Incesto. vol. II
Capitolo 1 - La suocera porca.
Mi chiamo Simone, ho 24 anni, sono di media statura, moro dai capelli ricci, gli occhi scuri, un bel fisico snello ben modellato da anni di nuoto. Da quando ho completato gli studi di ingegneria informatica, ho subito trovato lavoro presso una grande azienda e per questo mi son dovuto trasferire in un'altra città. Subito mi son messo alla ricerca di un appartamento, ma la cosa si è rivelata un po' più complicata di quanto pensassi e così, all'inizio, ho accettato di dormire in un bilocale con bagno. La mia camera è ricavata nella mansarda ed è un piccolo appartamento a sé, con relativo angolo cottura e un salottino davvero carino. Vi si accede da un ballatoio esterno e questo lo rende un vero angolo tranquillo, dove io mi sento davvero a casa. È di proprietà di una famiglia costituita da tre donne: Elisa, la padrona di casa, è una bella donna di 48 anni, capelli neri, occhi verdi, terza di seno e sedere bello alto, tondo e sodo, cosce lunghe e snelle, e bocca ampia con labbra talmente sensuali che ti invogliano ad infilarci dentro un bel cazzo. Davvero una bella donna. Vedova da sei anni, ha allevato le sue figlie in modo davvero impeccabile. Le figlie sono Silvia, la maggiore, di 24 anni, Cristina, la minore, di 22. Con Silvia ho subito legato. Fin dai primi giorni, tra noi è scoccata la scintilla, ci siamo fidanzati e con lei mi trovo davvero bene. È una ragazza molto tranquilla, lavora come impiegata alle poste. Alta quanto me, bionda come lo era suo padre, occhi azzurri, anche lei munita di una buona terza di seno, un bel culo a mandolino e cosce belle lunghe. Come ho detto, nella vita di tutti i giorni, è una ragazza tutta acqua e sapone e, nell’intimità, è una amante tranquilla. Lo prende dolcemente sia davanti che dietro e lo succhia, ma con poca enfasi, non le piace molto e, ancor meno, ingoia. Non ama per niente ingoiarlo! Cristina, sua sorella, è molto più solare ed allegra, oltre che esser molto carina. È mora, capelli lisci e con le curve al posto giusto, il seno più piccolo di quello della sorella e un bel culetto. Cristina ha un bel rapporto con me, che mi considera il suo fratello maggiore. È fidanzata con un ragazzo che si fa vedere raramente in casa e questo, credo sia dovuto al fatto che non ha un buon rapporto con mia suocera. Come ho detto, ho un buon rapporto, sia con la mia fidanzata che con il resto della famiglia. Con Elisa poi c’è stato fin da subito una buona intesa e reciproco rispetto; ho scoperto che mi vuole molto bene e, quando parla di me con altre persone, dice sempre che sono un bel ragazzo, educato e molto bravo. Poi, un pomeriggio della scorsa estate, tutto è cambiato di colpo tra di noi. Per la sua sicurezza, si è fatta installare delle telecamere a circuito chiuso a tutela della sua proprietà. Tutto è filato liscio, fin quando, per una settimana c’è stata una continua interruzione di energia elettrica, che ha sballato tutta la programmazione di quei dispositivi, impostati proprio su questa eventualità. Lei era disperata. «Simone, come faccio? Non funziona più nulla! Non mi sento sicura così! Che devo fare? Aiutami ti prego!» L’ho tranquillizzata e le ho rimpostato di nuovo tutto il programma e poi le ho detto che avrei creato una estensione da inserire direttamente sul cellulare, in modo da avere la situazione sotto controllo, anche se non era in casa. Lei era al settimo cielo! «Lo sapevo che eri un mago. Simone, sei il mio idolo!» Passa una settimana ed una mattina, mentre sta facendo le pulizie in casa, si piega in avanti e dal taschino della camicia il suo cellullare cade direttamente nel secchio dell’acqua. Una tragedia. All’oscuro di tutto, quando sono rincasato, poiché faceva molto caldo, decido di farmi una doccia. Mentre ero in doccia, complice un certo problema alle ovaie di Silvia, che ci ha costretto ad una astinenza molto forzata, mi viene il cazzo duro. Mi vorrei segare, ma, appena ho finito di lavarmi, sento bussare alla porta. Prendo un telo grande e lo metto alla vita, così, a torso nudo e in ciabattine infradito, vado ad aprire la porta e mi trovo Elisa che mi guarda per un attimo con ammirazione. Per fortuna il cazzo nel frattempo si era un po’ smosciato, ma non del tutto. Dopo un attimo di stupore, la faccio entrare. «Ciao, che ti succede? Entra, accomodati. Ti posso offrire qualche cosa di fresco?» Lei, quasi a riprendersi dalla visione del mio corpo semi nudo, si scusa.
«Simone, ti ho disturbato? Stavi facendo la doccia? Accidenti che stupida, certo che ti facevi la doccia dopo una giornata di lavoro cosi calda! Scusami, vengo dopo. Scusami ancora, ti lascio solo.» La blocco e la invito in cucina a bere con me. «Dai, non ti preoccupare! Avevo appena appena finito!» Mi guarda e fa una battuta maliziosa. «Chissà che spettacolo, se fossi venuta prima!» Sorride maliziosa, distogliendo il suo sguardo dal mio fisico. «Silvia dice che sei ingrassato, ma io ti trovo in forma! Per me non lo sei affatto! Anzi, a me piaci molto più di prima!» Mi guarda con occhi maliziosi, mentre le offro del the freddo. «Grazie, ma, riguardo alla forma, anche tu non scherzi!» Le rispondo un po’ eccitato, ma anche un po’ perplesso dalla sua risata e dal suo sguardo carico di doppi sensi. Beve e poi mi spiega il motivo della sua visita. «Questa mattina ho “affondato” il mio vecchio cellullare. Mi è caduto nel secchio e, addio, è morto subito. Pazienza, tanto lo volevo cambiare, così ne ho preso un nuovo, ma, nel fare il passaggio dei dati non ha copiato il tuo programma sul controllo delle telecamere.» Sorrido e mi offro di reimpostare di nuovo il programma. Mentre lei parla, si è seduta sul divano ed ha accavallato le gambe, facendo salire la minigonna leggerissima che indossa. Vederla così esposta al mio sguardo, mi ha risvegliato il cazzo, che ritorna duro ed il bozzo comincia a farsi notare. Preso da vero momento di pura follia, decido di rispondere alla sua palese provocazione e faccio in modo che il nodo dell’asciugamano si allenti un poco. Lei mi continua a provocare. «Devo ricordarmi di passare in farmacia a pendere la pillola per Silvia, che è ora che ricominci a prenderla. Sembra che il problema si sia risolto.» Mi guarda, ride e fa un cenno con il capo, indicando il mio bozzo ora vistoso. Io le rispondo a tono. «Ma questo mese non ha corso nessun rischio! Tua figlia si è ben guardata dallo starmi vicino. Con il suo problema, mi ha lasciato in totale astinenza!» Mi guarda un po’ stupita.
«Cavolo, ma davvero? Ti ha tenuto a stecchetto per così tanto tempo? E come hai fatto a resistere?» Io ribadisco la mia totale astinenza. «Certo che ho resistito! Se lo ha fatto lei, perché non potevo farlo anch'io? In fondo queste cose le si fanno in due!» Mi allunga il cellullare, io mi alzo per prenderlo e, quando lo faccio, il telo si apre e resto completamente nudo davanti a lei. Mi trovo in piedi, a pochissima distanza dalla sua faccia, con il mio cazzo che è al di sopra della media sia in lunghezza, che in circonferenza. Resto un attimo immobile, quasi inconsapevole di esser nudo davanti a lei, che me lo guarda a bocca aperta! Fingo imbarazzo. «Oh scusami! Io…» Mi giro, ma lei mi blocca. Dopo lo stupore, indugia su di me. Immobile, sembra ammaliata dalla vista del mio cazzo oramai ben duro e svettante davanti a lei. Poi, quasi scossa dalla realtà, fa un sorrisetto compiaciuto e un commento molto allusivo. «Caspita! Se non ho visto male, stai proprio messo bene…credimi! Complimenti! Davvero, un bel vedere!» Io la guardo incredulo su quello che ho sentito e lei, vedendo lo stupore dipinto sul mio volto, rincara la dose. «Non mi credi o pensi che l'abbia detto così "per dire"? Simone, è da quando sei fidanzato con mia figlia, che credo tu sia un bel maschio; inoltre, tra noi, si è creata una certa confidenza, anche se non immaginavo fino a questo punto, ma oramai è successo e non mi dispiace affatto!» La guardo e le rispondo per le rime. «Nemmeno a me dispiace! Anzi ti dirò che ci speravo quasi!» Mentre parlo sono ancora in piedi, con il cazzo in bella mostra davanti a lei, che lo fissa e, senza aggiungere altro, si avvicina con la bocca e me lo lecca lentamente. Resto immobile davanti a lei e le sue leccate sono profonde ed intense. Lecca con vera maestria, è bravissima e, mentalmente, eseguo il confronto con sua figlia più grande e mi chiedo come potrebbe esser mia cognata. Con la sua estrema bravura ed il fatto che da un mese non faccio una scopata, sento che non resisterò molto.
«Elisa, fermati: non stavo scherzando quando ti ho detto che sono davvero pieno. Se continui così, tra un attimo ti riempio la bocca!» Lei solleva lo sguardo e sorride maliziosa. «E chi ti dice che io non voglia proprio questo? Desidero assaporare la tua crema. Dai, sborrami in bocca! Non è giusto che un bel ragazzo come te, resti così a lungo in astinenza! Dovrei tirar le orecchie a mia figlia! Ho scoperto questa cosa solo l'altro ieri! Se lo avessi saputo, mi sarei fatta viva prima! Simone, lasciati andare! Riempimi la bocca che ho una voglia pazza di assaporare la tua sborra!» Non resisto e, poco dopo, le vengo dentro la bocca. Noto con estremo piacere che ingurgita tutto! Lo ingoia completamente. «Elisa, così mi fai morire! Non solo mi hai regalato un meraviglioso bocchino, ma la cosa più sconvolgente per me è che te lo sei gustato tutto, fin in fondo, ingoiando tutta la mia crema, fino all'ultima goccia. Tua figlia non è come te! A lei non piace molto succhiarlo e, ancor meno, ingoiare!» Mentre tiene il mio cazzo in bocca, solleva lo sguardo e vedo lo stupore sul suo viso. Finisce di raccogliere anche l'ultima goccia del mio piacere, poi si toglie il membro dalla bocca e mi guarda stupita. «Cosa? Mi stai dicendo che mia figlia...? Simone, non scherzare! Mi dici davvero che Silvia non ama succhiarlo e tanto meno ingoiare il frutto del tuo piacere? Ma è pazza? Come si fa a non amare un bel membro come questo ed aver voglia di sentirlo tutto in gola e, soprattutto, aspettare con impazienza l'attimo in cui tu mi hai riversato in bocca tutta quella crema! Era buonissima! Mi dispiace che sei rimasto tutto questo mese così in astinenza!» Intanto io son rimasto con il cazzo durissimo e lei questo lo nota con piacere. «Adesso, scopami! Fammelo sentire tutto dentro! Sono fradicia al solo pensiero di averlo dentro, che quando lo farai, impazzirò all’istante!» Mi inginocchio davanti a lei, apro le sue splendide cosce e vedo il perizoma scuro, completamente bagnato. Lo scosto, appoggio alla punta del mio membro tra le pieghe della sua fighetta e, con una spinta decisa, scivolo tutto dentro di lei. Stranamente la sento stretta e il mio membro deve aprirsi la strada lungo le pareti della sua vagina, dilatandole e questo fa sussultare Elisa, facendola godere all'istante. «Come sei grosso! È da un po' che non prendo un bel membro come questo. Ti sembrerà strano, ma sono molto selettiva e non vado con tutti! Tu però mi sei piaciuto subito, dal primo istante che ti ho visto! Se penso che sei stato inattivo per un mese, prenderei a schiaffi mia figlia! Dai, Simone sfondami tutta! Infilamelo tutto dentro, fino in fondo! Sei un maschio superbo, un vero toro da monta! Simone, voglio esser la tua vacca! Simone, voglio darti tutto quello che non ti dà mia figlia! Scopami forte! Sì, voglio sentire che mi slabbri e distrugga la fica!» Sollevo le sue gambe, appoggio i talloni sulle mie spalle e la tengo per i fianchi, mentre comincio a pompare avanti e indietro il mio membro dentro di lei, che prende a godere in continuazione. Al terzo orgasmo, abbassa le gambe, mi abbraccia forte e mi bacia in bocca. La sua lingua è un serpente che si intreccia con la mia e, dopo aver limonato un po', quando ci stacchiamo, i suoi occhi brillano di gioia. «Simone, sei fantastico! Come è possibile aver avuto un maschio stupendo come te vicino, in tutti questi giorni, e non aver cercato di soddisfare la sua voglia? Scopami, forte, Simone. Dai, amore mio, che da oggi ci penso io a farti impazzire!»
La tengo stretta per le braccia, mi sollevo e mi siedo sul divano con lei che rimane completamente impalata su di me. Comincia a muoversi su e giù e, ben presto, raggiunge altri due orgasmi; poi, sfinita, mi abbraccia, stringendo il mio viso sul suo splendido seno. «Sei meraviglioso! Fermati, lasciami respirare, perché non sono abituata ad avere tutti questi orgasmi! Raramente ho trovato maschi così possenti come te, capace di farmi perdere il conto di tutte le volte che ti ho urlato "vengo"! Dai, Simone, sborrami dentro! Dopo averla sentita in bocca ed averla trovata di mio gusto questa tua crema, ora voglio sentire che mi scalda il ventre!» Prendo a sbatterla dal basso e, mentre trema per l'ennesimo orgasmo, mi svuoto dentro di lei, schizzando un mare di sborra nel suo ventre. Resta per un lungo istante abbracciata a me, poi lo fa scivolar fuori, si abbassa e me lo prende ancora in bocca, trovandolo ancora abbastanza rigido. «Ma sei incredibile! Hai sborrato due volte ed hai ancora il cazzo duro! Simone, sei meraviglioso! Da oggi io sarò la tua puttana ogni volta che avrai voglia di svuotar le palle! Non ti creerò problemi con mia figlia. Voglio che il rapporto tra voi due continui tranquillo e sereno; io sarò nell'ombra, dietro di te, ogni volta che tu avrai voglia di una bocca dove svuotare le tue palle e un buco dove godere a tuo piacimento. Non voglio esser altro per te! Tutto quello che ti chiedo è di non andare a cercare altre donne fuori, ma di sfogare con me tutte le tue perversioni!» E così è stato. Lei è diventata la mia amante segreta e, per un po', tutto è filato liscio, fin quando Cristina non si è trovata in una brutta situazione con il suo fidanzato. Il tizio, geloso all'inverosimile, una sera ha quasi rischiato di ucciderla, sol perché, mentre erano in pizzeria, aveva sorriso al cameriere, che le aveva fatto un complimento. Rientrando in casa, li ho visti litigare nel parcheggio e, quando lei è scesa per cercar di sfuggire alla sua furia, sono intervenuto e, grazie alla mia prestanza fisica, ho avuto la meglio su di lui, strappando Cristina dalle sue mani e invitando l’imbecille a star molto alla larga da lei, altrimenti lo avrei denunciato alle forze dell'ordine. Cristina tremava di paura e così, appena dentro casa, mi ha abbracciato, in cerca di un minimo di sicurezza.
«Grazie, Simone! Senza di te, non so proprio come sarebbe finita! Simone, sei il mio eroe! L'ho sempre detto che sei una persona meravigliosa. Se non fossi fidanzato con mia sorella, io…» Non aggiunge altro, però i suoi occhi mi fissano intensamente e, d'un tratto, si abbassa davanti a me e, dopo avermi aperto freneticamente i pantaloni, si impossessa del mio membro, trovandolo in perfetta forma. «Accidenti, che spettacolo! Questo sì che è un signor cazzo?! Altro che quello di quell'imbecille!» Un attimo dopo, il mio membro sparisce tutto in fondo alla sua gola. Resto veramente stupito dalla facilità con cui lo ha ingoiato e, dentro di me, sorge una curiosità. «Cristina, sei stupenda! Il bocchino che mi stai facendo tu, non me lo aveva mai fatto nessun'altra! Sembra che tu sia molto esperta!» Se lo sfila un attimo dalla bocca, poi, con un sorrisetto malizioso, mi risponde. «Come ti ho detto, quell'imbecille mi ha reso sempre la vita difficile per la sua gelosia e allora io, ogni volta che ne ho avuto l'occasione, mi sono succhiata tutti i bei cazzi che ho avuto a tiro. Naturalmente, tutto questo, lui non lo ha mai saputo e sono molto contenta a sapere che sono anche più brava di mia sorella e di mia madre!» La guardo stupito, lei ride e, prima di rimettersi il mio pazzo in bocca, continua il suo discorso. «Simone, pensi davvero che io sia così ingenua? Non capisco come mia sorella non si sia accorta di come ti guarda mia madre! Lei ti adora, come me! È bastato tenerla un po' d'occhio, per capire che, ogni tanto, si fa dare una bella ripassata da te! Anzi, sono convinta che, da quando ci sei tu tra le sue cosce, non c'è entrato nessun altro maschio! Ora io non voglio fare il terzo incomodo, però non mi dispiacerebbe, di tanto in tanto, sentire questo bel cazzone sia in bocca, che dentro di me.» Si solleva, si gira e si appoggia al tavolo della sala; mi guarda, mentre sculetta per invogliarmi a possederla. Mi avvicino a lei, mi abbasso, sposto il perizoma ed immergo la mia bocca nella sua ostrica, che già schiuma nettare meraviglioso. Lecco e raccolgo quella delizia, assaporando con piacere la sua fragranza, ma lei è troppo eccitata e mi vuole.
«Dai scopami, Simone, mettimelo dentro! Lo voglio sentire tutto, fin in fondo, il tuo cazzone!» Mi sollevo, appoggio la punta a quel suo meraviglioso fiore e lo spingo tutto dentro di lei. A differenza della madre, la puttanella è abbastanza aperta e sento che il mio membro scivola alla grande avanti e indietro, senza nessun impedimento. Ben presto inizia a godere e mi incita a sfondarla ancora più forte. «Che bello! Quanto lo sento, è molto grosso! Mi fanno impazzire i cazzi come il tuo! Dai, Simone, sfondami tutta!» La tengo per i fianchi, la sbatto con colpi durissimi e lei gode di nuovo. Mentre sta ancora assaporando l'orgasmo, d'un tratto porta una mano dietro e mi ferma. Sfila il membro dalla sua fighetta fradicia e lo appoggia al suo buchetto. «Mettimelo nel culo! Mi fa impazzire, prenderlo nel culo! Mi piace molto di più che sentirlo davanti! Dai, allargami per bene anche questo buco!» Lo sento senz'altro aperto! Son convinto che la troietta si faccia montare con molta più frequenza di quello che si possa immaginare. Forse, tutta la gelosia di quel fesso, non era poi tanto immotivata! La sbatto ancora un po' e, quando raggiunge un nuovo orgasmo, improvvisamente, le riverso nell'intestino un'abbondante dose di sborra. Lei ovviamente la sente e gode ancor di più. «Sì, porco! Inondami il culo! Caspita, che bello! Fantastico sentire il calore della tua sborra che mi scalda l'intestino!» Mi svuoto tutto dentro di lei e poi, quando lo sfilo, lei si volta, si inginocchia rapidamente e me lo prende in bocca, ripulendolo fino all'ultima goccia e lasciandomi ancor più stupito e convinto che questa ragazza, dall'aria così ingenua e tranquilla, in realtà sia una vera e propria puttana scatenata. Da quella volta, mi trovo veramente circondato dalle attenzioni di tutte e tre e, tranne Silvia, che continua a ignorare tutto, le altre due si son parlate ed ora si alternano a gustarsi il mio membro senza un minimo di gelosia. È una situazione alquanto insolita, ma, nello stesso tempo, tremendamente eccitante e non so quanto durerà, ma, per il momento, me la godo a più non posso.
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