lo stupore dipinto sulla faccia di Carlo, che rimane un attimo a pensare e poi fa una controfferta.
«Allora, questo cambia tutto. Ti faccio un'offerta ancora più favorevole! Sai che nel retro ha un teatro di posa, dove si possono far le foto e, se volessi pubblicizzare il fatto che è messa all'asta la verginità di questa zoccoletta, potremmo trovare il modo di fare un bel book fotografico ed io stesso provvederò a farle tutta la pubblicità del caso. In cambio, mi fai fare un pompino e mi fai scattare tutte le foto che servono.»
Guarda mio padre, che sta riflettendo sulla proposta, poi si gira e mi chiede cosa ne penso.
«Che ne dici di provare se sei diventata brava a far pompini? Inoltre lui potrebbe di fatto far aumentare il numero delle persone che potrebbero partecipare all'asta, riffa o lotteria avente come premio la tua verginità!»
Sorrido, ma sono un po' nervosa, perché non ho fatto altro che due pompini a lui quella stessa mattina, quindi dovrebbe già esser un bel banco di prova.
«Sai bene che voglio realizzare questa idea, quindi, qualunque cosa tu decidi, per me va bene!»
Carlo sorride contento, poi corre a chiudere il negozio, mettendo il cartello “TORNO SUBITO,” e subito ci trasferiamo in un altro locale; in questa stanza ci sono tante cose che permettono di realizzare un book fotografico con sfondi particolari, scenari diversi, mobili e tante altre cose. Per prima cosa mi dice di spogliarmi nuda e, a quel punto, mio padre pretende che io indossi una mascherina, cosa di cui Carlo mi fornisce subito. È molto bella e fine, copre benissimo il mio viso, lasciando però liberi gli occhi e la bocca. Mi fa indossare tutti e tre i completi che abbiamo scelto e mi scatta diverse fotografie, poi, porta anche altre cose scelte da lui, come minigonne in pelle, oppure stivali lunghissimi, che mi arrivano fin sopra il ginocchio, infine un completo in latex nero, che mi fa sembrare veramente un'altra persona! Sono eccitata fradicia e, dopo quasi un'ora che stiamo facendo questo gioco, lui si dice soddisfatto del materiale raccolto e poi, mentre sono ancora nuda, si avvicina, mi fa sdraiare sopra un divano e, in ginocchio tra le mie cosce, si mette a leccare la mia patatina, ridotta ad un lago. È molto bravo, mi fa godere velocemente.
«ooohh…umhmmm…sì… vengo!»
Mi lecca come un porco e si rende conto che sono davvero vergine e questo lo fa eccitare ancor più.
«Mario, è vero! Cazzo, questa è vergine sul serio! Accidenti! Conosco delle persone che impazziranno per questo! Ferma, resta così un attimo, non chiudere le cosce e tieni la fighetta aperta: fa vedere il buchetto piccolissimo che hai!»
Scatta anche delle foto alla mia fighetta a distanza ravvicinata, dove si vede chiaramente che è illibata. Poi mi fa girare piegata e fotografa anche il mio culetto e, quando scopre che è vergine anche quello, quasi impazzisce; insinua la lingua tra le mie chiappe e mi lecca anche quel buchino.
«Mario, è incredibile! Ma come è possibile sia rimasta ancora così intatta? Ti rendi conto? Voglio dire: oggi a 13 o 14 anni, sono già tutte aperte e sfondate, mentre questa è ancora illibata! Cazzo, non ci posso credere! Dai, bella, fammi almeno un pompino!»
Rimane in piedi, mentre io sono seduta sul divano e tira fuori il suo membro che è sicuramente più piccolo di quello di mio padre così, prendo a leccarlo e me lo infilo in gola senza nessuna difficoltà. Come mi ha insegnato mio padre lavoro bene lungo l'asta, e poi gli lecco le palle e questo lo fa veramente sbrodolare e a quel punto lui me lo mette in bocca e appoggia una mano sopra il mio capo e mi detta il ritmo della pompa che però risulta essere molto agevole per il fatto che le dimensioni sono molto interiori a quelle che ho sperimentato la mattina. Ad un tratto si muove più velocemente e mi rendo conto che tra poco mi riempirò la bocca cosa che fa con un grugnito da vero porco.
«Puttanella bevila tutta! Cazzo ti sto sborrando in bocca! Che meraviglia! Che meraviglia!»
Mi spara in gola tre schizzi di sborra alquanto saporita, leggermente acidula è in ogni caso io pulisco lecco tutto lasciandogli e cazzo perfettamente lucido e questo lo fa ancora più contento.
«Sarà anche vergine ma credo che ha imparato bene a fare i pompini! Mario io voglio solo sapere quando devo iniziare a spargere la voce in un certo ambiente per fare iniziare le offerte. Personalmente ti direi che dovresti mettere un tetto minimo, diciamo circa 10.000. Con un tetto minimo ti garantisco una serata già proficua, e potremmo dire che il rilancio è di mille in mille!»
Io resto a bocca aperta e mio padre anche un po' stupito.
«Ma sei sicuro che non è troppo?»
Lui, guarda mio padre e scuote il capo.
«Troppo? Stai scherzando! Vedrai come fioccheranno le offerte! Inoltre ti dico che penso di avere anche il posto giusto dove realizzare tutto l'evento. Aggiungo che, considerando che la puttanella ha anche il culetto vergine, potremmo fare due offerte distinte, e questo aumenterebbe ancora di più l'interesse e le offerte.»
Mio padre mi guarda, e poi chiede il mio parere.
«Tu che ne pensi? Sei convinta di quello che vuoi fare? Una volta che questa gente avrà versato la cifra, non potrai più tirarti indietro!»
Mi sento un po' le gambe tremare dalla paura, ma ormai sono decisa.
«Sì sono decisa! E mi sembra che l'offerta minima sia già una bella cifra, e per quanto riguarda il culetto, non so come funziona ma comunque penso che possiamo mettere in offerta anche quello.»
A Carlo brillano gli occhi in una maniera pazzesca.,
«Sì, così mi piace! Ragazza mia, tu, per una sera, apparirai come qualcosa di magico! Ci sarà qualcuno che aprirà la tua bella fighetta, ed un altro che avrà diritto di rompere il tuo culetto e questo ti farà guadagnare tanti di quei soldi che nemmeno immagini. Per quanto mi riguarda, voglio solo una piccola percentuale e, soprattutto, il piacere di scoparti davanti e dietro, dopo che sarai stata ben aperta!»
Guarda mio padre, che mette subito in chiaro le cose.
«Di che percentuale parli?»
«Vorrei la metà!»
Mio padre scuote la testa, mi prende per mano e si avvia verso l’uscita.
«Non se ne parla nemmeno; dai andiamo, questo ha voglia di perder tempo!»
Carlo rimane molto sorpreso dal gesto e così lo blocca immediatamente.
«Ok! ok, va bene… dai, non te ne andare! Troviamo un punto d’incontro. Io mi impegno e un ricavo lo devo pur avere o no? Dai, fammi tu una offerta.»
Mio padre mi guarda e gli dice che gli darà al massimo il 2% e permetterà di scoparmi solo davanti! Carlo rimane un attimo a pensare e poi rilancia.
«Troppo poco! Voglio il 5%, oppure, se mi dai il 2%, voglio scoparla davanti e dietro!»
Mio padre mi guarda ed io annuisco; così resta pattuito. «Ok 2% e scopata davanti e dietro!»
Quando usciamo dal posto, mio padre ride e si complimenta con me.
«Caspita! Sei stata bravissima! Gli hai fatto un pompino da manuale! Quel porco è ammanicato con tanta gente ricchissima e vedrai che le offerte arriveranno a livelli molto alti. Figlia mia, benvenuta nell'azienda di famiglia. Andiamo a casa, ne parleremo anche con tuo fratello, che sarà più che contento a sapere che anche tu sei dei nostri!»
Sono davvero entusiasta e, quando torniamo a casa, lui mi fa provare tutte le cose che mi ha comprato e, mentre sto sculettando avanti e indietro, improvvisamente arriva mio fratello e, quando mi vede, emette un fischio di ammirazione.
«Accidenti, sorellina che gran fighetta che sei? Ma, questo cambiamento non è che…»
Rimane un attimo a guardarmi, poi si gira verso papà che sorride ed annuisce.
«Ebbene sì, ragazzo mio, anche tua sorella ha deciso di entrare e far parte dell'azienda di famiglia!»
Mio fratello mi butta le braccia al collo, mi abbraccia e mi dà un bacio direttamente in bocca. Dopo un attimo di stupore, rispondo al tuo bacio e ci mettiamo a limonare come due innamorati. Quando si stacca da me i suoi occhi brillano di gioia.
«Il bacio va un po' migliorato, ma comunque son contento per te! Sei già esperta oppure devi ancora imparare qualcosa?»
Papà si è alzato in piedi e si è messo vicino a noi; appoggia le sue braccia sopra le nostre spalle, mentre parla.
«No, tua sorella è totalmente inesperta. Però, essendo vergine, ha deciso di iniziare facendo in modo che qualcuno paghi per ottenere la sua verginità!»
Mio fratello mi guarda veramente felice.
«Oh, cazzo! Sorellina, pensavo che tu… voglio dire: sei ancora? Accidenti farai un sacco di soldi con questa storia! C'è gente che è disposta a pagare una fortuna per avere il diritto di poterti deflorare! Caspita, Elena… entri in azione con il botto! Se ci fosse la mamma, sarebbe molto orgogliosa!»
Ci stringiamo tutti e tre insieme e per un lungo istante restiamo in silenzio; poi, mio fratello mi chiede quali esperienze ho fatto; così gli racconto che tutta la mia esperienza è stata quella di aver fatto due pompini a mio padre ed un altro ad un tizio che sta organizzando la mia deflorazione. Mio fratello si gira, guarda mio padre e gli chiede se sto parlando di Carlo. Papà sorride e allora mio fratello mi dice che sono davvero in buone mani.
«Caspita, Elena, non potevi trovar di meglio! Quel porco mi ha procurato dei clienti molto generosi. Sono sicuro che con te troverà le persone più facoltose e più porche che ci sono in città. Dai, fammi vedere come gli hai succhiato il cazzo.»
Subito si inginocchia davanti a papà e gli tira fuori il membro, che è già turgido e prende a leccarlo; vedo con quanto piacere lo sta facendo. Mi abbasso anch'io ed ora, inginocchiati, stiamo facendo una bella pompa a nostro padre, che sembra molto soddisfatto. Moreno si sposta di lato e mi lascia gestire il suo membro; vede come me lo infilo in bocca e me lo pompo e mi dà alcuni suggerimenti.
«Caspita, sei bravissima! Ti consiglio però di farlo scivolare un pochino in più, in fondo alla gola, e poi tirare fuori la lingua e andare a leccare le palle, perché questo fa letteralmente impazzire chi sente questo. Sorellina, sei davvero molto brava! Sono convinto che diventerai una rinomata pompinara, all'altezza di quanto lo era nostra madre!»
Andiamo avanti a scambiarci il cazzo di papà per una buona decina di minuti, poi mio fratello gli avanza una particolare richiesta.
«Papà, questa sera devo uscire con una coppia di clienti, dove lui è molto dotato in circonferenza e gli piace molto aprirmi il culo; visto che ora abbiamo anche la collaborazione di mia sorella, ti dispiacerebbe scoparmi il culo in modo che lo abbia già un po' aperto, così questa sera, quando il tizio mi spingerà dentro il suo grosso membro, non proverò alcun dolore, ma solo piacere.»
Subito ci spostiamo tutti e tre in camera da letto e, una volta nudi, ammiro veramente le fattezze di mio fratello che, accanto a mio padre, sembrano davvero la coppia di Bronzi di Riace. Hanno il fisico scolpito, i muscoli del petto in bella evidenza, ma, soprattutto, hanno due splendidi cazzi, veramente grossi e lunghi e, dentro di me, sento forte il desiderio di volerli provare. Mi riprometto, mentalmente, che, una volta che mi avranno aperto, trascorrerò un'intera notte a scopare con entrambi! Mi fanno sdraiare sul letto, mio fratello mi viene sopra ed iniziamo a fare un bel 69. Mi ritrovo il suo cazzo in bocca, mentre papà si è inginocchiato dietro di lui e, dopo averlo leccato e lubrificato per bene, così da preparargli il culo in maniera ottimale, appoggia il suo grosso membro contro quel buchetto e, lentamente, scivola dentro di lui, fin in fondo. È sconvolgente vedere il membro di mio padre sfondare il culo di mio fratello, mentre nella bocca sento il suo cazzo che si gonfia sempre di più. Mio padre se lo scopa con calma, per una buona quindicina di minuti, mentre io continuo a succhiare e mio fratello mi lecca, facendomi godere due volte. Anch'io ho cercato di farlo venire, ma lui mi ha chiesto di prolungare il più possibile il suo piacere, perché vuole venirsene nello stesso istante in cui papà gli riempirà il culo. Mi piace come mi lecca la fica mio fratello, è davvero bravo; indugia molto sul mio bottoncino, passandoci sopra la lingua con un movimento rotatorio molto stimolante. D'un tratto papà comincia a pomparlo ad un ritmo più veloce, mio fratello mi dice di succhiare più forte, perché è ora che sborri anche lui. È papà che, alla fine, ordina a tutti di godere.
«Eccomi, ci sono. Sto per sborrare; coraggio ragazzi, godiamo insieme!»
Succhio forte mio fratello, anche se sento che un potente orgasmo sta per devastare di nuovo il mio corpo, nel vedere mio padre che rimane immobile, piantato dentro di lui e le contrazioni del tuo membro che mi fanno capire che gli sta riversando nel culo una copiosa sborrata; quasi nello stesso momento, Moreno riempie la mia bocca, mentre io sono scossa da un orgasmo che gli regala una ingente quantità di miele, che lecca come un ingordo. Per qualche istante rimaniamo tutti immobili, assaporando ciascuno il proprio piacere, poi, quando mio padre si sfila, allungo il collo oltre le gambe di mio fratello e vedo il suo culetto: è ben aperto e da esso cola un bel rivolo di crema bianca, che vado a leccare. Moreno mi lascia raccogliere un po' della sborra di mio padre, poi si alza e va in camera sua; poco dopo torna e ci mostra un cuneo piantato nel culo, con un gioiello attaccato sopra.
«Ho messo il gioiello, così, per oggi, mi resterà il culo aperto! Sorellina ne voglio regalare uno anche a te, perché ti sarà molto utile quando dovrai incontrare delle persone che hanno il cazzo grosso; avere il culo ben aperto è già metà del piacere!»
Papà sorride, si alza dal letto ed apre l'armadio su un lato dove gli sportelli erano sempre chiusi a chiave.
«Elena, vieni qui. Dentro questi cassetti, troverai tanta roba di tua madre che, di sicuro, ti sta bene.»
Quando apre il cassetto, vedo che è pieno di mutandine, perizomi bellissimi e tante altre piccole cose, tra cui alcuni oggetti che, per un attimo, devo farmi un'idea di a cosa potrebbero servire; visto che sono rimasta un po' stupita, è papà ad illustrarmi l'utilizzo di alcuni dildi, una mutandina con uno strap-on e poi una scatoletta, al cui interno vi sono tre cunei di diverse dimensioni, con tanto di gioiello attaccato sopra.
«Questi erano i preferiti di tua madre! A volte, anche se non doveva incontrare nessuno, le piaceva andare in ufficio con uno di questi piantati nel culo, perché, qualche volta, si sentiva più troia del solito.»
Osservo tutte quelle cose affascinata, abbraccio e bacio mio padre.
«Grazie, papà! Indosserò anch'io queste cose e, spero di diventare una troia esperta come lei! Ma: come è nata questa… voglio dire: come avete cominciato…?»
Ci mettiamo tutti e tre seduti sul letto, con accanto nostro padre che sta al centro e lui, con una voce un po' malinconica, ci racconta la loro storia.
«Io e tua madre ci siamo conosciuti molto giovani; avevamo circa vent’anni. Un sabato sera, sono entrato in un bar e l'ho vista seduta sopra uno sgabello, con le cosce in bella mostra. Già da qualche tempo, mi divertivo a rimorchiare qualche bella tardona, quelle che oggi sono definite Milf, perché avevo scoperto il piacere di farmi pagare per andare a letto con loro. Tua madre era giovane e, tutto sembrava, tranne una milf. Seduta in quel bar, sembrava una che aveva soldi da spendere, così mi son avvicinato ed ho iniziato a stuzzicarla. Ero vestito in maniera molto elegante e potevo dar l'impressione di essere un giovane rampollo a caccia di fica; mentre ero convinto di poter rimorchiare lei, lei era altrettanto convinta di rimorchiare me e, dopo aver fatto un po' di conversazione, le ho fatto capire che mi sarebbe piaciuto accompagnarmi a lei; a quel punto è stato chiaro per entrambi l'equivoco, perché è emerso che entrambi facevamo lo stesso gioco. All'epoca, anche lei, per arrotondare un po' il budget personale, si divertiva a fare qualche marchetta. Abbiamo preso a ridere e scherzare e così ha avuto inizio la nostra storia. Ci siamo proposti come coppia ed il successo è stato immediato. Ci amavamo ed il gioco piaceva ad entrambi, cosi ci siamo sposati e, grazie proprio a questa attività, coperta dalla più assoluta riservatezza, tua madre ha conosciuto quello che allora era il presidente dell'associazione degli industriali, che, molto semplicemente, le ha procurato un lavoro da impiegata; questo, per lei, è stato un gran salto di qualità, perché ora il suo terreno di caccia erano i ricchi industriali e così, da puttana, si è evoluta in escort di lusso. Poteva esser lei a scegliere con chi accompagnarsi, con chi portarsi a letto e, questo per lei è stato un totale vero cambiamento. La cosa curiosa, però, è stata che il suo cambiamento ha, in qualche modo, influenzato anche il mio, perché nel mio lavoro conosco tante persone influenti e, considerando che non mi faccio scrupoli di andare a letto sia con uomini che donne o coppie, capisci che, ben presto, il nostro giro di conoscenze è diventato assolutamente esclusivo e molto ben remunerato. Se poi aggiungi il fatto che, modestamente penso di avere una buona dotazione, oltre ad un bel fisico, che curo costantemente, tutto ha avuto un certo successo, in un continuo crescendo di situazioni sempre più belle e ben pagate. Tuo fratello si era accorto di questi nostri strani comportamenti e, forse ti ricorderai che, poco prima del diploma, lui è andato a festeggiare il mak P 100 con i suoi compagni di scuola e, proprio in quell'occasione, ha visto tua madre a cena con un ricco industriale; convinto che lei mi stesse facendo le corna, quando è tornato a casa me lo ha raccontato. Poiché eravamo a circa un mese dal suo diciottesimo compleanno, ho capito che forse era giunto il momento di raccontargli tutto e, così, io e tua madre lo abbiamo messo al corrente della nostra vita segreta. Moreno, racconta a tua sorella com'è andata quella volta?!»
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