I suoceri, le nuore e i generi.

Capitolo 14 - Uno scambio di piaceri.

pennabianca
12 days ago

Mi chiamo Piero, ho 27 anni, sono alto m. 1,80, capelli neri, occhi marroni, fisico asciutto ben conformato. Sono sposato da tre anni con Rita, mia coetanea, che da una settimana ha partorito Luca il nostro cucciolo. Con Rita ho un bellissimo rapporto: fra di noi il sesso è sempre stato molto appagante, intenso, perché ad entrambi la fantasia non manca e il gusto di scopare in modo sempre diverso ci ha resi due elementi molto attivi in questo campo. Aggiungo che lei è una vera porca a letto. Le piace molto esser scopata bene, a lungo, con calma, e poi lo prende in culo, senza difficoltà, anche se io ho una buona dotazione, molto sopra la media, sia in lunghezza (supero i ventidue centimetri), che in circonferenza, avendolo molto spesso. A lei piace svuotarmi le palle, ingoiando la notevole quantità di crema che le scarico in gola, quasi ogni volta che facciamo sesso. Purtroppo, come ho detto, ha appena partorito e la gravidanza non è stata per nulla facile. Gli ultimi tre mesi, ha dovuto passarli quasi tutti a letto, per via di alcune complicazioni che le hanno fatto quasi rischiare un aborto. Dopo tre giorni di ricovero, Rita e il nostro cucciolo, sono stati dimessi dall’ospedale e, in suo aiuto, è venuta Giulia, mia suocera. Lei è la persona più simpatica, cordiale ed allegra, che abbia mai conosciuto. Vive con mio suocero in campagna e, fra di loro, sussiste una gran complicità. Anche lui è molto simpatico, con loro ho un bel rapporto. Giulia ha 53 anni, portati benissimo! Un po’ più bassa di Rita, ha un fisico tonico e snello, tipico delle persone che vivono all’aria aperta e si nutrono di cose genuine. Ha una quarta di seno, come mia moglie, il culo tondo e sodo, le gambe sono lunghe e ben tornite. È un tipo allegro ed ha sempre voglia di scherzare, specie con me, che, a volte, mi mette in imbarazzo quando fa battute sul sesso, in presenza di mia moglie. Dopo alcuni giorni di permanenza, è avvenuto un fatto insolito, che ha, di fatto, cambiato il nostro rapporto. Faceva molto caldo ed io avevo avuto un inconveniente sul lavoro ed ero rincasato un po’ più tardi. Rita era assente, perché era dal pediatra con il piccolo. Appena a casa, mi sono fatto una bella doccia rinfrescante e mi son seduto davanti al pc. La voglia di far sesso era alle stelle, considerando che, da diverso tempo, non avevo avuto rapporti con mia moglie, in considerazione delle sue condizioni. Sono entrato in un sito porno ed il mio cazzo si è subito indurito; ho iniziato a masturbarmi. Preso dalla sega in atto, mi ero dimenticato di mia suocera, che pensavo avesse accompagnato la figlia. «Ciao, Piero! Cosa stai facendo, nudo, davanti al pc? Ti stai masturbando?»

Mi son sentito sprofondare! Accidenti, me ne ero davvero dimenticato di lei. È entrata nella piccola stanza adibita a studio, dove ho il pc, senza che me ne rendessi conto per quanto ero preso dalla masturbazione. Ero più che imbarazzato ed ho cercato di far il possibile per coprire il cazzo che mi fuoriusciva dall’accappatoio. «Ciao, Giulia! No… non stavo facendo quello che pensi. Io…» Lei si è avvicinata. Indossava una delle sue solite vestagliette a fiori, che mette quando è in casa, abbottonata davanti con una lunga fila di bottoni, di cui lei ne lascia parecchi slacciati, sia in alto, dove fa capolino il suo seno, appena racchiuso dentro dei reggiseni che credo siano di una taglia inferiore, per quanto lo comprime e fa salire, rendendolo ancora più invitante, che sotto al punto che, ad ogni passo, le sue cosce emergono alla vista. In piedi, di lato a me, mi ha passato una mano sui capelli bagnati. «Non devi vergognarti. È normale che, dopo tutti questi mesi di gravidanza di tua moglie, tu possa aver voglia di godere e far sesso senza limiti, ma ci sono altri sistemi, oltre quello di segarsi così da solo.» Ho sollevato lo sguardo ed i nostri occhi si sono incrociati, lei mi ha sorriso. «Ma in che modo potrei soddisfare il mio desiderio?» Lei ha allungato la mano, si è un po’ chinata in avanti e l'ha messa sull’uccello, scoprendo il glande e fissandomi. «Questo, per esempio. Ma, se preferisci, possiamo provarne altri.» Io l’ho guardata un po’ incredulo. Non mi aspettavo certo un simile aiuto da parte sua, anzi me ne sarei ben guardato di pensare a lei come alternativa. «Ma, con Rita, come la mettiamo?» Lei mi ha sorriso e poi mi ha tranquillizzato. «La mettiamo che io son qui per aiutare sia lei che te. Ognuno riceve l’aiuto di cui necessita e poi tutto resta in famiglia: non vorrai andare con qualche donnaccia, con il rischio di contrarre qualche malattia? Dai, lasciati aiutare.» Senza nemmeno darmi il tempo di replicare, mi si è inginocchiata davanti e mi ha preso il cazzo in bocca. Vedere la bocca carnosa e sensuale di mia suocera succhiare il mio cazzo, me lo ha fatto indurire ancor di più. Non capita tutti i giorni veder una bella donna sulla cinquantina, con delle tette enormi ed un culo da paura, che ti succhia il cazzo in modo davvero superlativo. Giulia, da abile fellatrice, ha iniziato a leccare l’asta spingendosi fino alle palle, per poi risalire lentamente fino al glande, continuando a fissarmi negli occhi. «Lo sai che hai un bel cazzone? È molto più grande e grosso di quello di mio marito. Adesso, però, lasciati andare e sfoga la tua libidine nella mia bocca. Dai, fammi bere da questa fonte così poderosa: sborrami in bocca!» Si è di nuovo messa leccarmi il cazzo. Lo ha ingoiato per quasi la metà, con estrema disinvoltura, e poi mi ha succhiato così forte e bene, che non ho nemmeno cercato di resistere. Ho sentito l’orgasmo partire dal cervello e giù, lungo la spina dorsale, per infine scaricarsi nella sua bocca. Ho emesso un gemito, mentre la sua bocca riusciva a fatica a contenere l’ingente quantità di crema che le riversavo in gola, ad ogni contrazione. «Giulia, vengo! Vengo! Sborro!» Ho visto i suoi occhi brillare di gioia e, sicuramente, era anche eccitata e bagnata, perché ho visto che con la mano sinistra si stava massaggiando la fica, da sotto il vestito. Dopo aver ingoiato tutto ciò che le ho riversato in bocca, ha pulito il cazzo ancor più duro di prima. Giulia si è alzata e si è diretta verso il divano, lasciando dietro di sé il vestito, le scarpe e l’intimo che indossava. «Adesso tocca a te soddisfare la mia voglia! Sono qui da una settimana e per me è un tempo lunghissimo senza scopare. Sono abituata a farlo tutte le mattine. Tuo suocero è molto esigente e gli piace godere sempre appena sveglio; dice che, così, comincia meglio la giornata. Dai, fai godere anche me.» Siamo usciti dalla stanza  ed entrati nel salone, lei si è sdraiata sul divano allargando le cosce e mostrandomi la sua fica pelosa, ma ben curata e vogliosa di sesso. Mi son avvicinato e posizionato fra le sue gambe, ho preso a leccarle la fica davvero fradicia. Subito ha preso a gemere. «Sì, dai! Che bravo! Sei davvero bravo! Mi piace! Dai, che vengo! Vengo!» Mi ha schiacciato la testa contro la sua fica, che schiumava da quanto era eccitata. Ho leccato il suo nettare dolcissimo e poi mi son sollevato, ho impugnato la verga, dura da farmi male, e ho iniziato a farla scorrere lungo lo spacco di quella figona vogliosa. Ho iniziato a stuzzicarle le grandi labbra con il mio glande, facendola godere come una troia in calore, fino a farle implorare di penetrarla.

«Che aspetti? Scopami! Dai, lo voglio sentir dentro un cazzone così duro e grosso! Dai, sfondami tutta! Spaccami la fica! Non farmi aspettare ancora!» Soddisfatto, le ho spinto il cazzo dentro e lei ha iniziato a gemere e mugolare di piacere fin da subito. «Mmmm! Com’è duro! È enorme! Dai, spingilo tutto fino in fondo! Voglio sentirlo fin dentro la pancia!» Son rimasto alcuni istanti fermo e poi ho iniziato il movimento di dentro e fuori. Ha preso subito a godere senza ritegno. Ha avuto un orgasmo e poi, subito dopo, un altro, e così via. Ho allungato le mani ed ho preso a strizzarle tette e capezzoli, facendola impazzire di piacere. «Vengo! Lo sento fino in gola! Dai, scopami più forte! Spaccami tutta!» Ha avuto un altro orgasmo e mi ha coinvolto nel mio. Ho sentito il suo corpo tendersi e la sua vagina risucchiarmi il cazzo così forte che non ho resistito e le ho inondato il ventre. La mia sborra ha invaso la sua fica e poi ha preso a colare lungo le sue cosce. Ho sfilato il mio attrezzo, ormai ben svuotato e lei lo ha pulito tutto con la bocca, senza perder tempo. «Grazie! Avevo proprio bisogno di sentirmi maliziosamente troia, dopo una settimana che non scopavo; avevo la voglia fin sopra le orecchie! A partire da oggi, se vuoi, fin quando resto qui, ci possiamo aiutare a vicenda, no?» Ho annuito e, da quel giorno, per tutta la durata della quarantena, lei non si è mai assentata da casa e, ogni giorno, abbiamo trovato tempo e luogo dove farci una bella scopata. Mi ha dato anche il culo, fermo restando che mi ha detto che, con il mio cazzo troppo grosso, gode di più con quello del marito, che ha un diametro più ridotto. Due mesi dopo, abbiamo trascorso una settimana a casa sua e, una mattina, mentre la scopavo, ci ha sorpreso mio suocero. Mi sarei aspettato una dura reazione, che, invece, non c’ è stata, anzi è successo il contrario: sono io che ne son rimasto sbalordito nel sentir le sue parole.

«Bravo, Piero! Aiutami a sfondare questa vacca che di cazzi ne prende, come minimo, tre al giorno! Ha così tanta voglia, che si fa sbattere da chiunque possa darle un cazzo. E tieniti pronto a quando, più in là con gli anni, anche tua moglie diventerà una ninfomane come la madre. Me lo aveva detto mia suocera e non ci avevo creduto, ma come vedi, è insaziabile! Dai, sfondiamola cosi si calma!» L’ho scopata un po’ in maniera distratta: chissà fra quanto Rita diventerà troia come la madre?