Mamma ti amo!
Capitolo 10 - Mio figlio il mio amante in casa.

Mi chiamo Rita, ho 40 anni, di media statura, occhi marroni, capelli neri, un bel seno di una 4 a piena, un bel culo posto al culmine di cosce lunghe e ben tornite. A 17 anni, son rimasta incinta e mi son sposata, ma oggi mi ritrovo con un figlio di 22 anni, di nome Sergio. Lui è un bel ragazzo: alto, con gli occhi scuri, capelli neri come i miei ed un bel fisico, scolpito da anni di nuoto, sport che ama praticare insieme a Dario, mio marito. Fra padre e figlio vi è una splendida intesa e, spesso e volentieri, sono io che mi rendo conto di esser quasi tagliata fuori dai loro discorsi. Anche con mio marito ho una buona intesa ed il nostro rapporto è sempre stato bello ed aperto. Nonostante abbia già quarant’anni, vanto un magnifico corpo, in parte dovuto al fatto che amo frequentare sia piscina che palestra, ma anche perché seguo una corretta alimentazione e questo, in aggiunta al fatto che ho partorito giovanissima, mi fa esser fiera del mio fisico. Naturalmente questo mio orgoglio mi ha portato ad esser anche molto esibizionista. Mi piace molto sentirmi ammirata, desiderata e sentirmi sempre al centro dell’attenzione. Per accentuare questa mia vena esibizionista, il mio abbigliamento è sempre molto appariscente: vesto con gonne corte, jeans attillati, perizoma vistosi, autoreggenti, giarrettiere e tacchi alti, che inarcano il mio culetto e lo rendono ancor più desiderabile. Mio marito non è infastidito da tutto questo, anzi è felice di aver accanto una donna così concupita da tutti. Molte volte è proprio lui che mi spinge ad osare di più e, poi, a letto, sfoga la sua libidine con scopate davvero fantastiche. Aggiungo che, oltre ad essere un bell’uomo, fra le gambe ha anche una buona dotazione di notevole spessore. Gli piace vedermi desiderata ed ascoltare i commenti di uomini che, per strada, mi rivolgono pesanti complimenti; in più si eccita da morire quando qualche suo amico mi fissa il sedere, perché egli ci gode nell’esibirmi come un suo trofeo personale. Oltre all’esibizionismo, a volte, abbiamo anche fatto sesso in presenza di altre persone, che ci hanno guardato e si son masturbate nel vedermi scopare con lui. Non siamo mai andati oltre, perché io non mi sono mai sentita pronta a dar piacere ad un altro uomo. Vi sembrerà strano, però mi eccita moltissimo sentirmi desiderata, ammirata e, in qualche modo, corteggiata, ma, nello stesso tempo, non l'ho mai tradito, perché con lui ho sempre raggiunto il massimo del piacere, in ogni situazione, in ogni occasione in cui abbiamo fatto sesso, o ci siam trovati a vivere momenti di intensa eccitazione, dovuta al mio esibizionismo. A volte lui si assenta per lavoro per qualche giorno ed io son libera di uscire in compagnia delle mie amiche. In una di queste volte, avvenuta circa un mese fa, son rientrata alle 2:00, dopo esser sono stata a ballare. Appena entrata in casa, mi son spogliata della gonna e della maglietta, restando solo con un micro perizoma nero, così stretto e sottile che ho sentito la stoffa entrare tra le labbra della mia fica e, con le tette al vento ed ai piedi ancora i sandali dorati, con tacco fine ed alto, mi son recata in bagno, situato lungo il corridoio. Immaginando che in casa non vi fosse nessuno, in quanto sapevo che Sergio sarebbe rimasto a dormire da un suo amico, allorché passo davanti alla stanza di mio figlio, lo vedo nudo con il cazzo in mano, che si segava. Per un lungo istante l’ho fissato ammaliata dal fatto che, come il padre, anche lui è munito di una bella verga grossa e, forse, anche più lunga. Lui mi fissa e resta sbigottito, senza però fermarsi: con sfacciata disinvoltura continuava a segarsi. Lo fisso e lui mi guarda, poi è arrossito ed ha abbassato lo sguardo. «Scusami, pensavo che non ci fosse nessuno in casa!» Detto questo son scappata in bagno. Una volta chiusa dentro, mi son tolta il perizoma, già bagnato dei miei stessi umori, e l’ho buttato nel cesto dei panni sporchi. Mi sentivo eccitata, erano tre giorni che non scopavo e poi, in discoteca, avevo sentito diversi cazzi premere contro ventre o culetto; per questo motivo mi sono accarezzata un attimo e, immediatamente, il mio pensiero è andato al cazzo di mio figlio, appena visto. “Rita sei una puttana! È tuo figlio!” Mi son subito rimproverata e mi son lavata; ho indossato una vestaglia per la notte, senza reggiseno, e un perizoma bianco, per poi andare a letto. Poco dopo, ho sentito Sergio percorrere il corridoio cercando di non far rumore ed entrare in bagno. Incuriosita da quel suo gesto, mi son alzata e sono andata a spiare dal buco della serratura. Ho visto lui seduto sulla tazza con il cazzo in mano: se lo menava come un forsennato, mentre annusava e leccava il perizoma da me tolto poco prima. A quella visione son rimasta sbalordita: ma cazzo! Ha delle amiche stupende, fighe da paura e si masturba con la mia biancheria intima? Ma perché lo fa? Nel sentirlo mugolare, mi son eccitata anch’io. «Uummhhmm…mamma! Che bello sentire il tuo odore! Sì, mi fa impazzire!» Ho infilato la mano tra le cosce e ho iniziato a masturbami anch’io. Dopo circa cinque minuti, ero prossima godere, però mi son trattenuta a venire, perché lui si fermava spesso, per poi ripartire subito dopo: voleva prolungare ancor più il suo piacere e io, di conseguenza, ritardavo il mio! Ero eccitata da paura! Il desiderio di poter accogliere quella mazza dentro di me mi faceva impazzire; mi son infilata tre dita dentro e stavo aspettando il momento per liberare il mio orgasmo; volevo farlo nello stesso momento che lo faceva lui. Ad un tratto, ha iniziato a passare la lingua sul triangolino più intimo del perizoma, proprio quel pezzettino di stoffa che poco prima mi entrava nella fica e si era impregnato al massimo dei miei umori e poi, con un gemito sommesso, è venuto copiosamente sull’addome, mentre leccava sempre più quel fradicio perizoma usato. Nello stesso momento, ho serrato le labbra assistendo a quello spettacolo; ho avuto un orgasmo così forte che i miei succhi sono scivolati fuori fino a bagnarmi il buchino del culo e le tette si son indurite come il marmo. Poi, mi son ripresa subito e son scappata a letto. Il mattino dopo, mentre facevamo colazione, ho notato che lui continuava ad indugiare sul mio corpo, che, ammetto, era piuttosto discinto. Infatti indossavo ancora la vestaglia bianca, con sotto un perizoma bianco molto esiguo, che lasciava intravedere anche sotto il tessuto ed ho notato che i suoi boxer erano particolarmente gonfi all'altezza del pacco. Nel vederlo così eccitato, mi son sentita inumidire fra le cosce e, immediatamente, sono andata a vestirmi per andare al lavoro. La sera, quando è tornato mio marito, eravamo io e lui sdraiati sul nostro letto e, mentre mi stava pompando con vigore, i è accorto che ero particolarmente eccitata. «Amore, ammetto che sono quattro giorni che non facciamo sesso, ma questa sera ti sento particolarmente calda e vogliosa; è forse per il fatto che sei andata a ballare con le tue amiche ed hai vissuto qualche esperienza particolarmente eccitante? C'è qualcosa che devo sapere?» In quel momento, l'ho fissato e non me la son sentita di raccontargli tutto, così l'ho solo pregato di continuare a farmi godere di più. «Amore, dopo ti spiego! Adesso fammi godere! Mi sei mancato tantissimo in questi giorni! Ormai non posso più fare a meno di sentire la tua splendida verga che mi sfonda e che mi fa impazzire di piacere! Fammi venire, amore! Sbattimi più forte! Sì, ancora più forte!» Non si è fatto pregare. Mi ha sbattuto con forza e vigore facendomi godere tantissimo. Mi ha inondato e riempito ogni buco, soddisfacendo appieno il mio desiderio di godere. Poi, quando la nostra sete di piacere si è placata, siamo rimasti abbracciati; lui mi ha guardato dritto negli occhi e, con un tono tra il triste e pacato, mi ha dato una notizia non troppo piacevole.
«Devo informarti di una cosa non troppo bella. Purtroppo, per lavoro, dovrò assentarmi per almeno una trentina di giorni. Capisco che per te sarà terribile restare tutto questo tempo senza un maschio che ti faccia godere e, quindi, mi sento di proporti una cosa su cui ho riflettuto a lungo in questi giorni: se per caso dovessi sentire il bisogno di far sesso con qualcuno, non farti troppi scrupoli; dovrai solo esser un po' discreta e, soprattutto, mi piacerebbe esserne informato. Inoltre vorrei sapere cosa ti è capitato che ti ha reso così calda e vogliosa questa notte.» L'ho guardato stupita. «Trenta giorni? Come faccio a resistere, trenta giorni senza te? Lo vedi che sono bastati solo quattro giorni, per sentire la tua mancanza ed avere una voglia pazzesca di te! Io non voglio andar con nessun altro maschio! Tu sei il mio unico toro! Io voglio solo te!» Lui mi ha guardato un po' preoccupato, poi, stringendomi al petto e, dopo avermi dato un bacio, ha cercato in qualche modo di tranquillizzarmi. «Lo so, amore, che saranno trenta lunghi giorni, ma, purtroppo, lo sai che non posso far diversamente. Come ti ho detto, accetterò il fatto che tu possa trovarti qualcuno che soddisfi le tue voglie: sarebbe l'alternativa più auspicabile; in cambio ti chiedo di tenermi informato se ti deciderai a farlo e, soprattutto, cercare di esser quanto più discreta possibile. Non mi hai ancora risposto anche all'altra domanda che ti ho fatto: cosa è successo a renderti così calda, questa notte?» L'ho guardato con il timore di rispondere alla sua domanda. Lui mi ha fissato e ho capito che non era il caso di tacere; dovevo, in qualche modo, raccontagli quello che era successo. «Amore, ti amo! Forse quello che ti racconterò ti farà inorridire, ma, ti prego, non fraintendere i miei sentimenti per te. Tu sei tutta la mia vita, ma quello che è successo l'altra notte è qualcosa che ha stupito e sconvolto anche me.» Gli ho raccontato per filo e per segno tutto quello che era successo, compreso il fatto che mi ero masturbata, mentre vedevo mio figlio che si segava sulle mie mutandine. Lui mi ha ascoltato in silenzio con grande attenzione e, quando ho finito di parlare, ho visto il suo viso felice, come se avesse avuto un’illuminazione. «Ma... amore! Quello che mi hai appena detto è qualcosa di veramente stupefacente! Non sono affatto arrabbiato e non ti sto certo giudicando, né sto pensando a cose strane: questa, invece, mi appare come la corretta soluzione al nostro problema! Non dovrai andar a cercare fuori qualcuno che soddisfi la tua voglia, avendo in casa nostro figlio! Lui ti desidera da tempo e questo l'ho sempre saputo; parlando fra di noi, più di una volta, mi ha confessato che eri il suo ideale di donna. Non ci trovo nulla in contrario se vai a letto e ti fai sbattere da lui, sicuramente saprà esser l'amante più discreto e generoso con cui tu possa aver a che fare! Ti prego, amore, abbandona ogni remora e donati a lui con tutta te stessa.» Mi ha tremato Il cuore nel sentirgli dire quelle parole e, nello stesso tempo, ho avvertito un'ondata di piacere inumidire la mia ostrica. L'ho guardato dritto negli occhi e gli ho chiesto con quale coraggio avrei potuto donarmi a mio figlio. Lui ha sorriso e mi ha detto che, nei cinque giorni che mancavano alla sua partenza, avremmo dovuto far in modo che io mi fossi trovata nella condizione di poter scopare con mio figlio. «Stai tranquilla, che adesso mettiamo insieme un bel piano e vedrai che, prima che io parta, lui finirà nel tuo letto insieme a me e, una volta che avremo chiarito le nostre posizioni, vedrai che sarà tutto molto più semplice.» Ero incredula e, nello stesso tempo, terribilmente eccitata; lui se ne è accorto e, immediatamente, il suo membro è tornato duro, così me lo hai di nuovo infilato dentro ed ha preso a sbattermi facendomi impazzire di piacere. «Ma senti come è bagnata questa troia! Solo l'idea di farsi scopare da suo figlio la fa sbrodolare come una cagna in calore! Puttana! Ammetti che non vedi l'ora di sentire il cazzo di tuo figlio dentro di te!» In quel momento, l'ho sentito particolarmente eccitato e così ho assecondato il suo gioco. «Certo, porco! Non vedo l'ora di sentire il suo enorme cazzo che mi sfonda tutta, come stai sfondando tu! Anzi, prima che parti, voglio fare in modo di avervi tutti e due dentro di me, nello stesso momento! Senti, come ti ecciti nel pensare di sfondare i miei buchi insieme a tuo figlio! Sei un maiale! Un porco che gode nel sapere che quella troia di sua moglie si farà sbattere da suo figlio!» Ha preso a sbattermi come un dannato e mi ha fatto avere un orgasmo sconvolgente. Sfiniti, ci siamo addormentati e, il giorno dopo, a colazione eravamo tutti e tre assieme; allora Dario ha chiesto a Sergio di prendersi cura di me durante il periodo che sarebbe stato assente.
«Devo assentarmi per una trentina di giorni e mi piacerebbe sapere che sarai tu a far l'uomo di casa. Ti affido a tua madre, affinché tu ne abbia una cura veramente speciale! Questa sera vorrei andare a cena insieme a voi due e poi festeggiare il fatto che posso fidarmi di mio figlio, che avrà cura di sua madre, quasi fosse sua moglie!» Gli occhi di Sergio brillavano dalla gioia e, naturalmente, si è detto disponibile ad andare a cena insieme a noi. La sera mi sono messa in ghingheri! Ho indossato un sottile abito elasticizzato, che modellava al massimo le mie forme e, ai piedi, dei tacchi alti che inarcavano il mio splendido culetto, rendendolo oltremodo desiderabile. Naturalmente ho indossato solo un esiguo perizoma come unico tipo di intimo. Quando mio figlio mi ha visto, ho notato immediatamente il suo pacco gonfiarsi e sono stata più che gratificata dai suoi complimenti. «Mamma, sei bellissima! Questa sera sono la persona più fortunata del mondo ad uscire con una donna come te, al mio fianco e, anche se c'è papà, io non avrò occhi che per te!» Dario era dietro di lui; si è messo a ridere ed ha proprio voluto puntualizzare questo aspetto. «È proprio questo che intendevo, quando ti ho detto che ti devi prender cura di lei! Come vedi è una donna bellissima e non vorrei che altri maschi la insidiassero, pur sapendo che le sue voglie sono notevoli! Mi aspetto da te la massima collaborazione! Dovrai starle sempre molto vicino e, soprattutto, controllare che nessun altro possa circuirla o tentare di sedurla!» Il tono della sua voce è stato serio e composto e, nello stesso tempo, alquanto ironico e carico di doppi sensi; esso ha fatto sì che sollecitasse l'ilarità sia mia che di nostro figlio. La cena è stata qualcosa di veramente spettacolare. I due cavalieri hanno fatto in modo da riempirmi sempre di attenzioni, oltreché il bicchiere e, alla fine, quando siam tornati a casa, eravamo tutti e tre abbastanza alticci. Allora è stato Sergio che ha chiesto ulteriori delucidazioni a suo padre.
«Papa, mi hai detto che devo sempre esserle accanto, per scongiurare che qualche altro maschio la insidi; questo significa che posso anche star abbracciato con lei?» Dario mi ha dato un'occhiata, Poi si è avvicinato ad entrambi, e spingendo mio figlio fra le mie braccia, ha tenuto a puntualizzare questa cosa. «È esattamente questo! Voglio che tu le stia molto d'appresso! So che adori tua madre, quindi, vorrei che fossi tu l'unico a prendersi cura di tutto e, per tutto, intendo quello di cui lei ha bisogno, comprese le sue voglie particolari!» Lui ci ha guardato un po' stupiti, e allora io ho deciso di passare all'azione. «Siete bravi a chiacchiere! Tu te ne andrai per più di trenta giorni e lui? Sarà in grado di prendere il tuo posto? Io direi che fosse il caso di far una prova!» Loro due si sono dati un'occhiata di intesa ed io, senza aggiungere altro, con le mutandine completamente già fradicie al pensiero di aver le loro mazze in mano, mi son inginocchiata davanti a loro e, senza nessuna esitazione, ho aperto i loro pantaloni; mi son trovata tra le mani quelle due splendide verghe, che ho sempre immaginato aver insieme. La mia bocca ha cominciato ad indugiare su quella di mio figlio, che, dopo un attimo di stupore, ha guardato suo padre ed ha cominciato ad elogiare il mio modo di farlo godere. «Accidenti, papà! Mi sta facendo veramente impazzire! Dimmi che non sto sognando! Dimmi che quello che sto provando ora, potrò averlo nei giorni a venire! Papà è meravigliosa! Mamma! Sei una bocchinara stupenda! Oddio, mi fai impazzire! Se continui così, ti riempirò la bocca di sborra!» Ho visto gli occhi di Dario riempirsi di gioia e, allora, dopo avergli dato una bella leccata anche a lui, mi son alzata in piedi e impugnando le loro due grosse mazze, li ho trascinati con me verso la camera da letto. Appena dentro, mi son spogliata nuda e loro sono stati quasi più veloci di me! Un attimo dopo, avevo due bocche che esploravano ogni centimetro del mio corpo, mentre io mi gustavo, alternandoli nella mia bocca, i loro splendidi cazzi, che cercavo di infilare quanto più possibile in gola. Ad un tratto, è stato proprio Dario che ha invitato Sergio a possedermi.
«Dai, ragazzo! È giunto il tuo momento! Coraggio, infila il tuo splendido membro dentro Il ventre di tua madre. Lo so che la desideri da tempo e non puoi sapere quanta gioia mi dà vederti ora prenderla e scoparla fino a farla godere tanto! Dovrai farla sempre godere in questi giorni, perché lei è una gran troia, che ama esibirsi ed invogliare tanti altri maschi a portarla a letto, ma poi si trattiene, rimanendo con una tremenda eccitazione addosso, in quanto l'unica cosa che desidera veramente è quella di farsi sbattere da me! Ora io non ci sarò e quindi sarà compito tuo soddisfare le sue voglie di gran troia! Coraggio! Entra da dove sei uscito! Spargi il tuo seme nel suo ventre! Falle sentire tutto il tuo piacere!» Quando ho sentito la punta del suo membro, appoggiarsi fra le pieghe della mia ostrica, ho provato un brivido incredibile di piacere. È stata un'emozione fortissima sentire quella splendida verga che cominciava a scivolare dentro la mia vagina, dilatandone le pareti e, nello stesso tempo, riempendola con il suo spessore. Era meraviglioso perché l'uomo che in quel momento mi stava possedendo era mio figlio! Qualcosa di sovrumano si sente in quel momento, perché la sensazione che si prova è qualcosa che va ben oltre ogni singola immaginazione. Il legame madre e figlio, che nasce nello stesso istante in cui lei si rende conto che ha in grembo la sua creatura, in quel momento, quando lui te lo infila dentro e lo senti che sta scivolando dentro di te, quel legame si trasforma in qualcosa di indissolubile! L'ho sentito scivolare tutto dentro, fino in fondo, e quando la punta del suo membro ha sbattuto contro la cervice, ho avuto una scarica elettrica che mi ha letteralmente folgorato la mente e, immediatamente, la mia vagina ha preso a schiumare in maniera incredibile «Amore, sì, mi fai impazzire! Oddio lo sento tutto dentro! Mi è arrivato in fondo! Amore mi fai godere! Dario, guarda! Tuo figlio mi sta facendo godere! Vengo! Sto godendo! Ora godo!» Il mio corpo ha preso a vibrare, scosso da brividi di piacere incontenibili! Era molto emozionato. Ha preso a pomparmi velocemente, allora Dario è intervenuto e gli ha dato qualche consiglio. «Calma, ragazzo! Non pensare al tuo piacere, ma al suo! Ricordati che quando scopi una donna, devi pensare a far godere lei, non a cercare il tuo piacere. Quello è compito suo!» Sergio ha rallentato il ritmo, ma, nello stesso tempo, ha intensificato il vigore con cui me lo spingeva dentro. Ad ogni affondo, lo sentivo ancor più duro e vigoroso e, ad un tratto, mi ha guardato ed ho capito che era prossimo all'orgasmo.
«Mamma, per me è troppo! Non puoi capire cosa sto provando in questo momento! Mamma, vengo! Fammi uscire che sto venendo!» L'ho guardato, abbracciato e baciato con passione. Poi ho preso il suo viso fra le mani e la mia voce era emozionata e carica di piacere. «Dolce, amor mio, vieni pure liberamente dentro di me! Non vedo l'ora di sentire il tuo seme che inonda il mio ventre, quello stesso che ti ha sentito crescere per nove mesi. Amore mio, esplodi dentro di me! Dario, guardami! Guarda come tuo figlio mi sta inondando Il ventre!» Ho girato lo sguardo verso mio marito: sorrideva ed ha annuito con favore. «Coraggio, figlio mio! Non aver nessuna esitazione! Dai, riempi Il ventre di tua madre! Falle sentire il calore del tuo seme! Dai, Sergio, mostrale la tua virilità!» Ho sentito il cazzo di mio figlio gonfiarsi ancora di più, e poi, d'un tratto, con un grido di piacere, ha cominciato a svuotarsi nel mio ventre. Ondate di calore hanno iniziato a riempire la mia vagina ed io ho avuto un orgasmo devastante. «Sì, amore mio, vieni! Vienimi dentro! Ancora più forte, vienimi dentro! È bellissimo sentire il tuo seme che mi sta riempiendo la vagina!» In quel momento, i miei occhi si son riempiti di lacrime di gioia e tutti e tre ci siamo abbracciati e baciati, stringendoci forte. Ho sentito quel giovane membro sussultare ogni volta che mi scaricava dentro uno schizzo del suo piacere; poi, ho voluto che uscisse, e subito la mia bocca si è impossessata di quella splendida verga, ancora ricoperta del suo seme. L’ho assaporata e leccata raccogliendo con piacere tutta la sua crema. Poi mi son girata verso mio marito, l'ho baciato in bocca, facendo sentire anche a lui il sapore della crema che suo figlio mi aveva riversato nel ventre. Un attimo dopo, Dario mi ha infilato di colpo il suo membro dentro ed ha preso a pomparmi come un pazzo scatenato, mentre mi esortava a continuare a succhiar il cazzo di mio figlio. «Non ti fermare! Continua succhiargli il suo cazzo! Devi farlo restar duro! Dai, Sergio, preparati che la facciamo impazzire!» Emozionato da quello che stava provando; il cazzo di Sergio è rimasto duro come la roccia. Dario mi ha abbracciato e poi, ruotando su sé stesso, si è sdraiato con me sopra e così mi son trovata impalata su di lui. Ho visto il gesto che ha scambiato con mio figlio e, quando lui si è posizionato dietro di me, ho capito che il grande momento era prossimo: adesso finalmente avrei realizzato il mio sogno, quello di averli entrambi dentro di me.
Sergio, seguendo le indicazioni del padre, mi ha lubrificato il culo, facendovi colare della saliva e poi, lentamente, ma con decisione, ha cominciato a spingere il suo splendido arnese dentro di me. All'inizio, il mio sfintere ha opposto un po' di resistenza, ma lui, con calma e seguendo sempre le indicazioni del padre che, con entrambe le mani teneva le mie chiappe ben aperte, ha continuato a spingere e, alla fine, è scivolato dentro di me. Ho sentito quel giovane membro sprofondare nel mio culo. «Fa piano, amore! Con tuo padre davanti, non è facile per me ricever dentro anche il tuo! Muoviti! Continua a spingerlo lentamente, ma non ti fermare! Sento che mi stai aprendo, che mi sfondi, ma è infinitamente bello! Mi sento piena! Mi sento troia! Sì, sono la vostra troia! Sfondatemi tutta!» Per me era iniziato il delirio! Dopo un po' di incertezza, Sergio ha preso a sincronizzarsi con il padre e, insieme, hanno preso a pomparmi culo e fica facendomi letteralmente delirare. «Sì, ancora! Mi fate morire! Siete due bastardi! Vi sento entrambi tutti dentro, fino in fondo! Coraggio, sfondatemi tutta! Voglio sentir fica e culo dilatati al massimo e riempiti del vostro piacere!» Ho preso a godere in continuazione, senza soluzione di continuità. Poi, il primo a venire è stato Sergio. Ad un tratto ha preso a pomparmi come un mantice impazzito, poi, urlando il suo piacere, mi hai inondato l'intestino. A seguire è stata la volta di Dario che, dopo aver inarcato le gambe, ha preso a sbattermi dal basso, facendomi urlare di piacere, fin quando anche lui mi ha riversato dentro tutto il suo sperma che ho sentito arrivare direttamente nella vagina, sotto forma di un'ondata di calore sconvolgente! Siamo rimasti abbracciati e ci siamo addormentati tutti e tre, insieme. All'alba, Sergio ha preso a masturbarmi e, quando mi son svegliata, mi sono trovata subito la sua mazza in bocca; ho preso a succhiarla come se non ci fosse un domani. Ero così intenta a godermi il suo cazzo che non mi son resa conto che anche mio marito si era svegliato e, improvvisamente, ho sentito la sua verga sprofondare dentro la mia vagina. Mi son girata con ancora il cazzo di mio figlio in bocca e lui, sorridendo, mi hai esortato a continuare a succhiarlo. «Non ti fermare! Lui è giovane e, sicuramente, fra poco sarà molto più duro di me; quindi, preparalo bene, perché fra poco gli lascio il posto.»
Ha preso a chiavarmi con foga e, poco dopo, mi ha letteralmente riversato in corpo una ingente dose di sborra. Appena si è svuotato, si è girato verso mio figlio e lo hai esortato a prender il suo posto. «Coraggio, ragazzo mio, prendi il mio posto! Adesso è il tuo turno di riempire la fica di tua madre!» Sergio non si è fatto pregare e, con un affondo deciso, mi è scivolato dentro, sguazzando nella sbroda che vi aveva appena riversato suo padre. Anche lui ha preso a chiavarmi con foga e, ad un tratto, quando mi son resa conto che era prossimo al piacere, ho deciso che mi venisse in bocca. «Amore mio, in bocca! Vienimi in bocca! Schizza tutta la sua sbroda nella mia bocca!» Me ne ha schizzata in bocca una quantità industriale! Sembrava un idrante impazzito! Naturalmente non ne ho persa nemmeno una goccia. Ho raccolto tutta la sua crema assaporandola e gustandola con infinito piacere. Una volta finito di raccogliere tutto il suo piacere, mi son sollevata e l'ho baciato in bocca. Per un attimo mi è parso di veder lo stupore dipingersi sul suo volto, ma, subito dopo, ha risposto al mio bacio, limonando con me furiosamente. Dario nel vedere che mio figlio aveva capito il significato di quel bacio, si è complimentato con lui. «Bravo, figlio mio! Devi sempre assaporare il piacere che una donna ti offre, dopo che ha ingoiato il seme tuo o di un altro maschio! Per quanto mi riguarda sono assolutamente tranquillo a lasciar mia moglie in tua compagnia, perché, da quello che ho visto, sei in grado di soddisfare le sue voglie!» Poi si è avvicinato e mi ha baciato anche lui, anch'io ho avuto modo di ribadire che ero perfettamente d'accordo con lui sul fatto che nostro figlio sarebbe stato in grado di soddisfare i miei appetiti sessuali nei prossimi trenta giorni. Quando lo abbiamo accompagnato all'aeroporto, lui ci ha stretto ed abbracciato entrambi e poi, fissando gli occhi di mio figlio, gli ha fatto l'ennesima raccomandazione. «Sergio, mi raccomando: non farle mai mancare il tuo cazzo! Ricordati sempre però che stai scopando tua madre! Quindi, a letto, trattala come una troia, poi, nella vita di tutti i giorni, ricordati che è sempre tua madre e portarle rispetto!» Così è stato! Per i successivi trenta giorni, sono stata la sua amante indiscussa e lui non ha mai perso l'occasione di accoppiarsi con me, ogni volta che mi trovavo vicino a lui. Addirittura, un giorno, mi ha scopato per quattro volte! Ora siamo fermi all'Autogrill, perché ci stiamo dirigendo di nuovo in aeroporto, in quanto Dario dovrà assentarsi ancora una volta per trenta giorni e Sergio è così euforico che non vede l'ora di ripetere ancora l'esperienza passata. Per quanto mi riguarda è il miglior amante che possa avere mai avuto e, nello stesso tempo, è il cazzo che assieme a quello di mio marito mi ha fatto godere di più, in tutta la mia vita!
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