Il “Calippo Tour” di Ambra e Paolina, due giovanissime creator di OnlyFans, sta catalizzando l’attenzione dei media e dei social grazie a un mix di scandali, video porno espliciti e sospetti di sfruttamento. L’immagine piccante associata all’iconico ghiacciolo Calippo ha lasciato spazio a retroscena inquietanti: manager non dichiarati, guadagni poco trasparenti e contratti opachi.
Una storia di promesse e contraddizioni
In un primo momento, le due ragazze sostenevano di essere totalmente indipendenti, gestendo in autonomia i loro contenuti su OnlyFans. L’inviato Gaston Zama, de Le Iene, ha però raccolto testimonianze che rivelano una realtà ben diversa. Una giovane donna, contattata per sostituire Paolina (incinta e momentaneamente fuori dai giochi), ha raccontato di proposte a dir poco sconvolgenti: prestazioni con più uomini, persone anziane e il coinvolgimento di presunti “manager” come “Ice Boy” ed Edoardo.
Manager in Romania e guadagni gonfiati
Le inchieste giornalistiche, compresa quella del programma “È sempre Carta Bianca”, hanno fatto emergere una struttura organizzata che opera dietro le quinte del Calippo Tour. Due manager italiani con base a Bucarest, in Romania, vivrebbero in una lussuosa villa con piscina, lontani dalle autorità italiane. Secondo le testimonianze, prima di partecipare al “tour del porno” le ragazze sarebbero obbligate a firmare contratti capestro, con il 50% dei ricavi devoluto all’agenzia, in cambio di supporto tecnico, logistico e “consigli” per realizzare video porno destinati a OnlyFans.
Questo scenario contrasta nettamente con le precedenti dichiarazioni pubbliche di Ambra e Paolina, che vantavano guadagni di circa 4-4,5 mila euro al mese. I manager, invece, promettono cifre ben più alte, fino a 35-40 mila euro mensili, a patto di sottostare alle loro indicazioni.
La testimonianza di “Fralefusa” e il clima di terrore
Emblematica è la confessione di Francesca, in arte “Fralefusa”, una 19enne pentita che ha lasciato l’organizzazione dopo un trasferimento a casa del capo dell’agenzia in Romania. Ha denunciato un clima di terrore, minacce e tentativi di intrusione nella sua abitazione. La sua storia fornisce una chiave di lettura inquietante: dietro ai video porno del Calippo Tour potrebbe celarsi un sistema di controllo e sfruttamento delle performer, lontano dall’idea di indipendenza e libertà creativa.
Il ruolo del marchio Algida e il silenzio di Unilever
Il nome “Calippo Tour” richiama l’iconico ghiacciolo dell’Algida, brand acquisito da Unilever, simbolo dell’estate italiana sin dal 1981. Già all’epoca, gli spot Calippo evocavano allusioni erotiche, ma il contesto attuale è ben diverso: i riferimenti sessuali sono espliciti e finalizzati alla vendita di contenuti hard. Nonostante il crescente clamore mediatico, Algida/Unilever non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione, alimentando le polemiche e il disagio di chi vede associata l’immagine familiare del ghiacciolo a pratiche potenzialmente illegali o moralmente discutibili.
Video Porno del Calippo Tour Eccone un assaggio
A seguire, verranno presentati alcuni video porno del Calippo Tour, utili per comprendere la natura dei contenuti proposti su OnlyFans. Sebbene la visione diretta non sia sufficiente a chiarire ogni dubbio, offre un ulteriore spunto di riflessione su un fenomeno in cui video porno, presunto sfruttamento e malaffare si intrecciano senza soluzione di continuità.
Il caso Calippo Tour solleva interrogativi etici e legali: si tratta semplicemente di controversa attività online o di un sistema strutturato di sfruttamento? Le indagini e gli approfondimenti giornalistici proseguiranno, nella speranza di fare piena luce su questa vicenda e tutelare le giovani donne coinvolte.