INCESTO. vol.1
Capitolo 1 - La donna di mio figlio.
Mi chiamo Isabella, adesso ho 38 anni, sono abbastanza alta, mt. 1.75, bionda naturale, occhi azzurri, un bel seno di una terza misura piena, tonda, con dei capezzoli grossi ed areole molto scure, un bel culetto e gambe lunghe e snelle. A 16 anni, per una cazzata tra incoscienti, ho fatto sesso con Emilio, un bel ragazzo, che frequentavo da un po’ e son rimasta incita. Mi ha sposato, ma non era felice. In ogni caso il nostro matrimonio è durato 12 anni, poi, quando Luca, il nostro bambino, ha capito i motivi per cui ci siamo separati, Emilio è sparito. All’inizio per me è stata un po’ dura, ma, col passare del tempo, io e mio figlio abbiamo cominciato ad esser molto più uniti e complici. Poi, lo scorso anno, c’è stato il cambiamento totale e irreversibile! A quel tempo, mio figlio Luca aveva 20 anni. Già da allora, tra noi il rapporto era cambiato; lui è da sempre stata una persona molto affettuosa e comprensiva, nonostante la sua giovinezza. Era l’inizio dell’estate ed io avevo un residuo di ferie da consumare; lui non avrebbe iniziato a lavorare prima di settembre, presso uno studio di consulenza fiscale, in quanto l’esame di stato, cui doveva sottoporsi, era previsto per il 3 settembre. Pertanto abbiamo deciso di goderci una bella settimana in Corsica. «Mamma è un'idea bellissima. Son sicuro che noi due trascorreremo una vacanza stupenda!» Dopo tre ore di nave veloce, siamo arrivati in albergo ed abbiamo scoperto che, per errore, ci avevano riservato solo una camera matrimoniale: avendo frainteso il cognome uguale, ci avevano scambiati per marito e moglie. Non vi avevamo dato molta importanza, perché, allo stesso tempo, avevamo risparmiato sul costo. Preso possesso della camera e disfatti i bagagli, ho indossato un bikini nero, che metteva davvero in risalto le mie curve, molto sensuali. Quando Luca mi ha visto, mi son accorta che mio figlio mi stava guardando davvero meravigliato. Gli ho chiesto cosa avevo che non andava e perché continuava a guardarmi in quel modo. Lui, rosso in viso, mi ha risposto con una voce molto emozionata. «Mamma, sei bellissima! Sei la donna più seducente che abbia mai visto, in vita mia! Non avevo mai fatto caso a quanto fossi bella!»
L’ho guardato senza nascondere una certa ironia. «Sei un adorabile bugiardo! Ti prendi gioco di me!» Eravamo in spiaggia, lui si è guardato intorno e ha decretato che ero la donna più bella e attraente tra tutte quelle presenti sulla spiaggia. Ho preso a scherzare con lui e, durante uno di questi giochi le sue mani sono venute a contatto con il mio seno; la sensazione che ho provato è stata quella di una scossa elettrica. In quel punto, la spiaggia era quasi deserta e nessuno prestava attenzione a noi; così, d'improvviso, la sua bocca ha cercato la mia e ci siamo baciati come due amanti. Mi ha abbracciato e stretto il suo corpo al mio e, mentre le nostre lingue danzavano impazzite nelle nostre bocche, ho avvertito il suo cazzo premere contro di me; questa cosa mi riportò ad un barlume di lucidità e subito l’ho allontanato e mi sono immersa nell'acqua. Anche lui era molto turbato e mi ha chiesto perdono. «Perdonami, mamma! Non so cosa mi abbia preso!» Gli ho sorriso, anche se ero in imbarazzo totale. «Non è successo nulla! È semplicemente l'espressione del nostro reciproco affetto. Stai sereno!» Dopo cena, mi ha proposto di andare in discoteca. Ho accettato volentieri e, una volta dentro, abbiamo bevuto qualche drink tutti e due. Ben presto, mi son accorta che i nostri balli diventavano ogni momento più audaci. Eravamo sempre più spesso abbracciati e stretti e mi son resa conto che non era il comportamento da tenere tra madre e figlio; in quel momento ci stavamo comportando come dei fidanzati! Sentir premere il suo corpo contro il mio, ha cominciato a risvegliare il desiderio sessuale assopito, perché era da molto tempo che non provavo sensazioni di quel tipo. Durante un ballo molto lento, eravamo tutti e due incollati l'uno all'altro, sentivo che lui aveva il cazzo durissimo e me lo strofinava contro il ventre. Ho preso a farlo anch'io e poteva davvero sembrare che stessimo scopando. Avevo la fica bagnata e lui era pronto a venire. Ci siam fermati appena in tempo. Siamo tornati al nostro tavolo, poi lui mi ha portato in una zona più buia della sala e, senza dire una parola, mi ha tirato a sé e mi ha baciato come nessun altro aveva mai fatto. Fu in bacio sconvolgente! Era passione pura quella che ci faceva bruciare entrambi. Mentre la sua lingua giocava con la mia, la sua mano destra si è infilata sotto la gonna corta ed ha iniziato una carezza snervante. Poi ha smesso di baciarmi sulla bocca ed ha iniziato un viaggio con la lingua, lungo il mio collo, la spalla e il lobo dell'orecchio. Una cosa che mi ha emozionato moltissimo, mentre la sua mano era già sulle mie mutandine, accarezzandomi la fica da sopra la stoffa, ma procurandomi sensazioni incredibili. Non so come sono riuscita ad avere un barlume di raziocinio e l’ho fermato. «No, amore, fermati per l'amor di Dio! Guarda dove siamo! Non mi sembra il posto per continuare questo gioco! Ti prego, fermiamoci o non sarò più responsabile delle mie azioni! Stiamo facendo una pazzia! Lo capisci che siamo madre e figlio e questa è follia pura?» Le mie parole lo hanno fatto calmare e, poiché era già l'alba, abbiamo deciso di ritornare in albergo. Quando siamo arrivati in camera, ci siamo fiondati in doccia e lui è andato per primo. Una volta finito, è uscito dal bagno indossando un paio di pantaloncini del pigiama: erano in mostra i suoi meravigliosi muscoli, che su di me hanno avuto l’effetto di farmi bagnare ulteriormente, così sono corsa a mia volta in doccia. Non potendo trattenermi, ho introdotto prima un dito, poi due e infine tre dita nella mia vagina e mi sono masturbata come un'assatanata e, poco dopo, senza riuscire a trattenere un urlo, son venuta! Mio figlio ha sentito l’urlo ed è corso in bagno; avevo lasciato la porta aperta e, vedendomi in quello stato, non è riuscito a trattenersi neanche lui. Si è spogliato rapidamente e, nudo, è entrato sotto la doccia, mi ha afferrato per la vita e mi ha tirato a sé. Con la bocca, si deliziava delle mie tette, prendendo a succhiarmi i capezzoli irti come spini. La sua mano destra si è inoltrata tra le mie cosce, accarezzandomi la fica a lungo e per tutto lo spacco. Ha introdotto il suo dito medio all'interno, mentre mi stimolava il clitoride con l'indice. Ho preso a gemere di piacere. Ero fradicia e lo volevo. Lui mi ha girato e, con un movimento preciso, ha infilato tutto il suo cazzo dentro di me. Ho sentito la sua splendida verga penetrarmi tutta dentro, in profondità. Un bel cazzo duro e abbastanza grosso ha riempito, dopo tanto tempo, la mia fica. Dalla separazione non avevo scopato più con nessuno e lui, con questo primo affondo, mi ha subito fatto godere.
«Oddio, Luca, vengo! Amore, mi fai venire! È bellissimo godere! Da quanto tempo non provavo più questa sensazione! Spingimelo più forte, amore mio! Dammelo tutto, fin in fondo!» Le gambe mi tremavano, mentre venivo scossa da un orgasmo devastante! Lui mi ha tenuto stretta per i fianchi, mentre ha preso a pomparmi come un pazzo scatenato. «Mamma, ti amo! Ti amo, ti ho sempre amata: mamma è bellissimo esser dentro di te! Mamma, vengo! Sborro!» Ho avuto un altro orgasmo fortissimo e poi Luca è venuto, scaricando dentro di me una cascata di sborra, che mi ha riempito la vagina. Entrambi storditi dal piacere provato, abbiamo finito di fare la doccia, mi ha avvolto in un asciugamano, mi ha preso tra le braccia e mi ha portata sul letto. Poi, con tutto l'amore del mondo, ha asciugato il mio corpo e, dopo, ha iniziato a percorrere il mio corpo con la lingua, millimetro per millimetro, fino a raggiungere la mia vagina, che era ancora intrisa del mio e suo piacere. La sua lingua ha iniziato un'esplorazione dall'alto verso il basso e viceversa, dando piccoli colpi al mio clitoride, che era duro e sensibilissimo. Il piacere che ho provato andava oltre i miei più erotici ricordi e, dopo esser venuta tre o quattro volte, ero sul punto di delirare. «Amore, basta, così mi uccidi! Amore, mi stai facendo impazzire! Amore, vengo! Mi stai sconvolgendo la mente con il piacere che mi stai donando.» Anche lui era molto eccitato e, così, si è inginocchiato davanti a me, mi ha afferrato le gambe, se le messe sulle spalle e, puntando il suo glande verso l'ingresso della mia vagina, con un colpo preciso, l’ha introdotto tutto dentro, fin in fondo, facendolo andare a sbattere sul collo dell'utero. È iniziata una scopata impressionante, ha dato inizio ad una spinta ritmica, molto dolce nei movimenti di entrata e uscita, che stimolavano ogni più recondito anfratto della mia vagina. Nello stesso tempo, i miei muscoli vaginali sembravano succhiare il suo pene, finché l'orgasmo non è stato simultaneo. Siamo arrivati entrambi in modo sconvolgente ed estasiante. Lui mi ha inondato il ventre con il suo seme, mentre io venivo a più non posso. Ci siamo addormentati subito, entrambi, eravamo troppo esausti. Luca si è svegliato verso le dieci del mattino ed ha fissato il mio corpo nudo; io stavo ancora dormendo. Ero voltata di spalle e lui mi ha carezzato dolcemente i seni. I capezzoli hanno risposto subito, inturgidendosi come chiodi. Ha cominciato a strofinare il suo pene lungo la mia fessura e, poiché era ancora bagnata, il suo pene è entrato molto facilmente. Mi son svegliata un po’ sorpresa, ma ho subito iniziato a godere. «Ma... amore, mi vuoi ancora? Non sei ancora sazio del mio corpo? Oddio, Luca, mi fai venire: sto venendo!» Lui mi ha abbracciato, mi ha baciato sul collo e mi ha detto che, da quel momento in poi, non sarebbe mai stato sazio di me. È iniziata cosi una nuova vita per noi due. Da quel momento in poi le parole MADRE e FIGLIO sono scomparse dal nostro vocabolario. Al ritorno dalle vacanze, ho scoperto di esser incinta e poi ho partorito una bellissima bambina, che, a un anno, era già il mio ritratto vivente. Ciò che nostra figlia non saprà mai è che suo padre è in realtà suo fratello, ma lui l’ama e la fa crescere con tutto l’amore di un vero padre.
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