Diario di una farfallina
Capitolo 1 - In tre è più bello
Ciao, sono Laura la protagonista delle storie di Diario di una Farfallina. Ho affidato le mie esperienze alla penna di masterAce.
Dobbiamo tornare indietro di quasi vent’anni, quando i miei 22 anni e la mia gran voglia di divertirmi non mi facevano perdere un’occasione (anche se non sono cambiata molto).Il sabato sera, si va a ballare. Adoro passare le serate così. C’è un casino di gente stasera! Mmmm guarda un po’… c’è anche lui, con i suoi amici. Quello è davvero un figo! Ora lo vado a salutare.
«Ciao».
«Ciao, come va?», mi risponde.
Dopo i soliti convenevoli lo invito.
«Vieni a bere qualcosa?»
«Mmm… sì certo!»
Vai! Pare proprio che ci stia! Ho proprio voglia di giocare un po’. Balliamo, ci strusciamo e – sì, finalmente – ho la sua lingua in bocca. E’ come un tornado e trova la mia. Ho caldo e sono eccitata! Il perizoma striminzito è fradicio e ho solo voglia del suo cazzo!
«Vieni da me? Ho casa libera.».
Nemmeno fa in tempo a dirmelo che andiamo. Ho così tanta voglia … gli metto subito una mano tra le gambe e lo guardo fisso negli occhi. Vedo la stessa fretta che ho io. Anche lui vuole scoparmi. Salutiamo al volo e siamo subito nella sua auto (si chiama Andrea, Andre per me). Ma che cavolo, non siamo soli.
«Che ci fa lui qui?».
«Eh, devo accompagnarlo a casa.»
Me ne frego. Partiamo subito e la mia mano è già dentro i miei pantaloni e ho preso a giocare col clitoride. Andre mi guarda come dovesse mangiarmi e anche Fil, il terzo incomodo, ha visto cosa faccio e ha un bozzo nei jeans. Mi mordo un labbro e continuo fin quasi a venire. Arriviamo da Andre e Fil sale in casa con noi.
«Ma che cazzo, questo ci segue ovunque?».
«Non preoccuparti. Tra poco se ne va.».
«Ok, ma ti prego ho voglia di scopare.».
È l’unico pensiero che ho adesso. Siamo in mezzo al salotto. Andre non ha più i pantaloni e io in ginocchio davanti a lui mi sto godendo la sua cappella, gonfia, turgida. La mia lingua poi scende sull’asta e arriva alle palle, che accolgo in bocca. Le succhio e Andre ansima mentre le sue gambe tremano. Giro lo sguardo e vedo Fil sulla poltrona che ci guarda e si spara una sega. Devo ammettere che ha un bel cazzo depilato.
«Ma lui resta lì solo?».
Sorrido e con un gesto del braccio lo faccio avvicinare … stasera 2 cazzi tutti per me! Li ho in mano entrambi, duri, gonfi. Sono due bei piselli. Passo da una cappella all’altra, dall’asta di uno alle palle dell’altro. Sono così eccitata che li voglio in bocca insieme. Me li metto dentro la mia bocca spalancata che li accoglie golosa. Non ci stanno appieno ma è una sensazione fantastica. Mi sento appagata. I loro sapori, così diversi ma così buoni. Prima uno e poi l’altro mi inondano la faccia e la bocca di sborra calda. Io lecco tutto con avidità e poi gli pulisco le aste.
«Ora tocca a me!».
Sono in piedi e le loro lingue mi frugano, mi fanno godere, una nella figa e l’altra che stuzzica il mio fiorellino. Ci infilano le dita. Fil delicatamente mi apre il culo con un dito, Andre si prende cura della mia fighetta che ormai gronda umori ovunque. Vengo con un grido soffocato ma ho una gran voglia stasera, non sono sazia.
«Andre alzati e dammelo tutto».
Sento la punta del suo cazzo sulla mia fessura. Entra dentro in un colpo solo.
«Mmm si così! Fil il tuo dito nel culo mi fa morire».
Andiamo sul letto.
«Andre scopami ancora … sì così! Che bello sentire il tuo cazzo che riempie la mia fighetta!».
Non posso più parlare, la mazza di Fil mi riempie la bocca. Sto godendo come una porca e vedere loro così presi aumenta la mia eccitazione. Veniamo tutti e tre quasi contemporaneamente. Dopo una serie di pompate vigorose, Andre mi fa colare la figa e Fil mi riempie la bocca. Ne voglio ancora!
«Fil tocca a te!».
Prendo il suo cazzo, ci sputo sopra e lo sego velocemente fino a che non torna duro. I ruoli si invertono: Fil mi scopa e Andre si gode la mia bocca e la mia lingua. Dopo un altro travolgente orgasmo, finiamo la serata sul letto abbracciati. La mia figa cola sperma sulle lenzuola e io col dito assaggio tutto. Andre e Fil mi guardano e si complimentano. Io sorrido e gli mostro il rigolo che esce dalla mia fighetta arrossata. Devo dire una serata memorabile.
Racconto selezionato per il nostro archivio dalla redazione, scritto originariamente da: masterAce
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