Angeli & Diavoli

Capitolo 1 - Angela, vieni da me

Giovanna Esse
a month ago

Vedi e porta pazienza, gentile signora Giovanna, se ti do del tu...

io nasco in una casa di campagna in cui in quella epoca le ragazze Madri non erano accettate così fummo cacciati dalla casa e dalla società che ritenevano mia madre una poco di buono, per meglio dire una puttana.

I tempi erano molto diversi ma le difficoltà erano tante e anche mangiare era un lusso.

Io sono cresciuto da solo e con il disprezzo di chi sapeva la mia storia.

Ma non è mai stato per me un problema o motivo di odio per mia madre, ma semplicemente un motivo recondito di riscatto.

Avevo poco più di 10 anni quando per poter studiare fui mandato in seminario per poter sostenere le spese per la mia istruzione e fu lì che cominciai a conoscere certi aspetti della sessualità. Attenzioni da parte di sacerdoti che non hanno fatto breccia nel mio cuore ma mi misero in condizione di non essere mai una preda.

Mi diplomai e poi laureai in una prestigiosa università.

Molte donne nel periodo universitario fecero compagnia al mio letto e alla mia sessualità ma non ho mai trovato un senso piacevole se non quello della conquista.

Incontrai una donna che mi stregò per la sua bellezza ma a lungo andare il nostro rapporto sessuale si rivelò molto insipido. Non capivo perché non mi bastasse, ma il mio pensiero era quello di avere una famiglia dei figli.

Quando tutto andò a rotoli matrimonio compreso erano già più di tre anni che vivevo in giro per il mondo e qui in Argentina in un viaggio di lavoro che mi trovai in una situazione molto particolare e che all’inizio non mi era chiara.
Torno al verbo presente per facilitare la mia narrazione.


Una sera come tante altre conosco una ragazza che definire acerba sarebbe un eufemismo. La sua bellezza è sconvolgente e a tutti gli effetti la più bella delle donne che ho incontrato. Oltre il metro e ottanta con capelli neri e occhi verdi da morire dentro il tutto condito da un fisico perfetto, ma il tutto non sembra nulla in confronto alla sua presenza ingenua e quasi incomprensibile. Un comune amico ci presenta e io resto a bocca aperta per la sua bellezza ma soprattutto per la sua timidezza nei miei confronti.

Io sono in uno stato di ebrezza dato dalla sua bellezza e al contempo scioccato dalla sua timidezza che contrasta notevolmente con il potere che la sua bellezza può inebriare qualsiasi essere vivente.
Mi presento ma la sua reazione è disarmante ecco che il mio amico mi spiega che da poco nella capitale e non è abituata al gran caos di quel ritrovo. A voce bassa si presenta e fissandomi negli occhi mi dice: piacere Angela. Inizialmente mi limito a domande generiche poi il dialogo si fa più intimo e riesco a cogliere della sua ingenuità rispetto alla sua bellezza e alla sua incapacità di comprendere come un uomo di fronte alla sua bellezza poteva perdere la testa. Poi il tempo passa e mi chiede se può andare a casa perché è molto stanca. Un fulmine mi colpisce il corpo e sento una sensazione mai sentita prima che mi percorre il corpo facendomi vibrare ogni cellula della mia mente e stravolgere il mio corpo. Perché mi chiede il permesso di andare a casa ? Non mi sento più in grado di pensare lucidamente mentre mi guarda e sento come una sensazione strana che mi travolge la mente e il mio corpo. Quella divina creatura mi chiese il permesso di andare a casa.
Certo Angela ti puoi ritirare anche se domani alle 16 aspetto che tu mi venga a trovare e non voglio sentire scuse, le dico ridendo ma con uno sguardo che non permetta nessun motivo per non venire.

Il giorno dopo entra, sento la sua voce bassa rispondere in maniera molto prolissa ad ogni mia domanda.

E’ in visita a parenti abitando lontano dalla capital federal ( Buenos Aires ) e avrebbe passato li’ l’estate volendo poi fare l’università.

-Sei fidanzata Angela ?- molto velocemente-No No- rispose.

A quel punto non riesco più a trattenere la voglia di arrivare a soddisfare le mie curiosità represse.

Guardandola fissa -Hai avuto rapporti sessuali con fidanzati- Il suo sguardo si abbassa di colpo e per un istante penso di aver calcato troppo sia il tono di voce che la mia curiosità avendo creato una situazione difficile.

Ma la vedo alzare la testa e con un filo di voce
-Solo qualche bacio, petting leggero ma nulla più, lui avrebbe voluto che io facessi qualcosa in più, ma il mio corpo non reagiva a quelle parole e quindi non riuscivo ad andare oltre-

Rimango perplesso dalle sue parole e cerco di capire meglio cosa intende quando mi dice che il suo corpo non reagiva.

- Angela spiegami meglio perché non sentivi il desiderio di andare oltre ?- Ora il mio tono si è fatto più secco e più intenso.

Il silenzio assordante mi porta ad una esasperazione che non riesco a comprendere e questa volta la domanda viene dalla mia gola profonda, graffiante, spazientita e mentre le urlo ancora le afferrò il viso stretto fra la mia mano portandolo a poche centimetri dal mio volto.

Lei mi fissa quasi impaurita mentre il tempo sembra dilatarsi con i nostri occhi fissi uno dentro l’altro.

Ad un certo punto le sue labbra si aprono verso il mio volto con un leggero profumo di gardenia appena sbocciata.

Con un fare timido mi sussurra che non ne conosce il motivo ma nel dirò il suo sguardo si abbassa con occhi arrossati.

Nel fissarla scorgo che la sua mente sembra un diamante grezzo alla ricerca di qualcosa che nemmeno lei sa cosa vuole e in quel momento mi sale una eccitazione mai provata. La sua purezza era sincera, inconsapevole ma al contempo curiosa. Fu un gesto istintivo il mio nel colpire il suo viso con uno schiaffo seguito da altri tre colpi che le arrossarono le guance mentre il suo volto mi fissava incredula.

Comincio ad accarezzare prima il viso poi senza darle il tempo di capire -Sei una ragazza molto bella alla ricerca della tua essenza io mia cara Angela ti guiderò alla scoperta della tua anima dei tuoi desideri dei tuoi pensieri che spesso non sai di avere. Ora sei libera di scegliere se accettare o meno il viaggio che ti propongo di seguire guidata da me. Ti voglio solo avvisare che se tu accetti il cammino non sarà facile anche se ti assicuro che alla fine sarai una donna pienamente soddisfatta consapevole dei tuoi desideri e desiderosa di viverli. -

Quelle mie parole fecero una leggera breccia nella sua mente lasciando al contempo una serie di dubbi perplessità importanti. -Ma non capisco cosa intendi cosa significa il tuo parlare e cosa ti aspetti da me.-

Le mie mani le sfiorano i capelli mentre il mio sguardo si fissa con maggiore intensità verso di lei poi con fare leggermente più forte li stringo sollevandole il viso e senza darle il tempo di reagire la mia bocca apre le sue labbra muovendo la mia lingua dentro la bocca con sempre maggiore intensità avvolgendo la sue spremendo con forza le sue labbra morbide stringendole con sempre maggiore forza fra i denti. Lei non riuscendo a staccarsi da me stretta dalla mia mano per i capelli cerca una via di fuga ma non riesce, mentre io intensifico stretta e braccio che sembra eterno la sento lentamente lasciarsi scivolare verso la mia bocca cominciando a tremare prima per la sorpresa poi il suo corpo inconsciamente scivola sempre più verso il mio corpo accogliendo la mia lingua e comincia a ricambiare con una irruenza più profonda.

I suoi occhi ora sono gravidi di una luce intensa mentre la mia mano scivola dentro la sua tunica bianca che prima l’accarezza attraverso il reggiseno fino a strapparlo di colpo lasciando la sua terza misura (coppa c) sollevarsi ed offrire alla mano di stringerle e stuzzicare fino lentamente ma inesorabilmente stringerli fra pollice ed indice con sempre maggior forza passando da un seno all’altro senza mai smettere di frugare con impeto la sua bocca. Lei inconsapevole di come il suo corpo reagiva a tanta sopraffazione non è in grado nemmeno di reagire e la sua mente vacilla sempre più forte in balia di quelle sensazioni che la lasciano senza respiro e senza forza per opporsi.

Non attendo che si riprenda e con forza le stappo il vestito volando con la mano libera sulle sue gambe lisce morbide salendo con ardore verso la sua intimità ancora difesa da mutandine di pizzo che rapidamente scosto per arrivare alla sua carnosa e depilata intimità. Proseguo senza sosta fra coscia e seno facendomi strada fra la sua figa aprendo le grandi labbra scoprendo il clitoride che inizio a sfregare in un crescendo di velocità e forza. Inquieta sorpresa inerme il suo corpo scivola alla mia merce’ lasciando uscire liquidi sempre più intensi dalla sua fuga che ora comincio a trapanare con le dita accorgendomi della sua verginità.

Mi esplode uno stato d’animo indescrivibile, la mia mente non riesce a fermare quei pensieri che mi assalgono.

Poi la guardo negli occhi e vedo la sua anima fragile frantumata pronta a capitolare perché finalmente comprende le mie parole che poco prima avevo detto circa il viaggio che le ho proposto di intraprendere.

Ora la sua voce mi giunge nuova ma trepidante nel sussurrare -Ora capisco quello che mi hai proposto e sono pronta per quel viaggio con te-

La colpisco con quattro ceffoni sul suo viso lasciandola inebetita -Se veramente hai capito non rivolgerti a me dandomi del tu e da ora è per sempre io sono il tuo padrone non dimenticarlo mai che tu hai accettato il tuo ruolo di schiava quindi ti do la possibilità di rimanere con me o andartene subito senza nessun problema e senza ricatti da parte mia-

Mente le parlo le mie dita si muovono sul suo clitoride con forza velocità e intensità.

Il suo corpo sotto la pressione della mia mano sul suo clitoride si contorce come una bambola di pezza mentre sento il suo rantolo di piacere crescere senza darle un attimo di respiro. Il suo sguardo si concentra su di me mentre cerca di capire quanta intensità tremenda le tramette il suo corpo che mai pensava di poter raggiungere. Non capisce più niente ma si sente sempre più incapace di reagire alle ondate che la sua mente e il suo corpo la travolgono, la mia voce rimbomba nella sua testa frantumando le oramai esigue resistenze -No non voglio andare via da lei mio padrone voglio rimanere qui con lei per il suo piacere- Lei rimane frastornata dalle sue parole mentre io senza smettere di danzare sul suo clitoride rimango quasi impietrito dalla sua risposta.

La faccio coricare sul freddo pavimento oramai nuda mentre quasi mi tramortisce la sua bellezza.

Ammiro il suo corpo scosso in ogni punto dal piacere che riceve dalle mie mani e labbra che percorrono il suo corpo senza sosta in un crescendo di intensità che dimostra di apprezzare sempre di più.

-Allora ora posso cominciare il nostro viaggio verso piacere e dolore che non immagini il tuo corpo possa provare.

-Si padrone sono sua- Quelle parole dette con tanta convinzione mi fanno sentire un piacere immenso che ricambio afferrando i suoi capezzoli turgidi fra le dita stringendoli con graduale crescente forza mentre la mia bocca si abbassa fino alla sua fica iniziando una danza fatta di intensità forza concentrata sul suo clitoride che dí quando in quando stringo fra i denti sentendo le sue reazioni sempre più profonde.

Non do tregua a quel corpo continuo a stringere sempre più forte i capezzoli insistendo con veemenza con la bocca sul clitoride talmente duro da sembrare un piccolo cazzo. Il tempo aveva perso la ragione di esistere fino a quando sento la sua voce emettere rantoli di piacere in un crescendo quasi animalesco che trasforma in parole implorando di non smettere.

Sento il suo piacere crescere in lei sotto le mie mani e bocca cogliendo quanto per Angela sia una scoperta incredibile il travolgente desiderio di conoscere il piacere che si prova nell’orgasmo ( convinto che nemmeno lei sappia cosa significa ).

Resto un attimo a riflettere se darle quel nuovo piacere o se non è meglio sospendere di colpo lasciandola così tremante sconvolta dal suo primo orgasmo interrotto.

La sento oramai sull’orlo del baratro che la trascina verso il suo piacere travolgente quando colgo l’attimo per diventare definitivamente il suo primo uomo capace di darle un così immenso piacere.

Necessaria una premessa prima di continuare la mia decisione non è un semplice facile tentativo di umiliarla bensì un passaggio necessario per giungere alla prima tappa del suo e mio viaggio insieme.

Nemmeno un attimo prima che la mia schiava giunga al suo primo orgasmo mi allontano da lei lasciando il suo corpo la sua mente in una situazione che non si può immaginare.

La sento implorare urlare - No padrone non smetta adesso la supplico- urla con tono così forte che rimbomba in tutta la casa.

La fisso mentre le mie parole dure graffiano il suo cuore e la sua anima -Io sono il tuo padrone dico bene Angela- Lei scuotendosi e contorcendosi per la mia interruzione mi guarda -Si io sono sua padrone, ma non si fermi ora per favore-

A quelle parole una serie di ceffoni fortissimi le travolge il viso fino a toglierle il respiro -Non permettiti mai più di parlare al tuo padrone in quel modo. Chi deve ubbidire senza esitare- Lei crolla in un abisso di dolore e piacere che si abbatte sul suo corpo come un tornado e la porta ancora senza che io faccia nulla verso il piacere sconfinato sospeso pochi minuti prima.

La fisso -Tu sei la mia schiava e solo io posso dirti quando puoi godere piccola impertinente- mentre le parlo la mia mano colpisce la sua fica fradicia e aperta con schiaffi che partono lenti deboli crescendo in intensità e velocità mentre tutto il suo corpo viene travolto da un piacere improvviso travolgente che la fa urlare scuotersi continuo a colpire ora con forza tremenda concentrando i colpi sul clitoride che aumenta il suo piacere a livelli che nemmeno immagina.

Un susseguirsi di orgasmi la scuotono dalle fondamenta mentre la mia mano non si ferma più colpisce e colpisce vedendo i suoi orgasmi non si arrestano mai poi mi fermo e afferro il suo viso stravolto dalla lussuria e la bacio intensamente con dolce fermezza le infilo la mia lingua in bocca succhiando e lisciando la sua lingua senza forza ma con una dura dolcezza che la fa franare fra le mie braccia.