Ridotta in schiavitù
Capitolo 3 - Pianto, disperazione, sopportazione
Il mercoledì sera, la Padrona era intenta a navigare, ma non riusciva in nessun modo connettersi, in quanto probabilmente le linee erano intasate, la sua schiava era ai suoi piedi e Chiara si stava divertendo guardandola dall’alto a strofinarle i piedi e le dita in faccia, glieli in filava in fondo alla gola e aveva stampato un sorriso di compiacimento sul viso; infine si spazientì col PC e lo spense.
"Vieni, sdraiati sul divano ho voglia di farti soffrire un po’, allora ascoltami bene, io ora telefono a Loredana e mentre parlo con lei voglio che tu mi lecchi il culo e con le mani mi accarezzi tutta, ma senza perdere quello che dico ok?"
La ragazza che nel frattempo si era già sdraiata non ebbe il tempo di replicare perché già lei aveva già appoggiato le sue splendide natiche sulla faccia della sua sottomessa mettendosi a cavalcioni su di lei.
"Pronto Lore?"
"Chiaraaa ciao come mai?"
"Nulla di particolare volevo sentire la tua voce"
"C’è qualcosa che non va?’"
"No, no va tutto bene siccome ti stavo pensando ho voluto chiamarti"
"OH! Tesoro sei molto cara ti manco? Dove sei nella tua stanza?"
"No sono qui in soggiorno"
"E Roberta e lì con te?"
"NO quando ha sentito che ti stavo per telefonare è scappata nella sua stanza, credo che si sia innamorata di me"
"DAVVERO"???
"Si credo di si"
"E TU?"
Chiara mise una mano sulla cornetta e rivolta alla sua schiava:" Ascolta bene quello che dico e intanto accarezzami e leccami!"
"Io cosa? No non me ne frega nulla di lei; al limite potrei permetterle di leccarmi il sedere"
Mentre diceva queste cose inarcò ancora di più la schiena, la schiava aveva a pochi millimetri dai suo occhi le sue natiche, esse si ergevano in tutta la loro statuaria bellezza e accompagnavano una schiena e delle spalle magnifiche, mentre con una mano reggeva la cornetta, l’altra l’aveva messa sul dorso della mano di Roberta che le stava accarezzando il seno, la lingua della schiava stava alacremente lavorandosi il buchetto.
"AH!AH!AH! Sei una porca!!!"
Be! Non è per questo che ti piaccio?"
" Ti piacerebbe se lei fosse la nostra schiavetta?’" Mentre diceva ciò si sedette con tutto il peso sulla faccia di lei
"Ma che dici? Non essere stupida EH!EH!"
"Senti Lore; che ne pensi di passare il sabato pomeriggio qui da me"?
"Ma saremo sole?"
"Be! Che t’importa?"
"Ma mi imbarazza sapere che c’è quella ragazza che è nell’altra stanza che sente i nostri baci e magari sta soffrendo se è vero quello che dici"
"Invece a me non frega nulla e poi sono a casa mia"
"Va bene amore ci sarò; a che ora ?"
"alle 17 va bene?"
"Va bene"
"Ok ciao allora Chiara"
"Ciao Amore e pensami stasera"
Chiara posò la cornetta ma era davvero su di giri
"HAI SENTITO SCHIAVA??????IO AMO LEIIII!!!!!TU PUOI SOLO LECCARMI! LECCCCAAAA!!!!!!(ora era lei stessa che si accarezzava il seno agitandosi sulla faccia di lei) E’ LEI IL MIO AMOREEEEE TU SEI SOLO LA MIA SCHIAVAAAAA!!! LECCCCCAAAAA!!!!!TUSEI LA MIA CARTA IGIENICAAAA!!!!!!!ORA VENGO DENTRO LA TUA BOCCCCAAAAA!!! LOREDANAAAA DOVE SEIII!!!!AMOREEEE !!!!!E TU APRIIIII CHE STO ARRIVANDOOOO(si spostò all’indietro posizionando la fichetta sulla bocca aperta)UHMM!!!!!!BEVIIIIISCHIAVAAAAA BEVIIII!!!!".
Finalmente venne, paonazzo in viso per l’eccitazione, girò una gamba e liberò il viso restando seduta sul petto della sua schiava, anche questa era rossa da morire in volto.
"Ti sei divertita? Mi hai fatto godere tantissimo, sei davvero brava e vedrai sabato quanto sarà bello!"
"Io sabato esco e rincaso tardi"
"COSAAA?? No mia cara ho già in mente tutto, no tu resti a casa"
"Ma perché? Se tu vuoi restare sola con Loredana, almeno lasciami andare così non soffro"
"NOOOO!! Allora non capisci cosa ti dico, IO VOGLIO CHE TU SOFFRA PER ME!! Questo è il prezzo che devi pagare per starmi accanto".
La ragazza non replicò nulla, non riusciva a ribellarsi, passarono dei lunghi momenti irreali, Chiara seduta sul suo petto e da quella posizione la guardava con aria di sfida e Roberta sotto il peso di lei con gli occhi lucidi; infine.
"Andiamo andiamo!! Non fare la schizzinosa, in fondo è quello che vuoi e io ti accontento, ora andiamo in bagno che ho bisogno della tua lingua."
La serata finì col solito bacio della buonanotte. Mentre Chiara soddisfatta e appagata si addormentò subito, Roberta rimase con gli occhi aperti per buona parte della notte; si chiedeva dove la stava portando, sentiva il suo nervosismo ripercuotersi sullo stomaco, avrebbe avuto bisogno di riflettere serenamente ma non ci riusciva.
Il giorno dopo un altro piccolo episodio minore, sottolineò il grado di possesso che Chiara sentiva di avere nei suoi confronti.
Era pomeriggio e Roberta era sdraiata sul sofà avendo in mano un libro di statistica, stava cercando di studiare un po’; la Padroncina rientrò dalla palestra e andò direttamente verso il divano, le tolse dalle mani il libro buttandolo sulla poltrona accanto, si sedette sulla pancia di lei, accese la televisione;
"Non fiatare perché devo vedere un documentario che mi interessa!"
Mentre lo schermo si illuminava, lei si piegò e si slacciò le scarpe da ginnastica, se le tolse restando con le calzette, poi si alzò ancora un momento e scese i pantaloni della tuta restando con un minuscolo slip, si risiedette sulla stomaco e tirò i piedi su appoggiandoli sulla faccia di Roberta.
Essi erano pregni del sudore per l’attività svolta e non erano certo molto profumati, tuttavia, senza neanche degnarla di uno sguardo Chiara le muoveva tutto il tempo, di fatto gliele strofinava in faccia come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo.
Dopo una mezzora, durante una pausa pubblicitaria, si alzò, andò a prendersi una coca in frigo e si risiedette sullo stomaco, mentre con una mano teneva la lattina, con l’altra si tolse prima una calzetta e poi l’altra, si rimise come prima: e sempre senza degnarla di uno sguardo:
"Leccameli!"
Comunque a parte questo episodio, il resto della serata passò in tranquillità, videro un film insieme, ne risero perché era una commedia carina, anche il venerdì passò all’insegna del buonumore anche per Roberta, e ne aveva bisogno, ne aveva davvero bisogno.
Fu a cena di venerdì che Chiara dietro le insistenze di Roberta, svelò cosa aveva intenzione di fare l’indomani quando sarebbe arrivata la sua amante.
"Vieni dammi la mano";
Insieme andarono nella stanza da letto di Chiara, questa fece vedere che nel suo letto, sul lato che non era appoggiato al muro, la sbarra di legno che fungeva da ornamento, era attaccata con dei ganci, la sganciò e le disse:
"Tu starai qui sotto il letto mentre noi ci amiamo!
"Ma ma che dici?" Se ne accorgerebbe!"
"No perché tu andrai sotto il letto prima che lei arriva, e poi io rimonterò la sbarra di legno così lei non si può accorgere di nulla"
"Ma se si abbassa e si accorge, che ne so metti che cade qualcosa?"
"A chi verrebbe in mente di guardare sotto il letto? E che ti sembra che siamo nei vecchi film siciliani con il marito geloso?"
"No! Non posso starci , non mi fare questo Chiara ti prego!"
"Il tuo posto sarà quello!" intanto la guardava negli occhi
"Ma mi verrà da piangere"
"Ho pensato anche a questo, quando io mi toglierò gli slip, domani mi metterò quelli bianchi per non confonderli con i suoi, tu li raccatterai e te li metterai in bocca, se vorrai piangere fallo pure , ma mordendo i miei slip e facendoti forza riuscirai a non singhiozzare."
"Ma perché vuoi questo perché?"
"Non immagini neanche quanto la sola idea di saperti lì sotto mentre io sono con Loredana mi ecciti, cercherò di fare più rumore possibile quando la bacio, le dirò di amarla in continuazione e quando verrò lo farò quasi gridando, voglio che tu partecipi con la tua sofferenza al mio piacere"
Roberta non parlava più, la guardava e basta non sapeva cosa dire ma era il suo cuore che era in tumulto, erano in piedi e si guardavano negli occhi, Chiara la prese per i capelli l’attirò a sé e la baciò con grande ardore, la sua lingua guizzava cercando quella di lei e la trovò, era una tempesta di sentimenti contrastanti, la sua testa non era più in grado di reggere un minimo di raziocinio.
Andarono in soggiorno e accesa la tv, si sedettero entrambe sul divano, Chiara la fece sedere vicino a se, l’accarezzò tutta la serata e ogni tanto le baciava la guancia, fu naturale anche se un po’ aveva paura a farlo perché pensava potesse smettere ma fu più forte di lei chiedere:
"Ma ora perché mi stai trattando così, come quasi se le amanti fossimo noi?"
"Per una ragione semplicissima; così domani soffrirai di più"
Roberta ebbe una reazione istintiva e stava per alzarsi, ma lei la trattenne per la mano la fece risedere e le sussurrò all’orecchio
"Voglio la tua anima!"
L’attirò di nuovo a sé e la baciò con rinnovato ardore.
Erano le 16, 45 dell’indomani, la schiava si era già messa nuda come le aveva chiesto di fare la sua Padrona:
"Vieni cara è il momento che vai a piazzarti al tuo posto" le due si avviarono in camera da letto, Chiara tolse la barra di legno:
" Allora ti raccomando, quando io mi tolgo gli slip, li farò cadere vicino al bordo del letto, prendili e infilali dentro la bocca e poi zitta! Morditi, respira profondamente e piangi come vuoi , ma in silenzio, vai!"
La ragazza si mise carponi, poi si piegò a terra si stava infilando con la pancia in giù
"No al contrario devi stare con la faccia in su (lei si girò) ecco così"
le posò un piede in faccia e prima che lei sparisse sotto il letto, le disse sempre con il piede premuto sulla faccia:
"Roberta questo sarà il pomeriggio più bello dal punto di vista erotico della mia vita, sono già bagnata, non me lo rovinare o mi perdi"!
Roberta sparì sotto il letto, qualche minuto dopo il campanello suonò, Loredana era in splendida forma, le ragazze si attardarono soggiorno qualche minuto, si sentiva che parlavano allegramente e ridevano tra di loro, mentre entravano nella stanza da letto Si sentì la voce di Loredana che chiedeva dove l’aveva mandata, evidentemente si riferiva a Roberta, Chiara le rispose che quella stupida non se la sentiva di restare a casa sapendo che loro erano nella stanza da letto. Ma ti ama così tanto dunque? Chiese Loredana.
"Si, si è presa una bella sbandata per me, ma io ti ho detto al massimo cosa potrei concederle no?" ,
"Si me lo hai detto ma ripetilo, mi piace sentitelo dire"
"Al massimo potrei concederle di leccarmi il culo"
"Mmm!! Chiara sei una gran porca!"
"Lo so cara e non immagini quanto!!"
Intanto si erano sedute sul letto, Roberta poteva vedere i loro polpacci e i piedi, erano una accanto all’altra , si sentiva il leggero ansimare, si stavano baciando, accarezzando, si distesero, il materasso sopra di lei mostrava i movimenti delle due e lei era là sotto, qualche minuto dopo, caddero a terra prima un paio di slip neri, subito dopo anche quelli bianchi fecero la loro comparsa, Chiara fece in modo di farli entrare dentro la fessura e li mollò.
"Lo sai amore, mi piacerebbe che lei fosse qui, che magari ci spiasse di nascosto mentre noi ci amiamo !!!Quanto mi piace l’idea!!!!
"Sei una depravata Chiara, ma anche a me piacerebbe tanto"
"Immagina se fosse la nostra schiava, se ci leccasse i piedi mentre noi stiamo qui sdraiati a baciarci"!
"UhMM!!! Chiara mi stai facendo impazzire, non dire queste cose!"
Roberta stringeva i denti masticava quasi gli slip della sua Padrona per non piangere
"Immagina che noi ci mettiamo carponi sul letto, una accanto all’altra e lei dietro di noi ci lecca le natiche e il culetto mentre noi ci baciamo!! Si si Roberta leccaci il culoooo!!!!"
"Si ha ragione Chiara; schiava leccaciiii!!!!!!!!! leccaci!!!!!!
La disgraziata sotto il letto vedeva mimare con i movimenti del materasso ciò che dicevano, si erano messe davvero come avevano detto e si stavano baciando, lei strinse i denti con tutta la forza che aveva per non piangere, anche se ciò di fatto stava avvenendo ugualmente.
"Immagina amore mio, se potessimo venire dentro la sua boccaaaa!!!""
"basta Chiaraaaaaa!!!!!!!!
"La metteremmo qui sotto di te e tu a cavalcioni ti piazzeresti sopra la sua bocca e mentre baci me lei sotto ti lecca!!"
"SSSSIIIIIII!!!!! Roberta dove seiiiiiii???? voglio venire dentro la tua bocccccaaaaaaa!!!!!
Le due donne erano scatenate, avvinghiate si baciano con passione grandissima, le loro lingue si incontravano in continuazione, La schiava sotto di loro per contenere la frustrazione oltre a piangere in silenzio e a mordere gli slip della sua Padrona, stringeva i pugni, si afferrava la carne delle gambe e la stringeva la sua sofferenza era illimitata.
Finalmente si chetarono per un po’.
"Ma dimmi Lore, davvero ti sarebbe piaciuto avere Roberta qui con noi come schiava?"
"In teoria si, tanto, ma nella realtà non credo che ci riuscirei"
"Perché?"
"Non so, non credo che ne sarei capace, m’imbarazzerebbe la sua presenza"
"Ma ammettiamo per un attimo che lei in questo istante fosse lì a nostri piedi, e mentre noi ci accarezziamo come stiamo facendo in questo istante, tu potresti metterle un piede in faccia e lei te lo lecca"
"Mmm! Ti prego amore, oggi mi stai facendo morire"
"Glielo infili dentro la bocca e lei ti succhia le dita dei piedi e mentre tu baci me, la guardi, lei è la tua schiava e la puoi fare soffrire come vuoi"
"SMETTILAAA !!!!"
"Poi io vengo sopra di te e le dico Schiava! Leccaci le parti intime a entrambe"
Intanto le due donne avevano ripreso a baciarsi
"Dai dai schiava! Più passione con la lingua, se no a cosa ti serve?"
"Chiara è meravigliosooooo!!!"
"Lei ti sta leccando la fighetta ora e intanto i suoi occhi sono appoggiati alle mie natiche, io ti chiamo amore a voce alta perché lei mi senta e poi mi rivolgo a lei e le dico SCHIAVAA è quello il tuo posto"
La passione travolgente e i baci infuocati segnalavano la loro grandissima eccitazione
" Amore baciami mentre ci leccccaaaa !!!!!"
" Si tesoro lascia che sofffffrrrra
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