Angeli & Diavoli

Capitolo 9 - Il cazzo del cavallo

Giovanna Esse
10 hours ago

Il giorno seguente sono in partenza per casa e non vedo la serva ma non faccio domande e Lui mi abbraccia e mi bacia forte senza darmi per la prima volta nessuno ordine per la settimana, così un po’ delusa mi avvio salutandolo con deferenza.

I giorni passano lentamente non ho notizie del mio padrone con il mio corpo che arde dal desiderio e ogni centimetro della mia pelle brucia dal desiderio, anche se non ho ordini la sera mi masturbo facendo volare la mia testa negli attimi vissuti con il mio padrone anche se una fantasia si sofferma spesso sulla scena del cavallo che monta furiosamente la serva, ed il ricordo di quel uccello maestoso mi fa venire come una troia.

Arriva il giorno del nostro incontro così all’ora stabilità suono alla porta

“Benvenuta Angela” la voce del padrone mi impietrisce temo che non mi faccia entrare “accomodati nella sala da pranzo e aspettami” ; io mi spoglio a disagio e mi dirigo in camera inginocchiandomi con le gambe aperte. Lui mi segue denudandosi con il suo membro eretto in modo incredibile allunga la mano serrando le dita sui miei capezzoli stringendoli con una pressione crescente facendomi immediatamente bagnare, il mio corpo reagisce in modo incredibile (sicuramente per la settimana scorsa senza le sue mani su di me) apro la bocca per il dolore crescente quando sento il suo cazzo entrare in bocca e spingerlo fino alla base, riempiendola spalancandomi la gola

io istintivamente mi faccio riempire e succhio tutto il suo membro con avidità mentre sento il mio respiro che aumenta a dismisura contemporaneamente il piacere sale in modo inarrestabile scuotendo il mio corpo. Il pompino dura a lungo e nonostante tutto il mio sforzo non raggiunge il piacere, mi alza

“mettiti sulla tavola con le gambe spalancate e colpisci il clitoride 20 volte con questo” mi ordina allunga un frustino da cavallerizzo afferro l’attrezzo e aprendo con la sinistra le labbra della mia fica è comincio a colpire

“1 Grazie Padrone, 2 Grazie Padrone…” mentre mi colpisco sento le sue dita chiuse a pugno spingerle con una forza non violenta ma che mi riempiono sempre più fino a sentirmi piena dalla mano che mentre colpivo mi scopava allargando a dismisura la mia fica con i muscoli che si dilatano sempre più velocemente, il liquido prima lento poi diventa sempre più copioso, io continuo a colpire anche se i 20 colpi sono finiti da tempo ma il mio cervello sotto i colpi con la figa così aperta mi porta ad in serie di orgasmi tremendi. “Ora alzati e afferra le caviglie con le mani” mi afferro le caviglie ora la mano si appoggia al buco del culo spingendolo lentamente dentro aprendolo senza sosta fino a sentire il mio orifizio aprirsi poi mentre ogni centimetro entrare sento l’altra mano riaffondare nella mia fica a quel punto mi scopa con entrambe le mani mi sfonda entrambi i buchi; in poco tempo il mio corpo si contorce scosso da un piacere improvviso ma devastante. Godo come una matta mentre le mani mi sfondano sempre più velocemente e i miei orifizi sono quasi spaccati dalla scopata terribile.

Sento le sue mani uscire lasciando sgorgare fiotti viscosi di piacere “Bene, ora voglio darti il mio regalo che sono certo ti piacerà molto” mi mise una corda al collo per trascinarmi in giardino conducendomi in una alla della casa che non conosco, si apre una porta quando le luci si accendono un bellissimo cavallo pezzato mi appare davanti agli occhi anche se non mi è chiaro il perché siamo lì.

Mi conduce per mano accanto al cavallo da poterne sentire l’odore acre intenso “accarezzalo con dolcezza” mi ordina ingenuamente gli sfioro il pelo lucido poi sento la mano del mio padrone che mi conduce in basso verso il suo ventre accompagnandomi a toccare il suo membro ancora flaccido e mi guida la mano ad accarezzarlo con un crescente velocità

sento il membro del cavallo cominciare ad inturgidirsi, diventare attimo dopo attimo sempre più duro e di dimensioni enormi. Cerco di allontanare la mano, ma in quel momento sento il pugno del mio padrone penetrarmi la figa ancora bagnata, entra facilmente muovendola come se mi stesse scopando e sento il mio corpo riaccendersi di un piacere perverso, la mano continua senza sosta mentre la mia mano si muove su quel cazzo oramai paurosamente enorme; sento che l’altra mano spingermi in ginocchio spinge la mia testa verso la cappella enorme del cavallo.

Una sensazione perversa si impadronisce di tutto il mio io

“Lecca porca lo so che ne hai voglia da quando hai visto la serva” cerco di resistere ma il mio desiderio si impadronisce di me e la mia bocca inconsciamente si apre, comincio a leccare con un leggero senso di nausea che velocemente svanisce, mi vedo succhiare il cazzo del cavallo con sempre maggiore forza, la mano del mio padrone affonda intensamente aumenta la velocità mentre il mio corpo scende verso gli abissi più profondi del piacere.

Provo un senso di vergogna nel sentire quel piacere così umiliante anche se non resisto più con la fica grondante di piacere e affondo la bocca inghiotto la cappella enorme che mi strazia i muscoli della mia bocca entrano poco a poco sempre più dentro di me. Il mio animo si sente perso in questa situazione che mi fa vacillare a lungo provando un senso di colpa per il calore che sale con una forza incredibile trasfondo la vergogna in un imprecisato piacere, mi sale un desiderio che non riesco più a controllare, mano del mio padrone affonda con una perizia impensabile scatenando un delirio di piacere che mi annulla ogni dubbio. Sono in balia di sensazioni tremendi che mi fanno godere in modo particolare ma travolgente solo a quel punto mi faccio coricare su una panca che il mio padrone spinge fino a sentire la mia fica a contatto con il pauroso cazzo del cavallo e sento la cappella enorme farsi strada dentro di me, intanto che i colpi furenti si fanno sentire ed straziare la mia intimità e non mi accorgo che il mio padrone si inginocchia davanti a me e

osserva il membro che guadagna la strada sento il suo pugno penetrarmi dietro, ora sono in preda a convulsioni per il devastante piacere che mi sta dando in quel momento. Gli orgasmi si fanno sempre più travolgenti facendomi impazzire per quella doppia penetrazione animale oramai sono un lago di piacere facendo così svanire ogni mia vergogna e facendomi sentire la sua puttana disposta a tutto per essere la sua unica fonte di piacere che solo lui mi regala e che solo io so soddisfare, al culmine del piacere mi sfila da sotto al cavallo girandomi e afferro quel mostruoso cazzo fino a sentire la valanga di sborra inondarmi la bocca, inghiotto il più possibile quell’eruzione dí viscoso liquido mentre sento esplodere il mio corpo di un piacere furioso eruttando infiniti e interminabili schizzi che mi svuotano il corpo lasciandomi sfinita da un piacere infinito, in quel momento il cazzo del mio padrone riempire la mia esistenza con il suo orgasmo.

Mi solleva mentre esco un diabolico sguardo inquietante fissa quel enorme cazzo sento ancora pulsare la mia figa per i travolgenti assalti che ha subito anche se ne non ha inserito tutto in me gocce di rugiada mi colano fra le gambe ed ecco il mio padrone infilare il pugno dentro con irruenza scopandomi senza sosta mi sembra che come il cavallo prima mi spacchi tutta e mi sembra di sentire ora entrare anche il suo braccio muscoloso che mi sfonda facendomi urlare di dolore, ma insiste fino a farlo entrare ed uscire con maggior facilità perché la iniziale rugiada è ora un lago in piena, mi sfonda brutalmente fino a sentire il mio urlo di gioia esplodere come una granata. Anche se titubante devo ammettere che quella sera ho conosciuto una serie di piaceri talmente travolgenti da non poter essere più dimenticati.

Mi porta in doccia mi lava con cura pulendo ogni centimetro della mia pelle con particolare passione nelle zone intime, torno al mio posto accanto al letto mentre il mio padrone si corica lasciando la sua mano davanti alla mia bocca che con grande entusiasmo succhio ingoio prima di sentirlo addormentarsi ed io con lui.

Il rito mattutino della sua urina nella mia bocca, sento l’aspro sapore scendere in gola anche se stamattina mi sento molto elettrizzata e quel forte odore fa riaffiorare gli odori acri della notte precedente. Lui si accorge della mia situazione, ma finge di non sapere, poi dopo colazione mi stende sul tavolo appoggiata di schiena

“apriti per bene con le mani le natiche offri il tuo buco agli occhi del tuo padrone” mi metto come mi ordina apro al massimo le natiche e metto ben in mostra il mio buco e sento immediatamente la lingua leccarlo con cura, la sua lingua spinge aprendo lo sfintere insiste con quel movimento che mi fa bagnare immediatamente, quando sono fradicia di saliva la sua mano lentamente un dito alla volta si apre la strada allargando sempre più ad ogni dito che mi penetra il mio ano. Ecco ora la sua mano mi scopa e affonda ad ogni colpo prima il polso per spingere ancora di più, mi sembra di impazzire quando sento il voluminoso avambraccio girare intorno al buco dilatandolo sempre

più, ora sento accanto alla mano il suo cazzo entrare nella mia fica spinge con forza e il mio corpo inizia a muoversi a ritmo della doppia penetrazione

“Ti piace puttana essere sfondata come ieri sera dal cazzone del cavallo rispondi troia” senza esitazione

“si mio padrone ha ragione mi piace da morire sentire dei grandi e lunghi cazzi montarmi come quello della bestia di ieri sera”

mi fa girare e sedere sopra di lui che ora ha sostituito le mani con falli giganteschi che rapidamente mi riempiono i miei buchi facendo allargare al massimo i miei buchi, un tremendo senso di dolore/piacere mi trapassa ogni fibra del mio animo ed ecco una serie di schiaffi colpire ogni parte di me con particolare attenzione ai capezzoli, clitoride natiche, questi colpi fanno saltare con più foga i miei buchi dentro ai falli, la cascata di pioggia che mi esce dal basso ventre mi potano ad urlare di piacere mentre ogni parte di me desidera essere fustigata e sfondata fino a sentire una inesauribile energia che mi fa volare spingendo schizzi travolgenti che inondano il corpo del mio padrone senza sosta. Appena mi libera dai falli mi inginocchio a leccare bere pulire tutto il mio liquido sul corpo del mio padrone che contemporaneamente si scarica contro la mia faccia, sento le gocce scendere dal viso che assaporo e raccolgo come una cagna che non mangia da giorni.

Il resto del giorno passa tranquillamente quasi come una coppia sposata ad eccezione degli ovetti che mi ha infilato dentro i miei orifizi di importanti dimensioni e a suo piacere accende lasciandomi senza fiato per il piacere che accendono nel mio corpo per poi spegnerli quando sto per godere; noto un certo distacco da parte del mio padrone che annoiato accende e spegne le palline con un malcelato disinteresse. Il campanello suona cogliendo mi di sorpresa

“vai ad aprire” percorro il lungo corridoio apro la porta e una ragazza molto giovane mi chiede se può entrare; la accompagno dal mio padrone che la fissa a lungo prima di parlare

“tu sei Patrizia?” lei arrossisce e fa cenno di sì; “quanti anni hai” le chiede “19” anche se devo ammettere che la sua bellezza è sconvolgente: alta 1,80, lunghi capelli rossi, un viso dolcissimo con profondi occhi verdi, labbra carnose, carnagione bianca con efelidi, il suo giovane corpo ancora fasciato in un abito nero mette in risalto due seni non troppo grandi forse una seconda che però sul corpo esile risaltano moltissimo, scendo con lo sguardo verso il basso che vedo esaltare nel vestito un sedere portentoso, le gambe lunghe sono un aspetto della ragazza che non passano inosservate.

“Schiava non hai detto alla nostra ospite che in casa si gira nuda” a quelle parole la giovane arrossisce come una bambina non muove un muscolo impietrita dalle mie parole.

“Portala in camera mia che ora arrivo” la prendo per mano quasi trascinandola verso la porta; la sua ritrosia mi fa un po’ pena, ma anche un senso di vertigine mi scalda il cuore.

“Ma cosa sta succedendo, perché mio zio mi ha chiesto di venire qui”

Capisco che lo zio l’ha mandata per essere sottomessa in modo totale anche se lei non lo sa ancora. “Certo ho sbagliato nel non rientrare a casa stanotte, senza dare spiegazioni, ma sono stata con il mio fidanzato e non mi sono sentita di rispondere” ed io per calcare un po’ la mano “non lo hai detto a tuo zio che hai fatto sesso con lui” il suo rossore divampa come un fulmine, in quel momento entra, lo vedo fissarmi con un sorriso meraviglioso mentre guarda il mio corpo esposto

“sei bellissima, forse più di quanto ti ho conosciuta e mi indica il pantalone” non trovo le parole per descrivere quello che provo nel vederlo eccitatissimo “come mai ha ancora i vestiti addosso” mi chiede poi le solleva le braccia legando i polsi ben stretti le solleva le braccia e la fissa alla trave afferra con vigore una alla volta le caviglie, infila un lungo attrezzo a cui lega le caviglie che la obbligano a tenere le gambe aperte.

“Schiava spoglia la disubbidiente Patrizia senza tante premure” mi avvicino a lei strappando la camicia poi la gonna per finire slip e reggiseno che espone il suo corpo al nostri sguardi, la guardo con attenzione: i seni dritti e sodi mi catturano, ma quello che mi fa trasalire è il folto ciuffo di peli rossi che sporgono dal suo ventre. Lei cerca di liberarsi da quella presa senza alcun risultato, gli occhi verdi sono pieni di lacrime che sgorgano sulle guance, ma so che quello che sta per succedere non può essere fermato.

“Dai schiava falla eccitare come sai fare tu” e mentre mi affida quel compito mentre le succhio i capezzoli con la mano mi infilo fra le sue gambe che così spalancate non fatico ad aprirle le labbra della fica e comincio ad accarezzare aumentando la intensità del mio dito. Lei rigida non reagisce alle mie azioni, la cosa mi fa sentire molto delusa così comincio a mordere con forza i suoi capezzoli stringendo il clitoride con maggior impegno, da dietro sento il cazzo del mio padrone penetrarmi con grande forza, lo sento scoparmi colpendo le natiche portandomi in uno stato di eccitazione pazzesca. Quel corpo integro che cerca di sfuggire alle mie cure con la fica trapanata a dovere non controllo più il mio corpo che comincia a tremare come una foglia per poi cadere in un vortice di piacere intensissimo; mi serve molto tempo per scalfire le resistenze della Patrizia ma insisto: mordo, stringo, infilo due dita dentro di lei con una furia esagerata e quando quasi esausta per il doppio impegno dato che ora sento il suo cazzo trapanarmi il culo con colpi rapidi e vigorosi mi accorgo delle prime gocce che inumidiscono la figa di Patrizia dando maggior impulso a mani e bocca, stringo con forza i capezzoli che lentamente reagiscono e ne approfitto per inserire un terzo dito nella sua intimità.

Mi applico con più attenzione e alterno le dita le muovo in cerchio allargando le pareti della sua fica ricomincio a scoparla per affondare sempre più dentro di lei “si” mi esplode nella mente quando sento il suo sesso bagnarsi in modo sempre più intenso e quando sento le urla tramutarsi in lievi gemiti di piacere esplodo in un orgasmo incredibilmente potente; il cazzo mi trapana con furia mentre mi faccio la ragazza che ora gode del mio impegno senza esitazione. Passa poco tempo per sentire il cazzo esplodermi nel culo e Patrizia ululare di piacere; sono stupita da come quella iniziazione insieme alla profonda scopata mi hanno fatto raggiungere piaceri sempre più intensi, ma ora il mio desiderio maggiore è rendere la santarellina di PAtrizia in una ubbidiente cagna da orgasmo intanto lei che non ha capito nulla si rende conto che il piacere provato la sera prima non è stato per niente intenso come quello che ha provato oggi. Mi sento il cazzo entrare nell’anima quando il mio padrone mi sfonda il culo fino a sentire il suo orgasmo eh sta per arrivare, mi giro afferro il suo membro che non devo smanettare a lungo per sentire il suo seme inondarmi la gola, ma prima mi di inghiottire tutto apro la bocca della ragazza versando nella gola alcuni umori del mio padrone che prima cerca di sputare anche se la mia mano la blocca fino a quando sento la sua bocca inghiottire ogni goccia che le ho passato, ma il suo sguardo di disgusto sì placa appena sente le mie dita riprendere la scopata appena terminata, vedo il suo corpo scintillante viaggiare verso un infinito orgasmo, la sua bocca si spalanca alla ricerca di altro sperma d ingoiare.

Lentamente con sonore frustate le scavo nella anima squarciando il velo di piacere da sottomessa affiora con sempre più forza, ma non capisco come il mio padrone ha già intuito la sua vera natura.