lo zio franco

Capitolo 2 - segreti ben custoditi

pennabianca
2 months ago

Per i tre giorni successivi, dopo colazione, mi porta a vedere l’isola. È bellissima, man mano si va riempiendo di turisti perché meravigliosa, spiagge bellissime ed angoli piuttosto romantici. Durante le notti, noto che, quando viene a letto, mi guarda con occhi diversi: oserei dire con desiderio, ma faccio finta di nulla, anche se io pure mi sento inumidire fra le cosce; la mia micetta reclama un cazzo duro, ma non mi va di lanciarmi con lui. Il sabato, lui esce presto. «Vado ad attendere il traghetto per prendere degli utensili che ho ordinato; torno fra un paio d’ore, se vuoi, fa pure colazione oppure aspettami.» Resto ancora un po' a letto, poi mi alzo, mi metto a curiosare dentro casa; nel salone c’è una grande libreria, con molti libri di vari generi, oltre una splendida collezione di dischi in vinile, due giradischi, di cui lo zio è molto geloso; credo che rappresentino un momento particolare della sua vita. La mia attenzione è attirata da alcuni album di foto, posti in alto; prendo una sedia e scelgo uno degli album, quello che sembra il più vecchio. Mi metto a sfogliarlo: è del suo matrimonio; effettivamente la zia Rosa, da giovane, era come me. Seni piccoli, culetto sodo e tondo, il mio fisico. Sfoglio tutto l’album e, quando lo rimetto a posto, noto che dietro, in fondo al ripiano, ce n’è uno più piccolo, messo di traverso, quasi nascosto. Lo prendo, lo apro e: CAZZO! Resto basita! La foto dentro è di mia zia, nuda! Ne sfoglio un’altra e trovo sempre lei nuda, in un’altra posa; continuo e mi rendo conto che si sta aprendo una nuova prospettiva sulla vita dei miei zii. Sfoglio e, ad ogni foto, corrisponde una posa di lei senza veli, molto belle, erotiche, poi, ad un ennesimo sfoglio, resto a bocca aperta: nudo, perfettamente in erezione, c’è il cazzo di zio Franco! ACCIDENTI! CHE CAZZO! Ne ho presi tanti, ma questo resta senza dubbio uno dei più belli e grossi che abbia mai visto! Lungo, sicuramente oltre i ventitré centimetri, ma è nella circonferenza la sua caratteristica: ha la forma di un tronco, molto ampia alla base che si va restringendo verso la punta, che termina con una cappella che sembra una grossa fragola rossa. Sento un languore nello stomaco, un forte desiderio di sentirmi dentro quel palo, la mia micetta comincia a bagnarsi, mi accarezzo lentamente, mentre sfoglio il resto dell’album. Finito, lo rimetto a posto, ma sposto tutti gli altri per vedere se ce ne sono altri: bingo! Ne vedo altri tre. Prendo il secondo, comincio a sfogliarlo, stesse scene in un posto diverso, pose oscene bellissime: la zia aveva una gran bella fica, poi, verso la metà dell’album, trovo delle foto porno: lei che si fa scopare dallo zio. Vedere quel palo che la sfonda, mi porta molto vicino all’orgasmo; osservo con attenzione le foto, sono fantastiche, specie quella di lui che le sfonda il culo, piantandole dentro tutto il cazzo. Mi viene spontanea la domanda: ma come fa a prendersi dentro un palo così grosso? Le ultime due, poi, mi lasciano di stucco: è Rosa che s’infila quel cazzo tutto in bocca, non mi sembra possibile! Lo rimetto a posto e prendo il terzo. Appena lo apro ho un sussulto: la zia, inginocchiata fra due maschi, che succhia i loro cazzi! Hai capito la zietta? Gli piaceva il mucchio! Nelle foto successive lei è impegnata con i due maschi e nessuno dei due è lo zio; uno, poi, è decisamente fuori dal comune: lungo, con una circonferenza spaventosa. Resto sorpresa da certe pose stupende: lei con un cazzo in figa mentre ne succhia un altro, una doppia e poi, in fondo, una tripla, con lo zio in culo e gli altri a tapparle bocca e figa. L’ultima foto si vede lei coperta di sborra dalla testa ai piedi, sono sempre più vicina all’orgasmo, ma voglio finir di vedere le foto, prima di godere. Prendo l’ultimo album: sulla copertina vi è una data recente, circa due anni fa. Apro e comincio a godere nel veder le foto: la prima è la zia e... porca troia! Ma questa è Lisa! Penso fra me, l’amica dello zio. Le foto sono inequivocabili, le due donne che si avvinghiano in un focoso 69, con primi piani delle rispettive lingue mentre frugano nell’intimità dell’altra. Poi entrano in scena tre maschi, mentre due coppie più giovani si stanno leccando un po’ in disparte. Incomincia una sequenza di pose veramente speciali. A turno ogni femmina riceve la sua razione di cazzo, anzi tripla e quadrupla razione di cazzi in ogni buco, perché nelle altre foto entrano in gioco anche le altre coppie. Mi colpisce il loro giovane aspetto: una sembra più grande, lei ha due tette enormi, bionda con capelli lunghi, mentre il lui porta i capelli lunghi, neri, la barba incolta, due occhi azzurri, bellissimi, ha zigomi squadrati. L’altra è composta da una donna molto carina, il lui porta capelli corti, neri e lisci. Entrambi i maschi hanno belle dotazioni. Nelle ultime foto si vedono le tre donne con le bocche avvicinate per ricevere gli schizzi di sborra dai maschi, ma le foto che mi hanno fatto godere sono state quelle dove si vedeva la zia con la bocca piena di sborra che la faceva colare nella bocca aperta delle due donne: mai visto nulla più erotico e porco! Mi sono masturbata con due dita piantate dentro ed ho goduto con un lunghissimo gemito:

«mhuuuhmmhuhmhui…»

Sono rimasta alcuni istanti senza fiato per il piacere appena provato. Ho rimesso tutto a posto, ma ho deciso che anch'io avrei avuto, dentro di me, quel cazzo superbo. La sera andiamo a cena da Lisa e Bruno. Faccio anche la conoscenza di Bruno, che ho ammirato in foto: ha un bel cazzo anche lui, ma, quando vedo le foto di due ragazzi, in abito da sposi, ho quasi un coccolone: una delle due coppie giovani delle foto, sono loro! Bruno, fisicamente, è totalmente diverso da mio zio: più basso, molto muscoloso, viso più rugoso, direi scolpito dal vento del mare, le mani, poi, enormi, con dita molto grosse. A tavola anche lui si rivela un tipo molto simpatico, mi fa molti complimenti e mi rendo conto che anche lei è molto simpatica, mi sento veramente a mio agio, a tal punto che quando mi chiede: «Loro domani, cioè questa notte, vanno fuori con il peschereccio, tu, se vuoi, puoi restare a dormire qui con me e poi, magari, domani che l’isola si riempie di turisti, potresti darmi una mano in negozio. Generalmente c’è Pamela, mia nuora, ma non tornerà prima di lunedì.» Immediatamente vedo una possibilità di approfondire la conoscenza di lei, in maniera più intima. «Ne sarei molto contenta, tanto, senza lo zio, che ci faccio da sola, in casa? Solo dovrei andar a prendere un cambio di vestiti per domani.» Passiamo una bella serata, poi torniamo a casa, per prepararci per la notte. «Sono molto contento che tu e Lisa abbiate legato: lei e suo marito sono persone molto care e sempre disponibili.»

Avverto uno strano tono di voce, non ne capisco il motivo, ma ho la netta sensazione che abbia in mente qualcosa. Torniamo da loro, i due uomini partono e noi restiamo a guardarli scomparire oltre l’orizzonte. «Prepariamoci per la notte: puoi dormire con me, l’altra camera è molto calda, mentre la mia è più fresca.» Quando mi distendo, indosso una maglietta ed uno slip da cui debordano i peli del pube, incolti: non mi sono depilata da tempo. «Ragazza mia, vai ancora in giro con dei peli intimi così in disordine? Non sono certo un bello spettacolo con il costume che hai preso!» Mi guardo, convengo con lei che ciò che dice è corretto, ma son partita senza pensare di andar dall’estetista. «Se vuoi, ho tutto quello che serve per una perfetta depilazione: vieni con me.» Un momento dopo siamo in bagno, lei mi chiede di spogliarmi, cosa che faccio, senza nessun senso di vergogna. Abilmente lei mi depila, usando delle apposite strisce; non sento dolore, è bravissima. Completata l’operazione, mi mette uno specchio fra le cosce. «Come ti sembra?» Osservo la mia micetta perfettamente nuda, con solo un piccolo ciuffetto sul monte di Venere. Lei mi guarda con occhi lucidi, pieni di desiderio: è palese che non vede l’ora di toccarmi; la provoco un po': apro oscenamente le cosce ed il taglio vermiglio della fica appare invitante; lei si lecca le labbra ed ora, anch'io ho voglia di lei; mi invita ad entrare dentro la vasca e, con la mano, prende dell’acqua e comincia a lavarmi la patata liscia come quella di una bimba. Al secondo passaggio della sua mano sulle labbra della mia micetta, serro un po' le gambe, lei mi guarda, mi sorride e, mentre avvicina il suo viso al mio, sento la mano scorrere verso la fica, mi accarezza, gemo. Un dito mi penetra dentro. Le prendo il viso fra le mani e incollo le mie labbra alle sue. Prepotente, la sua lingua s’insinua nella mia bocca. La ricevo, la succhio, lei ora ha infilato due dita dentro di me e le muove velocissime, dentro/fuori; sento un orgasmo improvviso scuotermi, mi stacco da lei e muovo il bacino, assecondando il movimento della sua mano. Sto godendo e tremo scossa da un violento piacere. Mi solleva, mi prende per mano e ci spostiamo sul letto in camera sua, distesa sotto di lei che mi lecca dal viso e scende giù verso le cosce. Mi stringe un capezzolo fra i denti, gemo passiva, mentre godo ancora. Poi mi rigiro, insinuo la mia testa fra le sue cosce. Aspiro il profumo della sua figa aperta e già fradicia di umori, che attendono solo di esser leccati, m’incita a farlo.