Se lui bacia lui.
Capitolo 10 - Un senso di inquietudine
Piove. Ne viene giù così tanta che sembra un diluvio, talmente forte che ha creato un incidente sull’autostrada, bloccandola completamente e, di conseguenza, tutto il traffico si è riversato nella superstrada, che ora è ferma e immobile, con code interminabili di macchine. Ho appena avuto il tempo di svincolarmi e di prendere questa vecchia statale, che conosco abbastanza bene, e anche se mi farà fare un giro più lungo, mi riporterà a casa. Sì, questa sera voglio tornare a casa mia e, anche se arriverò tardi, non ha nessuna importanza. Avverto nell'intimo uno strano senso di inquietudine e di insoddisfazione, che mi hanno spinto a mettermi in viaggio, nonostante questo tempo perfettamente in linea con la metà di novembre. Mi chiamo Mario, quarantacinque anni, da ventisei faccio il rappresentante di pneumatici; avevo diciannove anni quando misi incinta Luisa, quella che poi è diventata mia moglie. Mio suocero, che allora aveva una piccola officina con annesso magazzino, mi volle affidare il lavoro di rappresentante, per dimostrare che ero in grado di mantenere la mia famiglia. Dopo cinque anni, abbiamo avuto uno sviluppo enorme, al punto tale che abbiamo acquistato un capannone molto più grande e, oggi, la nostra attività, che non ha conosciuto crisi o cali di produzione, è tra le più importanti realtà in questo settore. Mia moglie, oggi, ha preso il posto del padre deceduto qualche anno fa e dirige tutta la sezione amministrativa, insieme a nostra figlia, mentre io continuo a girare nel centro Italia come rappresentante. In verità lei vorrebbe che mi fermassi, chiudermi in un ufficio e delegare il mio lavoro a qualcun altro. Dentro di me ancora non mi sento pronto a lasciare l'attività, che, comunque, mi permette di girare, di esser libero di gestire il mio tempo come voglio e, soprattutto, di godere dei piaceri che essa mi regala. Sì, perché, essendo un tipo abbastanza alto, capelli neri ricci, occhi azzurri e labbra sensuali, con un fisico asciutto e ben messo, mi sono creato, nelle varie zone dove presto il mio lavoro, un giro di amicizie femminili non indifferente, e con esse, quando non rientro a casa, passo notti di sesso sfrenato. In particolare ne ho quattro/cinque che possono definirsi scopamiche. Sono donne sposate o fidanzate, che non vogliono aver legami, ma che, di tanto in tanto, in media ogni 15/20 giorni, amano passare una notte trasgressiva con me, cui regalo momenti di puro sesso, senza alcuna complicazione sentimentale. Questa mattina ne ho incontrata una, la più recente che ho avuto il piacere di avere nel mio letto. Una giovane ragazza di vent’anni che, dopo aver fatto sesso con me un'intera notte, durante la quale mi ha regalato anche la sua verginità anale, è diventata ben presto una troietta di prima categoria. Nonostante sia fidanzata con il figlio del titolare, che, secondo me, si è già avviato verso la totale sottomissione alla fidanzata, la quale sperava che avremmo trascorso ancora la serata insieme. Ho inventato una scusa, dicendo che saremmo stati insieme la prossima volta, ma per questa sera dovevo tornare, perché avevo un impegno. Ho rifiutato anche l’invito di un’altra, sicuramente fra tutte la più scatenata delle puttane, perché dentro di me, da qualche tempo, ho questo strano senso d’inquietudine, che mi genera un senso d’insoddisfazione, come se mi mancasse qualcosa dentro. Come se tutto quello che ho e, soprattutto, questo giocare con le femmine avesse perso di interesse, quasi fosse diventata una consuetudine, che, seppur molto bella, alla fine è diventata quasi ripetitiva. Dentro di me averto forte il desiderio di staccare, di scordarmi le sensazioni per poter ritornare a viverne altre ancora più belle. Piove, mi sembra che gli scrosci siano aumentati di intensità, io rallento perché i fari del mio Cayenne fanno fatica ad illuminare la strada, poi, ad un tratto, quando esco da una curva, illuminano una scena irreale. Un’auto uscita fuori strada, finendo contro un albero e dal finestrino lato guida, un uomo agita le braccia per richiamare la mia attenzione. Mi fermo, con i fari illumino la scena, prendo un piccolo ombrello che ho e, uscito fuori e vado verso di lui. Immediatamente, appena fuori, mi ritrovo completamente bagnato e, quando mi avvicino, l’uomo mi dice che ha la portiera bloccata e che non riesce ad aprirla. Appoggio l’ombrello alla spalla tenendolo fermo con la guancia, mentre con entrambe le mani mi aggrappo alla portiera, così che l’azione combinata, io che tiro e lui che spinge, la fa aprire di colpo. Appena aperta una raffica di vento mi porta via l’ombrello, mentre osservo l’uomo alto e imponente che sta uscendo, seguito da uno un po’ più basso e più giovane. Ci guardiamo un attimo e io gli indico la mia vettura, dove di corsa ci andiamo a rifugiare. «Grazie, ci hai salvati da una brutta situazione, l’auto era uscita di strada e non riuscivamo ad aprire le portiere. Inoltre il cellulare, in questa zona, non ha campo; grazie ancora, io mi chiamo Claudio e lui è Luca: se ci dai uno strappo fino a casa, che dista solo pochi km, te ne saremo immensamente grati.» Mi avvio nella direzione indicata e, dopo pochi minuti, parcheggio la mia auto sotto un porticato di una piccola casa colonica, perfettamente ristrutturata. In un attimo siamo all’interno, tutti e tre infreddoliti.
Quell'interno è molto ospitale e gradevole. Siamo appena entrati in un ampio salone con un immenso focolare, che Claudio sta già provvedendo ad accendere, mentre Luca mi dice di seguirlo in un piccolo corridoio che dà accesso ad una camera matrimoniale. «Spogliati ed entra nel bagno, fatti una doccia calda, altrimenti ti prendi un malanno, mentre io vado a prendere un accappatoio pulito; noi faremo la doccia nell’altro bagno.» Mi tolgo rapidamente i miei vestiti inzuppati e, in un attimo, mi infilo sotto la doccia calda, che mi rigenera, mi riscalda e, quando esco, trovo sul letto un accappatoio non molto lungo che mi arriva appena sopra il ginocchio. Raggiungo di nuovo il salone dove trovo Luca che indossa un accappatoio come il mio e sta ancora ravvivando il fuoco, già bello e scoppiettante. Mi indica una poltrona immensa posta a semicerchio davanti al focolare, quando sento la voce di Claudio, dietro le spalle, che mi chiede se ho cenato. Alla mia risposta negativa mi dicono che, nemmeno loro hanno mangiato e, se per me va bene, potremo consumare qualcosa di rapido e veloce: del pane, formaggio, salame e vino. Accetto volentieri e, in un attimo, siamo seduti ad un tavolo rotondo allegramente. «Forse avrai notato che noi due siamo una coppia di fatto. Ci siamo conosciuti qualche anno fa e, dopo un po’ che facevamo sesso tra noi, ci siamo resi conto che ci piaceva star insieme. Siamo entrambi attivi e passivi, anche se a Luca piace di più il ruolo attivo e spero che tu non abbia nulla in contrario a trovarti in questa situazione qui con noi.» Mentre Claudio parla, Luca resta in silenzio, quasi in attesa della mia risposta. Li guardo, sorrido e gli dico chiaramente che per me non vi è alcun motivo per censurare il loro rapporto, anzi ne ho piacere e, nello stesso tempo, ne sono un po' incuriosito, in quanto non ho nessuna esperienza su quel tipo di sessualità. Tutti i miei contatti con persone del mio stesso sesso, si limitano al fatto che una delle mie amanti, la più anziana, la più troia, ha sottomesso il marito al punto tale che lui aspetta che io la penetri, la sfondi e la inondi in tutti i buchi di caldo seme, per poi obbligarlo a leccarla, dopo aver ripulito per bene il mio uccello. La situazione in cui mi trovo ora non può che suscitare un certo interesse e curiosità. Dopo qualche attimo, la situazione si fa ancora più allegra e divertente, resa ancor più vivace e gioviale dopo aver scolato una bottiglia di rosso veramente buono.
Mi raccontano che, in tutti questi anni, in specie negli ultimi due, si son divertiti ad allargare il loro rapporto, permettendo ad altre persone di partecipare alle loro serate di sesso. Mi dicono di uomini sposati che amano provare il brivido della bisessualità, sono mossi dalla curiosità o forse dalla monotonia di un rapporto etero che ormai aveva esaurito ogni aspetto erotico ed intrigante, mentre in questa nuova realtà per essi è come vivere una seconda vita sessuale. Rifletto su quelle parole che dice Luca e, dentro di me, mi rendo conto che ha perfettamente ragione. Così, in questo preciso momento, riesco a spiegarmi quel senso d’inquietudine che stavo vivendo da un po’ di tempo; quella non completa soddisfazione nei confronti delle mie amanti, che, seppur troie scatenate, alla fine portano sempre a vivere le stesse emozioni che, ripetute nel tempo, perdono di gusto e del loro sapore di proibito. Sono ancora immerso nei miei pensieri, quando, improvvisamente, viene a mancare l’energia elettrica e tutto l’ambiente piomba nel buio, illuminato solo dalle fiamme del focolare. Ci guardiamo un attimo negli occhi tutti e tre e nessuno di noi ha più voglia di mangiare. Luca mi chiede se voglio assaggiare una grappa speciale, che fa un suo amico, un vero intenditore e, alla mia risposta affermativa, prende da una vetrinetta una bottiglia con tre bicchieri e ce ne offre una dose ciascuno, mentre ci invita a sedersi sull’immenso divano posto davanti al focolare. Assaporo il liquore, lo sento scendere dentro di me. Mi genera calore mentre osservo loro due seduti uno, alla mia destra e l'altro alla mia sinistra, che mi guardano in silenzio, quasi ad aspettare da me un gesto, un segnale o una parola che possa in qualche modo movimentare la serata. Con un sorso svuoto il mio bicchiere di grappa, mi alzo e l’appoggio sul tavolo. Contemporaneamente con la mano sinistra sciolgo la cintura che tiene chiuso il mio accappatoio e, quando mi siedo, ho già preso la mia decisione. Questa sera voglio vivere un’esperienza completamente diversa, voglio provare una nuova emozione che forse è la risposta a tante delle domande che mi son posto in tutti questi anni. Sì, voglio provare qualcosa di veramente nuovo, unico, che non ho mai provato in vita mia. Nel sedermi, il mio accappatoio si è aperto mettendo in evidenza il mio uccello non ancora eretto. Si guardano negli occhi, ma nessuno dei due osa fare un gesto, è ovvio che devo esser io il primo a dar il via al gioco. Faccio un profondo respiro e, contemporaneamente, sposto la mano destra sul ginocchio di Claudio, mentre, contemporaneamente, accarezzo la gamba di Luca. È il segnale che stavano aspettando. Le mani di Claudio mi aprono l’accappatoio e accarezzano il petto, per poi scender giù, fino a raggiungere il mio uccello, che ora sta alzando la testa, mostrando la sua fierezza. Luca mi accarezzava la testa, mette una mano dietro la nuca e mi attira verso di sé. Un attimo dopo le sue labbra si incollano sulle mie e, dopo un attimo di stupore, permetto alla sua lingua che preme sulle mie labbra di entrare nella mia bocca e di intrecciare con la mia, un gioco erotico di contatti, che ci portano entrambi ad assaporare un bacio caldo e sensuale. Mi piace. Non mi era mai capitato di baciare un uomo e questo mi rende ancor più eccitato; se ne rende ben conto Claudio che, dopo avermi succhiato un capezzolo, procurandomi un intenso piacere, si è abbassato e senza un attimo di esitazione si è infilato completamente tutto il mio uccello in bocca. È sconvolgente, sentire un uomo che te lo succhia. È completamente diverso da come lo fa una donna. La donna, per quanto possa esser brava, ripete gesti e movimenti capaci di darti il piacere. Un uomo è diverso. I suoi gesti, il movimento delle labbra e/o della lingua, non sono finalizzati a darti il piacere, ma a farti vivere il piacere. Egli sa esattamente che i suoi movimenti ti faranno provare un piacere che lui conosce benissimo. Lo conosce, ne è consapevole e, nello stesso tempo, lo provoca, mentre una donna non l'ha mai provato! Questa è fondamentalmente la differenza fra una donna che ti succhia l’uccello e un uomo che te lo prende tutto in bocca. Resto immobile, quasi passivo. Mi gusto il piacere che sto provando con questo nuovo contatto; soprattutto mi eccita il bacio passionale, unito al piacere di sentire la bocca di Claudio sul mio uccello. Un lungo gemito esce dalla mia bocca, poi, ad un tratto, allungo nuovamente le mani ed afferro i loro sessi, già ben tesi e duri, ed inizio a masturbarli lentamente. Mi giro e prendo quello di Luca in bocca. Lo ingoio, non so cosa fare. Generalmente sono le mie troie che me lo fanno e, infatti, ripesco nella mia memoria le cose che loro fanno a me e prendo a far lo stesso. Lecco, succhio e gioco con la lingua lungo l’asta, facendola penetrare fin in gola. Un intenso gemito esce dalla sua bocca, indice di gradimento. Poi ho deciso che voglio provare ancora una cosa che desidero da tempo. Li guardo, gli chiedo di mettersi entrambi in piedi davanti a me. Lentamente mi inginocchio fra loro, prendo i loro cazzi con entrambe le mani e li porto alla bocca. Sì, desideravo da tempo capire cosa si prova a succhiarne due. Sconvolgente! Io che non avevo mai succhiato un cazzo, ora me ne ritrovo due di ottime dimensioni in bocca. Roba da non credere, eppure lo sto facendo. Sentire i loro gemiti di piacere, accresce la mia autostima e mi impone di succhiare e leccare con ancor più vigore.
«Accidenti, senti come succhia! Sei un vero portento…se continui così, finiremo per schizzarti in bocca! ...muhmhmummmum…»
Claudio mi fa smetter di succhiare e mi fa inginocchiare. Sento le sue mani sulle mie chiappe che le aprono e, poi, la sua calda lingua scorrere lungo il solco. Bellissimo. Nessuna delle mie troie mi ha mai leccato così. È una sensazione bellissima. Sento la sua lingua scorrere lungo il solco per poi premere contro la rosetta e affondarvi dentro. Mi rilasso, godo della leccata e mi giro, trovandomi di nuovo il cazzo di Luca davanti alla bocca. È un attimo e lo infilo tutto in gola. Claudio mi lavora il culo per un po', sento del fresco e deduco che mi sta lubrificando con del gel, mi unge e spinge un dito dentro, delicatamente. Mi scopa lentamente, con calma, e la cosa mi piace e mi rilassa. Quando si rende conto che son pronto, guarda Luca che, con un cenno del capo, sfila il cazzo dalla mia bocca e va a posizionarsi dietro di me. Claudio gli mette un preservativo e lui mi lancia uno sguardo interrogativo: «Se non vuoi, mi fermo, altrimenti rilassati e, appena senti dolore, dillo che mi fermo.» Lo guardo, gli sorrido e faccio un cenno d’assenso con il capo. Claudio lubrifica ulteriormente il suo cazzo inguainato e poi, lentamente, lo sento profanare la mia rondella. Mi rilasso, faccio un lungo respiro e mi accingo a farmi sfondare il culo. Lentamente e dolcemente mi spinge dentro la cappella. Mi sento dilatare, mentre lui spinge per poi ritrarsi; mi rendo conto che lo voglio, mi giro, lo guardo e lui affonda deciso. «…aaaaahhh…piano!» Mi sfugge un grido, più di paura che di dolore. Lui si blocca, io lo guardo di nuovo e lo invito a spingere. Lo fa piano, molto lentamente, sento il suo paletto scorrere attraverso il buco e scendere nelle mie viscere. Mi piace. Lo voglio e per questo spingo il mio corpo con decisione all’indietro, facendolo entrare tutto. Sento il suo corpo aderire al mio. Cazzo, ce l’ho tutto nel culo. Mi sento pieno, dilatato, lui ha una bella mazza ed io l’ho preso tutto dentro. Mi piace la sensazione che provo. Un misto di dolore/piacere mi eccita, anche se sento il mio uccello assolutamente moscio, ho una sensazione di estremo piacere. Finalmente so cosa si prova ad averlo nel culo. Fino ad oggi ero io che sfondavo il culo delle puttane che mi scopavo, mentre ora io mi sento la puttana di questo maschio ed è una sensazione bellissima. Claudio gira davanti al divano e mi porge il suo cazzo da succhiare. Lo guardo e, senza esitare, me lo infilo tutto in gola, mentre Luca da dietro lo estrae un poco, per poi affondarlo di nuovo. Lo fa lentamente, mentre io mi scateno a succhiare.
«Accidenti come succhia! ... Una perfetta bocchinara!» Il commento di Claudio mi eccita ulteriormente, mentre Luca ora mi prende per i fianchi e comincia a stantuffarmi sempre più velocemente. Godo! Sì, godo come una troia! È bellissimo. Afferro i fianchi di Claudio e impongo al bocchino lo stesso ritmo che ricevo nell'inculata che mi sta regalando Luca. Vengo scopato a lungo, divinamente. Il primo ad arrivare è Luca: gli sento aumentare il ritmo, quindi mi giro, lo guardo e lo esorto: «Sborrami addosso! Voglio sentir la tua crema sulla schiena.» Lui sorride. Mi pompa ancora un poco poi, improvvisamente, lo estrae, si strappa di dosso il profilattico e si sega velocemente. Lo guardo e, immediatamente, appena urla, sento quattro frustate colpire la mia schiena: sono schizzi di sborra bollenti, simili, appunto, a frustate che mi sferzano dal culo all’attaccatura del collo. Sconvolgente! Unico! Bellissimo! Sbatte il cazzo sulla chiappa destra per far uscire tutto il suo seme, poi, sfinito, si siede. Claudio, appena ha visto il compagno godere, si è posizionato di lato a me e poi, lentamente, sento la sua lingua raccogliere la crema schizzata su di me. La lecca con estrema perizia ed avidità. Poi unisce la sua bocca a quella del suo compagno, in un bacio dal forte impatto erotico. Mi pulisco alla meglio, mentre loro continuano a limonare. Poi è Claudio che si infila un preservativo e, dopo averlo bel lubrificato, lo appoggia al mio culo aperto. «Lo vuoi? Mi piacerebbe scoparti e sfondare del tutto il tuo splendido culo.» Annuisco e lui comincia con l’appoggiare la cappella sulla rosetta dilata e aperta. Spinge piano, poi mi giro, lo guardo e lui, dopo un lieve cenno, mi penetra tutto con un sol colpo. «…Hhaaaii...piano! ... umuummmhhmm…sì...dai, mi piace!» Mi stupisco, lo incito a sfondarmi e mi piace un casino. Godo, mi pompa con decisione, sento il suo cazzo scorrere liberamente dentro di me. Godo nel sentirmi aperto, dilatato e sfondato dai suoi colpi duri e decisi. Mi serra i fianchi, mi pompa, sbatte il suo corpo contro il mio con un rumore che riempie il silenzio della sala, illuminata dalla sola luce del fuoco. Luca si alza, si mette dall’altro lato del divano e mi offre il suo cazzo quasi duro. «Succhialo che mi piace molto la tua bocca … succhialo, che ti voglio sborrare anche in faccia!» Lo prendo in bocca e mi scateno a succhiarlo come se non ci fosse un domani. Geme e gradisce: «…muhmumm…accidenti che bocca! ...succhi come la più consumata delle troie…sì…mi piace… Dai, non ti fermare!»
È una sensazione stupenda. Godo e dono piacere come mai mi era successo, e questo mi fa impazzire. Claudio è al capolinea. Mi serra più forte e poi, di colpo, si sfila, mi sento aperto, dilatato, ma non ho tempo per pensarci che sento distintamente le sue sborrate sulla schiena. «… aaahhh…vengo! ... SBORRO!» Continuo a succhiare, mentre Claudio si mette seduto di lato con il fiato corto, quando mi accorgo che anche Luca è prossimo alla sborrata. Mi cinge la testa con entrambe le mani e poi mi scopa la gola. «…eccomi…sborro!» Si sfila per un attimo e, immediatamente, due schizzi mi colpiscono il viso. Bellissimo! Bollenti, caldi e cremosi. Sento la sborra scorrere alla base delle mie narici, la annuso e mi riempio i polmoni di quell’odore che, fino ad oggi, lo avevo sentito solo sulla faccia delle mie troie. Sfiniti ci sediamo tutti e tre vicino. Luca si alza, prende un bicchiere ciascuno, li riempie di vino e ce li porge. «Brindo ad un bellissimo culo sfondato!» Beviamo e, in quel momento mi sento benissimo: non ho dolori, ma solo sensazioni bellissime. Luca si inginocchia davanti a me e prende il mio cazzo moscio in bocca, mentre Claudio mi accarezza il petto, mi bacia e mi strizza i capezzoli. «Tu non hai goduto, adesso tocca a te far il culo a noi.» Con estrema maestria, insieme riescono a farmi risorgere il cazzo. È sconvolgente come mi succhiano, leccano e accarezzano insieme. Sono perfetti! Complici e ben affiatati. Poco dopo, con mia sorpresa, mi ritrovo il cazzo durissimo. Mi mettono il profilattico e, solo allora, mi rendo conto che Claudio, mentre Luca mi succhiava, si era staccato con le mani e aveva lubrificato il compagno, che invita a mettersi in ginocchio sul divano. Mi alzo, mi posiziono dieto Luca, che si apre le chiappe con le mani, dilatandole. Appoggio la cappella e spingo piano. «…Dai, spingi...dai, che è ben aperto anche lui.» Claudio mi esorta a sfondare Luca, cosa che faccio spingendo con decisione tutto il mio arnese dentro quel buco che si apre agevolmente al passaggio del mio cazzo. «…hhhaahhhh…sì...che meraviglia!» Gode, mentre vedo Claudio che porta il suo viso fra le gambe aperte del compagno e gli succhia il cazzo da sotto.
Dopo averlo affondato tutto, comincio a pompare con decisione quello splendido foro che mi serra l’asta e me la munge, procurandomi una bellissima sensazione. Lo scopo per un bel po', mentre Claudio lo succhia e, a volte, arriva a leccare anche il mio cazzo che scorre sopra di lui. Sento il piacere farsi largo e vorrei sborrare, ma Luca se ne rende conto, mi ferma e mi fa sfilare. «Scopa un poco anche lui.» Mentre cambio il preservativo, Claudio prende il posto di Luca e la cosa ricomincia come prima. Godo a sfondare anche questo culo che mi sembra più aperto e dilatato, ma è sempre una bellissima sensazione. Lo scopo fin quando sento Luca che mi munge le palle da sotto, succhiando il cazzo dell’amico fino a farlo sborrare. «…mmmhum…sì…vengo!» Sono al limite pure io e Luca se ne rende conto, mi fa sfilare, mi strappa il preservativo, poi si infila il mio cazzo in gola fin quando sono io che lo sfilo dalla sua bocca: ora entrambi si inginocchiano davanti a me e uniscono i loro volti: «Dai, schizza in faccia a noi due tutto il tuo piacere!» Mi sego un attimo e li accontento. Sborro, schizzando il mio piacere sui loro volti uniti, guancia a guancia, e spremo fino all’ultima goccia il mio seme su di essi. Sfiniti ci accasiamo sul divano e, nello stesso momento torna la luce che, in qualche modo, rompe la magia del momento. Ci guardiamo in faccia sorridendo compiaciuti, mentre ciascuno cerca di darsi una ripulita. Luca fa una proposta e tutti lo assecondiamo. «Ci conviene rifarci la doccia.» Mi propongono di dormire a casa loro e ci ritroviamo tutti e tre ne letto: io in mezzo a loro che si addormentano quasi subito. Io, no. Dentro di me rimbalzano tutte le sensazione che ho provato, le emozioni, il piacere e nel dare e prenderlo sia in culo che in bocca. Constato con me stesso che sono stato un fesso a non ricercare anche questo tipo piacere, che, in qualche modo, completa la mia vita sessuale. Poi, lentamente, mi addormento. All’alba sono svegliato piacevolmente dalla bocca di Claudio, che mi sta succhiando il cazzo.
«Ma ancora non ti basta?» Lui mi sorride e continua succhiarmi. «No, mi piace svegliarmi con un cazzo in bocca. Lo farei a Luca, ma si è alzato a preparar la colazione e, quindi, ne approfitto.» Mi succhia con vigore e passione e, in breve, sento montare l’orgasmo, lo guardo e lui se lo sfila, me lo sega velocemente, fin quando non schizzo il mio piacere direttamente fra la sua mano ed il mio torace. Dopo aver fatto colazione insieme, riprendo il viaggio verso casa. È una bella giornata di sole e, dentro di me, sento che son diverso: non ho più quel senso di inquietudine che provavo prima, mi sento bene, sereno e felice e, in più, ho scoperto un lato della mia sessualità che non resterà inesplorato. Quando giungo a casa, trovo ad accogliermi mia moglie che mi abbraccia e mi bacia sorridendomi. «Hai l’aria allegra e soddisfatta: o ti son andati bene gli affari, o hai trovato una nuova troietta che ti ha spremuto fino all’ultima goccia.» La guardo, le do un altro bacio e poi le rispondo, con un sorriso: «Gli affari sono andati benissimo e, non una, ma due troiette, mi hanno spremuto a dovere.»
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