Se lui bacia lui.
Capitolo 11 - Un momento speciale.
Mi chiamo Mario, ho cinquantacinque anni e sono sposato con Irene. La nostra unione è, da sempre, stata caratterizzata dal reciproco dialogo, fiducia completa e tanta complicità. Lei ha sempre saputo delle mie scopate fuori casa ed io delle sue, e solo raramente lo abbiamo fatto separati, perché, nella maggior parte dei casi, abbiamo sempre preferito godere assieme della persona coinvolta nel nostro rapporto. Lavoro come contabile in un’industria dolciaria alimentare, lei invece è commessa in grande super mercato. Per un motivo legato alla produzione, la mia fabbrica ha dovuto fermarsi per tre giorni allo scopo di poter installare una serie di nuovi macchinari e, quindi, chi come me non era indispensabile al lavoro, ha potuto usufruire di tre giornate di ferie, che avevo deciso di trascorrere in montagna con mia moglie, ma non è stato possibile per lei potersi assentare dal suo di lavoro e, così, alla fine, mi ha convinto a prendere il nostro motorhome e andar da solo a trascorrere tre giorni di puro relax in montagna. Nel tardo pomeriggio, mi sono incamminato lungo l’arteria autostradale e, dopo circa due ore di viaggio, mi trovo improvvisamente incolonnato, proprio mentre sto sorpassando un tir. La colonna si ferma e io resto stretto fra il tir sul lato a destra, uno davanti ed uno dietro. Sono le diciannove, quando la colonna si ferma. Aspetto dieci minuti che poi diventano venti e, alla fine, dopo mezzora scendo dal mio camper, per vedere cosa ci blocca. Per farlo devo usare la porta laterale del camper, perché quella del posto guida e stretta dalla barriera jersey. Appena son fuori, mi sposto verso il tir che sta di lato e, quando raggiungo la parte anteriore, subito ne discende un ragazzo sulla trentina, giovane e vestito con jeans e maglietta, mi guarda e mi spiega la situazione. «Salve, credo che siamo fermi perché ci deve esser stato un incidente. Forse, se andassimo più avanti, riusciremmo a vedere cosa è successo.» Ci incamminiamo fino alla cabina del tir che sta davanti al mio veicolo, lui bussa alla portiera e da sopra si affaccia il camionista che ci dice che in lontananza deve esservi un bel casino: si vedono anche delle fiamme. «Probabilmente si tratta di un incidente con incendio e chissà cosa diavolo altro avranno combinato. E, porca vacca, ho anche finito il caffè e siamo molto lontani da un punto di ristoro.»
Li guardo ed avanzo la mia proposta. «Se volete un caffè, io ho il camper. Potete venir dentro e ce lo facciamo subito.» Si scambiano uno sguardo ed accettano subito l'invito. Il giovane si presenta e dice di chiamarsi Luca, mentre l’altro, più anziano, si chiama Antonio, ma tutti lo chiamano Tony. Quando sta per salire, si volta dietro ed osserva il terzo veicolo posto dietro di me, e mi chiede: «Quello sul tir è Diego, un mio collega, lavoriamo per la stessa ditta; ti dispiacerebbe se invitassi anche lui a prendere un caffè con noi?» Mi giro e faccio un cenno a Diego di raggiungerci, poi entro dentro seguito anche dagli altri. Mentre sto per preparare il caffe, li guardo e lancio una proposta: «Ragazzi, che ne direste di una spaghettata veloce? Sono quasi le venti e un aglio, olio, e peperoncino veloce, ci starebbe alla grande, tanto da quanto ho capito, qui rischiamo di restar fermi come minimo per due ore.» Accettano tutti con entusiasmo e subito scatta il cameratismo complice. Chi come me prepara la pentola ed il resto, mentre gli altri, su mia indicazione, prendono la tovaglia, i piatti di plastica e bicchieri e poi, mentre siamo in attesa di consumare la cena, prendo dal frigo, pane, salame e formaggio. Quando chiedo se vogliono bere vino o birra, è Tony che, dopo una veloce occhiata verso tutti, risponde: «Meglio una birra e piccola. Dopo che avremo finito, dovremo pur sempre guidare. Allora è meglio, non rischiare.» Comprendo subito il loro senso di responsabilità e metto sul tavolo quattro birre piccole, poi mangiamo fra un aneddoto e l’altro, che mi raccontano circa paurosi ingorghi ed incidenti incredibili, in cui si son trovati e si divertono a raccontare le cazzate fatte per ingannare il tempo. Condisco la pasta e mangiamo, sempre dialogando fra noi. Mi sento dentro una strana sensazione. Da studente del liceo, all’ultimo anno, un compagno di scuola, venuto a casa mia per studiare, mi fece vedere un giornalino porno e, molto eccitati, ci mettemmo a segarci insieme. Ad un certo punto, lui mi chiese se poteva farmela lui la sega ed io avevo acconsentito. Quella volta avevo provato una strana e piacevole sensazione nel sentire una mano, diversa dalla mia, segarmi e mi ero lasciato andare, inclinando la testa all’indietro e socchiudendo gli occhi. Quando ero sul punto di sborrare, lui, improvvisamente, mise la sua bocca sulla mia cappella e io gli dissi che stavo per sborrare. «Che fai, fermati! Sto sborrando, toglitelo dalla bocca, che schizzo!»
Lui, invece di fermarsi, aumentò la suzione ed io non riuscii a trattenermi e gli sborrai in bocca, gemendo per il piacere. «Fermati…sborro! Sì, eccomi…sborro!» Serrò le labbra sulla cappella e ingoiò tutto. Ero sconvolto dal piacere provato. Lui mi disse, prima di andarsene, che se volevo lo avremmo rifatto ancora, ma io, dopo gli esami andai in vacanza con i miei genitori, mentre lui si traferì in una altra città per studiare all’università e non l’ho più visto. La seconda volta che ho avuto un contatto con un uomo fu durante il servizio militare. Ero al decimo mese ed un pomeriggio mi sono recato in un cinema a vedere una delle tante commedie erotiche, quelle classiche con la troiona di turno che si mostrava tutta nuda. Coloro che hanno una certa età le ricorderanno di sicuro. Quando sono entrato in sala, il film era appena iniziato e c’era pochissima gente. Mi son seduto quasi in ultima fila e, poco dopo, al mio fianco si è seduto un signore molto distinto e ben vestito. Mentre guardavo il film, ed il mio cazzo era già duro per le scene erotiche che si susseguivano sullo schermo, sento una mano sulla mia coscia destra. Resto immobile e allora la mano scorre verso l’alto e raggiunge il mio pacco duro, lo accarezza. Resta un attimo in attesa della mia reazione che non ci fu e allora lo stringe e poi lo sega attraverso la stoffa. Poi prova a far scorrere in basso la lampo ed io lo agevolo, slacciando anche il bottone dei pantaloni. Ora la mano può agevolmente entrare dentro e stringere la carne dura. Un gemito sommesso esce dalla bocca dello sconosciuto, che si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: «Mi alzo e vado in bagno. Se vuoi seguirmi, non te ne pentirai.» Detto questo si alza e scompare dietro una pesante tenda. Aspetto un momento, guardo il resto della sala che è intenta a seguire il film ed entro velocemente in bagno. Appena dentro, il tizio mi trascina dentro un gabinetto e, chiusa la porta, si inginocchia davanti a me e, tirato fuori in cazzo, lo prende in bocca, dopo averlo ammirato. «hummmm …che bel cazzone! Lo voglio!» Modestamente ho una discreta dotazione, sia in lunghezza, quasi venti cm., che una notevole circonferenza, con una grossa cappella che sparisce fra le sue fauci.
Lo succhia in maniera divina ed io che ero in crisi di astinenza continua, sento che non reggerò molto a quella bocca che me lo succhia come una idrovora. Lo ingoia magnificamente in tutta la sua lunghezza fin giù per la gola e poi lo fa scorrere fuori e lo lecca tutto lungo l’asta e mi succhia le palle, e poi ricomincia con sempre più vigore e sempre più velocemente, finché non lo avviso che sono prossimo all’orgasmo. «Fermati…ehi...fermati...sborro! sborro!» Imperterrito continua la pompata sempre più forte ed io mi scarico dentro la sua bocca. Serra le labbra sulla cappella ed ingoia i fiotti mentre io sborro anche l’anima dentro quel forno incandescente. Poi, quando penso che sia tutto finito, lui continua a succhiarmi ed a segarmi con le mani, facendolo restare durissimo. «Un bel cazzone così lo voglio anche nel culo…sì, tutto dentro, dai sfondami le chiappe...ti prego, dammelo!» Mi rendo conto che sono eccitato come un cavallo e quando lui si solleva e si appoggia piegato al muro e mi offre il culo, dopo avergli abbassato i pantaloni, sento dentro di me il desiderio di fotterlo. Lo appoggio piano, lui si gira e mi incita a spingerglielo dentro. «Che fai...esiti? Dai, non indugiare, spingimelo dentro tutto…dai, sfondami il culo! …sì, dai, spaccamelo…» Lo afferro per i fianchi e affondo dentro le sue chiappe, che si aprono e sento che scivolo fino in fondo e lui geme di piacere. «Lo sento, cazzo! Che…bello! Sei….enorme! Spingi… dai aprimi il culo!» Lo pompo come un forsennato e gli slabbro il culo, mentre lui si sega velocemente e gode come un maiale. «Sì…dai...scopami tutto, godo! Sì, godo!»
Lo pompo con quanto forza avevo in corpo e resisto molto di più di prima, avendo, in parte, già svuotato le palle nella sua bocca e, quando lui mi dice che sta sborrando, per la seconda volta, avverto di esser al limite anch'io. Lui se ne rende conto e mi esorta a sborrare nel suo culo. «Sì … sborra! Sborrami nel culo!» Mi scarico dentro di lui, restando immobile. Mi svuoto e poi, improvvisamente, lui si sfila, si inginocchia e me lo riprende in bocca. Succhia e lecca ogni traccia del nostro amplesso, mentre la mia erezione è ormai venuta meno. Dopo avermi perfettamente pulito, lui si solleva e mi ringrazia del piacere ricevuto, mi lascia il suo indirizzo, pregandomi di tornare a trovarlo, ma io, due giorni dopo, tornai a casa in licenza ed conobbi quella che poi sarebbe diventata mia moglie. Quel tizio, almeno per me, è caduto nel dimenticatoio. Adesso sono in compagnia di tre maschi, le cui battute sul sesso stanno scaldando l’atmosfera. In particolare Luca si chiede che ci sia di male nel far sesso liberamente, anche fra maschi. Nessuno risponde, anzi ci diamo uno sguardo e sorseggiamo un po’ di birra. Lui si alza in piedi, ci guarda e poi si sposta verso il letto, posto nella parte posteriore del camper e si spoglia, seguito da Diego che si denuda anche lui e lo raggiunge sul letto. Tony mi guarda e poi si spoglia anche lui; si distende a sua volta sul letto e, insieme, guardano verso di me, che mi alzo. Mi sposto sulla parte anteriore del mezzo e tiro la tenda, affinché nasconda all'esterno la vista di quanto compreso fra posto guida e il resto del veicolo. Mi avvicino al letto, mi denudo anch'io e mi distendo sul letto. Tony sembra ben dotato in circonferenza, mentre Luca è ben messo in lunghezza, ma è più sottile del mio, mentre Diego è sicuramente nella media. Quando vedono il mio, già in tiro, Diego è il primo a prenderlo in bocca e comincia a succhiarlo alla grande, mentre viene succhiato da Luca, che, essendo inginocchiato su di lui, ha il culo rivolto in alto ed ora Tony gli si è messo dietro e glielo lecca, facendolo gemere subito. «…humhuumm…come me lo lecchi bene! Sì, dai, mi piace…. sì… humhuhummmm… che bello!» Tony si distende, continua a leccare Luca e, nel cambiare posizione, me lo ritrovo davanti alla faccia ed io, che non ho mai succhiato nessun cazzo, lo prendo in bocca e, per la prima volta, lecco e succhio una bella cappella dura e gonfia. Tony geme di piacere nel sentir la mia bocca e poi è Luca che lo esorta a scoparlo. «Sì, son pronto! Dai ...cazzo…SCOPAMI!» Lui si solleva e lo inserisce fra le chiappe di Luca, che spalanca la bocca quando sente che gli sta affondando tutto dentro il culo. «Piano! Cazzo…come sei grosso! Adesso …spingimelo dentro!» Tony lo tiene per i fianchi e lo pompa con dei colpi decisi e forti. Lui gode, mentre Diego, che ha smesso di leccare e succhiare il mio cazzo, si distende sotto Luca e gli prende il cazzo in bocca e lo succhia, dopo avermi invitato a scopargli il culo. «Dai, mettilo dentro…lo voglio sentire fino in fondo un bel cazzone come il tuo… dai, che ti voglio!» Gli sollevo le gambe e poi, dopo averlo lubrificato un po', appoggio la cappella al suo buco e spingo piano. Lui smette di succhiare il cazzo dell’altro e mi incita a spingere deciso. «Dai, spingilo… lo sento che mi apre! Cazzo, come lo sento! Mi slarga tutto… sì, dai, fino in fondo!» Affondo deciso e poi lo scopo con un ritmo cadenzato, mentre Luca gode sia dal fatto che Tony gli sfonda il culo, ma anche dalla bocca di Diego che gli succhia il cazzo con vigore. «Sì, eccomi ...sborro! ...cazzo…è bellissimo!» Trema, scosso dal piacere, ed anche Tony sembra abbastanza vicino all‘apice del suo piacere. Intensifica il ritmo dei colpi nel culo di Luca, che, adesso, sembra sfinito dopo l’orgasmo provato. Con un ultimo affondo, Tony sborra nel culo di Luca. «Sto…sborrando! Eccomi…oohh cazzo! Sborro!» Lo affonda ancora un po', poi si sfila mentre io scopo Diego, che adesso riceve da Luca il piacere di sentire il suo cazzo succhiato dall’amico. Con me che lo pompo in culo e Luca che lo succhia, il suo orgasmo esplode improvviso e completo. «Eccomi…sì, dai…scopami...sborro!» Lascio che si gusti per intero il suo piacere, poi mi sfilo da lui, mentre Tony si gira e mi chiede di provare anche lui il piacere di sentir il mio cazzo nel culo. «Dai, inculami, che mi va proprio di sentir dentro un bel cazzo come il tuo… dai, spingimelo dentro...tutto…» Mi metto dietro di lui e, dopo aver bagnato la cappella con un po' di saliva, lo appoggio al suo buco e spingo. Avverto solo un minimo di resistenza, poi il culo si apre di colpo ed affondo dentro di lui che geme e gode all’istante. «…hhhaaaa…sì…cazzo! ...mi sfondi le reni!»
Si distende con me sopra che lo inculo con colpi decisi e continui, finché Diego lo fa girar di lato e si mette a succhiargli il cazzo. Ben presto ridiventa duro. Poi si mette davanti a lui esortandolo ad incularlo, e questo mentre Tony viene inculato da me. Per un momento resto immobile dando modo che Tony riesca ad infilare il suo cazzo nel culo di Diego e, a quel punto, io resto fermo come Diego ed è solo Tony a muoversi avanti e indietro. Sembra una sfera su di un filo di cazzi. Quando incula Diego, si sfila il mio dal culo e, quando si sfila da Diego, lo prende in culo da me. Luca ci guarda estasiato e decide che vuole esser in gioco anche lui, così, dopo aver succhiato il cazzo di Diego, si pone davanti a lui e se lo fa infilare nel culo. Sconvolgente! Ora quattro maschi si infilano a vicenda, godendo moltissimo. Il primo a schizzare è Luca, che si è masturbato mentre lo prendeva in culo da Diego; poi è la volta di Diego che sborra in culo a Luca. Io sono al limite, lo pompo più forte e mi scarico dentro di lui, che ne gode all’istante. «Sì...cazzo, come ti sento! È bellissimo!» Resto immobile e gli chiedo se vuole venire, ma il gruppo si scioglie e Tony mi chiede se anch'io desidero provare un cazzo nel culo. Gli rispondo che son vergine, suscitando lo stupore di tutti. Luca mi dice che sarà lui a preparami se lo voglio e, detto questo, si posiziona dietro di me e comincia a leccare e succhiare la mia rosetta che, dopo un comprensibile momento di tensione, si rilassa lentamente. Mi lecca e infila lingua dentro. Fa colare della saliva e la spinge dentro con un dito, che sento scivolare sempre più insistentemente; il piacere che me ne deriva, mi rilassa e, quando mi sento pronto, faccio un cenno a Tony che, per tutto il tempo, si è fatto succhiare e bagnare di saliva da Diego. Lui si posiziona dietro di me e me lo spinge dentro dolcemente. Subito sento il mio sfintere che cerca di resistere a quella introduzione, mi irrigidisco un poco, ma Tony mi invita a rilassarmi; obbedisco facendo anche un profondo respiro. Improvvisamente, con una spinta decisa, Tony penetra. Per un attimo mi sento sfondare e mi irrigidisco, poi mi rilasso e, dopo un momento che lui è rimasto immobile, lo invito a spingere e pomparmi. Lui lo sfila un po' e poi lo affonda tutto dentro di me. Mi sento sfondare e aprire con determinazione; Luca si mette sotto di me e mi succhia il cazzo, che sta tornando duro. «…aaahhhh…piano…mi…sfondi! Fermo…resta fermo…sì, va bene, adesso muoviti piano…»
Resta immobile ed io ho tempo per rilassarmi. Avverto forte il piacere che mi sta procurando Luca che mi succhia il cazzo, facendolo tornar duro. Tony si muove sempre più dentro il mio culo e, pian piano, l’azione combinata dei due, fa sì da procurarmi un piacere mai provato. Lo sento scorrere dentro di me sempre più velocemente e, all’improvviso, sento che sborro in bocca a Luca. «Sì, eccomi…sborro! Luca…SBORRO!» Mentre mi scarico di nuovo, quanto inaspettatamente, in gola a Luca, Tony mi inonda il culo. «Eccomi, cazzo, ti sborro in culo! ...ora!» Sento una ondata di calore invadere il mio intestino, ma lui continua a chiavarmi finché il suo cazzo si ammoscia ed esce. Restiamo per un attimo a guardarci, sorpresi e sorridenti, poi il rumore di motori che si vengono messi in moto, ci riporta alla realtà: il blocco è finito e si riparte. Ci rivestiamo in fretta ed io mi metto alla guida. Parto, con loro che mi salutano, suonando le trombe. Mi rendo conto di aver vissuto un momento veramente magico di sesso fra uomini, in completa libertà e tanto piacere, e sono stupisce da quanto ne abbia provato. In tutti questi anni, con mia moglie, abbiamo avuto spesso e volentieri altri maschi nel letto e non avevo mai avuto la voglia di scoprire cosa si potesse provare; era un contesto nel quale lo scopo prevalente consisteva nel far godere lei, non me. Lei, invece, a volte, si era divertita con la troietta di turno, che fingeva di scopare nel letto con me e, più di una volta, ne aveva goduto con la lingua fra le cosce di lei. Trascorro i tre giorni in montagna e rifletto su quanto accaduto in quel meraviglioso, quanto imprevisto momento. Al mio ritorno avrò una bella novità da raccontarle, ma questa è una altra storia.
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