Donna moderna?

La donna... vista da una Donna! Un'accusa agli stereotipi di cui tutti siamo intimamente più o meno schiavi.

Giovanna Esse

Ho ricevuto questo gradevole articolo da un'amica Social... è uno sfogo, un'accusa ma anche uno stimolo a ragionare sugli stereotipi di cui, più o meno, tutti siamo intimamente schiavi. Buona lettura e spero nei vostri commenti.

Una donna deve essere in forma.

Una donna deve avere abbastanza seno o un bel sedere.

Una donna è “grassa” o “magra”! Non basta che sia proporzionata e gradevole alla vista, viene marchiata: “ … è in sovrappeso!”; “… è una stecca da biliardo!”

Una donna deve fare i conti con la bilancia perché, nel sociale, di lei interessa solo un numero: e quel “numero” dev’essere corrispondente alla moda corrente. Altrimenti non viene considerata: “sufficientemente carina”. Di conseguenza, non è ritenuta all’altezza di avere un ragazzo. Una donna normale non deve paragonarsi alle modelle che pubblicizzano i vestiti che compra, ma deve intervenire energicamente sul suo essere… se vuole pubblicizzare quei vestiti.

Una donna deve saper vestire.

Una donna che non indossa mai la gonna è un maschiaccio! Una donna che non ha belle gambe sotto la gonna è racchia. Una donna alla quale piace un abbigliamento sportivo, è insicura. Una donna, se in sovrappeso, non può permettersi d’indossare certi abiti; però, quella stessa donna viene criticata perché non prova nemmeno a essere alla moda.

Eppure, sempre la stessa donna, a volte nemmeno ci prova: teme di apparire ridicola.

Una donna non deve essere perennemente a dieta. Una donna deve avere un bell’appetito, ma poi sentirsi dire:

- Ecco perché sei ingrassata!

Una donna è criticata se impiega molto tempo per prepararsi… eppure: una donna, che si prepara in cinque minuti, non viene ammirata come quell’amica che passa ore a restaurarsi, davanti a uno specchio.

Una donna ha mille impegni ma viene richiamata all’ordine se non trova il tempo di depilarsi, tutta!

Una donna deve sentirsi in difetto perché, per una volta, ha dato la priorità al lavoro, allo studio, alla famiglia, alla salute... e non ha la pelle di pesca.

Una donna deve sentirsi in difetto se la sua intelligenza viene troppo in primo piano. Ma se una donna ama prendersi cura di sé, però, magari è considerata sciocchina e superficiale. Eppure, e ancora: una donna che non pensa solo alla sua estetica ma ama occuparsi anche di altro… è sfigata! Una donna che non si trucca sembra una bambina appena sveglia... o, forse, sono le altre, a sembrare vecchie a vent’anni? E passano il resto della vita a stiracchiarsi per tentare di sembrare… ragazzine!

Una donna che legge molto è asociale o, addirittura, frustrata. Una donna legge poco o niente: è impegnata a sostenere la sua vita sociale. Una donna deve aspettare “quello giusto”.

Una donna deve avere esperienza, diciamo: deve saperci fare. Una donna è una vera femmina se ha saputo soddisfare molti partner, però diventa troia, appena ti fa incazzare.

Una donna è interessante se ancora vergine, però, bisogna ammetterlo, diventa noioso doverle insegnare ogni cosa.

Una donna è sfacciata se fa la prima mossa. Una donna è all’antica se si fa corteggiare troppo a lungo. Una donna dev’essere alla costante ricerca del principe azzurro.

Una donna single non è normale.

Una donna che non vuole sposarsi non è normale. La donna è fatta per concepire!

Una donna senza figli non è normale. Una donna impegnata, che frequenta persone del sesso opposto, non è normale.

Una donna deve essere indipendente.

Una donna deve avere paura di viaggiare da sola. Una donna deve avere paura se la sera esce da sola. Una donna deve avere paura se indossa un abito sexy in un locale. Una donna deve attendere il suo partner o fingere di averne uno per allontanare i malintenzionati.

Una donna deve chiedere scusa se viene stuprata.

Una donna deve sopportare di essere inserita in una scala da 0 a 10: bisogna pur stabilire il suo grado di scopabilità!

Una donna percepisce il tuo sguardo da “sei uno zero”, detto in parole povere: un cesso!

Una donna deve resistere e non riversare tutto nel suo cesso. Una donna deve essere una brava moglie e madre di famiglia, altrimenti ha l’amante. Una donna deve farsi un mazzo tanto per ricoprire certi ruoli e spesso non le vengono riconosciuti tutti i meriti.

Una donna non è rispettata se svolge determinate mansioni. Una donna non sempre arriva a occupare posizioni occupate dagli uomini. Una donna che arriva in alto, è sospettata di avere aperto le gambe con il capo.

Nessuno si è mai chiesto se il capo sia giunto dov’è oggi, calandosi le braghe dinanzi a qualcuno.

Una donna deve dimostrare di essere “in grado di” perché è donna. Una donna non può permettersi di sbagliare un parcheggio perché altrimenti è “la tipica donna al volante”.

Una donna è acida perché ha il ciclo e ti dimentichi che è in grado di mandarti all’inferno perché sei semplicemente un idiota.

Una donna difficilmente dimentica una critica, pur scherzosa, sul suo aspetto. Una donna odia quasi sicuramente quell’aspetto di sé che stai criticando. Una donna si guarda allo specchio di casa sicura di sé e le crolla il mondo se si vede riflessa in una vetrina nel momento sbagliato.

Una donna è una puttana perché gli amici del figlio, per gioco, lo chiamano figlio di puttana. Una donna è una puttana perché non si da il giusto peso alle parole. Una donna è una puttana perché ha indossato una gonna più corta del solito in tua assenza. Una donna è una puttana perché si concede al primo appuntamento.

Una donna è frigida perché non si concede al primo appuntamento.

Una donna ha amici uomini perché ci sta provando.

Una donna che difende il proprio orgoglio femminile è una femminista del cazzo.

E dicono alla donna: non dare peso agli stereotipi sull’essere donna!

Perplessità di Anna...


Mi chiedo ancora una volta se sia davvero così evoluta e all’avanguardia la società in cui viviamo. Dei passi avanti ci sono stati, ma siamo ancora lontani da quella che ci piace definire società del progresso. Credo più in un’inevitabile accettazione di usi e costumi insinuatisi nei diversi contesti sociali col tempo; un consenso passivo di situazioni ritenute impossibili in un primo momento, ma condivise, in seguito, almeno dai figli di un certo tempo perché ritenute situazioni ordinarie. I tempi avanzano e lo spirito di adattamento prende il sopravvento sulle nostre capacità di valutazione e accettazione.

Noi, figli del contesto in cui nasciamo, interiorizziamo automaticamente e raramente, invece, tentiamo di capire ciò che davvero appartiene al nostro Io-pensante; così accettiamo le donne al voto, ma ancora non le reputiamo all’altezza di molte situazioni. Contraddizioni venute a crearsi perché desiderosi, in realtà, di fagocitare definizioni di cui a malapena conosciamo i significati.

Parità dei sessi, femminismo, maschilismo, uguaglianza. Sia chiara una cosa, non intendo schierarmi a difesa delle donne in una lotta che molte di loro non conducono o lo fanno indossando vesti inappropriate. Mi riferisco a tutte coloro che parlano in nome del femminismo e della parità dei sessi, ma poi: si ritengono donne solo se affiancate da un uomo; pretendono che lo stesso gli porti le buste della spesa;  acquistano borse da “affitto bimestrale in centro a Milano” per farsele portare da quelli che definiscono “veri uomini”; continuano a chiedersi: “dov’è finita la cavalleria?”; si fanno sottomettere in nome della propria stupidità, scambiata per amore; sfruttano la loro condizione di “donna” (in futili situazioni come farsi pagare da bere) con la pretesa di essere, poi, rispettate. Gli sfugge che sono loro le prime a mancare di rispetto a se stesse. La lista è lunga, ma credo sia chiaro il succo della questione.

Ciò che ho fatto inizialmente, attraverso il lungo elenco dell’essere donna, è stato stilare una serie di realtà e ingiustizie che personalmente vivo e ritengo, purtroppo, largamente presenti sul versante del sesso ancora ritenuto debole. Ahimè, le stesse donne, consapevolmente o ingenuamente, spesso trovano comoda questa condizione e proprio per questo mi sono appena permessa di criticarne alcuni comportamenti.

Ecco il motivo per cui non mi schiero a favore dell’uno o dell’altro sesso, ma critico entrambi difendendo e motivando la mia condizione personale giacché donna.Parlo di parità dei sessi e discriminazioni pensando anche agli uomini, i quali, riflettendoci bene, non ne sono esenti.

Un uomo deve essere abbastanza uomo da corteggiare e di-endere una donna. Un uomo deve essere forte. Un uomo deve essere virile. Un uomo non deve guardare le altre. Un uomo che non guarda le altre è omosessuale. Un uomo deve essere più alto della donna. Un uomo deve pagare sempre per lei.

Questi sono solo alcuni luoghi comuni presenti nel mondo maschile, invece, che impediscono alla così acclamata parità dei sessi di realizzarsi perché, né gli uomini, né le donne, sono disposti a rinunciare a valori e a comportamenti ritenuti fondamentali per dominare sull’altro o per conservare l’illusione di non essere dominati. Come ho già detto, noi accettiamo. Priviamo e ci priviamo di libertà accettando e condividendo comportamenti che non fanno altro che incrinare la stes- sa società definita progressista. Se per progresso s’intende una frenetica corsa verso un crescente annientamento del sé, beh, io continuo a non capire perché tutti corriamo.

Anna M.