Mio nonno a Pecorina
Capitolo 4 - Intimità proibite
Un mesetto dopo.
Non avevamo più affrontato l’argomento ma, all’epoca del nostro battibecco il nonno mi aveva poi segnalato alcuni titoli di erotici… su mia insistenza ovviamente.
Li volevo leggere superficialmente ma erano racconti brevi e, visto che li trovavo sempre più eccitanti, li guardai con sempre maggiore voracità. Non nascondo che alcuni erano veramente molto stimolanti, per questo devo ammettere che in certi casi mi sono turbata e bagnata, in altri mi sono dovuta masturbare fino all’orgasmo, per placare l’arrapamento che mi avevano provocato.
Ho avuto qualche storia quasi infantile… ma non ho ancora un ragazzo e, anche se pochi ci credono, ero ancora vergine (almeno, fino a pochi giorni fa,,,), insomma non facevo tutto questo sesso se non l’occasionale autoerotismo che, ora, i racconti erotici stuzzicavano. Quando partivo con la testa e mi facevo i ditalini, tra l’altro pensavo che quelle storie le aveva di certo lette anche nonno Andrea… e cosa faceva? Si masturbava… oppure aspettava la nonna per scoparla? Come aveva il cazzo: grande, piccolo… era duro alla sua età?
Quei pensieri lascivi mi abbandonavano poi, dopo l’orgasmo. Mi ricomponevo e tentavo di non pensarci, visto che mi provocavano un certo turbamento.
- Allora, signorina… alla fine ne hai letto qualcuno dei titoli “peccaminosi”? – nonno Andrea mi prese alla sprovvista. Avevamo appena finito di pranzare, come al solito eravamo soli in casa. Il fatto di avere provato il piacere mentre scorrevo le righe delle storie porno mi rendeva un po’ vulnerabile, dopotutto trattavano argomenti molto espliciti e perversioni varie… in famiglia non parlavamo mai di questi argomenti, la confidenza coi nonni era estrema ma il sesso esplicito e l’intimità personale erano certamente un tabù.
- Qualcuno sì, - dissi con aria un po’ saccente – insomma… ci ho dato un’occhiata.
Pensare che io e mio nonno avevamo provato piacere leggendo di chiavate, inculate, rapporti orali e sperma bevuto, il tutto descritto nei minimi particolari mi crollò addosso come una trave, non ero preparata a tanta estrema intimità, col nonno Andrea poi, l’uomo che mi aveva praticamente cresciuta da bambina.
- Vedo che sei turbata, piccola mia… mi spiace… cambiamo subito argomento, dai.
- No, no, nonno, scusami… non giudicarmi infantile e solo che provo un po’ di imbarazzo. Sai in realtà non sono tanto esperta… - sorrisi senza troppa allegria – io ho “fatto” ben poco di quello che invece ho letto in quelle storie.
- Ho tesoro mio… perdonami, credo di capire che… che tu…
Stavolta risi di gusto perché ora in imbarazzo era lui!
- Esatto nonno, si può dire, non è un peccato: sono ancora vergine!
- Scusa ancora… e io cretino che volevo farti una rivelazione…
- Caspita, e cosa aspetti? Dimmelo subito, son tutt’orecchi.
- E sì, ok. Per favore non dirlo a nessuno mi vergognerei troppo…
- Certo che sì… allora dai, voglio sapere… - lo incalzai.
- Hai letto qualcuna delle storie di un tale Nathan?
- Nathan… oh, sì. Quello che scrive di rapporti a tre e di corna… eh, sì, letti e ammetto che sono molto… forti, eccitanti diciamo.
Ormai l’imbarazzo era passato tra noi due e iniziavamo ad aprirci tra noi in maniera meno drammatica.
- Ecco piccola, volevo sapere che ne pensavi… perché Nathan, insomma: quei racconti li ho scritti io. – non credo se lo aspettasse ma nonno Andrea arrossì visibilmente.
Nella cucina l’aria si fece pesante e la tensione palpabile.
- Wow, nonno… che cazz… ops, scusa… Tu? Incredibile, – ero veramente stupita – quindi tu… tu hai fatto quelle “cose”.
- Fatto… fatto… è una parola “grossa”, qualcosa, magari sì, in passato, in gioventù, ma si tratta ora di racconti, no? Diciamo che è meglio posizionare tutto nel mondo della fantasia…
- E la nonna?
- La nonna… cosa?
- Anche nonna partecipava… anche la nonna faceva quelle cose…
- Gioia… quelle cose!!! Dai, alla fine si tratta di giochi, giochi per adulti: non abbiamo ucciso nessuno. Vedi, Marzia, quando si prova piacere, quando le persone sono eccitate, vivono e ragionano in maniera diversa… più libera; magari fanno cose che a pensarci a freddo si rifiuterebbero di fare.
Ma tu non sei più una bambina… lo puoi immaginare, no?
- Certo, certo, nonnino mio, – sorridevo del suo imbarazzo - ma certo mi sconvolge pensare a te e alla nonna impegnati nel sesso estremo, a fare “cose” magari anche insieme a un’altra coppia… trasgressiva.
La cucina ripiombò nel silenzio, probabilmente eravamo andati un po’ troppo oltre in quelle confidenze che non facevano parte della nostra etica del quotidiano. Probabilmente il nonno si era lasciato un po’ andare… era andato troppo oltre considerandomi fin troppo matura… ora cosa pensava? Che ero ancora una bambina e si sentiva in colpa per avermi turbata?
Ma non era così ed era il momento di dirglielo. Il fatto che ero ancora vergine non significava che non avevo mai visto o assaggiato un cazzo… forse non ero una donna fatta ma sapevo come provocarmi degli orgasmi irrefrenabili o come far venire un ragazzo con schizzate esagerate.
Il nonno mi amava ed io amavo lui… ma questo non faceva di me una santarellina… e glielo feci capire.
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