INCESTO. vol.1

Capitolo 10 - Ho ingravidato la moglie di mio nipote

pennabianca
3 days ago

Mi chiamo Paolo, ho 37 anni, sono di media statura, capelli neri, occhi scuri, un bel fisico tenuto in forma con esercizi e allenamenti costanti, perché sono un vigile del fuoco e la forma fisica è molto importante nel mio lavoro. Da 12 anni, sono sposato con Michela, mia coetanea. E' una gran bella donna, alta quanto me, bionda, occhi chiari, bel seno e bel culetto, alto e sodo che rappresenta il culmine di cosce lunghe e ben tornite. Michela ha una sorella più grande, Stefania, che ha 49 anni ed un figlio, Luca, di 28 anni, da poco sposato con Lucrezia, una splendida ragazza con un bel seno, un magnifico culetto a mandolino, una bocca ampia e carnosa, perfetta per far bocchini. Siamo una coppia come tante. Lavoriamo, abbiamo degli amici con i quali ci si vede quando è possibile e, tra noi, le cose girano abbastanza bene, anche in campo sessuale. A lei piace molto il mio cazzo, lungo abbastanza e di buono spessore; a lei piace, perché dice che la riempie tutta e le arriva in fondo senza esagerare. Quest'anno, a causa di tante vicende che si sono accavallate, non avevamo programmato le ferie e, di conseguenza, quando è arrivata l'estate, prenotare una settimana di vacanza all'ultimo minuto si presentava davvero arduo, per non dire impossibile, a meno di non possedere un capitale da spendere. Così abbiamo accettato la proposta di Stefania di trascorrere qualche giorno insieme a loro, nella casa al mare, che aveva ereditato dai suoceri. Considerando il fatto che, sia con lei che con Federico, mio cognato, ci troviamo molto bene, io e mia moglie abbiamo accettato di buon grado. La casa è poco distante dal mare ed è una vecchia casa colonica posta a mezza costa su una collina, perfettamente ristrutturata, con tre camere matrimoniali ed un ampio salone, doppi servizi e uno splendido terrazzo; all'esterno è circondata da un porticato, da cui la vista spazia fino al mare. Il secondo giorno che eravamo lì in vacanza, siamo stati raggiunti da Luca e Lucrezia. Sono una coppia simpatica e lui è un vero mattacchione, cui piace fare scherzi di ogni tipo. Fin da subito, però, ho notato che a Lucrezia piace provocare e farlo soprattutto fingendo che sia tutto casuale. Spesso mi è capitato di vedere che lei che mi apriva le cosce, prive di mutandine, o mostrarmi il seno libero da costrizioni. Ho sempre finto di non aver visto, per non creare dissapori nel gruppo, che si stava veramente godendo una meritata vacanza. La sera dopo il loro arrivo, complice una giornata di mare stressante, abbiamo deciso di restare a goderci il fresco della veranda e, mentre io, mio cognato e nipote parlavamo di calcio (siamo tutti tifosi della stessa squadra), le donne parlavano tra loro e mia moglie ha raccontato a sua sorella, che, da un po' di tempo, stiamo cercando di avere un figlio, ma con scarsi risultati. Mentre pronunciava queste parole, Luca si è trovato a passare nelle vicinanze per andare a prendere delle birre fresche e, scherzando, si è rivolto a sua zia. «Guarda zia che non è un problema! Se lo zio Paolo dovesse aver dei problemi, ci sono sempre io a tua completa disposizione!» Sia io che mio cognato abbiamo udito la frase e, entrambi, siamo rimasti quanto mai sorpresi da quella affermazione assolutamente gratuita ed inattesa, mentre mia moglie e Lucrezia si son messe a ridere, soprattutto perché Stefania lo ha sgridato. «Ma senti tu il brutto scimmione impertinente! Sei veramente un depravato! Ma, vi rendete conto che figlio ho messo al mondo?» La battuta, seppur detta in maniera spiritosa, mi aveva in qualche modo infastidito. Due sere dopo, abbiamo deciso di cenare in riva al mare, perché nel paesino c'era la festa del pesce e così, tutti e sei, ci siamo messi a mangiare, bere, ridere, scherzare e ballare, in quanto il tutto era allietato da un'orchestrina, che eseguiva musica allettante. Per tutta la serata è stato un continuo provocare, da parte di Lucrezia, che non ha fatto altro che strusciarsi contro di me, come una gatta in calore. Anche Luca si è divertito a stuzzicare mia moglie e, in più di un'occasione, ho sentito che le suggeriva di trovare un “aiutino”, nel caso io avessi continuato a far cilecca. Verso la fine della serata, eravamo particolarmente su di giri e Lucrezia e Luca, senza che ce ne rendessimo conto, hanno preso la macchina e son tornati a casa. È stata un'imprudenza, perché avevano bevuto molto, così, anche noi abbiamo deciso di tornare quasi per timore che potessero aver dei guai. Ci siamo messi il cuore in pace quando, giunti a casa, abbiamo visto l'auto perfettamente parcheggiata nel piazzale, così, essendo la serata ancora fresca, prima di andare a letto, abbiamo deciso di farci una bella birra gelata tutti e quattro assieme. Bere una birra gelata, dopo che avevamo già ingurgitato non so quante bottiglie di vino, è stato il colpo di grazia per tutti. Mio cognato è crollato a dormire in giardino, su di un materassino. Mia moglie e mia cognata, aiutandosi tra loro, sono riusciti ad andare in camera da letto. Anch'io credo di essermi un po' appisolato e, quando mi son svegliato, ho visto che mio cognato, in qualche modo, era riuscito a sua volta ad andare a dormire sul suo letto, così anch'io, un po' barcollante, ho preso ad entrare in casa. Nel corridoio che porta alle camere, ho visto la porta della camera di Luca e signora, aperta ed ho visto lei, sdraiata sul letto, svenuta e lui, con i pantaloni abbassati fino alle ginocchia e il cazzetto fuori: pensavo fosse più dotato, con un preservativo usato sul pavimento, accanto a lui. Lei invece era sdraiata sul letto con i piedi pendenti di lato e le mutandine che le pendevano dalla caviglia destra, entrambi erano svenuti, ubriachi, ed era chiaro che avevano fatto sesso o, almeno, ci avevano provato, prima di svenire. Poi, quando ho guardato Lucrezia sdraiata sul letto, mi è sembrato davvero uno spreco per uno come Luca. Ho immaginato che fosse stata lasciata lì, come un regalo solo per me, quasi offerta, come risarcimento delle sue sfrontate affermazioni sulla mia capacità di procreare. «Vediamo se questa puttanella gode lo stesso con me. Adesso me la scopo e vedremo se si diverte di più con il mio cazzo, piuttosto che con quel cazzetto che ti ritrovi.» Ero fuori di testa! Fumato dall’alcol e quasi incazzato con lui che ha sempre fatto lo sbruffone con mia moglie. Mi sono avvicinato al letto, ho slacciato e abbassato i pantaloni, ho afferrato le cosce nude di Lucrezia, l'ho girata un po', poi le ho sollevato la gonna ed ho visto la sua piccola fica depilata. Son rimasto per qualche istante ad ammirare quella splendida patatina liscia, poi mi sono inginocchiato ed ho passato la lingua lungo quello spacco così invitante. Ho preso a raccogliere il miele di cui era intrisa e, dopo averlo assaporato per bene, mi sono sollevato in piedi, ho afferrato le sue caviglie e le ho portate in alto, appoggiandole al mio petto. Ho appoggiato il cazzo e l’ho strofinato bene; è diventato subito duro. Le ho dato un colpetto al clitoride con la punta del mio cazzo, che l’ha fatta sussultare, per poi farlo scivolare lungo la fessura per bagnarlo dei suoi stessi umori, prima di spingerlo all'interno del suo tunnel caldo e stretto. «Tieni, puttanella! Senti un vero cazzo che ti sfonda, zoccola? È questo che volevi da un po’ di giorni, vero?» Ero ubriaco, quindi parlavo da solo. Poi le ho sbottonato la camicetta ed ho trovato gli splendidi seni che ho accarezzato e stretto, mentre continuavo a far dentro e fuori da lei. Era un vero e proprio piacere scoparla con calma, senza fretta, con lui che dormiva di lato. Era meravigliosa con il mio cazzo dentro di lei; gemeva e muoveva la testa da un lato all'altro, mentre si godeva il piacere di me che le scopavo la fica, ancora molto stretta. «Ti piace così, puttanella? Ti piace sentire il mio cazzone che ti sfonda tutta, puttanella? Tranquilla, ti faccio godere! Te la sfondo tutta questa tua fighetta stretta! Te la sfondo tutta e poi te la riempio! Sì, voglio riempirtela tutta! Ti voglio irrorare con una bella sborrata! Te ne sbatterò dentro tanta, come non ti è mai capitato di prenderne. Lo credo bene che questo fessacchiotto, con il suo cazzetto, non riesca a farti godere, come invece stai godendo con me adesso, puttana. Adesso hai un vero cazzo dentro di te. Riempirò di tanta sborra questa tua fica affamata, come non ti è mai successo. Non preoccuparti: ti accontento io!» Le ho abbassato le gambe sui fianchi e l'ho pompata bene e con forza; ho guardato le sue tette che oscillavano e questo mi ha eccitato ancor di più, tanto da sbatterla con più forza, ormai incurante di qualsiasi eventuale conseguenza. Lei ha continuato a tenere gli occhi chiusi, mentre sbatteva la testa a destra e sinistra e, d'un tratto, ha preso a gemere di piacere, di certo convinta di esser ancora chiavata da Luca. «mmuhumumm…Sì, così amore! Dai, amore che vengo! mhhmm…» Ormai al limite, ho sentito prepotente l'orgasmo esplodere nella mia mente e subito dopo ho iniziato ad inondare la sua vagina con una sborrata colossale.

«Tieni, puttanella, prenditi la mia sborrata. Sei veramente una puttana e le puttane come te, vanno riempite con sborrate come questa!» Ho preso ad eruttare sborra dentro di lei in continuazione. Credo che in vita mia non ho mai sborrato così tanto! Quando ho tirato fuori il cazzo, ha schizzato ancora un paio di volte, gocciolando il mio seme sul suo corpo e la sua fica. Non mi sono nemmeno preso la briga di pulirla: li ho semplicemente lasciati lì, sono andato nella mia stanza e mi son messo a dormire. All'alba mi son svegliato con il cazzo durissimo. Ho visto mia moglie che dormiva girata di schiena accanto a me e, dopo aver bagnato la punta con un po' di saliva, l'ho appoggiata alla sua fica e, lentamente, sono entrato tutto dentro di lei. Ho preso a scoparla con calma, facendole assaporare bene il mio randello e, dopo un po', si è svegliata, si è girata e mi ha sorriso; ha preso ad assecondare i miei movimenti, spingendo indietro il bacino per venire incontro al mio cazzo e sentirlo ancora più, dentro di lei. È stata una bella chiavata lunga e molto soddisfacente per entrambi; lei ha goduto due volte. Poi si è girata verso di me, si è sdraiata a cosce aperte e mi ha voluto ancora dentro di sé. «Amore, prendimi! Mettimelo dentro, fammi impazzire ancora!» Mi sono infilato tra le sue cosce e gliel'ho spinto dentro con decisione; ho preso a pomparla con un bel ritmo sostenuto e, quando lei ha sollevato le gambe per annodarle dietro di me, ha goduto per l'ennesima volta, mentre a mia volta inondavo la sua vagina con schizzi di sborra così forti da farli avvertire anche a lei. «Oddio, amore, vengo! Amore, ti sento che stai riempiendo la mia vagina! Mamma mia, sei bollente! Amore, sento che mi stai schizzando dentro il tuo piacere in maniera estasiante. Amore, sono nei giorni fecondi, con questa innaffiata, potresti avermi messo incinta! Schizza ancora, amore mio! Schizzami dentro il tuo piacere, che vengo anch'io.» Ha goduto molto lei e ho goduto molto anch'io, quella mattina. Più tardi, mentre facevamo colazione, io guardavo gli altri che erano ancora sotto i postumi dalla sbornia e non mi sono sentito in colpa per aver scopato la moglie di mio nipote. Lei mi ha dato una certa occhiata, quel mattino, ma io l’ho ignorata come sempre; per il resto della vacanza non mi ha più provocato. Il mese dopo, mia moglie ha scoperto di esser incinta e quando la domenica dopo eravamo a pranzo da sua sorella, Luca ha detto che anche Lucrezia era incinta, ma non riuscivano a spiegarsi come era potuto succedere, dal momento che avevano sempre usato protezione. «Caro nipote, non sempre i preservativi garantiscono il 100% di sicurezza! E poi, a volte, capita che magari, quando uno ha bevuto troppo, non lo indossa perfettamente e quindi commette l'errore! Vedi tua zia: è rimasta incinta quando eravamo al mare, dopo quella sonora bevuta che abbiamo fatto alla festa. Chissà, forse anche tu, quella sera hai fatto sesso con tua moglie, senza nessuna protezione.» Mentre parlavo, erano insieme e subito Lucrezia ha confermato i miei sospetti. «Accidenti, credo che abbia ragione lui. La mattina dopo, ricordo che ho trovato il preservativo, ma dentro non c'era niente. Credo che tu quella sera mi hai scopata, ma o non sei riuscito a metterlo o lo hai messo male!» Lentamente son passati i mesi della gestazione e, quasi simultaneamente, a distanza di un giorno, l'una dall'altra, sia mia moglie che Lucrezia, hanno partorito. Sia Lucrezia che moglie hanno partorito entrambe un maschietto e questo ha fatto la felicità di tutti noi. Qualche mese dopo, in occasione del battesimo, in cui, io e mia moglie abbiamo fatto da padrino e madrina a Fabio, il figlio di mio nipote, Lucrezia, mentre eravamo un po' in disparte, mostrandomi il bimbo, mi ha sorriso. «Assomiglia tutto a papà. Spero che quest'anno andremo di nuovo in vacanza insieme.» Io l'ho guardata ed ho sorriso. «Possiamo sempre andare in vacanza insieme, ma bisognerà stare attenti a quanto si beve!» Lei ha sorriso e ha detto che per lei le sbronze hanno sempre un fascino particolare, specie quando si sta sdraiati sul letto, in attesa che passi! Non vedo l'ora che venga l'estate!

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