Finalmente, anche le parti sociali e politiche più retrive, hanno capito che il sesso, fa parte della natura umana e se mi permettete anche animale e non serve solo a fini procreativi.
È stato un atto di civiltà l’approvazione all’unanimità della legge sul libero consenso al rapporto sessuale da parte di entrambi i partner, in caso contrario, il rapporto per costrizione, era ed è classificato come stupro.
Bene, il rapporto sessuale consensuale, a mio parere è anche reso soddisfacente dalla simbiosi di entrambi i partner, ovvero collaborativo e non freddo, come spesso avviene nei rapporti mercenari; dove, la donna, pur di accontentare l’uomo e fargli raggiungere un orgasmo al biondo Dio, finge di godere e venire anch’essa.
Tuttavia, va ribadito un concetto fondamentale, ovvero che il rapporto cosiddetto di sesso meccanico e di puro soddisfacimento dei piaceri della carne, non necessariamente dev’essere un rapporto sessuale completo (preliminari, fellatio cunnillingus) può essere considerato rapporto sessuale, anche un rapporto contemplativo, petting e il più moderno rapporto virtuale, sviluppatosi principalmente nel periodo pandemico.
Tali tipi di relazioni sessuali, vanno inseriti nella sfera dell’eros allo stato puro, dove vi è un rapporto di tipo voyeuristico i cosiddetto guardone.
Mentre i rapporti espliciti e completi, vanno inseriti nella sfera pornografica; che, non è altro che lo stadio superiore dell’eros, la cosiddetta pornosofia “filosofia del porno”.
Ora, per completare lo sdoganamento del rapporto sessuale di qualsiasi genere (etero, lesbo gay), occorre introdurre l’educazione affettiva nella scuola secondaria superiore “cosa che non avverrà mai almeno durante questa legislatura per l’ostilità della destra di governo” e la rivisitazione della legge Merlin “senatrice socialista prima firmataria”, in senso non proibitivo fermo restando la punibilità degli sfruttatori di meretrici. Queste ultime vanno riconosciute a pieno titolo: “lavoratrici del sesso”.
Mimmo Lastella “scrittore narrativa erotica e blogger”.
